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D. Bonhoeffer, Sequela. Parte 46

Falò sulla spiaggia

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: D. Bonhoeffer, Sequela. Parte 46
Venerdì 22 settembre 2023

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Lc 8, 1-3)

In quel tempo, Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio.
C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a venerdì 22 settembre 2023. 

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo ottavo del Vangelo di san Luca, versetti 1-3.

Oggi ricordo, per chi lo desidera, che inizia la novena delle rose a Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo. Adesso non ho tempo di spiegare questa bella novena delle rose, comunque su internet trovate sicuramente la spiegazione, quindi io consiglio caldamente questa novena.

E poi oggi inizia il secondo turno della pratica dei Quindici Venerdì del Sacro Cuore di Don Tomaselli: questo secondo turno lo concluderemo l’ultimo venerdì dell’anno. Il primo turno si comincia intorno alla metà del mese di marzo circa per concludersi l’ultimo venerdì di giugno, e il secondo turno comincia con settembre, oggi per la precisione, e si concluderà l’ultimo venerdì dell’anno. Oggi siamo invitati a riparare i sacrilegi eucaristici. Ecco, se non lo avete mai fatto io ve lo consiglio: sono quindici venerdì consecutivi. Non sono i primi venerdì del mese, quelli sono un’altra cosa. Questi sono proprio quindici venerdì consecutivi. 

Allora, andiamo avanti con la nostra lettura e meditazione del testo di Bonhoeffer, Sequela. 

Ieri abbiamo fatto una lettura, una meditazione credo abbastanza densa proprio sul tema dei dieci comandamenti, sul tema di Gesù che viene ad adempiere alla legge e sui due possibili fraintendimenti. Oggi andiamo avanti: 

Gesù, Figlio di Dio, l’unico ad essere pienamente in comunione con Dio — sentite, cosa fa? — per amor suo ripristina la legge, poiché egli viene per adempiere la legge dell’antico patto. Essendo stato l’unico a fare ciò, per questo è stato il solo a poter insegnare in modo giusto la legge e il modo di adempierla. I discepoli dovevano sapere e comprendere questo, nel momento in cui egli ne aveva parlato, poiché sapevano chi egli fosse. Gli ebrei non potevano capirlo, finché non avessero creduto in lui. Perciò era inevitabile che respingessero il suo insegnamento sulla legge come blasfemo nei confronti di Dio, cioè della sua legge

Vedete? Perché loro avevano fatto coincidere la legge con Dio. 

Per cui Gesù deve patire a causa dei difensori della legge intesa in modo sbagliato, per amore della vera legge di Dio. 

Poi qui ritorneremo. 

Gesù muore sulla croce come bestemmiatore e trasgressore della legge, per aver contrapposto la vera legge al fraintendimento della legge, alla legge sbagliata. L’adempimento della legge, come lo intende Gesù, non può quindi avvenire se non con la crocefissione di Gesù come peccatore. E lui stesso, come crocefisso, l’adempimento pieno della legge. Con ciò si dice che Gesù Cristo e lui solo adempie la legge, perché lui solo è in piena comunione con Dio. Lui stesso si pone fra i discepoli e la legge, ma non è la legge a porsi fra lui e i discepoli. II cammino dei discepoli verso la legge passa per la croce di Cristo. Per cui Gesù vincola di nuovo i discepoli a sé stesso, nel momento in cui li rimanda alla legge, che in lui solo è adempiuta. Egli deve rifiutare un vincolo che ignori la legge, perché è solo fanatismo, quindi non un vero vincolo, ma il dissolvimento di ogni legame. La preoccupazione dei discepoli, che il vincolo alla legge possa separarli da Gesù, si dimostra però inconsistente. Potrebbe derivare solo da quella legge malintesa, che effettivamente aveva separato gli ebrei da Dio. Risulta invece chiaro che un vincolo autentico a Gesù può essere donato solo con il vincolo alla legge di Dio.

