Scroll Top

Il manoscritto del Purgatorio, parte 35

Il manoscritto del Purgatorio

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: “Il manoscritto del Purgatorio” di lunedì 2 gennaio 2023

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

VANGELO (Gv 1, 19-28)

Questa è la testimonianza di Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da Gerusalemme sacerdoti e levìti a interrogarlo: «Tu, chi sei?». Egli confessò e non negò. Confessò: «Io non sono il Cristo». Allora gli chiesero: «Chi sei, dunque? Sei tu Elìa?». «Non lo sono», disse. «Sei tu il profeta?». «No», rispose. Gli dissero allora: «Chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso?». Rispose: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa».
Quelli che erano stati inviati venivano dai farisei. Essi lo interrogarono e gli dissero: «Perché dunque tu battezzi, se non sei il Cristo, né Elìa, né il profeta?». Giovanni rispose loro: «Io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me: a lui io non sono degno di slegare il laccio del sandalo».
Questo avvenne in Betània, al di là del Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a lunedì 2 gennaio 2023.

Festeggiamo oggi san Basilio e san Gregorio Nazianzeno, vescovi e dottori della Chiesa, due figure veramente belle che vi invito ad approfondire: sicuramente sono un’immagine molto bella di che cosa sia l’amicizia, un’amicizia cristiana vissuta nel modo più perfetto possibile e tutto in nome di Gesù. È celebre la frase di san Gregorio che dice: “Sembrava che avessimo un’unica anima in due corpi”. Bellissimo! 

Proprio ieri, nella Solennità delle Madre di Dio, abbiamo fatto memoria di quanto sia importante questo rinnovato umanesimo cristiano. Ve ne ho parlato proprio ieri, nella giornata dedicata alla Vergine Maria con il titolo di Madre di Dio, perché mi sembra che parlare della Vergine Maria, di necessità, voglia dire parlare di che cosa voglia dire essere uomini e donne profondamente e veramente tali ed esserlo quindi totalmente in Dio. Nella figura della Vergine Maria noi abbiamo la pienezza — non solo, ma anche — di che cosa significhi essere veramente una donna cristiana, essere una persona che ha fatto di Dio il suo tutto. 

Ecco perché ieri non mi sono tanto concentrato su Maria Santissima Madre di Dio, quanto sull’importanza di non dimenticarci mai la nostra umanità… Madre di Dio… appunto! Quanta umanità c’era e quanta umanità c’è nella Vergine Maria, nella sua maternità, nella sua cura verso Gesù Bambino? Ci stiamo preparando all’Epifania quindi capite bene che siamo ancora tutti immersi nell’atmosfera natalizia.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal primo capitolo del Vangelo di san Giovanni, versetti 19-28. 

Continuiamo la nostra lettura del Manoscritto del Purgatorio e, ovviamente, nessuno più della Vergine Maria è stato unito a Gesù: ieri abbiamo iniziato la lettura del brano del Manoscritto del Purgatorio riascoltando per l’ennesima volta l’invito: “State uniti a Gesù!” e la Vergine Maria lo ha fatto!

Oggi leggiamo delle parole che sono molto forti… da qui in avanti avremo delle riflessioni veramente intense; non che quelle precedenti non lo fossero, ma sentite…

Oh, se vi fosse dato comprendere come Gesù è trattato con indifferenza e disprezzo sulla terra, non solo dal comune della gente, com’è insultato, schernito, messo in ridicolo, anche da coloro che dovrebbero amarlo! 

“trattato con indifferenza e disprezzo sulla terra…insultato, schernito, messo in ridicolo…” quanti discorsi brutti, quante battute, quanti modi di mettere in ridicolo si usano verso Gesù. Quanta indifferenza, quanto disprezzo nel modo stare davanti a Lui, nel modo di adorarLo, nel modo di pregarLo, nel modo di riceverLo, di ricevere la Comunione, nel modo di stare in chiesa, nel modo di stare davanti al Tabernacolo… e poi, proprio schernito, preso in giro in tanti modi, veramente in tanti modi… e perché? Non si sa, non c’è un motivo ragionevole per fare questo.

Così l’indifferenza si trova nelle Comunità, fra i Religiosi e le Religiose, suo popolo eletto; là ov’Egli dovrebbe essere trattato da Amico, da Padre, da Sposo, a momenti non Lo vi si considera più che come un estraneo. La si trova anche, codesta indifferenza, fra il clero. 

