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Ringraziamento dopo la santa Messa

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Preci leonine

Cel. (tre volte) Ave María, grátia plena; Dóminus tecum: benedícta tu in muliéribus, et benedíctus fructus ventris tui Iesus.
Fedeli (tre volte) Sancta María, Mater Dei, ora pro nobis peccatóribus, nunc et in hora mortis nostræ. Amen.

Tutti Salve, Regína, Mater misericórdiæ; vita, dulcédo et spes nostra, salve. Ad te clamámus, éxsules fílii Evæ. Ad te suspirámus geméntes et flentes in hac lacrimárum valle. Eia ergo, advocáta nostra, illos tuos misericórdes óculos ad nos convérte. Et Iesum, benedíctum fructum ventris tui, nobis post hoc exsílium osténde. O clemens, o pia, o dulcis Virgo María.
Cel. Ora pro nobis, sancta Dei Génitrix.
Fedeli Ut digni efficiámur promissiónibus Christi.

Orémus.
Deus, refúgium nostrum et virtus, pópulum ad te clamántem propítius
réspice: et intercedénte gloriósa et immaculáta Vírgine Dei Genitríce María, cum beáto Ioseph, eius Sponso, ac beátis Apóstolis tuis Petro et Paulo, et ómnibus Sanctis, quas pro conversióne peccatórum, pro libertáte et exaltatióne sanctæ Matris Ecclésiæ, preces effúndimus, miséricors et benígnus exáudi. Per eúndem Christum Dóminum nostrum. Amen.

Sancte Míchaël Archángele, defénde nos in prœlio, contra nequítiam et
insídias diáboli esto præsídium. Imperet illi Deus, súpplices deprecámur: tuque, Princeps milítiæ cæléstis, Sátanam aliósque spíritus malígnos, qui ad perditiónem animárum pervagántur in mundo, divína virtúte in inférnum detrúde.

R. Amen.

Cel. (tre volte) Cor Iesu sacratíssimum. Fedeli (tre volte) Miserére nobis.

(Le preci leonine furono introdotte da Papa Pio IX nel 1859 nel solo Stato Pontificio, a difesa contro la minaccia posta dagli ideali del Risorgimento. Leone XIII le rese obbligatorie per la Chiesa universale, dopo la celebrazione delle Messe lette, con decreto della Sacra Congregazione dei riti Iam inde ab anno del 6 gennaio 1884, pubblicato in Acta Sanctae Sedis n.16 (1884), pagg. 249–250. La formulazione delle preci leonine mutò nel tempo. Nel 1886 fu variata la colletta, che assunse la formulazione attuale “pro conversióne peccatórum, pro libertáte et exaltatióne sanctæ Matris Ecclésiæ” e fu introdotta la preghiera a S. Michele Arcangelo. Le tre invocazioni finali al Sacro Cuore furono concesse da S. Pio X. Mutato il contesto storico e venuta meno la ragione dell’intenzione originale, nel 1930 Pio XI prescrisse comun- que che si continuasse a recitarle per la conversione della Russia. Furono soppresse dall’Istruzione Inter Oecumenici del 26 settembre 1964.)

 

Oratio ad Dominum nostrum Iesum Christum Crucifixum

En ego, o bone et dulcissime Iesu, ante conspectum tuum genibus me provolvo, ac maximo animi ardore te oro atque obtestor, ut meum in cor vividos fidei, spei et caritatis sensus, atque veram peccatorum meorum pænitentiam, eaque emendandi firmissimam voluntatem velis imprimere; dum magno animi affectu et dolore tua quinque vulnera mecum ipse considero ac mente contemplor, illud præ oculis habens, quod iam in ore ponebat tuo David propheta de te, o bone Iesu: “Foderunt manus meas et pedes meos: dinumeraverunt omnia ossa mea”. Amen.

Orazione a nostro Signore Gesù Cristo Crocifisso

Eccomi, o mio amato e buon Gesù, che alla santissima vostra presenza prostrato, vi prego col fervore più vivo di stampare nel mio cuore sentimenti di Fede, di Speranza, di Carità, di Dolore dei miei peccati, e di proponimento di non più offendervi, mentre io con tutto l’amore e con tutta la compassione vado considerando le vostre cinque piaghe, cominciando da ciò che disse di Voi, o mio Dio, il santo profeta David: trapassarono le mie mani e i miei piedi, contarono tutte le mie ossa. Amen.

