Lettura commentata del classico di spiritualità: “L’imitazione di Cristo” .
Lezione di lunedì 25 novembre 2019
Relatore: p. Giorgio Maria Faré
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“L’IMITAZIONE DI CRISTO” Lezione 12
Continuiamo il nostro incontro sul testo dell’Imitazione di Cristo, siamo arrivati al cap.14° paragrafo 2. Il capitolo tratta i giudizi temerari, abbiamo già visto la prima parte di questo capitolo, adesso vedremo il secondo punto. E’ un punto molto importante quello che vedremo stasera perché succede di frequente.
2. “Avviene di frequente che nascono divergenze tra amici e concittadini, persino tra persone pie e devote, per diversità nel modo di sentire e di pensare. Giacché è difficile liberarsi da vecchi posizioni abituali, e nessuno si lascia tirare facilmente fuori dal proprio modo di vedere. Così, se ti baserai sui tuoi ragionamenti e sulla tua esperienza, più che sulla forza propria di Gesù Cristo, raramente e stentatamente riuscirai ad essere un uomo illuminato; Dio vuole, infatti, che noi ci sottomettiamo perfettamente a lui, e che trascendiamo ogni nostro ragionamento grazie ad un fiammeggiante amore.”
Cerchiamo di capire bene questo secondo punto.
E’ vero che capita di frequente, anche perché il demonio fa la sua parte.
“Di frequente succede che ci siano delle divergenze”
Ci sono dei punti di vista diversi, dei modi di intendere, di fare, di comportarsi diversi. Siamo diversi, abbiamo formazioni diverse, c’è una tale diversità di esperienze di vita, che di fatto hanno un impatto sul nostro modo di vivere le fede. Ognuno ha il suo mondo, ognuno ha le sue conquiste e ognuno ha le sue sconfitte. Questi mondi, in ragione della fede, in funzione di Gesù, si incontrano, ed è molto facile che si entri in collisione. Dovremo vedere qual’è il modo corretto, non per evitare le collisioni, perché le collisioni succedono, succederanno, ma il modo corretto per evitare che queste collisioni comportino delle fratture, delle ferite ulteriori, delle distruzioni, dobbiamo evitare questo. Tenete sempre sullo sfondo la Passione di Gesù, nessuno è mai riuscito a mettere le mani su Gesù, Gesù è finito in Croce solo quando dall’interno del collegio apostolico uno ha deciso di tradirlo, solo da quel momento. L’incontro tra Gesù e Giuda non è stata una collisione come è stata con S.Pietro, che poi ha portato frutti molto belli, è stata invece una distruzione, Giuda si è infranto, si è spezzato nell’incontro con Gesù, non ha saputo vivere sapientemente questo incontro. Noi dobbiamo evitare che succeda anche a noi.
Ogni relazione persa di fatto è un fallimento. Ci perdono tutte e due le persone e alle volte succede che queste perdite accadono al 90%, per fraintendimenti, perché ad un certo punto si iniziano a non comprendere più i linguaggi, succede qualcosa per cui va tutto insieme, dunque bisogna impedire questo procedimento.
Questi avvenimenti, queste divergenze avvengono tra persone persino pie e devote, queste situazioni accadono tra persone che amano Dio, che seguono Gesù, che vanno a Messa, che pregano, che fanno la Comunione, che si confessano, che dicono il Rosario, che meditano il Vangelo, è una contraddizione.
Ecco perché Gesù dice nel Vangelo:
“Se mentre ti accosti all’altare lì ti ricordi che un tuo fratello ha qualcosa contro di te, fermati, lascia lì l’offerta, vai a riconciliarti e poi torni”
Le due cose non stanno insieme, noi le facciamo stare insieme, perché facciamo quello che si chiama:
“Il giudizio temerario”
Cos’è il giudizio temerario?
E’ un giudizio a tutti gli effetti, vedo una determinata situazione e tiro delle conclusioni, emetto una sentenza, un giudizio, ma è senza appello, che è la cosa più terribile che ci possa essere, è una dittatura.
Cosa vuol dire che non c’è appello?
Vuol dire che dentro la mia testa, ancor peggio dentro il mio cuore, io guardo quella persona, metto insieme diverse coordinate, se poi la frequento da tanto tempo ancora peggio, perché mi illudo di conoscerla bene, poi guardo varie situazioni e penso già di aver capito tutto su quella persona, a quel punto emetto un giudizio, un giudizio temerario su quella persona.
