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Omelia: La devozione al Santo Volto di Gesù

Santo Volto di Madre Pierina

Omelia sulle letture di venerdì 9 ottobre 2015

Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture di venerdì 9 ottobre 2015.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré.

Ascolta la registrazione:

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Approfondimenti

Il nome completo della Santa nota come “S. Teresina” o “S. Teresa di Lisieux”, proclamata Dottore della Chiesa da  è S. Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo.

Alla fine del proprio primo manoscritto (noto come “Manoscritto A”), Teresa dipinse i “Blasoni di Gesù e Teresa”. Il blasone di Gesù raffigura proprio Gesù Bambino e il Volto Santo.

S. Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo è patrona dei missionari dal 1927 e, dal 1944, assieme a Giovanna d’Arco, anche patrona di Francia. Il 19 ottobre 1997, nel centenario della sua morte, fu proclamata dottore della Chiesa, la terza donna a ricevere tale titolo dopo S. Caterina da Siena e S. Teresa d’Ávila.

I blasoni di Gesù e di Teresa, dipinti dalla Santa stessa

La Consacrazione al Volto Santo

Teresa scelse la data del 6 agosto 1896, festa della Trasfigurazione, per consacrarsi solennemente al “Volto Adorabile di Gesù” insieme alle due compagne di noviziato che come lei portavano il cognome religioso “del Volto Santo”.

Per l’occasione compose questo Atto di Consacrazione, che riportò su un cartoncino insieme alle effigi delle tre firmatarie:

O Volto Adorabile di Gesù, giacché ti sei degnato di scegliere particolarmente le anime nostre per donarti ad esse, noi veniamo a consacrarle a te!… Ci sembra, o Gesù, di sentirti dire a noi: «Apritemi, sorelle mie, mie spose amate, poiché il mio Volto è coperto di rugiada e i miei capelli delle stille della notte». Le anime nostre comprendono il tuo linguaggio d’amore: noi vogliamo asciugare il tuo dolce Volto e consolarti della dimenticanza dei cattivi: ai loro occhi tu sei ancora come nascosto e ti considero come un oggetto di disprezzo!…
O Volto più bello dei gigli e delle rose di primavera, tu non sei nascosto agli occhi nostri! Le Lacrime che velano il tuo sguardo divino, ci appaiono come Diamanti preziosi che vogliamo raccogliere per acquistare con il loro valore infinito le anime dei nostri fratelli.Dalla tua Bocca adorata abbiamo inteso il gemito amoroso: comprendendo che la sete che ti consuma è una sete d’Amore, noi vorremmo, per dissetarti, possedere un Amore infinito! Amato e diletto Sposo delle anime nostre, se avessimo l’amore di tutti i cuori, tutto questo amore sarebbe tuo!… Ebbene, dacci questo amore e vieni a dissetarti nelle tue piccole spose!…Anime, Signore, abbiamo bisogno di anime!… Specialmente di anime di apostoli e di martiri affinché per loro mezzo infiammiamo del tuo Amore la moltitudine dei poveri peccatori. O Volto Adorabile, noi sapremo ottenere da te questa grazia! Dimenticando il nostro esilio sulle sponde dei fiumi di Babilonia, canteremo ai tuoi Orecchi le più dolci melodie. Poiché tu sei la vera Gloria infinita, l’unico nostro desiderio è d’incantare i tuoi Occhi Divini nascondendo anche il nostro volto, affinché quaggiù nessuno possa riconoscerci… Il tuo Sguardo Velato, ecco il nostro Cielo, o Gesù!…

Per conoscere la devozione al Santo Volto, così come l’ha voluta Gesù, riportiamo alcuni passi significativi del libro “Innamorata di Gesù” scritto da Paolo Risso ed edito da San Paolo:

