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Il manoscritto del Purgatorio, parte 29

Il manoscritto del Purgatorio

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: “Il manoscritto del Purgatorio” di martedì 27 dicembre 2022 – S. Giovanni Apostolo ed Evangelista

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

PRIMA LETTURA (1 Gv 1, 1-4)

Figlioli miei, quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita la vita infatti si manifestò, noi l’abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena.

Testo della meditazione

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Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a martedì 27 dicembre 2022.

Quest’oggi festeggiamo San a Giovanni Apostolo ed Evangelista, quindi tanti auguri a tutti quello che si chiamano Giovanni e Giovanna.

Abbiamo ascoltato la prima lettura della Santa Messa di oggi tratta dal primo capitolo della Prima Lettera di san Giovanni Apostolo, versetti 1-4.

Proseguiamo con la nostra lettura del Manoscritto del Purgatorio.

Non scoraggiatevi mai, qualunque cosa vi accada. Se Gesù volesse, potrebbe farvi raggiungere la vetta della perfezione, su cui vuole che giungiate, in poche ore, in un batter d’occhio; ma no! Egli preferisce vedere i vostri sforzi e desidera che conosciate e vediate da voi stessa quanto aspro e scabroso è il cammino della perfezione. Siate molto generosa. Gesù vi ha concesso e vi concederà più grazie che non a tanti altri; ma, in contraccambio, Egli spera trovare in voi un’anima di sacrificio, tutta a Lui dedita. Egli richiede da voi soprattutto molto amore, e quando avrete così lottato contro voi stessa, contro le cattive tendenze, quando avrete agito con grande spirito di fede, ebbene!, allora la fede cederà il posto alla realtà; ma prima dovete agire come se Gesù fosse sempre a voi presente e questo dev’essere per voi cosa quasi naturale, pur essendo soprannaturale.

Può capitare di sentirci tentati di scoraggiamento. Perché? Perché il nostro amor proprio fa un po’ il padrone della situazione, perciò, quando vediamo che non facciamo progressi spirituali, che continuiamo a cadere negli stessi peccati, che più ci impegniamo peggio è, che più preghiamo e più le cose vanno male (ci sono dei momenti nella vita in cui uno dice: “No! Basta, non ha senso, non ha proprio senso”) quest’anima del Purgatorio ci invita a riflettere! 

Se Gesù volesse, in un batter d’occhio, in meno di un secondo, noi potremmo essere – non esiste in italiano – “piuccheperfetti”, toccare il vertice, la vetta, ma forse Gesù non vuole questo, non adesso; forse Gesù vuole vedere un’altra cosa… non un “piuccheperfetto”, ma un uomo, una donna, un ragazzo che umilmente ci mette anima e corpo per fare il cammino della perfezione; Gesù vuole forse vedere i nostri sforzi, non tanto i nostri risultati — a differenza nostra — e vuole vedere che, nonostante sia un cammino difficile, noi lo percorriamo con costanza. Questo vuole vedere, vuole vedere un’anima di sacrificio. E che cos’è un “anima di sacrificio”? È quella che è tutta dedita a Gesù: questo è il sacrificio! Un’anima di sacrificio è quella che si concentra, che vive sempre alla presenza di Gesù. Non esiste sacrificio più grande, più bello, più gradito di questo. Gesù vuole vedere molto amore, grande spirito di fede; vuole vedere che noi crediamo che Lui è sempre con noi, che noi siamo sempre alla sua presenza, che noi siamo sempre davanti a Lui. Proseguiamo.

I predicatori ed i direttori spirituali non fan del bene alle anime che in proporzione alla loro unione con Gesù, vale a dire al loro spirito d’orazione e alla vigilanza che usano nel conservare calmo il loro interiore, nel tener sempre gli occhi dell’anima fissi su Gesù, pronti a fare ed a sacrificar tutto per la salvezza delle persone, loro affidate.