Questa credo che sia la cosa più terribile, veramente la più terribile che possa accadere: l’indifferenza, il trattare Gesù come un estraneo proprio nei conventi, proprio in quei luoghi dove, invece, le persone dovrebbero essere dedicate totalmente al culto dolce, tenero, vero, ricco di pietà e di devozione verso il Signore; dove Gesù dovrebbe essere il centro della vita, dove dovremmo avere più in mano la Parola di Dio che il giornale; dove dovremmo contemplare di più il Crocefisso e l’Eucarestia che la televisione; dovremmo parlare di più di Dio e della fede che delle cose del mondo come il calcio e altre sciocchezze! Invece Gesù è un estraneo, viene trattato come un estraneo, viene trattato con indifferenza, che ci sia o non ci sia, sì, è uguale, assolutamente uguale! Queste parole vengono dette nel 1880…incredibile! Nel 1880 questa anima dice:

Al presente, più che mai, Gesù è trattato dai Sacerdoti da pari a pari. 

Nel 1880… chissà oggi che cosa direbbe questa suora o chissà che cosa ci direbbe qualunque anima del Purgatorio oggi…

Essi che dovrebbero tremare, pensando all’augusta missione loro affidata, il più sovente l’adempiono con freddezza, con tedio!

Ma chi ti costringe a farlo? Perché lo fai? Non ti trovi più, non ti riconosci più? Guardate: nessuno è costretto a fare niente! Ma perché compiere questa missione con freddezza? Perché compiere la nostra missione, se siamo sacerdoti, con tedio? 

Come si può trattare Gesù da “pari”? Noi non siamo “pari”! 

— “Ah, no, Gesù è mio amico!”

Che cosa significa? L’amicizia pareggia? I due santi di cui oggi facciamo memoria erano profondamente amici, ma non erano pari: c’era una grande differenza tra l’uno e l’altro… andate a leggere la loro vita! Basilio era un tantino più severo di Gregorio; Gregorio ha sofferto a motivo di Basilio… leggete la loro storia!

 Essere amici non significa essere pari, assolutamente, anzi, più si è amici e più si capisce che c’è una disparità. Gesù è mio amico, quindi… no! Gesù, certo, è tuo amico, ma… Noi siamo amici di Gesù, però questo non significa trattarLo con leggerezza, trattarLo con poco rispetto: si ha più rispetto per le persone importanti di questo mondo che per Gesù! Questo non va bene! Non si può avere più rispetto per un vescovo o per un Papa che per Gesù Eucarestia! Assolutamente! Nessun uomo, neanche il Papa, è più importante di Gesù Eucarestia! Se ho un rispetto maggiore per un vescovo, per il Papa, per un cardinale che per Gesù Eucarestia, c’è qualcosa che non va… non va bene perché non può essere così. Primo fra tutti c’è Gesù, Lui è la ragione d’essere di ogni cosa, poi tutto il resto!

E poi non si può compiere il nostro compito con freddezza e con tedio… è proprio brutto… quando si vedono queste cose è proprio brutto perché vuol dire che ci siamo completamente svuotati del senso profondo della nostra missione!

 Quanti ve ne sono che posseggano lo spirito interiore? 

Noi dovremmo rispondere: “Tutti!”, perché, se no, noi sacerdoti che cosa siamo? Tutti noi dovremmo essere maestri di vita interiore! Tutti dovremmo essere ricolmi di spirito interiore!

Il loro numero è piccolo. Qui, in Purgatorio, i sacerdoti che espiano la loro indifferenza e la loro vita senza amore sono numerosi. Le loro colpevoli negligenze devono essere espiate mediante il fuoco e le torture d’ogni genere. Giudicate da tutto questo se il buon Dio, sì buono, sì amabile per le sue creature, ne trovi che Lo amino e Lo risarciscano. Ahimè! quanto poche ve ne sono! Ecco la grande sofferenza del Cuore di Gesù: l’ingratitudine tra i suoi; eppure il suo Sacro Cuore è tutto pieno, tutto traboccante d’amore ed Egli non cerca che riversarlo. Gesù vorrebbe trovar delle anime morte a se stesse; verserebbe in loro il suo amore a torrenti, più che non l’abbia ancor fatto per alcun altro fin qui. Oh! quanto poco son dunque, compresi sulla terra Gesù, la sua misericordia, il suo amore! Si cerca di conoscere, d’approfondir tutto, eccetto quel che fa la vera felicità! Che tristezza!

Tutte queste parole le troviamo nella vita dei santi: Santa Margherita Maria Alacoque, Santa Faustina Kowalska, San Pio da Pietrelcina… troviamo tutto lì! Non c’è niente di nuovo in quello che stiamo ascoltando in questo momento, eppure… eppure… niente: tutto inascoltato… e siamo nel 1880! 

