Scroll Top

La perfezione religiosa alla luce della SS. Eucarestia, di S. Pietro Giuliano Eymard. Parte 9

La perfezione religiosa alla luce della SS. Eucarestia, di S. Pietro Giuliano Eymard

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di venerdì 10 giugno 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

Scarica il testo della meditazione

La perfezione religiosa alla luce della SS. Eucarestia, di S. Pietro Giuliano Eymard. Parte 9

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a venerdì 10 giugno 2022.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo V di San Matteo, versetti 27-32.

Oggi è il XIII dei quindici venerdì del Sacro Cuore di Don Tomaselli, e oggi ripariamo le ingiustizie. Purtroppo, noi, non di rado, siamo testimoni, e ahimè fautori di ingiustizie.

Inoltre, oggi, vi ricordo che inizia la Novena per la Solennità del Corpus Domini, quindi una novena molto importante.

Adesso, veniamo a noi e a quello che stiamo facendo, cioè la lettura e la meditazione di San Pietro Giuliano Eymard.

Stiamo facendo questo corso di Esercizi Spirituali, tutti centrati sull’Eucarestia, e stiamo vedendo alcune riflessioni sull’importanza della vita religiosa.

“La vita religiosa non vi preserva soltanto dal pericolo di perdervi: vi dà ancora i mezzi di salute più sicuri e più abbondanti.

[…] nella vita religiosa vi si toglie tutto che potrebbe distrarvi, dividervi e siete concentrati sull’unico necessario”.

Questa è anche la vita cristiana, eh… anche la vita cristiana è questo!

Se è vissuta bene, la vita cristiana ci toglie tutto ciò che ci può distrarre, che ci può far essere divisi, schizofrenici, e la vita cristiana, vissuta bene, ci concentra sull’Unico, che è Dio.

“[…] Quale sventura che mezzi tanto grandi…

Quali sono quelli che ci offre la vita religiosa, e la vita cristiana, innanzitutto.

 “… non possano renderci buoni! Perché? Il seme è cattivo: nell’interiore ha un cancro, una malattia occulta che rovina la pianta al di dentro.

Se non progrediamo, se neppure ci manteniamo al punto in cui eravamo, bisogna confessare che siamo ben cattivi per rendere inutili grazie sì grandi!”

Sì, dobbiamo stare attenti alla qualità del nostro cuore, dobbiamo molto vigilare e purificare questo cuore, affinché non si lasci corrompere, non permetta al cancro del peccato di stabilirsi al suo interno.

“Suppliamo dunque al tempo perduto; ricuperiamo presto quel che ci manca; siamo fedeli […].

Voi fate tutti gli esercizi come i vostri fratelli, e non ne profittate? Vi è dunque un vizio occulto, una malattia nel sangue. Si videro famiglie reali adottare trovatelli e dar loro la migliore educazione; ma un giorno i grossolani loro istinti riapparvero, e invece di principi, quali si volevano fare, non si ebbero che degli sciocchi orgogliosi, o crudeli tiranni. Gesù Cristo è venuto a prenderci nella nostra bassezza e profonda miseria, per renderci uomini secondo il suo Cuore. Non si sarebbe ingannato? Come leoni che si volle addomesticare e che poco a poco ripigliano la loro naturale ferocia, non mostriamo noi gli artigli?”

Eh, sì… fa pensare che alle volte è un po’ tutta una messa in scena… e noi interiormente restiamo quello che siamo, quello che siamo sempre stati.

“Non saremmo noi dei lupicini che la Congregazione, da buona madre, nutriva nel suo seno, credendoli suoi figli, e che ora vorremmo alzarci per divorarla?”

Pensate anche nel rapporto genitori-figli… pensate anche in un rapporto di amicizia… pensate in un rapporto educativo… quanto spesso uno si accorge che, crede di allevare dei figli, invece alleva dei leoni.