Se noi predicatori, se noi sacerdoti vogliamo fare del bene alle anime, questo da che cosa dipende? Dalla nostra unione con Gesù. Pensate a Padre Pio: chi più di lui ha fatto bene alle anime? Questo perché era unito a Gesù! Pensate a san Giovanni Maria Vianney, a san Francesco d’Assisi, a san Giovanni della Croce… unione con Gesù, poi preghiera, spirito di orazione: un sacerdote che prega bene e tanto è sempre farà un grandissimo bene sia quando parla, sia quando dirige le anime. Ci devono essere preghiera, spirito di preghiera; poi i sacerdoti devono conservare calmo il loro interiore: questa è la parte più complessa nel senso che tutto attorno a noi spinge affinché nel nostro interiore si crei subbuglio, si crei disordine… invece, dobbiamo conservarci calmi e tranquilli tenendo lontano da noi tutto ciò che ci inquieta e, quando qualcosa ci sta inquietando, subito chiamare in aiuto il Signore Gesù e la Vergine Maria; dobbiamo tenere gli occhi fissi su Gesù… pensate a un sacerdote che tiene continuamente fissi gli occhi su Gesù… e poi dobbiamo sacrificarci per le persone a noi affidate. 

Potremmo dire che queste quattro righe dovrebbero essere il programma di esercizi spirituali dei diaconi in preparazione al sacerdozio: potremmo usare queste quattro righe per dire: “In questi esercizi parliamo di questo”; potrebbero essere il programma di un corso in preparazione al diaconato, alla professione solenne. Si è consacrati e si porta beneficio alle anime nella misura in cui si vive così.

Le promesse fatte a coloro che recitano la corona di San Michele sono vere?

Le promesse son reali; solamente non bisogna credere che le persone, che la recitano meccanicamente e senza curarsi della loro perfezione, vengano immantinente liberate dal Purgatorio. Sarebbe falso. San Michele fa anche più di quanto prometta, ma non porta via sì presto dal luogo d’espiazione coloro che devon scontare la pena d’un lungo Purgatorio. Certo è che in ricordo della loro devozione al santo Arcangelo le loro pene sono abbreviate; ma quanto ad esser rimessi in piena libertà, questo poi no! Io che la recitavo, posso servirvi d’esempio. La liberazione immediata ha luogo solo per le persone che hanno lavorato con coraggio alla loro perfezione e che han poco da espiare nel Purgatorio.

“Lavorato con coraggio” quindi, capite, non è che mi metto lì a dire una Coroncina e san Michele interviene e io vado subito in Cielo: no! Non esiste niente di automatico, non ci sono automatismi nel Regno di Dio: il Purgatorio è il Purgatorio, vuol dire che io sulla Terra non ho fatto la mia parte di sofferenze, che vuol dire di purificazione, di avvicinamento a Dio… 

Fare il Purgatorio sulla Terra è fare un serio cammino di avvicinamento a Dio sulla Terra: non è il cammino del dolore!

No: se tu fai ogni giorno il tuo cammino di perfezione, il tuo cammino di avvicinamento a Dio — per questo vi consiglio come libro di meditazione la lettura de “Il Castello interiore” di Santa Teresa d’Avila, bellissima opera! — se tu ogni giorno fai un passo per entrare sempre di più nel castello e per andare sempre di più verso la Stanza Reale, quella dell’Unione con Dio, questo è il tuo Purgatorio! 

Questo perché in che cosa consistono le fiamme del Purgatorio, lo stato dell’anima purgante? Lo abbiamo già sentito: consistono nel desiderio di Dio che non può essere realizzato. Le anime purganti sanno a quel punto chi è Dio (ricordate che lei parlava di una Luce, di una presenza che avvolge?) ma, siccome la loro vita non è stata un desiderio, una ricerca, un rinunciare a tutto per vivere alla presenza di Dio… ecco il Purgatorio! 

Ecco quello che dovremo vivere, ma noi, potremmo viverlo già sulla Terra! Come? Ogni giorno il nostro cammino sia per la nostra perfezione: questo è già un Purgatorio, questo È IL Purgatorio, perché ogni giorno cresco nel desiderio di vedere Dio, di stare con Dio e questo, poi, è un tormento e, per fare questo devo, di necessità, purificarmi! Da che cosa? Da tutto ciò che è un ostacolo, è una fatica, è un intralcio alla mia unione con Dio, quindi progressivamente lo toglierò (San Giovanni della Croce dice: “Nada, nada, nada…”, cioè no questo, no quello, no quell’altro per arrivare alla vetta del monte). Ma per fare questo bisogna lavorare con coraggio. 

