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Gli Apostoli e la Divina Provvidenza

Gesù manda gli Apostoli

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di domenica 11 luglio 2021

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Gli Apostoli e la Divina Provvidenza

Eccoci giunti a domenica 11 luglio 2021. Oggi è una memoria importante perché è la festa di San Benedetto Abate, patrono d’Europa, anche se è domenica ricordiamo questo grande Santo che ha così cambiato non solo il volto della Chiesa con la sua testimonianza, ma ha così segnato l’Europa con la sua presenza.

Il Vangelo di oggi, tratto dal capitolo VI di San Marco, versetti 7-13 ci mostra Gesù che chiama a sé i Dodici e li manda a due a due, li invia a predicare insieme. È bella questa cosa dell’essere figlio, l’abbiamo visto ieri, dell’unico Padre, ed è da lì che nasce la fraternità.

Noi potremmo dire: “Siamo tutti figli di Dio”

Sì, ma c’è un problema, poi bisogna vedere io con la mia vita quale paternità di fatto scelgo. Io posso essere figlio del signor Rossi ma posso anche rinnegare questa paternità e darmi un’altra paternità. È vero, non è Lucifero che mi ha creato, il Creatore rimane sempre uno solo, ma posso riconoscere il titolo, il ruolo di padre non a Dio ma a Lucifero, questo lo posso fare, è nella mia possibilità, ed è quello che Gesù dice in Giovanni 8,43:

“Voi non potete capire il mio linguaggio perché il vostro padre è il diavolo”

Abbiamo due padri diversi. Qui Lui li manda a due a due, ed è bello, affascinante, ecco perché nella preghiera Sacerdotale Lui dirà: “Ut Unum Sint”, affinché siano una cosa sola e il mondo creda, perché dall’unità il mondo è edotto. Dato che il mondo è in mano al diavolo, il principe di questo mondo è lui, e dove c’è il demonio non ci può essere unità, perché lui è separazione pura, allora l’unità è proprio il simbolo, il segnale della presenza di coloro che hanno per Padre Dio, perché respirano e manifestano l’unità della Santissima Trinità. Anche qui, siccome avevano per Padre Dio, il volto del quale è mediato in Gesù, loro vanno a due a due volentieri, loro sono fratelli nel vero senso del termine, vivono veramente la fraternità, questa comunità apostolica vive veramente la fraternità perché, nonostante le differenze, nonostante le diversità, le fatiche, nonostante tutto quello che volete, però avevano e riconoscevano il medesimo Padre. La fraternità cristiana, la comunità cristiana cattolica, fonda le sue radici nell’unico Padre, che è Dio, ma non in virtù del fatto che siccome siamo tutti battezzati quindi allora… no, certo quella è la “conditio sine qua non”, potremmo dire che è l’inizio, la possibilità, ma poi io lo devo scegliere ogni giorno, devo scegliere ogni giorno Dio come mio Padre, altrimenti posso scegliere l’alternativa, come fanno loro. Se Dio mi è Padre, io e te possiamo essere veramente fratelli, possiamo realizzare questa unità e andare a due a due.

“E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.”

Potremmo dire, ordina loro di essere essenziali.

Perché? Non perché ci fosse pauperismo in Gesù, non è questo, ma “siate essenziali” perché voi così sperimenterete l’essere figli del Padre, sarà vostro Padre che si prenderà cura di voi. Voi prendetevi cura di scacciare gli spiriti impuri, di guarire i malati, di proclamare la conversione, voi occupatevi di questo, a tutto il resto ci pensa il Padre e voi dovete crederci. Non ci credete veramente se partite con tre tuniche, con cinque sandali, con cinque bastoni, se portate tre chili di pane, cento denari, sette sacche. Non ci credi, perché vuol dire che ci pensi tu e se ci pensi tu, va bene, ci pensi tu e Dio Padre sta lì fermo, ma se tu vuoi sperimentare la Provvidenza del Padre, cioè la sua presenza nella tua vita, allora affida tutto a Lui, e tu parti semplicemente con l’essenziale, con quello che ti serve oggi, perché domani ci pensa Lui. E guardate che ci pensa davvero, veramente il Signore ci pensa se noi gli diamo questa possibilità. 

