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La Legge di Dio

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Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture di mercoledì 2 marzo 2016.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

I dieci Comandamenti

Io sono il Signore Dio tuo

1° Non avrai altro Dio fuori di me.
2° Non nominare il nome di Dio invano.
3° Ricordati di santificare le feste.
4° Onora tuo padre e tua madre.
5° Non uccidere.
6° Non commettere atti impuri.
7° Non rubare.
8° Non dire falsa testimonianza.
9° Non desiderare la donna d’altri.
10° Non desiderare la roba d’altri.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione

La Legge di Dio

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Oggi, come non mai, è assai frequente una sorta di allergia, di fastidio, di orticaria, nei confronti di tutto ciò che ha qualcosa di assonante con la parola “legge”, con la parola “regola”, con la parola “norme”. Oggi non ci sono più leggi e norme nella vita cristiana, ognuno fa quello che vuole, e c’è una norma sola, che è “l’importante è amare”, poi cosa voglia dire amare, concretamente, nessuno lo sa, perché ognuno lo vive secondo la sua testa.

Di fatto, ciò che conta, è semplicemente volersi bene e fare del bene, ma cosa voglia dire questo amare, qual è il modello e soprattutto cosa voglia dire amare Dio, questi sono dettagli che non interessano più molto a nessuno.

C’è questo grande principio di questo amore, molto indistinto, che è diventato un po’ un totem, basta dire la parola “amore” e si può fare qualunque cosa, qualunque cosa ha diritto di cittadinanza perché ci si ama, anche se poi non è vero, perché l’unico modello di amore è il Crocefisso, questo è l’Amore, e ama chi ama così.

Nel Libro del Deuteronomio abbiamo ascoltato l’importanza fondamentale della Legge. La Legge per noi sono i Dieci Comandamenti, scritti da Dio, con il dito di Dio, dice la Scrittura, su due Tavole di pietra sul Monte Sinai, dopo quaranta giorni di digiuno, senza bere e senza mangiare da parte di Mosè, quaranta giorni di solitudine sul Monte in attesa della manifestazione di Dio, della Sua Teofania, scritti da una parte e dall’altra delle Tavole, incise da Dio, donate da Dio, quale segno dell’Alleanza.

Il Libro del Deuteronomio dice che, innanzitutto, queste Tavole dell’Alleanza, questa Legge, mostrano quanto Dio è vicino all’uomo e quanto Dio risponde all’uomo quando Lo invoca; tutti lo diranno, dice il Libro del Deuteronomio, tutti diranno questa cosa.

Mosè dice: «Vedendo la vostra osservanza della Legge (non per legalismo, ma per amore, per Alleanza, perché Dio fa questo Decalogo per sancire una Alleanza con il Suo popolo) tutti diranno: “Guarda questo Dio quanto è vicino a questo popolo! Guarda quanto risponde alle sue invocazioni!”»

E quale grande nazione”, dice Mosè, “ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?

Norme e leggi giuste…certo, le ha scritte Dio! Le ha volute Dio!

Vuol dire che per l’uomo non c’è bene migliore che obbedire ai Dieci Comandamenti, non c’è un’altra strada!

Fuori dai Dieci Comandamenti c’è la morte!

È solo nei Dieci Comandamenti che l’uomo ha la sua vita!

Ma bada a te e guardati bene dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno visto, non ti sfuggano dal cuore per tutto il tempo della tua vita…

Chissà se noi usiamo i Comandamenti di Dio, la Legge di Dio come testo per la nostra memoria, se noi teniamo in mente la Legge del Signore quando noi dobbiamo fare delle scelte, quando dobbiamo compiere delle scelte.

“…le insegnerai anche ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli”.

Chi oggi insegna i Dieci Comandamenti ai suoi figli?

Quanti cristiani, che vanno a Messa alla domenica, e magari fanno la Comunione,

ma non hanno a cuore di insegnare la Legge di Dio ai loro figli, di mostrare la bontà di questa Legge, di fargliela imparare questa Legge!

Da cosa si capisce che tutto questo oggi è venuto molto meno?

Dalla mancanza di rispetto che noi abbiamo nei confronti di Dio…si respira una grande mancanza di rispetto.

Anche l’Eucarestia, che è il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità di Cristo, presente veramente, realmente, sostanzialmente, non è trattata in modo decoroso, non è trattata in modo degno di un Dio, che si rende presente sempre per essere vicino a noi.

Alle volte si sente dire che è un simbolo, che non è veramente il Corpo di Cristo, ma questo lo dicono i protestanti.

Purtroppo, anche tra i cattolici si sentono dire queste cose: «Ma sì, vabbè, non esageriamo!»

San Giovanni Paolo II scrisse che, nei confronti dell’Eucarestia, niente è mai troppo e niente è mai sufficiente; circa i tributi di Gloria e di Onore da rendere all’Eucarestia, tutto è sempre poco!

Ma uno potrebbe obiettare: «Questo è l’Antico Testamento, con Gesù le cose sono cambiate».