“Ma voi non potrete toccarla (qui sta parlando della Congregazione che lui ha fondato), perché viene da Dio che continuerà a proteggerla, come ha fatto fin qui, perché è cosa sua. Il castigo ricadrà su di voi: Dio vi punirà come ingrati e parricidi, che non hanno saputo comprendere il suo amore infinito!”

Non si può di divorare il proprio padre, la propria madre, non si può divorare la mano che ci ha guariti, che ci ha sfamati, che ci ha sanati, che ci ha consolati… non si può!

“Orsù, vedete se profittate delle grazie della vita religiosa. Se no, non chiamatene in colpa altri; voi, voi non vi ci trovate interamente. Invece di chiudervi nella cerchia della perfezione e dire: «Non ne uscirò più, costi quel che ha da costare», voi vi tracciate una linea secondo la vostra fantasia, voi mettete delle condizioni a Dio. Che cosa avviene? Voi incontrate in religione gli stessi pericoli che nel mondo; voi venite a perdervi nel porto della salute”.

Ecco, noi non dobbiamo incolpare gli altri.

Quante volte si sentono discorsi dove si cercano colpevoli…

Sì, ci saranno anche, non è che sono o siamo tutti innocenti (questo lo sa Dio), è chiaro che ci saranno anche dei colpevoli, va bene, ma quando io faccio un esame di coscienza, quando voglio fare un esame onesto della mia vita, non posso dire: «Ah ma io non ho nessuna responsabilità, la colpa è di Tizio, di Caio, di Sempronio, perché fa questo, quello e quell’altro».

Lui fa quel che fa, ma io cosa faccio? Io come reagisco? Io come mi impegno?

Vedete, è facile criticare gli altri e dire: «Dovrebbero fare di qua… dovrebbero fare di là… dovrebbero essere…». Va bene… e io? Perché non comincio a fare io la mia parte, da discepolo di Gesù, da amico di Gesù, da innamorato di Gesù?

Invece di guardare gli altri, quello che non fanno, o che non farebbero secondo la nostra idea, dobbiamo guardare quello che noi siamo chiamati a fare e come lo facciamo, senza tirare queste linee da spartiacque, queste linee divisorie, dove decidiamo noi ciò che è competenza di Dio, ciò che riguarda Dio, e ciò che è competenza nostra.

No, noi dobbiamo sempre operare perché la Volontà di Dio si realizzi e perché tutta la nostra vita sia inserita in Dio, sempre.

La prossima volta… stavo pensando se farlo adesso… Ma sì… (visto che sono solo dodici minuti che vi parlo, posso permettermi di andare ancora un po’ oltre) iniziamo ora un tema, una riflessione molto bella, molto importante. Si intitola così: “La vocazione eucaristica”.

Sapete, c’è la vocazione, la chiamata alla santità, e questa riguarda tutti, assolutamente tutti; poi c’è una vocazione, che potremmo chiamare una vocazione “mariana”; quindi, una chiamata particolare alla Consacrazione bella e solenne alla Vergine Maria; e c’è questa “vocazione eucaristica”, che adesso è interessante andare a vedere e a capire di cosa si tratta.

“Della vocazione eucaristica.

«Non vos me elegistis sed ego elegi vos. Non siete voi che avete scelto me; sono io che ho scelto voi (Giov., 15,16).

Chi si trova in una vocazione che domanda ai suoi membri tanta santità come la nostra, deve ben dire: Dio mi vi ha chiamato; certo non mi sarei introdotto da me; Egli mi ha scelto e invitato. Se potessimo anche solo dubitare di questa chiamata, saremmo tentati di abbandonarla, tanto ci sentiamo incapaci di corrispondervi degnamente”.

Lui qui fa rientrare, come vocazione, anche lo stile di vita, mentre noi abbiamo imparato a dividere le due cose, no?

La vocazione è una cosa, gli stili di vita sono un’altra cosa; quindi, gli stili di vita sono: il Sacerdozio, la vita religiosa, il matrimonio, il laico consacrato. Questi sono gli stili di vita.

La vocazione è quella che vi ho detto prima.