Ci fermiamo, perché come al solito c’è già molta carne al fuoco. Riprendiamo quello che abbiamo appena letto, come facciamo sempre, e passo passo cerchiamo di spiegarlo.

Allora, Gesù, l’abbiamo già visto, l’unico ad essere in comunione piena con Dio, per amor di Dio ripristina la legge. Ripristina la legge portandola a compimento. Lui è stato l’unico, dice Bonhoeffer, a fare questo, e quindi è il solo a poter insegnare in modo giusto la legge e il modo di adempierla. Ora, la sofferenza, la passione di Gesù perché si scatena? Si scatena a causa dei difensori della legge intesa in modo sbagliato. Cioè, Gesù deve difendere la legge di Dio, la vera legge di Dio, contro coloro che l’avevano intesa male. Gesù muore, lo condannano a morte come bestemmiatore, come trasgressore della legge, perché Gesù ha contrapposto la vera legge al fraintendimento della legge, alla legge sbagliata. Capite? Gesù non abolisce nulla, Gesù non rinnega nulla, Gesù non è venuto a dire: “È tutto superato, quella cosa che sta nell’Antico Testamento ormai è acqua passata, dobbiamo guardare avanti!” Gesù non è venuto quale uomo delle novità. Lui non è venuto per dire: “Con me tutto ciò che è passato è cancellato: adesso vale solo quello che vi dico io”. Gesù, di fatto, adempiendo alla legge nel modo corretto, cioè evitando i due fraintendimenti che abbiamo visto ieri e che mi raccomando non dovete mai dimenticare, sia quello del popolo ebraico sia quello dei discepoli, cosa fa? Adempiendo in modo corretto alla legge si contrappone a quei due fraintendimenti. Dice: “Quei due modi sono i due modi sbagliati di intendere la legge”. Ma questo non vuol dire prendere la legge e buttarla via, ma vuol dire: impariamo ad osservarla nel modo corretto, ad obbedire alla legge in modo corretto. Adempiamo la legge in modo corretto. Quindi la contrapposizione di Gesù non è contro la legge data nell’Antico Testamento, ma contro i suoi due fraintendimenti che abbiamo visto ieri. Quindi, per amore della vera legge di Dio Lui si contrappone ai difensori della falsa legge di Dio, perché l’hanno fraintesa, e per questo viene condannato come bestemmiatore, trasgressore della legge. È sempre così, perché di fatto la verità viene sempre rifiutata da chi la fraintende, da chi propaga l’errore: c’è sempre un rifiuto radicale nei confronti della verità. Si crea contrapposizione. È così, è necessario. C’è contrapposizione, non ci può essere comunione, unione, perché la vera legge non può stare con il fraintendimento della legge, non può stare con la legge falsa. C’è una legge falsa, perché fraintesa, e c’è una legge vera, perché adempiuta in modo corretto da Gesù. E quindi tra i due c’è contrapposizione: Gesù pagherà con la vita, verrà condannato a morte come bestemmiatore, trasgressore della legge, proprio perché ha portato avanti la vera legge. Se vogliamo essere, come dirvi, precisi precisi, è vero che Lui è un trasgressore della legge. Loro lo condannano per questo, come trasgressore della legge. Beh, è vero, in un certo senso, è vero. Perché è vero? Perché Lui trasgredisce la falsa legge. Lui insegna ad osservare la vera legge. Ricordate? La legge di Dio. Quel “di Dio” è fondamentale. E quindi trasgredisce la falsa legge, la legge fraintesa, il fraintendimento della legge. 

Mi scuso se magari ripeto più volte un concetto, ma non avendo davanti nessun volto non posso capire se state capendo. Il volto delle persone è fondamentale quando si spiega, quando si insegna, è fondamentale vedere chi è davanti, perché dal volto capisci se stanno capendo, e quindi se stanno capendo non serve ripetere, ma se non stanno capendo, bisogna ripetere finché non capiscono. E allora, non avendo questa grazia, alle volte quando i concetti mi sembrano un po’ complessi, preferisco ripeterli due tre volte per essere sicuro che passino, perché sono importanti. 