Vogliamo vivere il nostro Purgatorio sulla Terra? Bene: scelta sapiente, però bisogna lavorare con coraggio! I pusillanimi, i vigliacchi, i codardi, il “sì, ma non adesso”; il “sì, ma dopo”; il “sì, ma non esageriamo!”, ecco, questi non faranno il Purgatorio sulla Terra, perché non faranno un vero cammino di perfezione. Invece, se tu ogni giorno, con coraggio dici: “Oggi mi impegno in questo…”. Per esempio: “Oggi voglio studiare bene, voglio mettermi bene nello studio”. Bene! Offrilo al Signore, mettiti davanti una statua o una immagine tra di Gesù e Maria e di’: “Signore, adesso offro questo studio per Te, per cui niente distrazioni, niente di questo e niente di quello… solo Te, solo stare con Te!”. Questo non è una cosa bella? Non è un segno del nostro desiderio di vivere la nostra unione con Gesù e quindi fare quella cosa ordinatamente, dandogli una intenzione unitamente al Signore? Certo che lo è! Bene: allora facciamolo bene, con coraggio.

La Francia è molto colpevole; disgraziatamente essa non è sola. In questo momento non v’è un solo regno cristiano che non cerchi apertamente o di nascosto di scacciare il buon Dio dal proprio seno. Sono tutte le società segrete ed il diavolo, loro capo, che mettono così ogni cosa in subbuglio e fomentano tutte le macchinazioni di tali regni. È questa l’ora del principe delle tenebre, ma hanno un bel fare tutti quanti essi sono: Dio farà loro vedere che è Lui il Signore e non essi. Forse non con dolcezza Egli farà loro sentire la sua potenza; per altro, anche nei castighi che infligge, Gesù è misericordioso.

Dobbiamo dire che, forse oggi più che mai, stiamo sperimentando questa cacciata del Buon Dio dalla nostra società, dalla nostra vita pubblica perché, innanzi tutto, è la cacciata di Dio dalla nostra vita privata, dalle nostre famiglie, dal fatto che non educhiamo veramente i nostri bambini ad amare il Signore… prima facciamo loro vedere la televisione e, dopo che si sono imbottiti ben bene di televisione, diciamo: “Adesso diciamo una preghiera a Gesù!”… un segno di croce mentre sono nel letto, forse un’Ave Maria… 

Ci sono bambini che non sanno recitare il Padre Nostro! Bambini che si avviano alla Prima Comunione e non sono capaci di dire il Padre Nostro! L’Ave Maria, non la sanno dire! Capite? L’Angelo di Dio non sanno neanche che cosa sia… non parliamo poi dell’Eterno Riposo… ovviamente non tocchiamo i dieci Comandamenti perché questi non li conoscono neanche quelli che… chissà se quelli che fanno parte dei Consigli Pastorali Parrocchiali conoscono i dieci Comandamenti! Bisognerebbe verificare questa cosa! 

Anni fa sono rimasto impressionato da un servizio che vidi in TV dove, in Città del Vaticano, aspettarono, “pescarono” alcuni sacerdoti, frati e suore e fecero loro questa domanda: “Mi scusi, quanti sono e quali sono in Comandamenti di Dio?”… di tutti gli intervistati non ce ne fu uno seppe dare la risposta! Sul numero, ancora ancora…, ma su quali sono…!

“È questa l’ora del principe delle tenebre” dice l’anima del Purgatorio… eh, sì! Come si può non conoscere la Legge di Dio? Se non conosciamo la Legge di Dio, che cosa conosciamo? Il vitello d’oro! Voi sapete che, mentre Dio scriveva la Sua Legge con il Suo dito nella roccia, gli uomini avevano altro da fare: stavano costruendo il loro vitellone d’oro!

Insegniamo ai nostri figli la Legge di Dio!