(Missale Romanum, Editio typica III, 2002, pag. 1283. Indulgenza plenaria nei singoli venerdì di Quaresima, per il fedele che piamente recita, dopo la comunione, questa preghiera dinanzi all’immagine di Gesù Crocifisso – conc. 8 § 1,2° del Manuale delle Indulgenze. Indulgenza parziale se usata per fare il ringraziamento dopo la comunione – conc. 8 § 2,2°.)

 

Atto di consacrazione alla Beata Vergine Maria

Io, peccatore infedele, rinnovo oggi e ratifico nelle tue mani, o Maria Immacolata, i voti del mio Battesimo. Rinunzio per sempre a satana, alle sue seduzioni e alle sue opere e mi do interamente a Gesù Cristo, la Sapienza incarnata, per portare la mia croce dietro a Lui tutti i giorni di mia vita. E affinché io gli sia più fedele che pel passato, ti scelgo oggi, o Maria, alla presenza di tutta la Corte celeste, per mia Madre e Padrona. A Te, come uno schiavo, io abbandono e consacro il mio corpo e l’anima mia, i miei beni interni ed esterni e il valore stesso delle mie buone opere passate, presenti e future, lasciandoti un intero e pieno diritto di disporre di me e di tutto ciò che mi appartiene, senza eccezione, a tuo piacimento, alla maggior gloria di Dio nel tempo e nell’eternità. Amen.

(S. Luigi Maria Grignion de Montfort.)

 

Orazione a S. Giuseppe

O custode e padre dei vergini, san Giuseppe alla cui fedele custodia fu affidata l’innocenza stessa, Cristo Gesù, e la Vergine delle vergini, Maria, ti prego e ti scongiuro per questi tuoi carissimi tesori, Gesù e Maria, affinché, preservato da ogni immondezza, con mente incontaminata, puro di cuore e casto di corpo, tu mi faccia sempre servire Gesù e Maria purissimamente. Amen

(Oratio ad S. Ioseph, “Virginum custos…”, Missale Romanum ex Decreto SS. Concilii Tridentini restitutum, Summorum Pontificum cura recognitum, Editio Typica 23 iunii 1962, Gratiarum actio post Missam, pag. LXXIX.)

 

Preghiera di S. Bonaventura

Trafiggi, o dolcissimo Gesù, la parte più intima dell’anima mia con la soavissima e salutare ferita del tuo amore, con vera, pura, santissima, apostolica carità, affinché continuamente languisca e si strugga l’anima mia per amore e il desiderio solo di Te; che io brami te, che io mi consumi presso i tuoi tabernacoli, non cerchi altro che essere e fondermi in Te.
Fa’ che l’anima mia sia assetata di Te, pane degli angeli, ristoro delle anime san- te, pane nostro quotidiano, pane soprannaturale, che hai ogni dolcezza e ogni sapore e procuri la gioia più dolce.
Di te, che gli angeli desiderano contemplare incessantemente, abbia fame e si sazi il mio cuore, e la parte più intima dell’anima mia siano ricolmati dalla dolcezza del tuo sapore: abbia sempre sete di te, fonte della vita, fonte della sapienza e della scienza, fonte della eterna luce, torrente della letizia, delizia della casa di Dio.
Che io ambisca sempre Te, Te cerchi, Te trovi, e mi prefigga solo te come meta, a te giunga, a te pensi, di te parli e faccia tutte le cose a onore e gloria del tuo nome, con umiltà e discrezione, con amore e con piacere, con facilità e con affetto, con perseveranza che duri sino alla fine.
Perché Tu solo sei sempre la mia speranza, la mia fiducia, la mia ricchezza, il mio diletto, la mia allegrezza, la mia gioia, il mio riposo e la mia tranquillità, la mia pace, la mia soavità, il mio profumo, la mia dolcezza, il mio cibo, il mio ristoro, il mio rifugio, il mio aiuto, la mia sapienza, la mia parte di eredità, il mio possesso, il mio tesoro, nel quale rimangono sempre fissi e fermi, con salde radici, la mia mente e il mio cuore. Amen.

(Alia oratio, “Transfíge, …”, Missale Romanum ex Decreto SS. Concilii Tridentini restitutum, Summorum Pontificum cura recognitum, Editio Typica 23 iunii 1962, Gratiarum actio post Missam,, LXXVII.)

Ti supplico…

Ti supplico, dolcissimo Signore Gesú Cristo: affinché la tua Passione sia per me la forza che mi rinvigorisca, mi protegga e mi difenda.
Le tue ferite siano cibo e bevanda di cui possa nutrirmi, inebriarmi e dilettarmi.
L’aspersione del tuo Sangue sia per me lavacro per tutti i miei delitti.
La tua morte sia per me vita perpetua.
La tua Croce sia per me eterna gloria.
Sia questo il mio cibo, la mia gioia, la salute e la dolcezza del mio cuore. O Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.

