Scroll Top

Tre consigli per proseguire bene la Quaresima

Quaresima

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture di lunedì 29 febbraio 2016.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

Approfondimenti

[vc_cta h2=”Marzo – Mese dedicato a San Giuseppe” style=”flat” add_button=”right” btn_title=”Vai alla pagina” btn_style=”flat” btn_color=”orange” btn_align=”right” btn_link=”url:http%3A%2F%2Fwww.veritatemincaritate.com%2F2016%2F02%2Fmarzo-mese-dedicato-a-san-giuseppe%2F||”]Domani inizia il mese di marzo, dedicato a S. Giuseppe. Visita lo speciale del nostro sito sulle devozioni a S. Giuseppe.[/vc_cta][vc_cta h2=”Le lettere alle sette Chiese” h4=”dal libro dell’Apocalisse” style=”flat” add_button=”right” btn_title=”Scarica il pdf” btn_style=”flat” btn_color=”orange” btn_align=”right” btn_link=”url:https%3A%2F%2Fwww.veritatemincaritate.com%2Fwp%2Fwp-content%2Fuploads%2F2016%2F02%2FApocalisse-Lettere-alle-sette-chiese.pdf||target:%20_blank”]Scarica le lettere alle sette Chiese, capitoli 2 e 3 dell’Apocalisse, in versione stampabile.[/vc_cta][vc_cta h2=”Lettera agli Amici della Croce” h4=”di S. Luigi Maria Grignion de Montfort” style=”flat” add_button=”right” btn_title=”Scarica il pdf” btn_style=”flat” btn_color=”orange” btn_align=”right” btn_link=”url:https%3A%2F%2Fwww.veritatemincaritate.com%2Fwp%2Fwp-content%2Fuploads%2F2016%2F02%2FMontfort-Lettera-agli-amici-della-Croce.pdf||target:%20_blank”]La Lettera circolare agli Amici della Croce è una lunga lettera che il Montfort scrisse nel 1711 prima di trasferirsi in Vandea e indirizzata agli “Amici della Croce”, un’associazione di Nantes con la quale collaborò negli ultimi mesi trascorsi in città.
Nella lettera, prendendo spunto dal nome dell’associazione, fa una riflessione sulla Croce incentrata sul versetto del Vangelo di Matteo: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi sé stesso, prenda la sua croce e mi segua».[/vc_cta]

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione

Tre consigli per proseguire bene la Quaresima

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Con oggi finisce questo mese di febbraio, dedicato come di tradizione allo Spirito Santo, domani inizierà il mese di marzo, che per tradizione è dedicato a San Giuseppe, Patrono della Chiesa Universale, grandissimo Santo, e in questo mese di marzo avremo, oltre alla Solennità di San Giuseppe, anche il tempo della Pasqua, avremo la Settimana Santa, il Triduo Santo e la Pasqua, tutto in questo mese.

Poi i primi, i primissimi di aprile, il 3, avremo la Festa della Divina Misericordia, nella Domenica in Albis.

Quindi, ci attende un mese denso, e allora ho pensato di lasciarvi tre indicazioni per questo mese, perché magari succede che qualcuno dice: «Io avevo iniziato la Quaresima con certi propositi e mi è scappata via. Adesso ormai…»

No, ormai niente, adesso, per colui, a cui è scappata un po’ via la Quaresima e che i suoi propositi li ha un po’ persi, si apre la possibilità comunque, se non l’ha iniziata bene, di finirla meglio, se non l’ha iniziata bene, di finirla molto bene; per chi invece l’ha iniziata bene, di farla ancora meglio.

Allora ho pensato a queste tre indicazioni da lasciarvi: la prima, sulla quale poi ritornerò tra breve, è la devozione bellissima del Sacro Manto di San Giuseppe.

La seconda è questa: prendere i capitoli 2 e 3 del Libro dell’Apocalisse, nei quali sono contenuti i messaggi alle sette Chiese (all’Angelo della Chiesa di Smirne scrivi…, all’Angelo della Chiesa di Laodicea scrivi…, all’Angelo della Chiesa di Efeso scrivi…, all’Angelo della Chiesa di Filadelfia scrivi…); queste Chiese avevano certe situazioni spirituali, allora, in questo tempo, in questo mese che ci prepara alla Pasqua, sarebbe bello se (è un suggerimento) noi prendessimo questi due capitoli del Libro dell’Apocalisse, ci mettessimo davanti al Signore, invocassimo lo Spirito Santo e dicessimo allo Spirito Santo: «Adesso io mediterò questi sette messaggi alle sette Chiese e Tu dimmi, io, in quale Chiesa sono».

Queste sette Chiese, infatti, rappresentano sette stati diversi dell’anima, ogni anima si ritrova in uno di questi sette messaggi, che sono molto belli, molto densi.