Per concessione del buon Dio, in Purgatorio noi sappiamo quel che avviene in questo momento sulla terra, affinché preghiamo per le grandi necessità presenti, ma la nostra sola preghiera non basta. Se Gesù trovasse alcune anime di buona volontà che volessero risarcire come conviene, muovere a pietà la di Lui Maestà, la sua bontà divina oltraggiata, esse farebbero cosa grata al suo Cuore offeso da tante amarezze, e potrebbero commuovere la sua misericordia, che chiede solo di perdonare a chi si umilia. Dite questo alla Madre Superiora.

San Michele interverrà alla lotta che dovrà sostenere la Chiesa. È lui il capo di codesta Chiesa sì perseguitata, ma non così presto annientata, come pensano i malvagi. È lui, parimenti, il Protettore speciale della Francia, il quale l’aiuterà a riprendere il posto di figlia primogenita della Chiesa, poiché, nonostante tutte le colpe che si commettono in Francia, vi è in essa ancor molto di buono, vi sono anime di grande dedizione.

Vedete il tema della riparazione, di imparare a riparare… il tema di dire al Signore: “Signore, io sono qui, ad usare tutto quello che faccio per Te, in nome Tuo!” E vi ripeto: impariamo a intenzionare tutte le nostre azioni per non perderle! Sì, un’intenzione generale al mattino va bene, ma, proprio per richiamare l’attenzione di Dio, prima di fare qualcosa… una preghiera! È importantissima questa cosa: prima di fare qualunque cosa… una preghiera! E intenzionare quell’azione, quel fatto, quell’evento, quella parola… tutto! È importante, importantissimo!

Quando interverrà San Michele?

Non lo so! Bisogna pregar molto secondo dette intenzioni, invocare l’Arcangelo, ricordandogli i suoi titoli, e supplicarlo d’intercedere presso Colui, sul cui Cuore egli ha un sì grande potere. La Santa Vergine non sia dimenticata: la Francia è il suo Regno privilegiato su tutti; Ella la salverà. È cosa buona che si domandino da per tutto Rosari e corone; è questa la preghiera più efficace nei presenti bisogni.

Vedete? Ritorna il tema del Rosario! 

Il voto eroico (ne abbiamo parlato l’anno scorso, vi ricordate? Ne abbiamo parlato quando abbiamo trattato di don Alberione, dei Novissimi e delle anime del Purgatorio) è una cosa accettissima al buon Dio, di grande aiuto alle anime del Purgatorio e molto profittevole alle anime generose che amano di farlo. Del resto, cedendo così una parte dei loro meriti, invece di scapitarci, esse ci guadagnano.

Vedete? Chi non lo ha fatto, lo faccia! 

E adesso sentite… Io rendo grazie al Signore! Sono proprio tanto grato a Dio, perché ogni tanto, leggendo i Santi, leggendo i Mistici, leggendo questi testi, quando vengono fuori cose come queste che leggeremo, io dico: “Signore, Ti ringrazio perché ho annunciato la verità, ho predicato la vera dottrina, il vero sapere cristiano!”. Per me è una grande consolazione; sono davvero grato al Signore della luce che dà per essere fedeli al nostro mandato:

Quanto alle indulgenze plenarie, posso dirvi che poche, molto poche sono le persone che le lucrano interamente. Occorre una sì grande disposizione di cuore e di volontà che è raro, più raro che non si pensi, d’aver tutte le disposizioni richieste per ottenere così la remissione totale dei propri peccati.

Ve l’ho sempre detto, sempre detto! Vi ho sempre detto: “Stiamo attenti perché non siamo sicuri — non lo saremo mai finché non saremo in Cielo — di avere ricevuto l’Indulgenza plenaria!”. Ma, al di là di questo, non basta fare le opere richieste: ci vuole la condizione fondamentale che è il distacco da ogni più piccolo peccato! Se non c’è questo, non si può ricevere l’Indulgenza Plenaria… ecco che lei lo dice… perché ci vuole una grande disposizione di cuore e di volontà, che è rara! Certo: noi siamo attaccati ai nostri peccati, a noi piacciono i nostri peccati, e per questo li rifacciamo!