Ormai si fa un insieme unico; quando uno parla di vocazione, subito si pensa al Sacerdozio, infatti si dice: «Quel ragazzo ha la vocazione», ma non è corretto parlare così.

Tutti abbiamo la vocazione, quella della santità, e anche chi è chiamato al matrimonio ha la vocazione, perché vuol dire che è “vocato”, è chiamato da Dio.

“Ora noi fummo prescelti dall’eterno Padre, da tutta l’eternità, per divenire gli adoratori, di professione, del suo divin Figlio nel Santissimo Sacramento.

Ci ha predestinati a questo glorioso servizio, alle sue grazie ed alla sua ricompensa”.

Ecco, c’è qualcuno (come i Sacramentini, quelli che fanno parte di questa Congregazione), che ha proprio questa chiamata speciale a diventare adoratore di professione di Gesù Eucarestia, ma, io chiedo: «Può esserci un Cristiano che non è chiamato ad essere adoratore, adoratore di professione?». Secondo me, no.

Voi direte: «Eh ho capito, però, Padre Giorgio, un conto è se faccio il Sacramentino (o la Sacramentina, perché poi ci sono le monache di clausura Sacramentine) e quindi sto lì tutto il giorno dedicato all’Eucarestia, ma se io ho un impegno di vita (quindi, sono papà, mamma, faccio il Vescovo, sono Prete in Parrocchia, sono…) come faccio ad essere un adoratore di professione?»

Guardate… manchiamo un po’ di fantasia! Perché?

Anche Monsignor Fulton Sheen, Vescovo (e che Vescovo!), era impegnatissimo, presissimo con tantissime opere di carità, e soprattutto con la sua grandissima, stupenda, meravigliosa opera della sua predicazione, però…

 Se non avete mai udito Monsignor Fulton Sheen, andate su YouTube e cercate qualche sua omelia, qualche sua predicazione bellissima, e vi incanterà proprio. Quando uno ascolta Monsignor Fulton Sheen, dice: «Vabbè, io adesso inizio e non finisco più», cioè, ascoltare lui che predica, è una meraviglia!

Quando mi capita che riesco ad ascoltarmi un po’ di Monsignor Fulton Sheen, è una cosa stupenda. È come quando mi capita di ascoltare un intervento, una meditazione (io ne ho trovata una proprio sui religiosi) di Don Dolindo Ruotolo… è bellissima, una cosa stupenda, meravigliosa; si sente, si capisce che questi personaggi, questi Santi, questi santi uomini di Dio, avevano un dono particolare, che era quello della predicazione.

Adesso cerco una cosa… scusate un secondo… vediamo…

Se la trovo, ve la faccio sentire… ma non riesco…

Mi è venuto in mente adesso e volevo vedere se riuscivo a trovare questa bellissima conferenza, ma non riesco a trovarla… abbiate pazienza un secondo… vediamo… forse è questa… vediamo…

No, non riesco a trovarla.

Se riuscissi a trovarla, vi darei proprio l’indicazione corretta, il titolo corretto, ma non la trovo…

Io avevo sentito una bellissima conferenza del dottor Enrico Fermi, però adesso non riesco a ritrovarla…

Lui ha fatto un incontro in un paese (mi sembra della Toscana, se non ricordo male), dove fece una lezione stupenda, bellissima, in cui parlò anche di Padre Pio, dei Seminari, della vita cristiana, e vi consiglio di andarla a cercare, sicuramente la trovate su YouTube.

Questo, è per dire che cosa?

È per dire che, persone così diverse, così impegnate, come il Dottor Enrico Fermi, piuttosto che Monsignor Fulton Sheen, Don Dolindo Ruotolo, ciò nonostante, erano uomini eucaristici, perché la vocazione eucaristica, divenire adoratori di professione, non vuole dire stare h24, cioè tutto il giorno, davanti al tabernacolo (non per tutti), ma vuol dire fare del tabernacolo il centro della propria vita.

Questo vuol dire essere adoratori di professione!

Vuol dire fare quello che faceva Monsignor Fulton Sheen, che, dal giorno della sua Ordinazione, fece una promessa: «Ogni giorno io farò l’Ora Santa. Ogni giorno».