(Alia oratio, “Obsecro te, …”, Missale Romanum ex Decreto SS. Concilii Tridentini restitutum, Summorum Pontificum cura recognitum, Editio Typica 23 iunii 1962, Gratiarum actio post Missam, pag. LXXVIII.)

 

Aspirazioni al Santissimo Redentore

Anima di Cristo, santificami.
Corpo di Cristo, salvami.
Sangue di Cristo, inebriami.
Acqua del fianco di Cristo, lavami.
Passione di Cristo, confortami.
O buon Gesú, esaudiscimi. Nascondimi fra le tue piaghe.
Non permettere che mi separi da Te Difendimi dal nemico maligno.
Chiamami nell’ora della mia morte e comanda che io venga da Te
affinché Ti lodi con i tuoi Santi
nei secoli dei secoli. Amen

(Aspirationes ad SS. Redemptorem “Anima Christi…”, Missale Romanum, Editio typica III, 2002, pag. 1282. Formula dotata dell’Indulgenza parziale se usata per fare il ringraziamento dopo la comunione – conc. 8 § 2,2° del Manuale delle Indulgenze.)

 

Orazione al Santo in onore del quale si è celebrata la S. Messa

Santo N., in cui onore ho offerto il sacrificio incruento del Corpo e del Sangue di Cristo, tramite la tua potente intercessione presso Dio, fa che io, avendo partecipato a questo mistero, partecipi ai meriti della passione e morte del nostro Salvatore Gesù Cristo; e accostandomi con frequenza a questo mistero, aumenti sempre in me la grazia salutare. Amen.

(Oratio ad Sanctum in cuius honorem Missa celebrata est “Sancte N.,…”, Missale Romanum ex Decreto SS. Concilii Tridentini restitutum, Summorum Pontificum cura recognitum, Editio Typica 23 iunii 1962, Gratiarum actio post Missam, pag. LXXIX.)

 

Magnificat

L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

 

Consacrazione al Sacro Cuore di Gesù

Io dono e consacro al Cuore adorabile di Gesù la mia persona e la mia vita, le mie azioni, pene e sofferenze per non più servirmi di alcuna parte del mio essere, se non per onorarlo, amarlo e glorificarlo.
E’ questa la mia irrevocabile volontà: essere tutto suo e fare ogni cosa per suo amore, rinunciando a tutto ciò che può dispiacergli.
Ti scelgo, Sacro Cuore di Gesù, come unico oggetto del mio amore, custode della mia vita, pegno della mia salvezza, rimedio della mia fragilità e incostanza, riparatore di tutte le colpe della mia vita e rifugio sicuro nell’ora della mia morte.
Sii, o Cuore di bontà e di misericordia, la mia giustificazione presso Dio Padre e allontana da me la sua giusta indignazione. Cuore amoroso di Gesù, pongo in te la mia fiducia, perché temo tutto dalla mia malizia e debolezza, ma spero tutto dalla tua bontà.
Distruggi in me quanto può dispiacerti. Il tuo puro amore s’imprima profondamente nel mio cuore in modo che non ti possa più dimenticare o essere separato da te.
Ti chiedo, per la tua bontà, che il mio nome sia scritto in te, poiché voglio vivere e morire come tuo vero devoto. Sacro Cuore di Gesù, confido in te!

(S. Margherita Maria Alacoque.)

 

Orazione di S. Tommaso d’Aquino

Ti ringrazio, o Signore santo, Padre onnipotente, eterno Iddio, che certamente non per i miei meriti, ma per solo effetto della tua misericordia ti sei degnato di saziare col prezioso Corpo e Sangue del tuo Figlio e Signore nostro Gesú Cristo me peccatore e indegno tuo servo.
Ti prego che questa santa Comunione non sia per me un giudizio di condanna, ma valida intercessione per ottenere il perdono. Sia per me armatura della fede e scudo di buona volontà. Sia liberazione dai miei vizi, sterminio della concupiscenza e della libidine, aumento della carità e della pazienza, dell’umiltà, dell’obbedienza e di tutte le virtú; sia ferma difesa contro le insidie di tutti i nemici, sia visibili che invisibili; sia perfetta quiete dei miei moti, sia carnali sia spirituali; sia ferma adesione a Te unico e vero Dio e felice conseguimento del mio ultimo fine.
Ti prego, affinché ti degni di condurre me peccatore a quell’ineffabile convito dove tu, con il tuo Figlio e con lo Spirito Santo, sei luce vera ai tuoi Santi, piena sazietà, gaudio eterno, completa letizia e perfetta felicità. Per lo stesso Cristo nostro Signore. Amen.