Nel Purgatorio, riceviamo le indulgenze, che ci vengono applicate, solo per modo di suffragio e come il buon Dio lo permette, secondo le nostre disposizioni. È vero che non abbiamo più affetto al peccato, ma noi non stiamo più sotto il regno della misericordia, bensì sotto quello della giustizia divina…

Ma vedete… cioè… incredibile! Gesù, grazie! Incredibile! Vi ho detto anche questo sempre! 

Vi ho detto: “Guardate che la Misericordia di Dio è per la Terra, perché, quando moriremo, incontreremo solo la Giustizia di Dio!” Per Grazia di Dio queste cose sono registrate e trascritte! È anni che continuo a ripetere queste cose, anni! E uno dice: “Ma Padre, lei come faceva a saperlo?”… guardate: non ho la scienza infusa e il Signore non dice a me dei segreti che non dice a voi! 

Se voi andate a leggere S. Faustina Kowalska, le trovate tutte scritte queste cose, quando Gesù dice che i troni della Sua Misericordia sono due (due e non tre), il Tabernacolo e il Confessionale. 

Ora: Tabernacolo e Confessionale si trovano in Cielo o sulla Terra? Sulla Terra, quindi la Misericordia di Dio è per la Terra! 

Quando Gesù dice: “State vicini all’anima del moribondo, recitate la Coroncina della Divina Misericordia…”, perché? perché? “…perché la Mia Misericordia si metta tra l’anima del morente e la Giustizia del Padre”. Quindi significa che appena quello muore, incontra la Giustizia di Dio, non la Sua Misericordia! È qui che Dio perdona! E l’anima del Purgatorio infatti dice:

… noi non stiamo più sotto il regno della misericordia, bensì sotto quello della giustizia divina, dunque, riceviamo solo quello che il buon Dio vuole che ci sia applicato. 

Decide Lui, decide la Giustizia!

Quando l’anima è vicina al termine di tutti i suoi desideri, cioè vicina al Cielo, essa può essere liberata e venire ammessa alle gioie eterne per l’efficacia d’un indulgenza plenaria bene acquistata od anche acquistata a metà secondo la sua intenzione; ma quanto alle altre anime, non è così. Durante la loro vita, sovente esse hanno disprezzato o, se non altro, fatto poco caso delle indulgenze ed il buon Dio, sempre giusto, rende loro secondo le proprie opere. Esse possono lucrare qualcosa secondo la volontà divina, ma raramente l’indulgenza nella sua integrità.

Certo: non ci abbiamo creduto tutta la vita, non ci è interessato per niente e così il Signore dice: “Bene, allora neanche adesso!”. Vedete? È una cosa giusta! Se per cinquanta, sessanta, settanta, ottant’anni non ti sei mai interessato alle indulgenze plenarie, che cosa vuoi adesso? Ah, adesso perché sei in Purgatorio, improvvisamente: “Anche a me, anche a me, anche a me!”… No! Non è giusto! Adesso capisci che cosa è un’indulgenza plenaria, lo capisci stando dove sei! È la Giustizia! Uno non può dire che non sia giusto: è giustissimo! 

Ti sei mai interessato della pratica dei Primi Nove Venerdì del mese? No? Bene, basta! Ti sei mai interessato alla pratica dei Primi Cinque Sabati del mese? No? Basta! Va benissimo… “È una cosa da devozionisti, serve a niente, la nostra vita di fede non si fonda su queste cose”… ma va bene! Poi, quando sarai là, basta! Stai lì tranquillo (più o meno…). 

Noi non apprezziamo i tesori che Dio ci dà, perché non ci crediamo veramente. Ecco: dopo raccoglieremo quello che avremo seminato. Noi che dovremmo, invece, fare un tesoro totale e completo di questi doni! Che cosa ci costa fare i Primi Cinque Sabati del mese, ma ditemi voi? Che cosa ci costa fare i Primi Nove Venerdì del Mese? Farlo sempre, tutta la vita! Che cosa ci costa fare i Primi Cinque Sabati del mese tutta la vita, sempre? Ma ditemi che cosa ci costa, che problema è? 