“Nel 1936, Madre Pierina De Micheli è confermata per un altro triennio, superiora della casa di Milano. Accetta per obbedienza, e chi la osserva vede il suo sguardo dolce, sereno, ma addolorato. Sorridente, partecipa alla vita comune, ma invasa da soave mestizia: «Come riuscire a far amare sempre di più il Volto di Gesù?». La comunità di Milano impara ad amare il Volto del suo Sposo, ignara del rapporto che la loro Madre ha con Lui.
Ancora nella lettera a Pio XII, scriverà:
«Nel 1936, Gesù incominciò a mostrarmi il desiderio che il suo Volto fosse più onorato. Nell’adorazione notturna del 1° venerdì di Quaresima, dopo avermi partecipato i dolori della sua agonia nel Getsemani, con il Volto velato da profonda tristezza, mi disse: “Voglio che il mio Volto che riflette le intime pene del mio animo, il dolore e l’amore del mio Cuore, sia più onorato. Chi mi contempla, mi consola“».
Madre Pierina parla alle Figlie del Volto di Gesù, ma non dice nulla dei suoi colloqui con Lui: dona loro delle immagini del Volto Santo: «Contemplatelo con amore – dice – pensando alle sue sofferenze e alla sua bontà sconfinata».
Il martedì di Passione, Gesù le parla ancora: «Ogni volta che si contempla il mio Volto, Io verserò il mio amore nei cuori e per mezzo del mio Santo Volto, si otterrà la salvezza di tante anime».
Madre Pierina vuole concretizzare i desideri di Gesù, e in questo chiede consiglio al gesuita P. Giuseppe Rosi, suo direttore spirituale. Su consiglio e approvazione di questi, compone una serie di preghiere al Volto di Gesù e, tra queste è da ricordare il coroncino. Quest’ultimo, approvato dalla Curia di Milano, tramite il Card. Schuster, sarà recitato con le sue Suore in preghiera.
Il primo martedì del 1937, mentre prega in cappella, Gesù la istruisce sulla devozione al suo Santo Volto, quindi le dice: «Potrebbe essere che alcune anime temano che la devozione e il culto al mio S. Volto, diminuiscano quella al mio Cuore. Di’ loro che, al contrario, sarà completata e aumentata. Contemplando il mio volto, le anime parteciperanno alle mie pene, sentiranno il bisogno di amare e di riparare. Non è forse questa la vera devozione al mio Cuore?».
Confessa questi desideri di Gesù al suo direttore spirituale, che le fa molte obiezioni per verificare la veridicità. Madre Pierina dirà: «Il Padre voleva confondermi, ma Gesù non lo si può confondere, io sì. La devozione al Santo Volto non diminuisce quella del Sacro Cuore, no, la completa».
«Queste manifestazioni da parte di Gesù – racconterà ancora al Papa Pio XII – si facevano più pressanti. Dicevo tutto al padre gesuita che dirigeva la mia anima, e nell’ubbidienza, nella preghiera, nel sacrificio mi offrii a tutto soffrire per il compimento del Divino Volere».” (pagg. 52-53)

“Sta diventando tutto amore, Madre Pierina, amore purissimo, offerta illibata, con Gesù, al Padre. Il 1° marzo 1938, martedì di Quinquagesima, scendendo in cappella, Madre Pierina ha una graditissima sorpresa: la cappella è diventata un giardino di fiori e di lumi accesi attorno a un bellissimo quadro del Volto Santo di Gesù. Quadro tratto dalla Santa Sindone di Torino dal fotografo Cav. Bruner di Trento. Il Padre Rosi, S.J., benedice il ritratto e tiene un discorso fervido di amore al Volto Santo di Gesù.
Madre Pierina è molto felice, perché finalmente può iniziare a soddisfare i desideri di Gesù e il suo Volto sarà pubblicamente onorato nella cappella dell’Istituto. Confida a una Suora: «Ho preferito questa immagine ad altre perché è la più
somigliante a Gesù». Si era preparata alla festa di quel martedì singolare, con una novena di rigoroso digiuno e di preghiera, in riparazione dei peccati e per la santificazione dei
sacerdoti.
In verità, era stato il Cardinal Ildefonso Schuster, Arcivescovo di Milano, già informato delle «richieste» di Gesù, a donare alla comunità delle Suore dell’Immacolata Concezione, quella bellissima immagine.
In seguito dirà loro: «Se non lo onorate, me lo riprendo»
Anche lui, era un innamorato di Gesù e, nel suo luminoso episcopato si presentava come modello di santità per i suoi sacerdoti e per tutti.” (pag. 57)

