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Il manoscritto del Purgatorio, parte 28

Il manoscritto del Purgatorio

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: “Il manoscritto del Purgatorio” di lunedì 26 dicembre 2022 – S. Stefano Primo Martire

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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PRIMA LETTURA (At 6,8-12;7,54-60)

In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo. Allora alcuni della sinagoga detta dei Liberti, dei Cirenei, degli Alessandrini e di quelli della Cilìcia e dell’Asia, si alzarono a discutere con Stefano, ma non riuscivano a resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava. E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo condussero davanti al Sinedrio.
Tutti quelli che sedevano nel Sinedrio, [udendo le sue parole,] erano furibondi in cuor loro e digrignavano i denti contro Stefano. Ma egli, pieno di Spirito Santo, fissando il cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla destra di Dio e disse: «Ecco, contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio».
Allora, gridando a gran voce, si turarono gli orecchi e si scagliarono tutti insieme contro di lui, lo trascinarono fuori della città e si misero a lapidarlo. E i testimoni deposero i loro mantelli ai piedi di un giovane, chiamato Saulo. E lapidavano Stefano, che pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». Poi piegò le ginocchia e gridò a gran voce: «Signore, non imputare loro questo peccato». Detto questo, morì.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a lunedì 26 dicembre 2022.

Celebriamo oggi Santo Stefano, protomartire e diacono.

Abbiamo ascoltato la Prima Lettura della Santa Messa di oggi, tratta dal capitolo sesto e seguenti degli Atti degli Apostoli.

Proseguiamo con la meditazione sul Manoscritto del Purgatorio.

Ieri abbiamo celebrato il Santo Natale e per sette giorni siamo chiamati a continuare a celebrare il meraviglioso mistero del Natale: in questo tempo dell’Ottava è bello per tutti noi soffermarci a riflettere sulle grandi opere che Dio ha compiuto per nostro favore, prima fra tutte l’Incarnazione del Verbo.

Allora leggiamo il Manoscritto del Purgatorio.

Il buon Dio non guarda tanto alle grandi azioni, agli atti eroici, quanto ad un’azione semplice, ad un piccolo sacrificio, purché dette cose sian fatte per amore. A volte anche un piccolo sacrificio, non conosciuto se non da Dio solo e dall’anima, sarà più meritorio di uno grande che sarà stato lodato. Bisogna essere molto interiori, per non ritenere per sé alcunché delle lodi che ci vengono tributate.

Tutto il contrario di quello che facciamo noi: noi ci facciamo prendere dai grandi atti eroici, quasi disprezziamo le cose piccole, i piccoli sacrifici e, invece, il Signore guarda queste piccole cose, talmente piccole che noi, che riceviamo questi piccoli sacrifici [non ce ne accorgiamo].

Di fatto, quando uno fa qualche piccolo sacrificio, di solito, nella maggior parte dei casi, qualcun altro beneficia di questo sacrificio; è raro che sia un sacrificio unicamente per Dio: chi vive accanto a una persona che sa sacrificarsi, che sa offrirsi, donarsi a Dio nell’umiltà, nella semplicità, nella via della piccolezza, di solito beneficia di tutto questo. Pensiamo, per esempio, alla vita di una mamma, di un papà, pensiamo alla vita di un bravo sacerdote… quanti sacrifici di pazienza, di sopportazione, di speranza; quanti sacrifici di un lavoro profondamente nascosto… 

Noi ci troviamo sul tavolo la torta, per esempio quelle buonissime crostate alla frutta che facevano le nostre nonne, le nostre mamme con le uova fresche, buone… non le uova di plastica che fanno le galline finte, non quella roba lì… assolutamente… le uova con su il timbro. 

(Guardate… ai miei tempi, se avessi visto un uovo con su il timbro, avrei pensato di essere dentro a Star Treck, che fosse un uovo alieno… se lo avessi visto cinquant’anni fa, avrei pensato: “Oh, mamma! Questo qui mi sa che viene da un pianeta degli alieni: chissà da dove viene fuori questo uovo! Sarà un uovo magnetico”… le uova con il timbro! Lasciamo perdere! Che poi le apri e non si rompono: sono incredibili queste uova… tu le puoi aprire e intanto balli, salti, danzi, le fai volare per aria e, quando vanno nel tegame, sono perfette…tac! Cascano e non si rompono neanche a morire, neanche se ci butti su il martello si rompono ‘ste uova! Se, invece, prendi le uova fresche delle galline vere, le uova fresche delle galline vere, le vere uova… ci sono ancora… con quelle devi stare attento, sono tutta un’altra cosa… va beh, non parliamo delle uova oggi, se no vado a finire con il parlarvi delle uova!)