Per dire un terzo del Rosario, per dire cinquanta Ave Maria? In ventiquattro ore? 

Per fare quindici minuti di compagnia alla Vergine Maria meditando i misteri del Rosario, che vuol dire un minuto per ogni mistero, visto che sono quindici misteri? No, ma dico, scherziamo? 

Per andare a confessarci almeno una volta al mese? Per andare in confessionale e dire: “Offro questa Confessione per riparare le offese contro il Sacro Cuore di Gesù e di Maria”? 

Per andare a fare la Comunione e offrirla per riparare le offese contro i Cuori di Gesù e di Maria? Ditemi qual è il problema nel fare questa cosa? 

Per fare un’ora di Adorazione il Primo Giovedì del mese meditando la Corona delle Piaghe di Gesù e i dolori di Maria; per stare lì a fare una meditazione sulla Piaga della Spalla? 

Qual è il problema? Perché no? Perché uno deve dire: “Non lo faccio?”. “No, ma io non me la sento…” oppure quelli che dicono: “Cerco di impegnarmi, ma poi, al terzo o al quarto, mi dimentico, lo perdo, devo ricominciare da capo e allora non lo faccio più!”. 

No, guardate… siamo grotteschi, siamo veramente grotteschi! “Mi sono dimenticato!”. Ma come ti sei dimenticato? Con tutti gli strumenti che abbiamo, come puoi dimenticarti? Mettiti un promemoria, un avviso, … con tutte le applicazioni che abbiamo sui nostri telefonini… mettitelo sul calendario, mettiti un post-it alla porta, no? Mettiti un promemoria nella tenda che tu usi tutti i giorni, nel portafoglio, dove vuoi! Ma dico: possibile? No, è perché non ci interessa; questa è la verità… non ci interessa! 

Adesso che sul sito veritatemincaritate.com abbiamo pubblicato tutti i pdf che io ho fatto, soprattutto questo, ma anche tutti gli altri e li trovate nella sezione “Vuoi scaricare i libri e i pdf di p. Giorgio Maria Faré?” in fondo alla homepage: sono gratis… non avete fatto la fatica di farli, non avete fatto la fatica di comporli, non avete fatto la fatica di studiarli, non avete fatto la fatica di scriverli, non avete fatto la fatica di impaginarli, non avete fatto la fatica di pubblicarli; non dovete spendere neanche un centesimo… sono lì a disposizione di tutti; ma neanche dovete dirmi “grazie!”, perché non so neppure chi li prenda e chi non li prenda… prima mi scrivevano per averli, adesso li abbiamo pubblicati così non dovete nemmeno passare da me. Ma dico: allora, che cos’è che uno vuole di più? Perché no? Perché no? 

Lì trovate il famoso pdf verde con su i Sacri Cuori di Gesù e di Maria. Lì è scritto tutto, ho messo addirittura le espressioni delle Vergine Maria in portoghese per i Primi Cinque Sabati del mese! Li abbiamo guardati, corretti, sistemati, limati perché fossero perfetti in tutte le loro parti in modo chi li prende in mano possa dire “Qui so esattamente bene che cosa devo fare!”. Leggilo, seguilo! Lì c’è anche la spiegazione dell’Ora Santa di che cos’è l’Ora Santa, di come si fa l’Ora Santa… tutto vi abbiamo messo… Perché no? 

Poi è bello, devo dire che è anche bello quel pdf: sarà perché è verde e mi piace il verde (mi piacciono tutti i colori), ma è bello, no? Un verde bello, molto vivo: ci sono anche dei bei disegni… perché non devo aver tempo e voglia per queste cose? E poi perché non diffonderlo? Perché non darlo agli amici, non inviarlo? Poi, magari, uno dice: “No, a me non interessa!”. Ma intanto io l’ho mandato e un giorno tu non potrai dire: “No, ma io non lo sapevo, nessuno me lo ha mai detto, oh, ma se avessi incontrato qualcuno che…”.