Infatti, lui è morto davanti al tabernacolo, lui è morto mentre faceva adorazione.

Ma quale morte più bella ci può essere, per un Sacerdote, per un Vescovo, che morire davanti al tabernacolo?

Il Signore l’ha chiamato proprio nella sua Professione… e quando gli chiedono qual è il suo segreto, per riuscire a fare ed essere tutto quello che lui ha fatto ed è stato (famosissimo in tutta America per i suoi interventi bellissimi di meditazioni, di omelie e di catechesi), lui fa risalire tutto a questo rapporto con Gesù. Tutto lì! Tutto al suo amore per l’Eucarestia.

Ecco, domani vedremo questo passo bellissimo, che vi devo commentare, che vi devo leggere, perché io so (lo so perché è così, non serve essere profeti, è così, ne sono certo) che ci sono tantissime persone, che hanno la chiamata meravigliosa della vocazione eucaristica.

Io sono del parere che tutti abbiamo la vocazione eucaristica, solo che solamente alcuni rispondono “Sì”, perché Gesù vuole essere amato e adorato da tutti i suoi discepoli, nell’Eucarestia, ma non tutti dicono: «Va bene. Sì, ci sto!»

Io sono certo che, domani, quando vi leggerò (a Dio piacendo) quello che vi devo leggere, quello che scrive San Pietro Giuliano Eymard sugli adoratori, su coloro che hanno questa vocazione eucaristica, qualcuno di voi dirà: «Sono io! Sta parlando di me! Questa cosa è quella che avviene a me, è quello che succede a me! Questa è proprio la mia vita! Ecco quello che io sento, è proprio questo, è quello che sta leggendo adesso Padre Giorgio!»

Sì, perché San Pietro Giuliano Eymard descrive esattamente le caratteristiche degli adoratori, le caratteristiche di coloro che hanno risposto “Sì” alla vocazione eucaristica, le caratteristiche anche di coloro che non hanno risposto “Sì” alla vocazione eucaristica, ce l’hanno, e sentendo queste parole, diranno: «Sono io! Quel tormento che mi porto dentro, perché continuò a dire “No”, ecco, è dovuto a questo, a questa vocazione, a questa chiamata che continuamente bussa al mio cuore e io dico “No”, ma, ciò nonostante, io mi riconosco dentro a queste parole bellissime» (che domani vi leggerò).

Allora, incominciamo ad aprire il nostro cuore alla nostra vocazione eucaristica, cominciamo a dire “Sì”!

Ma dove vogliamo andare, se non da Gesù Eucarestia?

Cosa vogliamo fare, se non diventare adoratori di professione?

Un’ora al giorno, l’Ora Santa, un’ora al giorno, come Monsignor Fulton Sheen… e andate ad ascoltare il discorso del Dottor Fermi (bellissimo!), sentite come parla quell’uomo, è una cosa incredibile!

Io, tutte le volte che lo ascolto, tutte le volte che ascolto quella sua meditazione, rimango estasiato… bellissima, potentissima, fortissima!

Se tutti i Preti e i Vescovi del mondo parlassero come parla lui, mamma mia, il mondo sarebbe incendiato dal fuoco eucaristico!

Che grazia avere un professore, avere un docente, avere un superiore, avere un Sacerdote, avere un Vescovo, eucaristico, infiammato dal fuoco eucaristico, divorato dall’amore per l’Eucarestia!

Voi vi immaginate cosa vuol dire stare vicino ad un uomo così?

Eh… allora preghiamo perché il fuoco eucaristico divampi in tantissime anime.

Speriamo che questa meditazione, che queste meditazioni, vadano a tutti coloro che hanno detto “Sì” alla vocazione eucaristica e a coloro che hanno detto “No” o che non riescono a dire “Sì”, affinché dicano un “Sì” pieno e diventino anche loro adoratori di professione.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

 

VANGELO (Mt 5, 27-32)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna.
Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio».

Post Correlati