(Oratio S. Tomæ Aquinatis “Grátias tibi ago,…”, ibid., pag. 1282.)

 

Offerta di sé, di Sant’Ignazio di Loyola

Prendi, Signore, e accetta tutta la mia libertà, la mia memoria, il mio intelletto, e tutta la mia volontà, tutto ciò che ho e possiedo; tu mi hai dato tutte queste cose, a te, Signore, le restituisco; sono tutte tue, disponine secondo la tua volontà. Dammi il tuo amore e la tua grazia, queste sole, mi bastano.

(Oblatio sui “Súscipe, Dómine…”, Missale Romanum, Editio typica III, 2002, pag. 1283.)

 

Orazioni alla B. Vergine Maria

O Maria, Vergine e Madre santissima, ecco che io ho ricevuto il tuo dilettissimo Figlio che tu hai concepito nel tuo seno l’immacolato, hai generato, allattato e stretto con abbracci tenerissimi.
Ecco che Colui, la cui vista ti allietava e formava tutte le tue gioie, io umilmente ed affettuosamente te lo presento da stringere fra le tue braccia, da amare con il tuo cuore, e da offrire alla SS. Trinità in tuo onore e per la tua gloria per i miei bisogni e di quelli di tutto il mondo.
Ti prego dunque, o piissima Madre, d’impetrare il perdono di tutti i miei peccati, un’abbondante grazia di servire il tuo Figlio d’or innanzi con maggior fedeltà, e, infine, la grazia della perseveranza finale, affinché possa lodarlo con Te per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Ave Maria…

(Orationes ad B. Mariam Virginem “O Maria, Virgo…”, Missale Romanum, Editio typica III, 2002,pag. 1285.)

 

Orazione universale di Clemente XI

Credo, o Signore, ma che io creda più fermamente; spero, ma che io speri con più fiducia; amo, ma che io ami più ardentemente; mi pento, ma che io mi penta con maggior dolore.
Ti adoro come primo principio; ti desidero come fine ultimo; ti lodo come eterno benefattore; ti invoco come propizio difensore.
Guidami con la tua sapienza, reggimi con la tua giustizia, incoraggiami con la tua bontà, proteggimi con la tua potenza.
Ti offro, o Signore: i pensieri, perché siano diretti a te; le parole, perché siano di te; le azioni, perché siano secondo te; le tribolazioni, perché siano per te. Voglio tutto ciò che vuoi tu, perchè lo vuoi tu, nel modo in cui lo vuoi tu, fino a quando lo vuoi tu.
Ti prego, o Signore: illumina la mia intelligenza, infiamma la volontà, purifica il cuore, santifica l’anima mia.
Che pianga i peccati commessi, respinga le tentazioni, corregga le inclinazioni cattive, pratichi le virtù necessarie.
Concedimi, o Padre buono: l’amore di te, l’odio di me, lo zelo per il prossimo, il disprezzo del mondo.
Che mi sforzi: di obbedire ai superiori, di aiutare gli inferiori, aver cura degli amici, perdonare i nemici.
Che vinca: le passioni con la mortificazione, l’avarizia con la generosità, l’ira con la mitezza, la tiepidezza con il fervore.
Che sia: prudente nel consiglio, forte nei pericoli, paziente nelle avversità, umile nella prosperità.
Fa, o Signore: che sia attento nella preghiera, sobrio nel cibo, diligente nei miei doveri, fermo nei propositi.
Che io mi sforzi di avere: l’innocenza interna, modestia esterna, una conversazione esemplare, una vita regolare.
Che vigili assiduamente: nel domare la natura, nel favorire la grazia, nell’osservare la legge e meritare la salvezza.
Che impari da te: quanto è fragile tutto ciò che è terreno, quanto è grande tutto ciò che è divino, quanto è breve tutto ciò che è temporaneo, quanto è durevole tutto ciò che è eterno.
Concedimi: di essere pronto alla morte, di temere il giudizio, di non cadere nell’Inferno, di ottenere il Paradiso. Per Cristo nostro Signore. Amen

(Oratio universalis sub nomine Clementis Pp. XI vulgata “Credo Domine,…”, Missale Romanum, Editio typica III, 2002, pag. 1283)

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