Va bene. Ci stiamo avvicinando all’ultimo giorno dell’anno e al primo giorno dell’anno: vi prego, vi prego… non rovinate tutto vivendo l’ultimo giorno dell’anno in mezzo a gozzoviglie e ubriachezze… vi supplico, che non sia questo! 

Ricordo un ritiro spirituale che feci nel 2008, me lo ricordo ancora… in montagna! L’ultima volta che organizzai un ritiro spirituale andando fuori convento in un seminario dove c’era una casa di ospitalità per ritiri spirituali vicino a un nostro monastero di monache carmelitane di clausura. Un freddo… un freddo… non vi dico… un freddo incredibile! Poi c’era la neve, ma con certi tramonti e certe albe che, non vi dico: ho fatto delle foto bellissime! Un silenzio, una pace: c’eravamo noi, gli scoiattoli e la neve e le monache. Punto. Fine. Non c’era altro: fuori da mondo completamente! Ma un freddo… un freddo! Mi ricordo che è arrivato l’ultimo giorno dell’anno e allora abbiamo preparato la cena per i ragazzi (Padre Giorgio in versione “cuoco”, ma loro mi hanno aiutato e sono stati bravissimi… ho cucinato una pasta e fagioli che credo se la ricorderanno ancora adesso e mentre staranno ascoltando questa meditazione staranno ridendo)… rido perché mi vengono in mente tutte le cose che ho fatto in quel contesto che sono incredibili… pensate… vi devo dire questa perché è troppo simpatica.

Prima di partire, era sera e in auto mi sono chiesto “Oh, mamma, stasera che cosa preparo da mangiare ai ragazzi?”… avevo preparato tutto: le cose della Messa… tutto! Ma avevo dimenticato di portare via la roba da mangiare per poter fare qualcosa in un momento quando saremmo arrivati. Ho detto: “Mamma, adesso che cosa faccio?”. E intanto loro erano partiti… allora: ero in auto con alcuni ragazzi e ho detto: “Andiamo in questa casa”. Siamo andati nella casa di una signora carinissima; suono:

“Oh, Padre, Padre, benvenuto! Allora mi dica…”

“No, non ho tempo, sono di corsa…”

“Come, Padre? Di che cos’ha bisogno?”

“Ho bisogno di cibo!”

“Non avete da mangiare?”

“Non è che non abbiamo da mangiare, però stiamo andando a fare il ritiro e io mi sono dimenticato completamente… Abbiamo portato della roba, ma, allora che arrivo su, spacchetto tutto e preparo da mangiare, arrivano le tre di mattina!”.

“Ma di che cosa ha bisogno?”

“Guardi, non lo so… Posso aprire il frigorifero?”

“Sì, sì, apra pure”. 

Allora, apro il frigorifero e trovo dentro una gallina (morta, eh, ovviamente!)… Trovo dentro un grosso pezzo di gallina e dico:

“Ma… e questa gallina?”

“Guardi, l’ho appena cotta perché mi serviva per fare il brodo; poi ci sono anche un po’ di lesso con un po’ di cipolline e carotine”.

“Benissimo! Prendo la gallina!” 

Ho preso la gallina che sembrava facesse ancora «coccodè».

“Ma, Padre, mi porta via la gallina?”

“Sì, porto via la gallina!” 

Quindi ho preso gallina, lesso, cipolle, verdure. Le ho svuotato mezzo frigorifero, ho preparato tutti i sacchetti e sono partito con la gallina e i ragazzi che mi guardavano e, probabilmente, pensavano che fossi pazzo! Sono arrivato in montagna con la gallina che ho fatto ri-cuocere per fare ancora un po’ di brodo, per mettere insieme un po’ le cose… e quella sera ho fatto un risotto – buonissimo – grazie alla gallina che ho mezza-rubata, no, non l’ho rubata, grazie alla gallina che ho rapito dal frigorifero della signora. Va bene: Padre Giorgio ha fatto anche questo nella sua vita.

Stavo dicendo: arriva il 31 e i ragazzi mi chiedono: “Allora, che cosa facciamo stasera, Padre?”