“L’ultimo giorno di maggio 1938, Madre Pierina sta pregando ai piedi dell’altare. All’improvviso è circondata da una luce celestiale: le appare la Vergine Immacolata che ha tra le mani uno scapolare, formato da due flanelline bianche unite dai cordoni. Su una c’è l’immagine del Volto Santo, circondata dalle parole «Illumina, Domine, Vultum Tuum super nos» (Fa’ risplendere, Signore, il tuo Volto su di noi), sull’altra c’è un’Ostia raggiante con le parole «Mane nobiscum, Domine» (Resta con noi, Signore). La Madonna le dice: «Ascoltami bene e riferisci tutto esattamente al Padre confessore: questo scapolare è un’arma di difesa, uno scudo di fortezza, un pegno di amore e di misericordia che Gesù vuol dare al mondo, in questi tempi di sensualità e di odio contro Dio e contro la Chiesa. Si tendono reti diaboliche per strappare la fede dai cuori. Il male dilaga. I veri apostoli sono pochi, è necessario un rimedio divino, e questo rimedio è il Santo Volto di Gesù! Tutti quelli che indosseranno uno scapolare come questo, e faranno, potendo, ogni martedì una visita al SS. Sacramento, per riparare agli oltraggi che ricevette il Santo Volto del mio Figlio Gesù, durante la sua Passione e che riceve ogni giorno nel Sacramento Eucaristico, verranno fortificati nella fede, pronti a difenderla e a superare tutte le difficoltà interne ed esterne; di più faranno una morte serena sotto lo sguardo amabile del mio divin Figlio». Il desiderio della Madonna è così pressante che Madre Pierina non si sente, con la sua anima, pronta a realizzarlo. Al «Padre» per avere con lui un confronto, rivela le richieste fattele e che vuole solo obbedire, come le è stato insegnato dalla Chiesa. Nella lettera del 17 giugno 1938, al Padre Rosi, S J., Madre Pierina racconta: «Nella festa del Cuore di Gesù, vorrei imprimere dal lato del mio cuore il Santo Volto. Farei uso di una croce di metallo che al posto del Crocifisso porti l’immagine del Santo Volto. L’applicherei arroventata». Non che temesse di procurarsi qualche piaga da dover poi curare, ma Gesù le ha detto: «Non temere, io nascondo tutto nel mio cuore. Hai avuto forse motivo di pentirti, quando hai fatto qualche cosa per mio amore?» – «No. Gesù» – ella risponde. «Ebbene – continua Gesù – anche questa volta non ti pentirai». Nella stessa lettera, chiede al Padre il permesso di compiere un gesto così singolare, eroico: «Io non voglio né ingannarmi né ingannare. Padre, il Santo Volto è tutto per me, perché mi porta diritto al suo Cuore, come fosse la porta, e qualche volta, mi ci perdo completamente… Potessi perdermi per sempre in Gesù… invece mi ritrovo con tutte le mie debolezze, con tentazioni più forti. Che io non offenda il Signore, che io cammini nella Verità, per la sua gloria», e poi «sia fatta la sua volontà». Conclude la lettera con una osservazione: «Quando Lei, Padre, confessa le mie suore, io vedo in generale un miglioramento e ne godo molto, Gesù potrà dire lo stesso di me? Preghi, Padre, che sia così, altrimenti quale rendiconto dovrò dare a Dio! Padre, mi ricordi nel Santo Sacrificio della Messa e, se non le chiedo troppo, immerga la mia anima nel Sangue di Gesù, perché la purifichi e mi offra con la Vittima divina». P. Rosi le concede quanto ha chiesto. Il 2 luglio 1938, Madre Pierina, con la croce arroventata, compie sul suo corpo il gesto eroico. Dopo uno spasimo acutissimo, ne prova delizie di Paradiso. Lo comunica al Padre: «Al momento di levare la croce rovente, Gesù era presente e mi disse: “Io stesso voglio imprimere il mio Volto nel tuo cuore “. Si chinò verso di me e appoggiò il suo Viso sul mio cuore. Quando mi ripresi, era mattina. Non potevo rendermi conto di essere ancora sulla terra, perché solo in Paradiso si possono gustare simili delizie. I segni esterni della carne bruciata erano scomparsi quasi completamente, mentre nell’interno un dolce fuoco mi arde anche al presente».” (pagg. 60-62)

