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Guido de Fontgalland pt.1 – I bambini eucaristici pt. 16

Bambini Eucaristici

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: Guido de Fontgalland pt.1 – I bambini eucaristici pt. 16
Lunedì 15 luglio 2024 – San Bonaventura, Vescovo e Dottore della Chiesa

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Mt 10, 34 -11, 1)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli:
«Non crediate che io sia venuto a portare pace sulla terra; sono venuto a portare non pace, ma spada. Sono infatti venuto a separare l’uomo da suo padre e la figlia da sua madre e la nuora da sua suocera; e nemici dell’uomo saranno quelli della sua casa.
Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me; chi non prende la propria croce e non mi segue, non è degno di me.
Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà.
Chi accoglie voi accoglie me, e chi accoglie me accoglie colui che mi ha mandato.
Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta, e chi accoglie un giusto perché è un giusto, avrà la ricompensa del giusto.
Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa».
Quando Gesù ebbe terminato di dare queste istruzioni ai suoi dodici discepoli, partì di là per insegnare e predicare nelle loro città.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a lunedì 15 luglio 2024. Oggi festeggiamo san Bonaventura, vescovo e dottore della Chiesa.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal decimo capitolo del Vangelo di san Matteo, versetti 34 e seguenti.

Credo che, veramente tutti, dovremmo tenere ampiamente letto e meditato il Vangelo che ho appena letto, perché penso che, finora, lo abbiamo meditato troppo poco e non siamo molto pronti a queste parole. Gesù ci dice chiaramente che Egli non è venuto a portare la pace sulla terra; Gesù ci dice chiaramente che è venuto a portare la spada, la spada della separazione, per separare le persone nelle loro case. Sono parole molto forti, molto dure che, quando si vivono, causano dolori e sofferenze atroci. Per questo dobbiamo essere anime legatissime al Santo Rosario, che costantemente si consacrano al Cuore Immacolato di Maria, anime eucaristiche che vivono di Eucarestia, perché senza l’Eucarestia non abbiamo forza, non abbiamo capacità, non abbiamo niente.

Gesù parla di nemici nella propria casa, e non dobbiamo pensare solamente alla casa della nostra famiglia. Pensate a padre Pio, quanti nemici ebbe nella sua casa! Padre Pio ebbe tanti nemici all’interno del suo ordine, del suo convento e della Chiesa. È doloroso doverlo dire, ma non dirlo sarebbe rinnegare la storia, vorrebbe dire riscriverla, vorrebbe dire mentire e questo non si può fare. Purtroppo, ci sono state persone, anime consacrate, che lo hanno perseguitato oltre ogni misura, oltre ogni diritto umano e cristiano. Pensiamo solamente a quando gli misero i registratori in confessionale, in camera sotto il letto.

Niente e nessuno può essere amato più di Gesù; dobbiamo prendere la nostra croce e seguirlo. Inoltre, c’è questa frase finale: «Chi avrà tenuto per sé la propria vita, la perderà, e chi avrà perduto la propria vita per causa mia, la troverà». Ci sono tanti modi di perdere la vita; si perde la vita in molti modi, non solo quando si viene uccisi; e ci sono tanti modi per conservarla, tenerla per sé. Anche su questo dobbiamo riflettere: noi siamo pronti a perdere la vita per il Signore? Perderla proprio! Guardate che noi qui forse pensiamo subito a: mi tirano un colpo di pistola; no, no, c’è anche questo, ma non solo, altrimenti sarebbe riservata a pochissimi, questa parola.

«Chi avrà dato da bere anche un solo bicchiere d’acqua fresca a uno di questi piccoli perché è un discepolo…», impariamo ad avere questi atti di carità verso coloro che sono discepoli del Signore, è importante.

E oggi iniziamo una nuova figura, quella del:

Servo di Dio Guido de Fontgalland, 11 anni, un piccolo fiore per Gesù.

Le fonti sono: 

1) articolo su giovanisanti.com; 

2) Estratti dal libro “In braccio a GesùProfili di ragazzi esemplari  di Paolo Risso.

Era un conte, – un piccolo conte – con una grande voglia di vivere e di farsi strada nel mondo… Ma Gesù, il giorno della sua Prima Comunione, gli disse: “Io farò di Te, il mio angelo

Guido Piero Emmanuel nacque a Parigi il 30 novembre 1913 dal conte Pierre Heurard de Fontgalland, avvocato, e da Marie Renée Mathevon. Entrambi i genitori erano ferventi cattolici e potevano contare sull’amicizia di molti sacerdoti e prelati, fra cui il Vescovo di Valence, che battezzò i loro figli, fra cui lo stesso Guido, che rinacque in Cristo il 7 dicembre del 1913 nella chiesa di Sant’Agostino a Parigi.

Guido era un bambino come tutti gli altri, vivace, capriccioso e spesso litigava con il fratello minore Marc, più piccolo di lui di tre anni. Una volta, dopo l’ennesimo litigio, la mamma rimproverò Guido e gli disse: “Il Signore non è più nel tuo cuore”. Il bambino rimase profondamente colpito da queste parole e, dopo un po’, tornò dalla madre, chiedendole di mettere l’orecchio sul suo cuore per sentire se Gesù fosse tornato. Così fece due volte e la madre entrambe le volte disse che non era tornato. A quel punto, spazientito, Guido esclamò: “Tu non lo senti, ma io lo sento molto bene che Gesù è tornato!”

Mi fermo qui. Quante volte il Signore non è più nel nostro cuore per i nostri peccati? Quante volte facciamo fuggire il Signore con una vita sbagliata? Dovrebbe essere una domanda fondamentale: “Il Signore è nel mio cuore?”. Non ha importanza avere prestigio, avere fama, e tutto quello che volete; se il Signore non è più nel nostro cuore, è finita. Questo bambino capisce l’importanza di avere Gesù nel cuore.

Quindi, oggi, con il Vangelo che abbiamo letto e con questa prima espressione, credo che abbiamo un motivo di grande riflessione, soprattutto perché sono finiti gli esercizi, siamo tornati tutti nel nostro luogo di vita, dove il Signore ci ha messi, e abbiamo mille motivi per cercare di mettere in pratica tutto ciò che abbiamo ascoltato e sperimentato, alla luce del: “Il Signore è nel mio cuore”.

Prossimamente farò un bilancio degli esercizi; sapete che io non lo faccio mai subito, perché preferisco lasciar sedimentare, pregarci sopra, lasciar passare del tempo, quindi per ora non dico nulla. Più avanti riprenderò l’argomento e vi dirò qual è, secondo me, il bilancio di questi esercizi.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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