“Ah – ho risposto – io ho un’idea fantastica! Facciamo una bella cena, buona, gustosa… vi ho preparato proprio una cena da principi – e poi, mangiamo il nostro panettone e dopo…”

“E dopo?”

“E dopo andiamo a letto!”

“Ma Padre…”

“Sì, andiamo a letto presto!”

“Eh, ma saremo svegliati dai botti…”

“Nooo, vedrete che su di noi scenderà un torpore divino che non ci farà sentire nessun botto! Noi andiamo a letto, facciamo tanta nanna e domattina andiamo a pregare con le monache che si sveglieranno prestissimo e noi andremo con loro!”

Sono stati bravi, hanno accettato di buon grado. Quindi mi pare che attorno alle nove e mezza eravamo a letto; abbiamo dormito come angeli… nessuno ha sentito un botto… nessuno… niente!

Alle cinque eravamo in piedi con un freddo… un freddo… me lo ricordo ancora adesso! Un buio: non c’era una luce… con le pile perché dal seminario dovevamo raggiungere il monastero, ma non vi dico che strada da lupi! Mancavano solo i lupi e gli orsi … Noi tutti imbacuccati, infreddoliti, appena usciti dal letto con le pile, in fila indiana per andare dalle monache: quando siamo entrati con quel caldino, ci sembrava di essere in Paradiso! Eravamo noi e le monache, ovviamente! Il primo dell’anno, alle sei del mattino non c’era nessuno! Io ho detto Messa – bellissimo, meraviglioso – con i ragazzi e con le monache e poi siamo tornati al nostro piccolo monastero alle sette e mezza/otto e siamo rimasti lì a goderci la bella giornata, abbiamo fatto i nostri esercizi spirituali, le conferenze, le preghiere, il Rosario; abbiamo passeggiato nel bellissimo parco… un primo dell’anno stupendo! Ecco!

Io vi auguro di vivere un primo dell’anno così! 

Un ultimo dell’anno all’insegna della gloria di Dio: mentre il mondo impazzisce, noi andiamo a dormire e quando il mondo si è annegato nei fumi dell’eccesso, noi siamo belli dritti, in piedi, pronti a rendere gloria a Dio e non dimentichiamoci il nostro motto, che è duplice:

  • Prima parte del motto (la bandiera ha due facce), Salmo 62,4: “Poiché la tua grazia vale più della vita, le mie labbra diranno la tua lode”… primo motto: ecco, spero che quando morirò, insieme con la mia bara qualcuno butti nella fossa un bigliettino, magari anche più di uno… sarebbe bello… e, insieme con la Corona del Rosario, uno mi piacerebbe averlo tra le mani con scritto (Ps. 62,5) “Poiché la tua grazia vale più della vita, le mie labbra diranno la tua lode”. Ecco: la mia speranza è di poter arrivare in Cielo con in mano questo biglietto e dire a Gesù: “Eccomi! La tua Grazia e valsa più della vita e le mie labbra hanno detto la tua lode, sempre!” … bello sarebbe!
  • Seconda parte del motto,  Salmo 67,14: “Mentre voi dormite tra gli ovuli, splendono d’argento le ali della colomba, le sue piume di riflessi d’oro”. Ecco… che la nostra vita sia tutto questo: mentre gli altri dormono tra gli ovili, splendono d’argento le ali della colomba, che sono le ali della colomba della orazione, della colomba della preghiera, della colomba del sacrificio, della colomba del “tutto per Dio”… ecco i due versetti nella nostra bandiera! Presentarci a Dio così! 

Ecco, questi due versetti siano i versetti che caratterizzano gli ultimi giorni dell’anno, fanno decollare il primo giorno dell’anno e chiudono l’ultimo giorno dell’anno: fate la vostra cena, brindate … “Eh, ma si deve brindare a mezzanotte!”. Stupidaggini, tutte stupidaggini! Il nostro brindisi sapete che cosa sarà? Sarà la Santa Messa, sarà la Santa Eucarestia! Questo sarà il nostro brindisi! Il nostro brindisi sarà il canto del Te Deum, sarà la preghiera del Santo Rosario, sarà l’essere in grazia di Dio! Questo sarà il nostro brindisi!

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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