“Il 21 novembre 1938, durante l’adorazione notturna, Gesù le si mostra di nuovo grondante di sangue e le spiega: «Vedi come soffro? Eppure da pochissimi sono compreso. Quante ingratitudini anche da parte di quelli che dicono di amarmi! Ho dato il mio Cuore come oggetto sensibile del mio grande amore per gli uomini, e do il mio Volto come oggetto sensibile del mio dolore per i peccati degli uomini e voglio che sia onorato con una festa particolare nel martedì di Quinquasesima (il martedì precedente il mercoledì delle ceneri), festa preceduta da una novena in cui tutti i fedeli riparino con me, unendosi alla partecipazione del mio dolore».” (pag. 64)

Medaglia Santo Volto

La medaglia del Santo Volto fatta coniare da M. Pierina secondo le indicazioni di Gesù e della Madonna. Su una faccia c’è l’immagine del Volto Santo, circondata dalle parole «Illumina, Domine, Vultum Tuum super nos» (Fa’ risplendere, Signore, il tuo Volto su di noi), sull’altra c’è un’Ostia raggiante con le parole «Mane nobiscum, Domine» (Resta con noi, Signore).

L’immagine donata dal Card. Schuster al Convento di M. Pierina. Di questa immagine lei disse: “Ho preferito questa immagine ad altre perché è la più somigliante a Gesù”.

Scarica il testo della meditazione

Omelia: La devozione al Santo Volto di Gesù

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Siccome noi vogliamo tenere la nostra casa spazzata e adorna, vogliamo fare in modo che questa casa rimanga tale, spazzata e adorna, e vogliamo che questa casa sia difesa il più possibile da questi spiriti impuri, dai quali il Signore ci vuole liberare, dobbiamo vegliare, dobbiamo fare in modo di vegliare il più possibile e dobbiamo proteggerla.

Oggi è venerdì e celebriamo la Messa votiva in onore del Preziosissimo Sangue di Gesù; ebbene, se il Sacro Cuore di Gesù è l’oggetto dell’amore di Cristo, con il quale Lui ci raggiunge e che Lui ci offre, il Suo Santo Volto è l’oggetto del dolore di Cristo, è il luogo per eccellenza del dolore di Cristo.

Allora è bene dire due parole su questa devozione antica e bellissima al Santo Volto di Gesù, che potremmo imparare a conoscere e a riprendere nella nostra vita di tutti i giorni, ovviamente capendo sempre prima dove affonda le sue radici questa devozione, perché noi dobbiamo sempre capire il senso delle cose, la ragione delle cose, per capirne la portata e il peso.

Innanzitutto diciamo che Santa Teresa di Gesù Bambino e del Volto Santo fu una delle prime a coltivare questa devozione enorme al Santo Volto di Gesù; sua sorella Celina dice che Teresina orientò tutta la sua vita nei confronti della devozione al Santo Volto: questa contemplazione del Volto Santo di Gesù era l’oggetto della sua meditazione continua ed è lì che lei attinse (scrive Celina) l’umiltà, la carità, la mortificazione, lo zelo per le anime, il distacco dalle creature, l’amore per la sofferenza…lì!

Infatti lei aveva fatto un blasone, uno stendardo suo personale, e, vicino al Volto Santo, che lei aveva messo, aveva scritto un motto e il motto era: “L’amore non si paga che con l’amore”.