Falso!

Falso, perché, il Vangelo di oggi, dice che Gesù non è venuto a cambiare niente.

Gesù non è il “Che Guevara ante litteram”, capite?

Lui non ha anticipato l’epoca dei figli dei fiori, non andava in giro con le margherite nelle orecchie!

Gesù non è venuto a creare una cosa nuova!

Gesù, dice Lui, è venuto a portare a compimento ciò che già c’era, e dice che nulla passerà, neanche uno iota della Legge! Nulla!

Noi siamo tenuti ad osservare tutta la Legge!

Non è che arriva Gesù e allora cambia tutto, e allora adesso è l’epoca del grande amore…no, non è così!

Sì, poi dopo noi possiamo fare quello che vogliamo, ciascuno di noi è responsabile davanti a Dio della sua coscienza; se vuole fare orecchie da mercante e seguire le sue idee, faccia pure, ma qui non è scritto così!

Anzi, Gesù dice che, chi trasgredirà uno solo di questi minimi precetti (non dei precetti più grandi, ma di questi minimi precetti) e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel Regno dei Cieli.

Innanzitutto, bisogna conoscerli…

E se oggi vai da un cattolico e gli dici: «Scusi, cosa dice il settimo Comandamento?»

Cominciano a sbiancare, gli si crepano gli occhi nelle orbite.

Se magari c’è la televisione che ci riprende, facciamo figure pessime da paura, cattolici che non conoscono i Dieci Comandamenti! Da paura!

Se qualcuno va a chiedere alla gente che esce dalla Chiesa la domenica: «Scusi cosa dice l’ottavo Comandamento?»

«Ehm…non so…ma devo dirglieli in fila?»

Prova a fare il 730 alla rinfusa, vediamo cosa succede con la guardia di finanza!

«No, guardi, io ho messo i numeri a caso, tanto l’importante è che ci siano! Quello che andava prima, l’ho messo dopo, ho fatto il contrario, l’importante è che ci siano i numeri».

E invece con le “cose di Dio” va bene tutto, e sempre al ribasso!

Io non li so i Dieci Comandamenti per una ragione molto semplice, perché non li leggo mai, perché non ci prego sopra mai, e perché, quelle poche rare volte che mi confesso, non li uso mai come strumento di esame di coscienza, cioè io non confronto mai la mia coscienza con la Legge di Dio, ma con le mie idee, le quali si concretizzano in una cosa sola: ho dato il soldino al povero, ho fatto del bene, ho trattato male qualcuno. Basta.

Tutto il settore, tutto l’argomento che riguarda il rapporto col Signore rimane messo lì. Infatti, spesse volte, si può applicare per noi quel detto antico che dice: “Avete dato la carne al mondo e le ossa a Dio”.

È vero, al Signore spesse volte diamo gli avanzi, quello che rimane del pasto, non Gli diamo le primizie, Gli diamo le quisquilie, quello che ci avanza, quello che abbiamo voglia, quello che possiamo fare in quel momento, ma non la primizia della nostra vita e del nostro cuore.

Ovviamente, poi, ciascuno di noi si troverà davanti al Giudizio di Dio, che sarà un Giudizio!

Sapete che la Misericordia è per la terra, non è per dopo.

La Misericordia è qui, cioè vuol dire l’Eucarestia e la Confessione, questi sono i Troni della Misericordia che dice Gesù a Santa Faustina Kowalska!

Una volta morti, la Misericordia è finita, non c’è più Misericordia, dopo c’è il Giudizio, cioè l’incontro col Signore!

Allora, ciascuno di noi, a quel punto, sarà chiamato a rendere ragione della sua coscienza.

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

 

 

 

Letture del giorno

Mercoledì della III settimana di Quaresima

Prima lettura

Dt 4,1.5-9
Osserverete le leggi e le metterete in pratica.

Mosè parlò al popolo e disse:
«Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi.
Vedete, io vi ho insegnato leggi e norme come il Signore, mio Dio, mi ha ordinato, perché le mettiate in pratica nella terra in cui state per entrare per prenderne possesso. Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: “Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente”. Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?
Ma bada a te e guàrdati bene dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno visto, non ti sfuggano dal cuore per tutto il tempo della tua vita: le insegnerai anche ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli».

Salmo responsoriale

Sal 147

Celebra il Signore, Gerusalemme.

Celebra il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion,
perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.

Manda sulla terra il suo messaggio:
la sua parola corre veloce.
Fa scendere la neve come lana,
come polvere sparge la brina.

Annuncia a Giacobbe la sua parola,
i suoi decreti e i suoi giudizi a Israele.
Così non ha fatto con nessun’altra nazione,
non ha fatto conoscere loro i suoi giudizi.

Canto al Vangelo (Gv 6,63.68)

Gloria e lode a te, o Cristo!
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita;
tu hai parole di vita eterna.
Gloria e lode a te, o Cristo!

Vangelo

Mt 5,17-19
Chi insegnerà e osserverà i precetti, sarà considerato grande nel regno dei cieli.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

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