Io credo che soprattutto noi sacerdoti ogni volta che ci andiamo a confessare dovremmo meditare un testo così e chiederci: io posseggo uno spirito interiore? L’interiorità, l’intimità divina quanto abitano dentro di me? Quanto sono indifferente, quanto la mia vita è senza amore verso Dio? 

È terribile! Gesù che non trova chi lo ami e chi lo risarcisca… Ovviamente la grande sofferenza del Cuore di Gesù non può che essere l’ingratitudine… le stesse parole usa Gesù quando si rivolge a Santa Margherita Maria Alacoque o a Padre Pio! 

Trovare anime morte a se stesse, cioè che cercano solo la volontà di Dio… anime che vogliono solo la gloria di Dio, anime che non si fanno guidare dal proprio gusto o dal proprio io… è difficile… è vero, ma, se uno lo vuole veramente, è possibile! Capite perché bisogna pregare per i sacerdoti?

Si cerca di conoscere, d’approfondir tutto, eccetto quel che fa la vera felicità! Libri, parole, conferenze, lezioni, cose che si ascoltano su YouTube, approfondimenti di ogni genere e tipo … tutto questo ti rende felice? Che cos’è che ci rende veramente felici? Una cosa sola: comprendere Gesù, la sua Misericordia e il suo Amore… basta! Questo solo ci rende felici, questa sola è la nostra felicità! Invece noi vogliamo conoscere ogni cosa, siamo sempre con il cellulare in mano per ascoltare quella notizia, quel video, quella conferenza, quell’approfondimento e poi la televisione e poi i social e poi leggere di qua, leggere di là: quand’è che noi ci dedichiamo ad approfondire Gesù, la Misericordia di Gesù, l’Amore di Gesù, il perdono di Gesù? 

Quindi noi dovremmo fare proprio tutto il possibile per combattere l’indifferenza in noi, per stare del tempo, tutto il tempo possibile alla presenza di Dio e davanti a Gesù Eucarestia per combattere l’indifferenza e il poco amore che ci tentano; per voler risarcire e voler riparare tutto il male fatto e tutte le ingratitudini contro il Sacro Cuore di Gesù.

Non dovete mai disgustarvi, né esteriormente né interiormente. Fate il possibile per evitare qualsiasi contrarietà. Se, ciò nonostante, avviene che, per sgarbatezza o per malizia, suppongo, non si faccia quanto si dovrebbe, ebbene, restate calma; una volta commesso il fallo, dal momento che non c’è rimedio, a che pro raccapricciarsene? Sarebbero quasi due falli in luogo di uno.

Questo a me sembra veramente molto difficile perché questa logica… lei dice: una volta che il pasticcio è fatto, quando non c’è più rimedio perché ormai il latte è versato, perché ti agiti? Tanto ormai… il rischio è che se ti agiti, se ti turbi, se ti disgusti, vengono fuori due falli anziché uno perché poi rischi anche di mancare di carità, oltre al fatto che l’altro ha fatto quello che ha fatto. È difficilissimo, io penso che sia difficilissimo riuscire a non disgustarsi né interiormente né esteriormente, riuscire ad evitare le contrarietà, restare calmi, essere logici (che rimedio c’è? Ormai il latte è versato: basta!).

La più piccola infedeltà da parte vostra, la più piccola dimenticanza, la minima indifferenza per Gesù, è molto sentita da Lui, e causa maggior dolore al suo Cuore sì buono, sì amante, che non un’ingiuria da parte di un nemico. 

Noi diciamo: “Ah, che brutte cose sono le bestemmie!” Vero! Anche io lo dico, ma da quando ho letto questa parte, mi sono detto: “Sì, è vero: le bestemmie sono una orrenda cosa, così come i discorsi brutti… ma, caro Giorgio, la tua più piccola infedeltà, la tua più piccola distrazione, la tua più piccola indifferenza, ovviamente, disgusta e ferisce di più Gesù che non tutte le bestemmie messe insieme perché da te Gesù si aspetta di più, perché ti ha scelto per… quindi è chiaro che non si aspetta infedeltà, dimenticanza, indifferenza… anzi, tutto il contrario!” 

E non dobbiamo mai essere superficiali sulle più piccole dimenticanze, sulle piccole infedeltà, sulle piccole indifferenze, no… Il fatto che siano piccole non vuol dire che non feriscono, perché se io amo qualcuno non solo la dimenticanza, ma perfino il ritardo, il più piccolo ritardo nel suo dire “grazie” già mi ferisce, perché aspetto il ringraziamento come atto di riconoscenza, di memoria, di coscienza, come atto di dovere! 

