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Battesimo del Signore Gesù

Battesimo di Gesù

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di domenica 10 gennaio 2021 – Battesimo del Signore Gesù

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

Scarica il testo della meditazione 

BATTESIMO DEL SIGNORE

Abbiamo appena ascoltato la Prima Lettura della Santa Messa di oggi, tratta dal cap. 55° di Isaia, vv 1-11, in questa Domenica 10 gennaio 2021, Battesimo del Signore Gesù. Sono tre letture molto belle, anche la Seconda Lettura e il Vangelo sono veramente dense di tantissimi spunti, di tantissime possibilità per la nostra riflessione, per la nostra conversione. Attraverso il profeta Isaia il Signore ci dice:

«O voi tutti assetati, venite all’acqua, voi che non avete denaro, venite; comprate e mangiate; venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte.»

Il Signore ci invita ad andare con tanta fiducia verso di Lui, ci invita a non guardare con che cosa possiamo acquistare tutti i suoi beni, tutti i beni che Lui ci offre. L’unica condizione è andare, rispondere a questo appello. Nessuno può ritenersi giustificato se non va.

“Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia?”

Quante risorse noi sperperiamo per ciò che non riempie quel vuoto esistenziale che noi portiamo dentro. E ne spendiamo tante di risorse. Pensate solamente alla sera quanto facciamo tardi davanti alla televisione a vedere un film o a guardare Facebook o dei video, pensate il tempo che noi dedichiamo. Oggi uno se vuole vedere un film proposto dalla televisione non può iniziare prima delle 21.30 di sera. Quando io ero piccolo alle 21.30 finivano i film, noi eravamo già ampiamente a letto da tempo.

Perché sapendo che sono stanco, sapendo che il mio corpo ha bisogno di riposare, sapendo che la notte è fatta per riposare, perché io resisto? Perché vado contro a questa mia naturale propensione?

Perché c’è un vuoto da colmare.

E’ come col cibo. E’ come col vino.

Perché si esagera? Perché se ne beve troppo?

Perché c’è un vuoto da riempire, un vuoto esistenziale. E siccome non lo riempiamo con Dio che è l’unico che lo può riempire, lo riempiamo con dei surrogati, che in realtà invece di riempirlo lo fanno diventare sempre più profondo, per cui noi alla fine rimaniamo ancora più vuoti.

“Mangio convinto che quel cibo mi nutra, in realtà mi svuota e io ho ancora più fame di prima.”

E quindi iniziamo ad andare contro ogni nostro limite, la lotta del limite, la non accettazione del limite. E in ultima analisi il limite che noi non accettiamo è il limite della morte.

I vuoti esistenziali come li riempiamo?

“Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino.”

“Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti. Porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e vivrete.”

Tutte esperienze che fanno coloro che si fidano di Gesù e che lo mettono al primo posto.

“L’empio..”

 

Che è il non pio.

“L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona.”

Se noi andiamo in ginocchio davanti al Confessionale e diciamo:

“Quell’uomo sono io”

Il Signore ci perdona. Dobbiamo avere consapevolezza che se stiamo davanti al Signore, se stiamo davanti a Dio senza calcolare il tempo, lasciandolo correre, stiamo sempre e comunque davanti a Dio.

San Macario scrive nelle omelie spirituali di San Macario d’Egitto:

“E’ il peccato insinuatosi per la disobbedienza di Adamo, peccato che proviene da una qualche potenza spirituale di Satana e corrisponde ad una realtà, ad avere seminato tutti i mali. Se non viene portato allo scoperto esso agisce sull’uomo interiore e sullo spirito e mette guerra nei pensieri, ma l’uomo non sa di agire per istigazione di una forza estranea, si immagina che tutto ciò sia naturale e si tratti di riflessioni sue. Il mondo è malato della passione malvagia e non lo sa.”

Il mondo è malato della passione malvagia e neanche lo sa. La maggior parte degli uomini è incosciente degli effetti che su di essi ha il peccato originale. Questo peccato che si è insinuato per disobbedienza di Adamo, che viene da una potenza spirituale di Satana corrisponde ad una realtà. Questo peccato è assolutamente reale.

Cosa bisogna fare?

Bisogna portarlo allo scoperto, per questo è importante la confessione.

“Se non viene portato allo scoperto esso agisce sull’uomo interiore e sullo spirito e mette guerra nei pensieri”

Tutte le guerre che noi abbiamo dentro di noi, vengono da qui, dal fatto che noi non lo portiamo allo scoperto.

Gesù a Santa Faustina Kowalska diceva:

“Vuoi vincere veramente le tentazioni? Rivela le tentazioni al tuo confessore. Se tu riveli le tentazioni al confessore, tu smascheri il demonio e fugge.”

Tratteremo questo argomento, lo svelare che è uno smascherare. Se tu sveli ciò che porti dentro, questo male, questo peccato, questi pensieri, se li scopri annulli la potenza di Satana.