La Chiesa, alla quale noi apparteniamo, potrebbe diventare il messaggio sul quale meditare in questo tempo prima della Pasqua, perché c’è dentro un richiamo, un rimprovero, e c’è dentro una esortazione, al cambiamento ovviamente, una indicazione molto bella. Questo, ripeto, nel capitolo 2 e nel capitolo 3 del Libro dell’Apocalisse.

Poi, la terza indicazione che vi lascio è questa: un testo, scritto proprio per i laici (lo scrive lui testualmente), di San Luigi Maria Grignion da Montfort, un testo bellissimo, breve, ma molto molto bello, che si intitola: “Lettera agli amici della croce”.

È come se “Gli amici della croce” fosse una associazione, diciamo così, e il Montfort spiega come si fa ad essere amici della croce, per i laici. Proprio lo dice che non è per i religiosi che hanno fatto la fuga mundi, ma per i laici, anche se io, a dire la verità, lo leggo con molto piacere e con tanta utilità, perché il mondo ce lo troviamo anche dentro in convento, ovviamente.

È un testo molto bello perché ci dice chi è amico della croce, come si fa ad essere amici della croce, e cosa bisogna fare per togliere ciò che ci rende nemici della croce di Cristo, queste tre cose.

Dato che domani inizia il mese di marzo, ed essendo dedicato a San Giuseppe, volevo dire due parole su questa devozione del Sacro Manto.

Che cos’è questa devozione?

Concretamente la devozione del Sacro Manto è una devozione (che trovate in internet, che trovate nei libri di preghiera, che trovate nelle librerie normalmente) che consiste nel recitare per trenta giorni, in onore dei trent’anni della vita nascosta di San Giuseppe, queste preghiere, queste pie suppliche a Lui dedicate, per trenta giorni consecutivi, per tutto il mese di marzo.

Allora, vediamo perché è opportuna questa devozione.

Innanzitutto, ricordiamo che un grande devoto di San Giuseppe fu Papa Leone XIII, che nell’Enciclica “Quamquam pluries”, scrive così: “Certamente la dignità di Madre di Dio è tanto in alto, che nulla vi può essere di più sublime, ma poiché tra Giuseppe e la Beata Vergine esistette un nodo coniugale, non c’è dubbio che a quell’altissima dignità, per cui la Madre di Dio sovrasta di gran lunga tutte le creature, Egli si avvicinò quanto nessun altro mai”.

Il più vicino alla Vergine Maria in santità.

L’esegeta Isolano scrive: “Il ministero di San Giuseppe nei riguardi di Gesù fu così intimo, che tutti gli Angeli assieme non servirono familiarmente Dio quanto San Giuseppe da solo”.

San Bernardino da Siena scrive: “Di certo Gesù non nega in Cielo a San Giuseppe quella familiarità, riverenza e sublimissima dignità, che gli ha prestato in terra come figlio e padre”.

San Giuseppe diventa per noi modello di tutte le virtù, ma in particolare di tre: la verginità, quindi la purezza, la castità (e chi di noi non ha bisogno di purezza in questo mondo?), l’umiltà (e chi di noi non ha bisogno di umiltà?) e l’obbedienza, tre virtù cardine per essere graditi agli occhi di Dio.

E poi, Santa Teresa d’Avila, Dottore della Chiesa, Santa Teresa di Gesù, nostra grande Santa carmelitana, riformatrice del Carmelo, la quale era devotissima di San Giuseppe, e scrive così: “Chi non crede (che San Giuseppe faccia qualsiasi grazia, cioè sia così potente per ottenere grazie e miracoli) ne faccia la prova, affinché si persuada. Non ho conosciuto persona che gli sia veramente devota e gli renda qualche particolare servizio, senza che faccia progressi nella virtù. Presi come mio avvocato e patrono il glorioso San Giuseppe e mi raccomandai a lui con fervore. Questo mio padre e protettore mi aiutò nelle necessità, in cui mi trovavo e in molte altre più gravi in cui era in gioco il mio onore, la salute dell’anima mia. Ho visto decisamente che il suo aiuto mi fu sempre più grande di quello che avrei potuto sperare. Non mi ricordo, finora, di non averlo mai pregato per una grazia senza averla subito ottenuta. Ed è cosa che fa meraviglia ricordare i grandi favori che Dio mi ha fatto”.

Tutto ci spinge a iniziare con domani questa bella pratica, la più grande devozione che si può fare a San Giuseppe, che supera la Novena o il Triduo, che è questa del Sacro Manto.

È un po’ lunga come devozione, perché ha tante preghiere, che sono bellissime, e anche le pie suppliche che sono bellissime, però è veramente bella; vale proprio la pena in questo mese di chiedere alcune grazie, ma io direi che la più importante è la grazia della santità: di prepararci bene alla Pasqua, di cambiarci, di convertirci il cuore e la mente, di prepararci bene alla Festa della Divina Misericordia (perché finiremo il Sacro Manto, e da lì a breve, dopo qualche giorno, ci sarà la Festa della Divina Misericordia), di poter fare una bella confessione (magari una confessione generale, per chiedere veramente perdono di tutti i peccati), di pentirci di tutti i peccati e così poter usufruire di questa bellissima grazia che viene data da Gesù nel giorno della Divina Misericordia.

