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Non chiunque dice: “Signore, Signore…”

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di giovedì 3 dicembre 2020

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Scarica il testo della meditazione 

NON CHIUNQUE DICE: “SIGNORE, SIGNORE..”

Eccoci giunti a giovedì 3 dicembre 2020, memoria di San Francesco Saverio Sacerdote, primo giovedì del mese. Oggi dedichiamo subito tutta la nostra giornata, le nostre preghiere, i nostri sacrifici per ringraziare Gesù del dono dell’Eucarestia e per riparare tutti gli oltraggi, sacrilegi e indifferenze contro l’Eucarestia, non scordiamoci questa sera di fare l’Ora Santa, di stare in compagnia di Gesù nell’Orto del Getsemani. Il Vangelo di quest’oggi, tratto dal cap.VII di San Marco, vv 24-27 ci dice che per entrare nel Regno dei Cieli è necessario ascoltare le Parole di Gesù e metterle in pratica, quindi è necessario fare la Volontà del Padre, solo questo ci fa entrare nel Regno dei Cieli. Fare la Volontà di Dio è l’unica cosa necessaria.

Volevo riprendere quest’oggi il libro di Padre Marcellino Iasenzaniro, il Padre, San Pio da Pietrelcina, la Missione di salvare le anime, testimonianze, che già vi ho letto, volevo leggere con voi alcune sue riflessioni. Adesso è Padre Pio che parla:

“L’animo mio si vede estremamente straziato nel trovarsi di fronte a questi veli ciechi che non sentono pietà per se stessi, avendo le passioni tolto loro totalmente il senno, che non sognano neppure di venire a bere a questa vera Acqua di Paradiso.”

Padre Pio è straziato interiormente e anche esteriormente da questi ciechi che non hanno pietà per se stessi, avendo le passioni tolto loro il senno, e quando si parla di passioni dobbiamo pensare a tutte le passioni che portiamo nella nostra anima, tutto ciò che ci fa patire, ma anche tutto ciò che ci fa trasalire. Pensate alla passione per lo sport, per il mangiare, della musica, del giocare, vuol dire che ho un particolare interesse molto forte per quella cosa lì. In questo caso queste passioni tolgono il senno, la ragione, catturano talmente tanto questi interessi che a me neppure mi viene più in mente di andare a bere l’acqua vera, l’Acqua del Paradiso.

  • Le mie passioni quali sono? Ho passione per che cosa?

Ognuno di noi ha delle passioni, il punto è capire quanto queste passioni occupano dentro di noi, e quanto arrivano a toglierci il senno, per cui vediamo solo quello, la passione è qualcosa per la quale l’uomo gioisce in modo inaspettato.

E’ logico provare tutta questa passione per ciò che non dura? Per ciò che lasceremo qui?

Queste cose aiutano la mia vita terrena ad essere una vita migliore, piena, sensata?

Dobbiamo stare attenti quando queste passioni ci tolgono la testa, quando diventano dominanti, quando ci orientano, quando decidono di noi.

Che cosa mi dona veramente gioia e pace? Cosa mi libera?

“La pietà divina non li ammollisce più, con i benefici non si attirano, coi castighi non si domano; colle dolci insolentiscono, colle austere imperversano, nell’avversità disperano”

Questa è la descrizione di chi ha perso la testa, non c’è più niente che riesce a farti rientrare in te stesso, che riesce a ridare l’uomo a se stesso, che riesce a liberarlo da se stesso.

Sentite Papa Pio XII cosa scrisse nel radiomessaggio dell’ 8° Congresso catechistico del 1946 negli USA:

“Forse il più grande peccato di oggi sta nel fatto che gli uomini hanno cominciato a perdere il senso del peccato”

Paolo VI dopo vent’anni dice in un’omelia nella XVIII Domenica di Pentecoste nel 1964:

“Voi non troverete più nel linguaggio della gente perbene di oggi, nei libri, nelle cose che parlano degli uomini, la tremenda parola che, invece, è tanto frequente nel mondo religioso, nel nostro, segnatamente in quello vicino a Dio: la parola peccato. E non torna perché, distaccato l’intelletto umano dalla sapienza divina, si è perduto il concetto del peccato.”

L’anno in cui è stata scritta la Lumen Gentium, 1964, la Costituzione del Concilio Ecumenico Vaticano II, che parla proprio della Chiesa.

Quando mai ragioniamo, pensiamo, al peccato?

Fanno riflettere queste parole dei Papi e di Padre Pio, ci chiedono come dice il Vangelo di oggi, noi su cosa stiamo costruendo la nostra casa, sulla roccia o sulla sabbia?

In questo primo Giovedì del mese chiediamo al Signore la grazia della luce della coscienza che ci permetta di vedere dove quanto e come noi ci siamo scostati dalla Volontà di Dio, quanto noi non siamo secondo il desiderio di Dio Padre.

E la benedizione di Dio Onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato.

San Francesco Saverio

VANGELO (Mt 7,21.24-27)
Chi fa la volontà del Padre mio, entrerà nel regno dei cieli.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».

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