Comunque sia, quando eravamo ragazzi, si facevano le torte con le uova fresche, delle galline vere e tu arrivavi a tavola e c’era un profumo! Quelle crostate avevano un profumo… mi sembra di sentirlo ancora adesso… tu arrivavi a tavola e trovavi la crostata (a me piaceva molto quella che facevano bassa, bassa, bassa, con su due dita di marmellata… buonissima… con pochissima crosta, ben cotta, di un colore tipo il pane di Heidi!) tu arrivavi a tavola e dicevi: “Che buona, che profumo, che bella (perché era anche bella)!”. E la mangiavi, senza un domani. 

Ma quella torta non si era fatta da sola, qualcuno aveva dovuto prepararla, impastarla, metterci la marmellata; pensarla, volerla, cuocerla… noi vediamo il prodotto finito e non stiamo lì a pensare a quanta fatica sia costata questa torta, a quanto sacrificio, a quanta speranza ci abbia messo dentro la mia mamma perché venisse buona, perché mi piacesse! Piccole cose, piccoli sacrifici che gli uomini, nella loro rozzezza neanche vedono, non se ne accorgono, ma Dio sì! Dio sì! Dio guarda queste cose! E scopriremo un giorno che proprio le cose più piccole sono state molto valutate! 

Bisogna essere molto interiori, lei dice: molto bella questa espressione, questo richiamo alla interiorità affinché non ci interessino le lodi degli uomini. Ci sono tante occasioni — non sto qui a dirvele io — in cui noi potremmo rinunciare alle lodi degli uomini, invece le cerchiamo perché ci piace che ci dicano: “Bravo! Bello! Buono! Giusto!”

Il buon Dio cerca anime vuote di se stesse per riempirle del suo amore. Egli ne trova poche. L’amor proprio non lascia alcun posto per Gesù. Non lasciatevi sfuggire nessuna occasione di mortificarvi, interiormente soprattutto. Gesù ha alcune grazie da largirvi durante la quaresima; preparatevici con un accrescimento di fervore e soprattutto d’amore. Amate sopra ogni altra cosa Gesù. Ahimè! nel mondo Egli è sì poco amato e tanto oltraggiato!

È un continuo richiamare questa verità, questo «amare sopra ogni altra cosa Gesù», il fatto che «Gesù è poco amato e tanto oltraggiato». 

Questi sono i giorni in cui, magari, siamo un po’ a casa per le vacanze di Natale (chi studio, chi va a scuola, ma non solo): cerchiamo di stare un poco con Gesù che è tanto oltraggiato e poco amato. Andare alla Messa, pregare il Salterio di Gesù e di Maria, stare ritirati, star un po’ in silenzio, non perderci in parole, parole.

 Ci sono persone, e voglia il Signore che noi non siamo tra quelle, che sono come la pece… non so se abbiate mai toccato la pece che è… un mistero: se tu tocchi la pece con un dito, nel giro di cinque minuti, hai tutta la mano sporca… è una cosa incredibile! Si propaga… non so come dire… è incredibile! Ci sono persone che sono come la pece: se tu apri la bocca e dici una parola, chiedi un’informazione, fai una affermazione, apri la bocca… basta, è finita! Inizia un parlare infinito… ci sono persone che parlerebbero, parlerebbero senza fine. Poi hanno milioni di cose da fare! Certo! Perdono il tempo a parlare! Certo! Se per dire «Il cielo è blu», devo tirare fuori Adamo ed Eva, è chiaro che poi arrivo e ho milioni di cose da fare: e devo andare a fare la spesa, e devo pulire la casa, e devo stirare, e devo lavare… certo! Se ho perso il tempo al telefono… Stringi! stringi! stringi!… di’ quello che devi dire, saluti e baci! Guardate, oggi i nostri telefoni sono incredibili: ti fanno vedere da quanto tempo stai parlando… ma di che cosa? Ma di che cosa dobbiamo parlare? Tutto ‘sto tempo nel parlare! “No, ma io non sono una suora!”. Ma che cosa vuol dire? Perché, solo le suore e i preti sono chiamati al silenzio? Tutti siamo chiamati al silenzio! Andate a leggere quel bellissimo libro del Cardinal Sarah La Forza del Silenzio: mica solamente preti, frati e suore! Svuotarci di noi stessi, del nostro amor proprio: l’amor proprio è esattamente l’opposto dell’amore di Dio; l’amor proprio mette al centro noi; l’amore di Dio mette al centro Dio.