Perché è un giudizio temerario?
Perché il fatto che quella persona è in un certo modo, lo può dire solo Dio.
E poi chi ti dice che hai ragione?
Tu, trai le tue ragioni su alcune evidenze, ma stai attento perché S.Filippo Neri, per paura che i fedeli lo trattassero da Santo, quando usciva a dire la Messa e faceva le omelie, usciva con i canarini e si metteva a parlare con gli uccellini, così la gente lo prendeva per pazzo e lui era in pace, mentre invece poi lui andava in estasi. Loro vedendo gli uccellini, vedendo S.Filippo Neri che parlava con gli uccellini traevano la conclusione che era pazzo, facendo un giudizio temerario su di lui, in questa maniera si giocavano un santo.
Il giudizio temerario cosa comporta?
Comporta che io perdo la provvidenza di Dio che ha posto sulla mia strada quella persona.
In quale maniera io posso verificare, posso comprendere se il mio giudizio è corretto, è retto o è temerario?
Esempio vedo San Filippo Neri che esce, va sull’altare e parla con gli uccellini, la prima domanda che mi devo fare è:
Perché lo fa?
Mettiamo da parte il mio giudizio: “per me è pazzo”
Devo chiedermi:
“Perché fa questo gesto? Perché si comporta così? Perchè mi ha detto così? Perché mi ha fatto così?”
Innanzitutto devo capire le ragioni.
Siccome le ragioni non le posso sapere, le posso qualche volta magari intuire se sono molto intelligente, molto umile, molto illuminato, molto accorto, molto osservatore, molto ascoltatore, posso intuire qualche cosaa.
Ma le ragioni vere, chi le sa a parte Dio?
Il soggetto, la persona. Allora dovrei avvicinare la persona.
Queste cose succedevano con Padre Pio. C’è stato un tempo nella vita di Padre Pio, un tempo molto delicato e tremendo, dove a Padre Pio è stato comandato per obbedienza di dire o scrivere alcune cose, e lui lo ha fatto ma non perché era il suo pensiero ma perché lo avevano costretto per obbedienza a fare così. Alcuni figli spirituali, non tutti, quelli che veramente lo amavano, quando hanno letto queste cose scritte da lui, hanno pensato che ci fosse qualcosa di strano, che qualcosa non tornava, pur vedendo la scrittura di Padre Pio.
Cosa hanno fatto?
Sono andati da Padre Pio sapientemente a dirgli se era stato lui a scrivere quelle cose, e dopo la sua risposta affermativa, gli hanno chiesto se quello che aveva scritto era il suo pensiero. Dovendo dire la verità Padre Pio ha dovuto rispondere che gli era stato detto di scrivere quelle cose.
Loro hanno potuto smascherare questo “inganno”, perché non hanno fatto un giudizio temerario, che tra l’altro è un peccato grave contro la carità, ma hanno ragionato, e pur essendo tutto evidente, piuttosto che pensare che era stata una delusione, che li aveva delusi dato che pensavano che fosse un santo sacerdote e invece dalle cose scritte si era rivelato altro, invece di fare questi giudizi temerari, hanno preferito andare da lui per chiarirsi, per sapere se effettivamente quello era il suo pensiero. Dato che Padre Pio non mentiva, gli hanno fatto lo scacco matto domandandogli se era il suo pensiero.
Dobbiamo stare molto attenti a non cadere mai nel giudizio temerario, né che venga da noi, né che venga dalle persone che abbiamo accanto, che possono suggerirci i giudizi temerari.
Se io vado a fare la Comunione, non posso usare la lingua, la testa, il cuore per fare qualcosa che non è Eucaristico, e un giudizio temerario inchioda la persona, la uccide, perché è come se gli tirassi una lancia nel petto, inchiodandola al muro. E da lì non può più muoversi, l’ho inchiodata con il mio giudizio, che ha alcune evidenze, ma io non so queste evidenze da cosa sono mosse, devo chiedere, devo confrontarmi.
Per confrontarmi cosa è necessario?
E’ necessaria tanta preghiera, tanta umiltà e tanta carità. Devo veramente avere a cuore il bene di quella persona e il bene che mi viene dalla relazione di quella persona. Questo è da applicare con un figlio, con un papà, con una mamma, con un amico, con la fidanzata, con tutti, anche con l’ultima persona della terra che mi viene a pulire le scarpe, perché ci sarà sempre un’occasione dove non essendo noi nella Gloria di Dio, e non potendo vedere quello che sta nel cuore di quella persona, perché abbiamo un corpo che impedisce di vedere ogni cosa, dobbiamo stare molto attenti.