Teresa riprende il consiglio che diede Gesù a Santa Geltrude, alla quale Gesù disse: «L’anima desiderosa di crescere nel bene, deve buttarsi nel mio seno, ma, se le vien voglia di portare il suo volto più lontano e di salire ancora più in alto sulle ali dei suoi desideri, si innalzi con la velocità di un’aquila, voli intorno al mio volto, sostenuta come un Serafino sulle ali di una carità generosa».

Santa Teresa di Gesù Bambino, Dottore della Chiesa, e un’altra grande Santa, Santa Geltrude, tutte e due ci portano, ci chiamano (addirittura Santa Geltrude con le parole di Gesù), alla devozione di questo Volto e Santa Teresa compone una “Consacrazione al Volto Santo” bellissima, che trovate su internet.

La scrive lei e il 6 agosto 1896, festa della Trasfigurazione, la recita e si consacra solennemente al Volto Santo, insieme alle sue compagne, a quelle che portano come lei il cognome del “Volto Santo” (perché i Carmelitani hanno un nome e un cognome religioso, del “Volto Santo”, del “Sacro Cuore di Gesù”…), e lei fu la prima a Lisieux a portare questo cognome religioso.

Venendo più vicini a noi, siamo nel 900, ci fu una Beata milanese, forse non molto conosciuta ma molto importante, la Beata Madre Pierina De Micheli, che fu una suora delle Figlie dell’Immacolata Concezione, che hanno la loro casa in via Elba a Milano, una Beata che ebbe tutta la sua vita incentrata sulla devozione al Volto Santo di Gesù.

Io vi consiglio la lettura di un libro che si intitola “Innamorata di Gesù”, di Paolo Risso, che è molto bello e che racchiude tutta l’esperienza di questa Beata e qui si dice che, oltre ad essere Gesù che le parla, l’ultimo giorno di maggio del 1938, la Vergine Immacolata appare alla Beata Madre Pierina, portando tra le mani uno scapolare.

Era formato (scrive lei) da due flanelline bianche, unite dai cordoni e c’era l’immagine del Volto Santo, da un lato, con scritto: “Illumina Domine Vultum Tuum super nos”, dall’altra parte, c’era un’Ostia raggiante con scritto: “Mane nobiscum Domine”, resta con noi Signore.

La Madonna dice alla Beata Madre Pierina le seguenti parole: «Ascoltami bene e riferisci tutto esattamente al tuo padre confessore! Questo scapolare è un’arma di difesa, uno scudo di fortezza, un pegno di amore e di misericordia che Gesù vuole dare al mondo in questi tempi di sensualità e di odio contro Dio e contro la Chiesa.

Si tendono reti diaboliche per strappare la fede dai cuori, il male dilaga, i veri apostoli sono pochi, è necessario un rimedio divino e questo rimedio è il Santo Volto di Gesù. Tutti quelli che indosseranno uno scapolare come questo e faranno, potendo, ogni martedì una visita al Santissimo Sacramento…

(Perché il martedì è il giorno che Gesù ha voluto che si consacrasse al Suo Volto Santo; infatti, la festa del Volto Santo, che Gesù rivela alla Madre Pierina, è il martedì grasso, cioè il martedì prima del mercoledì delle ceneri; quello è il giorno della festa che Gesù ha chiesto a Madre Pierina per il Suo Volto Santo, perché Gesù dice che è il giorno in cui si compiono i peccati più brutti.)

…per riparare gli oltraggi che ricevette il Santo Volto del mio Figlio Gesù durante la Sua passione e che riceve ogni giorno nel Sacramento Eucaristico, verranno fortificati nella fede, pronti a difenderla e a superare tutte le difficoltà interne ed esterne, di più faranno una morte serena sotto lo sguardo amabile del mio Figlio Divino».

La Beata Madre Pierina ottenne dalla Madonna, perché glielo chiese il confessore, di potere avere anche una medaglia al posto dello scapolare e la Madonna disse: «Sì, lo concedo e avrà lo stesso valore».

Madre Pierina rimase un po’ turbata e diceva: «Mi avevi detto però che doveva essere uno scapolare…»

La Madonna disse: «Stai tranquilla Madre Pierina, non ti agitare, la medaglia va bene lo stesso».