Quindi raccomandiamoci a Lui, invochiamo in questo ultimo giorno lo Spirito Santo per introdurci bene in questo mese.

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

 

Letture del giorno

Lunedì della III settimana di Quaresima

Prima lettura

2Re 5,1-15
C’erano molti lebbrosi in Israele, ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro

In quei giorni Naamàn, comandante dell’esercito del re di Aram, era un personaggio autorevole presso il suo signore e stimato, perché per suo mezzo il Signore aveva concesso la salvezza agli Aramèi. Ma quest’uomo prode era lebbroso.
Ora bande aramèe avevano condotto via prigioniera dalla terra d’Israele una ragazza, che era finita al servizio della moglie di Naamàn. Lei disse alla padrona: «Oh, se il mio signore potesse presentarsi al profeta che è a Samarìa, certo lo libererebbe dalla sua lebbra». Naamàn andò a riferire al suo signore: «La ragazza che proviene dalla terra d’Israele ha detto così e così». Il re di Aram gli disse: «Va’ pure, io stesso invierò una lettera al re d’Israele».
Partì dunque, prendendo con sé dieci talenti d’argento, seimila sicli d’oro e dieci mute di abiti. Portò la lettera al re d’Israele, nella quale si diceva: «Orbene, insieme con questa lettera ho mandato da te Naamàn, mio ministro, perché tu lo liberi dalla sua lebbra». Letta la lettera, il re d’Israele si stracciò le vesti dicendo: «Sono forse Dio per dare la morte o la vita, perché costui mi ordini di liberare un uomo dalla sua lebbra? Riconoscete e vedete che egli evidentemente cerca pretesti contro di me».
Quando Elisèo, uomo di Dio, seppe che il re d’Israele si era stracciate le vesti, mandò a dire al re: «Perché ti sei stracciato le vesti? Quell’uomo venga da me e saprà che c’è un profeta in Israele». Naamàn arrivò con i suoi cavalli e con il suo carro e si fermò alla porta della casa di Elisèo. Elisèo gli mandò un messaggero per dirgli: «Va’, bàgnati sette volte nel Giordano: il tuo corpo ti ritornerà sano e sarai purificato».
Naamàn si sdegnò e se ne andò dicendo: «Ecco, io pensavo: “Certo, verrà fuori e, stando in piedi, invocherà il nome del Signore, suo Dio, agiterà la sua mano verso la parte malata e toglierà la lebbra”. Forse l’Abanà e il Parpar, fiumi di Damàsco, non sono migliori di tutte le acque d’Israele? Non potrei bagnarmi in quelli per purificarmi?». Si voltò e se ne partì adirato.
Gli si avvicinarono i suoi servi e gli dissero: «Padre mio, se il profeta ti avesse ordinato una gran cosa, non l’avresti forse eseguita? Tanto più ora che ti ha detto: “Bàgnati e sarai purificato”». Egli allora scese e si immerse nel Giordano sette volte, secondo la parola dell’uomo di Dio, e il suo corpo ridivenne come il corpo di un ragazzo; egli era purificato.
Tornò con tutto il seguito dall’uomo di Dio; entrò e stette davanti a lui dicendo: «Ecco, ora so che non c’è Dio su tutta la terra se non in Israele».

Salmo responsoriale

Sal 41 e 42

L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.

Come la cerva anèla
ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anèla
a te, o Dio.

L’anima mia ha sete di Dio,
del Dio vivente:
quando verrò e vedrò
il volto di Dio?

Manda la tua luce e la tua verità:
siano esse a guidarmi,
mi conducano alla tua santa montagna,
alla tua dimora.

Verrò all’altare di Dio,
a Dio, mia gioiosa esultanza.
A te canterò sulla cetra,
Dio, Dio mio.

Canto al Vangelo

Sal 129,5.7

Gloria e lode a te, o Cristo!
Io spero, Signore;
attendo la sua parola.
Con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
Gloria e lode a te, o Cristo!

Vangelo

Lc 4,24-30
Gesù come Elìa ed Elisèo è mandato non per i soli Giudei.

In quel tempo, Gesù [cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret:] «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. Anzi, in verità io vi dico: c’erano molte vedove in Israele al tempo di Elìa, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; ma a nessuna di esse fu mandato Elìa, se non a una vedova a Sarèpta di Sidóne. C’erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Elisèo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
All’udire queste cose, tutti nella sinagoga si riempirono di sdegno. Si alzarono e lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte, sul quale era costruita la loro città, per gettarlo giù. Ma egli, passando in mezzo a loro, si mise in cammino.

Post Correlati