Questo discorso vale nel bene e nel male, non vale solamente come giudizio temerario in negativo, vale anche come giudizio temerario in positivo, perché posso prendere una cantonata pazzesca giudicando in positivo chi invece non è così.
Per questo è importante confrontarsi, nel confronto si ha la possibilità di chiarirsi, ma è chiaro che il confronto si deve fondare sulla fiducia. Se non c’è la fiducia non ci sarà mai nessun dialogo, nessun confronto, nessuna crescita nella verità. Se non c’è questo spazio dove, nella parola dell’altro che mi viene rivolta, posso dire che ci credo, pur avendo visto una determinata cosa, e dove può esserci stato magari un fraintendimento, se ho fiducia, ha senso che faccio un dialogo e gli lascio la possibilità di dirmi le sue ragioni, ma se io ho già deciso che quello che ho visto è vero e non voglio sentire ragioni, allora la situazione è già chiusa. Non trasciniamo qualcosa che abbiamo già deciso che è morta, perché non ha senso. Ma questo potrebbe avere un prezzo altissimo, metti il caso che tu dopo tanti anni vieni a scoprire che ti eri sbagliato, non vi basta una vita per piangere quell’errore, perché poi indietro non si torna più.
“E’ meglio essere fregati che fregare qualcuno. E’ meglio essere traditi che tradire”. San Benedetto
Infatti se sono tradito sta benissimo con l’andare a fare la Comunione, perché anche Gesù è stato tradito, quando è arrivato Giuda che sapeva che lo tradiva, Gesù gli ha detto: “Amico”, e gli ha persino lavato i piedi, ma se tu diventi Giuda, è finita.
Sono libero di scegliere ma poi mi porto le conseguenze delle mie scelte. Dobbiamo essere coerenti, onesti.
Il 90% delle volte sapete qual’è la ragione che sta alla base di tutto?
La stragrande maggioranza delle volte la ragione si chiama:
affetto.
Non puoi basare le tue scelte sui moti dei sentimenti. Sapete quanto sono fluttuanti! Non posso basarmi sulle sensazioni, sulle percezioni, su quello che mi sembra aver visto e capito.
Subiamo di quegli inganni terribili, perché al centro di tutto c’è sempre il nostro “io”.
Non possiamo buttare al macero cose preziose di tanti anni in nome di un fraintendimento, di alcune evidenze!
Chi è che non sbaglia?
E anche se avesse sbagliato, possiamo pensare che non l’ha fatto con cattiveria? Possiamo pensare che non voleva il mio male? Possiamo pensare che non mi voleva crocifiggere, che non mi voleva tradire?
Semplicemente ha sbagliato. Credeva di fare la cosa migliore del mondo e ha fatto la cosa peggiore del mondo.
Ma con che intenzione l’ha fatta?
Dobbiamo stare attenti, perché magari stiamo sette anni senza neanche fare gli auguri di Natale a nostro padre, poi muore e iniziamo ad andare avanti e indietro dal confessionale dicendo:
“Adesso come faccio a riparare?”
Ma quando era vivo cos’hai fatto, per fare in modo che uno non morisse in quella condizione lì, con quel dolore nel cuore?
Non si vive bene portando nel cuore questi fraintendimenti, non si può avere una vita di fede bella, non si può sentire Dio se il cuore è flagellato da queste cose, non dovremmo neanche andare a dormire e a mangiare finché non sono risolte. Vanno risolte.
In nome di che cosa?
Lo dice l’Imitazione di Cristo:
“In nome di un fiammeggiante amore”
In nome di un amore fiammeggiante, perché se non è fiammeggiante quel cuore si spegne, e non solo con una persona, si spegne con tutte.
Inoltre chi più crede di aver più ragione, chi più si sente offeso deve essere quello che deve fare il primo passo, perché sicuramente se farà il primo passo sarà quello che ci guadagnerà di più, perchè ci vuole più umiltà.
“Per diversità nel modo di sentire e di pensare”
Queste divergenze, questi problemi nascono da un modo di pensare e di sentire diverso, perché siamo diversi ed è giusto che sia così.
Avete mai letto le lettere di S.Basilio e S.Gregorio?