Così fecero coniare tantissime medaglie, che portano davanti l’immagine del Volto Santo e dietro quella dell’Eucarestia; la Madonna chiede di portare addosso questa medaglia (come chiese nel 1863 a Santa Caterina Labouré di portare la medaglia della Madonna Miracolosa) e di diffonderla.

In questo libro è narrata tutta la vicenda.

Allora l’Arcivescovo di Milano era il Cardinal Schuster, fu lui a sostenere tantissimo questa devozione, donò addirittura alle suore questo bellissimo quadro raffigurante il Volto di Gesù, preso dalla Sindone, e fu lui a sostenere e a portare avanti questa devozione di Madre Pierina, che arrivò fino al Papa Pio XII.

Quindi, perché non imparare anche noi, sulla scorta di questi Santi?

Abbiamo Santa Teresa di Gesù Bambino, Dottore della Chiesa, Santa Geltrude e Madre Pierina De Micheli, abbiamo due Sante e una Beata, che ricevono da Gesù e dalla Madonna questa richiesta: la devozione al Volto Santo, il Volto Santo come luogo dove contemplare tutta la sofferenza di Gesù, come luogo dove noi possiamo riparare tutta la sofferenza, che Gesù ricevette.

Non dimentichiamo che Santa Gemma Galgani, quando era piccolina, iniziò proprio così tutto il suo percorso e anche là a Lucca si venera un Volto Santo.

Iniziò proprio così, quando Gesù, in un Venerdì Santo, le disse nel cuore da piccola: «Nessuno mi dà un bacio sul Volto…»

Lei, quando sentì nel cuore questa frase di Gesù, corse subito alla croce per dare un bacio al Volto di Gesù (tutti, invece, baciavano il costato, i piedi, le ginocchia…), dicendo: «Te lo do io il bacio!»

Ecco, allora raccogliamo queste richieste che vengono dal cielo, dai Santi, queste richieste sicure, certe, che hanno un fondamento storico e teologico, raccogliamole e facciamole nostre!

Ascoltiamo gli inviti della Madonna e del Signore, che ci chiedono questo e corrispondiamo con amore e generosità!

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Prima lettura

Gl 1,13-15; 2,1-2 – Il giorno del Signore, giorno di tenebra e di caligine.

Cingete il cilicio e piangete, o sacerdoti,
urlate, ministri dell’altare,
venite, vegliate vestiti di sacco,
ministri del mio Dio,
perché priva d’offerta e libagione
è la casa del vostro Dio.
Proclamate un solenne digiuno,
convocate una riunione sacra,
radunate gli anziani
e tutti gli abitanti della regione
nella casa del Signore, vostro Dio,
e gridate al Signore:
«Ahimè, quel giorno!
È infatti vicino il giorno del Signore
e viene come una devastazione dall’Onnipotente».
Suonate il corno in Sion
e date l’allarme sul mio santo monte!
Tremino tutti gli abitanti della regione
perché viene il giorno del Signore,
perché è vicino,
giorno di tenebra e di oscurità,
giorno di nube e di caligine.
Come l’aurora,
un popolo grande e forte
si spande sui monti:
come questo non ce n’è stato mai
e non ce ne sarà dopo,
per gli anni futuri, di età in età.

Salmo responsoriale

Sal 9

Il Signore governerà il mondo con giustizia.

Renderò grazie al Signore con tutto il cuore,
annuncerò tutte le tue meraviglie.
Gioirò ed esulterò in te,
canterò inni al tuo nome, o Altissimo.

Hai minacciato le nazioni, hai sterminato il malvagio,
il loro nome hai cancellato in eterno, per sempre.
Sono sprofondate le genti nella fossa che hanno scavato,
nella rete che hanno nascosto si è impigliato il loro piede.

Ma il Signore siede in eterno,
stabilisce il suo trono per il giudizio:
governerà il mondo con giustizia,
giudicherà i popoli con rettitudine.

Vangelo

Lc 11,15-26 – Se io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.

In quel tempo, [dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio,] alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde.
Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima».

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