Non lasciatevi sfuggire nessuna occasione di mortificazione

Soprattutto interiore: quindi, sì, va bene, hai fatto bene a non mangiare per tutto l’Avvento il panettone e il cioccolato – tanto adesso a Santo Stefano ne puoi mangiare dieci di panettoni, secondo quella logica, no? – ma la penitenza più grande è quella dell’io, quella del silenzio, per esempio! Questa è una grande penitenza: sta’ un po’ zitto! stai un po’ zitta! Ssssssst! Silenzio! Basta parlare, basta, basta, basta, basta… sempre tutte ‘ste parole: per ogni parola che diremo dovremo rendere conto a Dio, dice il Vangelo! Le tue parole siano ‘sì, sì, no, no: il resto viene dal maligno!… per l’Amor del Cielo! Per l’Amor del Cielo! Chissà che cosa succederà quel giorno! 

 E poi: lascia parlare, permetti alle persone di dire il loro pensiero, lascia che le persone si esprimano! Quanta mancanza di mortificazione della lingua! Questo dover sempre dire, questo aver sempre da dire su tutto e su tutti! Questo aver sempre l’ultima parola in tutto! Sapete… i tuttologi… i tuttologi sono gli esperti di ogni cosa: qualunque cosa, loro la sanno! Invece, se noi impariamo a mortificarci interiormente, impariamo a stare al nostro posto, impariamo a stare un po’ in silenzio, a vivere nascosti, a tagliare la nostra cresta, a essere umili.

La Santa Vergine vi ama molto; dal canto vostro, anche voi amateLa con tutto il cuore e procurate la sua gloria il più possibile.

Ecco: proprio durante tutto il mese di ottobre abbiamo fatto la meditazione sul Salterio di Gesù e di Maria, un mese intero proprio per capire quanto sia importante renderLe gloria.

Voi non comprenderete mai abbastanza la bontà del buon Dio. Se si avesse cura di riflettervi qualche volta, questo sarebbe sufficiente per divenire un santo, ma nel mondo non si conosce abbastanza la misericordiosa bontà del Cuore di Gesù. Ognuno la misura secondo il proprio modo di vedere, e questo modo è difettoso. Ne segue che si prega male. Sì, pochi sanno pregare come Gesù vorrebbe. Si manca di fiducia, e nondimeno Gesù non esaudisce che proporzionatamente all’ardore dei nostri desideri e alla grandezza del nostro amore. Ecco perché sovente le grazie che si richiedono non vengono concesse.

Visto? Più chiaro di così, veramente è impossibile! Quando è stata l’ultima volta che mi sono fermato a riflettere sulla Bontà di Dio, su quanto Dio è buono con me? Su quanti atti di bontà fa Dio per me ogni giorno? C’è un giorno alla settimana che consacriamo a ringraziare la Bontà di Dio, a ringraziare Dio per tutti i doni che ci ha fatto? Per esempio, il lunedì potrebbe essere il giorno; la domenica consacriamo tutta la settimana a Dio Padre e il lunedì Gli diciamo grazie. Tutta la giornata a dedicata alla Bontà di Dio, a rendere ho grazie a Dio perché tutti gli atti di bontà e di misericordia rivolti verso di noi. 

Se si avesse cura di riflettervi qualche volta, dice lei, «qualche volta» — questo sarebbe sufficiente per divenire un santo! 

Pensate voi! Uno dice: “Che cosa non devo fare per diventare santo?” , “Ah, non devi fare questo, non devi fare quello, non devi fare quell’altro… ah, è una cosa difficilissima!”. Vuoi diventare santo? Medita la bontà di Dio! Basta! Certo, perché meditare la Bontà di Dio ti spinge ad amarlo follemente, ti spinge a un immenso senso di gratitudine verso Dio! 

ma nel mondo non si conosce abbastanza la misericordiosa bontà del Cuore di Gesù,

nonostante l’apparizione del Sacro Cuore di Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque, ancora non si conosce: tanti sono i cristiani che non conoscono la pratica dei Primi Venerdì del mese… mai sentiti! Tanti sono i cristiani che ancora non l’hanno fatta! “Perché non l’hai fatta?”  — “Mah, non so… i venerdì sono difficili da fare tutti e nove, poi mi stanco, mi dimentico…”. 

Eh, glielo diremo a Gesù quando saremo morti! 