“Altrimenti il tuo agire avviene per istigazione di una forza estranea”

Avviene per il demonio. Tu pensi che sono riflessioni tue e invece avviene per istigazione di un altro che si nasconde e che non smascheri perché tu non porti a svelamento, non lo riconosci. Anche San Simeone, il nuovo teologo, scrive così, nel suo testo “Le Catechesi”:

“Tale è il sopravvento che le passioni hanno preso su di noi, tanto intensi sono l’ottenebramento e l’ignoranza in cui ci troviamo, che neppure più avvertiamo in quale stato siamo caduti, neppure più capiamo di agire male.”

Le passioni diventano la fonte del nostro inconscio, è una cosa terribile. E’ come se la fonte di questo inconscio fosse direttamente legata alle passioni. Le passioni prendono il sopravvento, l’ottenebramento e l’ignoranza sono intensi e a causa di questo binomio neppure più avvertiamo in quale stato siamo caduti e neanche capiamo di agire male.

“La luce del cuore è tanto oscurata che non ci accorgiamo neppure di quanto l’anima sia ferita e disgraziata.”

Si può finire così! Ed è un finire male. Capite quindi perché dobbiamo andare da Gesù, perché dobbiamo stare con Gesù. Solo portandolo a galla lo smascheriamo, altrimenti neppure capiamo di agire male. Per questo bisogna andare a confessarsi frequentemente, e fare l’esame di coscienza ogni giorno.

Giovanni il Solitario risponde così a Sant’Eusebio che gli chiede perché gli uomini curino le malattie del loro corpo ma di quelle dell’anima non si danno pensiero.

“Per effetto del peccato gli uomini diventano incapaci di vedere e capire”

Diventi cieco!

“Sono come dei morti che non sentono nessuna pietà per il loro stato interiore.”

Questo produce il peccato. Rendiamoci conto.

San Giovanni Climaco scrive:

“Malati come siamo non possiamo diagnosticare le malattie spirituali che sono in noi, sia a causa della nostra debolezza, sia perché esse sono radicate troppo in profondità.”

Neanche le vediamo perché siamo troppo deboli.

Sant’Isacco il Siriaco nelle sue lettere scrive:

“Molti malati non sanno di esserlo anzi la maggior parte degli uomini che sono malati sostengono di essere sani”

San Giovanni Crisostomo scrive:

“Chi si è abbandonato alle passioni, annebbiato da una specie di ubriacatura non sa di essere malato. Tutti questi mali che ci troviamo addosso non ne abbiamo coscienza, con la nostra insensibilità non siamo affatto diversi da quegli alienati che dicono e fanno mille cose pericolose e vergognose, e ben lontani dall’arrossirne piuttosto se ne vantano e si immaginano di essere di spirito più sano del loro prossimo. Noi facciamo lo stesso. Facciamo tutto ciò che fanno i malati e non sappiamo di essere malati”

Vi cito i Padri, i Santi perché questi sono i nostri fondamenti. Avendo come fondamento questi Padri meravigliosi, già loro fanno la fotografia e ci insegnano quanto è importante per noi dover portare a consapevolezza i nostri mali, portarli alla luce e parlarne, dirli, raccontarli al confessore. Vinciamo l’ignoranza, vinciamo l’ottenebramento, chiediamo al Signore la luce del cuore, e preghiamo di non essere dei morti che non sentono nessuna pietà per noi stessi, incapaci di vedere e di capire, e questo lo si impara stando davanti all’Eucarestia, davanti al Signore, confessandosi con grande frequenza. Chiediamo al Signore la grazia della sensibilità, perché altrimenti siamo capaci di fare cose incredibilmente gravi senza neanche accorgercene. Vi auguro di cuore di recuperare questa grande bellezza dell’andare al Signore e riempire il nostro vuoti esistenziale con la Sua Pienezza, l’unica capace di darci tutto.

E la Benedizione di Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato.

BATTESIMO DEL SIGNORE (ANNO B)

PRIMA LETTURA (Is 55,1-11)
Venite all’acqua: ascoltate e vivrete.

Così dice il Signore:
«O voi tutti assetati, venite all’acqua,
voi che non avete denaro, venite;
comprate e mangiate; venite, comprate
senza denaro, senza pagare, vino e latte.
Perché spendete denaro per ciò che non è pane,
il vostro guadagno per ciò che non sazia?
Su, ascoltatemi e mangerete cose buone
e gusterete cibi succulenti.
Porgete l’orecchio e venite a me,
ascoltate e vivrete.
Io stabilirò per voi un’alleanza eterna,
i favori assicurati a Davide.
Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli,
principe e sovrano sulle nazioni.
Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi;
accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano
a causa del Signore, tuo Dio,
del Santo d’Israele, che ti onora.
Cercate il Signore, mentre si fa trovare,
invocatelo, mentre è vicino.
L’empio abbandoni la sua via
e l’uomo iniquo i suoi pensieri;
ritorni al Signore che avrà misericordia di lui
e al nostro Dio che largamente perdona.
Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri,
le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore.
Quanto il cielo sovrasta la terra,
tanto le mie vie sovrastano le vostre vie,
i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri.
Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo
e non vi ritornano senza avere irrigato la terra,
senza averla fecondata e fatta germogliare,
perché dia il seme a chi semina
e il pane a chi mangia,
così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca:
non ritornerà a me senza effetto,
senza aver operato ciò che desidero
e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata».

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