Come avviene questo adempimento pieno della legge? Avviene con la crocifissione. Perché quello è il momento supremo nel quale Gesù dice la sua totale, radicale contrapposizione alla falsa legge e compie quella vera. Di conseguenza possiamo dire che — dice Bonhoeffer — Gesù stesso si pone fra i discepoli e la legge. Non è la legge che si pone tra i discepoli e Gesù, ma è lui, è Gesù, proprio perché è l’adempimento, proprio perché è il correttore del fraintendimento della legge, che si pone tra i discepoli e la legge. Quindi Gesù, giustamente, vincola di nuovo i discepoli a sé stesso, perché rimanda alla legge che in Lui si compie, solo in Lui. Per cui Gesù rifiuta un vincolo a Lui che ignori la legge, perché in questo caso avremmo il fanatismo. Non avremmo un vero vincolo, ma avremmo il dissolvimento di ogni legame. Non possiamo, non dobbiamo cadere nell’illusione di essere uniti a Gesù senza l’osservanza della legge, altrimenti dissolviamo ogni legame, cadiamo nel fanatismo.

La legge non è un male, i dieci comandamenti non sono da mandare in pensione, non sono superati, sono adempiuti: è diverso! Se io tentassi di vivere come se i dieci comandamenti non ci fossero, dissolverei il mio legame con Gesù. Quindi la legge non è un male, il male è la legge sbagliata, il male è il fraintendimento della legge, ma non la legge. Quindi quando sentiamo il peso, il fastidio dei dieci comandamenti questo vuol dire che siamo caduti in uno dei due fraintendimenti che abbiamo visto ieri. E non dobbiamo di conseguenza ignorare i dieci comandamenti, ma dobbiamo correggere il fraintendimento, altrimenti non ci sarà mai un vero legame con Gesù, un vero vincolo con Gesù, ma ci sarà solo fanatismo, e il fanatismo è pericoloso. Bonhoeffer ci dice che nel momento in cui noi ignoriamo la legge vera (non il suo fraintendimento) noi diventiamo dei fanatici. Per cui, dice Bonhoeffer, la preoccupazione dei discepoli che il vincolo alla legge li possa separare da Gesù è inconsistente. E questa è una tentazione che c’è sempre. Il pensiero è: “Se io sono osservante della legge, dei dieci comandamenti, divento un legalista, un formalista, ecc. e quindi mi separo da Gesù. La vera unione con Gesù deve bypassare i dieci comandamenti, deve andare oltre i dieci comandamenti, perché quelli ormai sono superati. La vera comunione con Gesù è solo amore puro. Amore puro con Lui: io e Lui, Lui e io, e basta”.

Ora, questa preoccupazione è assolutamente inconsistente, dice Bonhoeffer. Questa è una preoccupazione che non ha nessun valore, perché il vincolo alla legge, quella vera, non quella fraintesa, non può che unirmi ancora di più a Gesù. Mi evita di diventare un fanatico. E infatti lui dice che questa preoccupazione, che la legge mi possa separare da Gesù, deriva solo dalla legge sbagliata. E quella sì — la legge fraintesa — quella sì che separa l’uomo da Dio! Certo, ma è sbagliata, è fraintesa, è caduta in uno dei due fraintendimenti. Quella sì che mi separa da Dio. Allora dovrò correggere il fraintendimento, in questa maniera sarò unito. E quindi Bonhoeffer conclude dicendo: 

Risulta invece chiaro che un vincolo autentico a Gesù può essere donato solo con il vincolo alla legge di Dio.

Per cui osserviamo i dieci comandamenti, la legge di Dio:

Non è Dio, ma è di Dio.

Recuperiamo la profonda consapevolezza della natura sacrale dei dieci comandamenti, e impariamo a fidarci, ad osservarli, evitando, come abbiamo visto ieri, i due possibili fraintendimenti.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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