“Quanti anni hai vissuto?” — “Settanta…” — “Hai fatto…?” —“No, ma sai… sì, tu lo hai detto a Santa Margherita Maria Alacoque che era importante, però io avevo tante cose da fare e poi mi dimenticavo…”.

E noi misuriamo il Cuore di Gesù secondo il nostro modo di vedere, mentre dobbiamo misurare il Cuore di Gesù secondo il Cuore di Gesù, non secondo il nostro modo di vedere le cose… che sistema è questo? Quindi, meditando poco, se non mai, sulla Bontà di Dio, sulla Bontà del Cuore di Gesù, che cosa ne segue? Che preghiamo male! Non sappiamo pregare, perché la preghiera che cos’è innanzi tutto? Vedete, la preghiera innanzi tutto è un atto di fede, un atto di fiducia legato all’amore, ma, se io non medito sulla Bontà del Cuore di Gesù, come faccio ad avere fiducia? Come faccio ad amarLo? Noi dovremmo affidare al Cuore di Gesù tutto quello che facciamo in una giornata: andare in auto, andare a fare la spesa, cucinare. “Vergine Maria, precedimi sulla via!”. Vi ricordate quante volte vi ha parlato di questa preghiera da rivolgere alla Vergine Maria? “Vergine Maria, precedimi sulla via!”. In ogni cosa che dobbiamo fare!

Gesù non esaudisce che proporzionatamente all’ardore dei nostri desideri e alla grandezza del nostro amore. Ecco perché sovente le grazie che si richiedono non vengono concesse.

Certo, perché l’ardore dei nostri desideri e la grandezza del nostro amore sono pari a zero, e Dio dice: “Per che cosa ti faccio una grazia, se poi tu non te ne rendi neanche conto? È come gettare le perle… no? Perché devo farti una grazia che poi non sei neanche capace di ringraziare; che poi non hai dimostrato di essere capace di farne tesoro; che poi hai dimostrato di non essere capace di fare memoria di quella grazia… perché devo farti una grazia? Che senso ha farti una grazia, che valore ha farti una grazia?”.

Sentite, sentite che cosa dice adesso…

Per essere felici in religione, (e io questo francamente lo consiglio proprio a tutti, non solo a suore, preti, religiosi e, anzi, direi ‘Per essere felici,’) bisogna esser sordi, ciechi e muti, vale a dire che bisogna pur udire non poche cose che si potrebbero ripetere, ma sovente è meglio serbarle per sé. Non ci si pente mai d’aver taciuto (questa è una regola d’oro!). Si è anche obbligati a vedere e a sentire, ma conviene comportarsi come se non si avesse né visto né capito nulla. Oh! se sapeste quanto poca cosa son tutti i codesti nonnulla, di cui si fa gran caso! Il demonio si serve di queste piccole festuche per arrestare un’anima ed ostacolare tutto il bene che essa era chiamata a fare. Non lasciatevi da lui irretire. Abbiate un cuore grande e sorvolate su queste piccole miserie senza farne caso. Gesù deve per voi aver abbastanza attrattive, senza che vi arrestiate a checchessia al di fuori di Lui. Considerate tutto come proveniente dalla sua bontà; sia ch’Egli affligga, sia che consoli, è il suo amore che regola tutto per il bene dei suoi amici.

Parole sante! Impariamo ad essere sordi, ciechi e muti, che vuol dire: sì le cose le devi vedere, certo, le cose le devi anche ascoltare, però fa’ finta di niente e tira dritto! Non stiamo lì a guardare ogni cosa, a pesare ogni cosa, a guardare tutte le nostre stupidaggini umane che servono a niente, perché poi queste cose ci irretiscono, ci ostacolano nel bene. Abbiate un cuore grande, sorvolate su tutte queste piccole miserie, senza farne caso: “Quello mi ha detto; quello mi ha fatto; però non mi ha detto; però non mi ha fatto; e però mi aspettavo che, in base a quello che avevo fatto e avevo detto, sarebbe venuto a dire, sarebbe venuto a fare, invece non ha detto, non ha fatto…”. Vai oltre, andiamo oltre! 

Gesù deve per voi aver abbastanza attrattive, senza che vi arrestiate a checchessia al di fuori di Lui.

Non fermiamoci a niente, non fermiamoci su niente che non sia Gesù: tutto il resto sono stupidaggini! E considerate tutto come proveniente dal Suo Amore, nel bene e nel male: tutto ciò che riceviamo è fatto per il nostro bene, perché siamo suoi amici.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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