Mi ricordo di quando andai con dei giovani per vivere una giornata bella un po’ insieme, solo che era venerdì, e avevamo deciso di viverlo un po’ nella penitenza, di saltare il pranzo, per viverlo col Signore nella preghiera e non avevamo portato neanche l’acqua. Arrivato mezzogiorno ci siamo fermati in una piazzola, c’erano degli alberi molto alti, belli. Eravamo arrivati lì, avevamo visto questo bel praticello sotto alle piante e ci siamo messi lì. Avevamo fame ma non avevamo portato neanche il pane, né pane, né acqua. Grazie al cielo c’era una fontanella, così almeno potevamo bere. Sono cose che si fanno in gioventù. Ci mettiamo lì, con il nostro buco nello stomaco. Ad un certo punto arriva un gruppo di ciclisti. Questi ciclisti si fermano e tirano fuori di tutto: pane e salame, pane e prosciutto, dolci, merendine, il mondo, veramente! Noi eravamo lì che li guardavamo, sembravamo i bambini che muoiono di fame. È vero che tu fai una scelta, però lo senti il peso di questa scelta, abbiamo detto: “Evidentemente il Signore vuole anche questo sacrificio, guardiamo quello che abbiamo scelto di non prendere”. Tra l’altro, c’era lì davanti anche una gelateria, immaginatevi che giornata intensa! 

Ad un certo punto, incredibile, uno di questi ciclisti prende un sacchetto che era stracolmo di ciliegie — neanche a farlo apposta, poteva essere qualunque altra cosa, era proprio un sacchetto stracolmo di ciliegie rosse — va sotto la fontanella, le lava, riempie tutto il sacchetto di acqua fresca, si dirige verso di noi e ci dice: “Se le gradite vi regaliamo questo sacchetto di ciliegie fresche. Noi abbiamo già mangiato abbastanza, non vogliamo avere addosso altre cose, se voi le volete…”

Immaginatevi, vi potete immaginare la reazione: “Sì, sì, certo, le prendiamo molto volentieri!”

Queste ciliegie sono state le ciliegie più buone del mondo in assoluto. Le abbiamo gustate più di tutte le altre ciliegie possibili e immaginabili. Poi proprio le ciliegie, che per me sono il frutto preferito, neanche farlo apposta, e quindi è stato molto gradito. 

Pensa come Dio Padre si prende cura anche di questi ragazzi, di queste scelte che uno fa, quasi a dire: “Mi basta l’intenzione, va bene così, adesso mangiate un sacchetto di ciliegie”.

Non è che uno dopo un sacchetto di ciliegie si sfama, però vi garantisco che ha fatto la differenza. In tutti che eravamo saranno venute fuori quattro ciliegie a testa, ma quelle quattro ciliegie a testa hanno fatto la differenza, perché hanno fatto a tutti capire l’incredibile situazione che stavamo vivendo, bellissima. Veramente il Signore si prende cura. Uno può avere anche lo stomaco mezzo vuoto ma quando respira dentro a questa aria, è la persona più felice della terra, più piena della terra, perché sono esperienze che poi uno non dimentica più. Mi verrebbe da dire, anche noi nella nostra vita di ogni giorno dovremmo un pochino provare la bellezza di questa Provvidenza, dire: “Signore, io mi metto nella condizione di colui che vuole proprio vivere di Te.”

Il Signore non si fa mai battere in generosità, mai. Quindi andiamo con tanta semplicità in questa giornata, viviamola affidandoci al Signore, abbandonandoci a Lui, chiedendogli la grazia di fare in modo che il Suo Sangue Preziosissimo per la nostra vita, non sia stato versato invano, che abbia ogni giorno veramente un senso. 

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus. Amen. 

Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

XV Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

VANGELO (Mc 6, 7-139

In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: “Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro”.
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

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