Vigilate dunque con grande diligenza su voi stessa; non perdonatevi nulla. 

Noi che siamo maestri di auto-assoluzione! Noi che siamo maestri di giustificazione ad oltranza: ci giustifichiamo su tutto… “Sì, però io… sì però qua, sì, però là… ma io veramente… no, ma io intendevo… no, ma non è colpa mia… sì, ma io ho tante cose da fare, ho tanti pensieri, sono tanto occupato!” 

Non perdonatevi nulla!

Facciamo qualcosa di sbagliato? Segniamocelo subito! Commettiamo un peccato? Segniamocelo subito! Non perdonatevi nulla, anche perché poi lo dimentichiamo! Figuratevi: io mi dimentico le cose che vi devo dire… prima, guardando un pezzettino di carta che ho qui sulla scrivania, mi è venuta in mente una cosa che dovevo dirvi e adesso continuo a guardare il pezzettino di carta, ma la cosa mi è sfuggita mentre pronunciavo una frase… Ci dimentichiamo le cose che ci sembrano più importanti, mentre stiamo pensando… immaginatevi come facciamo a ricordarci i peccati che abbiamo commesso una settimana fa o quindici giorni fa: è impossibile!

Possa Gesù venire a riposarsi con gioia nel vostro cuore, affinché Lo risarciate di tutte le amarezze, che il mondo Gli dà. 

Gesù che riposa sul nostro cuore… che bello! 

Agite con Lui come col migliore dei padri, col più affettuoso degli sposi. ConsolateLo, riparate col vostro amore, con le vostre tenerezze, le ingiurie che riceve ogni giorno. Dovete far vostri gl’interessi della sua gloria di gran cuore. Dimenticate voi stessa dinanzi a Lui e siate certa, che così facendo, i vostri propri interessi diverranno i suoi ed Egli farà per voi più che se ve ne occupaste voi stessa.

Impariamo a non perdonarci niente: lasciamo che sia Gesù a perdonarci, non noi! Le stupidaggini che si sentono oggi: “Tu devi imparare a perdonare te stessa; devi essere più indulgente con te stessa!” 

No, io devo imparare ad avere il perdono di Dio, a ricorrere al perdono di Dio: è Lui che deve perdonare me, non io che perdono me stesso… che cosa è questa cosa? È una stupidaggine! Io mi perdono? Io mi devo auto-assolvere? Ma che cos’è? Io ho fatto qualcosa di male, io chiedo perdono e io sperimenterò il perdono di Gesù: è quello il perdono che veramente mi guarisce, mi salva, mi rimette in piedi, non il mio perdono! Che cosa faccio: il giudice e l’imputato? “No, ma sono piccole cose!” Questo lo dici tu! Sono piccole cose per te: se ci fosse qui Santa Teresa di Gesù, non direbbe che sono piccole cose! Sono piccole cose per me perché ho la coscienza spessa come la pelle di un ippopotamo, ma non per un’anima santa! Quindi non usiamo queste espressioni! Sono piccole cose perché non so amare, ma, quando si ama, non c’è niente di piccolo!

Agite con Lui come col migliore dei padri, col più affettuoso degli sposi. Io non so se noi facciamo veramente così con Gesù: il migliore dei padri? Il più affettuoso degli sposi? Non lo so… 

Come abbiamo trascorso il nostro Natale, come abbiamo trascorso il nostro primo giorno dell’anno, come abbiamo trascorso la notte tra l’ultimo e il primo giorno dell’anno, che cosa abbiamo fatto in quella notte, come l’abbiamo vissuta? È Gesù che deve stare al centro; non si deve vedere in noi tutto ciò che è mondano… non si deve vedere attorno a noi tutto ciò che è mondano! Ci deve essere solo una grande interiorità: il mondo vada per la sua strada, faccia la sua strada, scelga i suoi mezzi… noi dobbiamo avere i mezzi dello spirito, non i mezzi del mondo! Noi dobbiamo proprio educarci ed educare a un altro stile, a un altro stile in tutto…

ConsolateLo, riparate col vostro amore, con le vostre tenerezze… Dovete far… gl’interessi della sua gloria di gran cuore. Quando io servo Dio, faccio gli interessi di chi? Quando io vivo ogni mia giornata, quando io predico, studio, lavoro, cammino faccio gli interessi di chi? Della sua gloria o della mia? E poi impariamo a dimenticare noi stessi! Impariamo a dimenticare noi stessi perché poi veramente si occuperà Lui di noi! Lasciamo che Dio faccia Dio e noi facciamo noi stessi!

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

Post Correlati