S.Basilio e S.Gregorio erano talmente uniti, talmente amici che sono passati alla storia come i due Santi più inseparabili, come un’anima in due corpi, ma andate a leggere le lettere di S.Basilio e S.Gregorio, cosa non scrive S.Gregorio a S.Basilio, e l’altro che si sente ingannato e glielo scrive, perché aveva spinto per farlo diventare Vescovo, mentre lui non voleva e da lì iniziano queste lettere infinite fra loro, eppure grazie all’Amore per Gesù Cristo sono passati alla storia come i due Santi più amici che ci potessero essere, ma la diversità di pensiero e di sentire, li ha portati ad avere delle divergenze pazzesche. Addirittura S.Basilio si è sentito tradito e ingannato da S.Gregorio, e tra l’altro poi S.Basilio per queste divergenze fa mandare S.Gregorio in un posto lontanissimo, e l’altro che geme perché è lontano dal suo amico, perché gli vuole un bene dell’anima, ma nonostante tutto quello che hanno passato, nonostante le diversità di vedute e di sentire, sono andati oltre, nulla ha scalfito l’amore che l’uno aveva per l’altro, nulla ha scalfito la fiducia, perché S.Basilio pur sapendo che S.Gregorio aveva macchinato per farlo diventare Vescovo, pur sentendosi ingannato e tradito, e pur avendo l’evidenza che era così, ciò nonostante non ha mai dubitato dell’amore, dell’amicizia, dell’onestà di Gregorio.
“Come fa un traditore ad essere onesto?”, scrive nelle sue lettere.
Ha compreso l’intenzione che ha mosso S.Gregorio.
“Giacché è difficile liberarsi da vecchi posizioni abituali, e nessuno si lascia tirare facilmente fuori dal proprio modo di vedere.”
Ricordatevi, se stringete un’amicizia, un fidanzamento, non trattate mai l’altra persona come se fosse un albergo, pensando che è sempre aperto, non è giusto.
A volte noi trattiamo le persone come se pensassimo che le possiamo sempre recuperare dopo, in coda. Appariamo nella vita delle persone e poi scompariamo perché non ci sta più bene una determinata situazione e piuttosto che affrontare la situazione, ce ne andiamo, senza neanche dire il perché, ma questo lo fanno i ladri, e l’altro magari neanche si immagina la ragione .
Spesse volte la ragione è il nostro egoismo che ci fa lasciare le persone lì da sole, questo non è giusto.
Vi consiglio di vedere un bel film: “Wonder”
Link del trailer:
E’ un bellissimo film che tratta proprio questo tema, il tema del fraintendimento, di cosa può causare un fraintendimento, vedere una cosa e fraintendere, quanto il cuore dell’uomo sia un abisso e di quanto basti così poco per rimettere le cose belle al loro posto, e quante ragioni di dolore possano esserci dietro a certe prese di posizione, a certe situazioni, a certi cambiamenti.
“Così, se ti baserai sui tuoi ragionamenti e sulla tua esperienza, più che sulla forza propria di Gesù Cristo, raramente e stentatamente riuscirai ad essere un uomo illuminato”
Non ci possiamo basare sui nostri ragionamenti e sulla nostra esperienza, ci dobbiamo basare su Gesù, e Gesù ci ha lasciato la Carta Magna, la Sua Passione:
Al tuo nemico hai mai lavato i piedi? Ti sei lasciato baciare dal tuo nemico, da quello che ti porterà a morire, e gli hai detto: “Amico”?
E se quella persona stanotte muore?
Non c’è più nessuna possibilità di chiarimento, è finita. Rimarrai per sempre con un irrisolto grande come il mondo.
Per il tuo orgoglio e per la tua superbia?
E’ meglio sentirsi dire:
“Non te lo dico, non lo faccio, non voglio”
Ma almeno tu il passo lo hai fatto, sei a posto nel senso che la porta tu l’hai aperta, non hai chiuso il cuore.
Ma se il io il cuore lo chiudo e dico: “No!”, con che cuore poi vado a ricevere Gesù?
“Dio vuole, infatti, che noi ci sottomettiamo perfettamente a lui”
Perfettamente sottomessi a Lui, al Suo Vangelo, alla Sue Legge, alla Sua Volontà. Orgoglio e superbia non dicono sottomissione.
“e che trascendiamo ogni nostro ragionamento grazie ad un fiammeggiante amore.”
Questo secondo paragrafo ha un’importanza incredibile, da qui dipende la nostra vita.
Trascendiamo vuol dire andare oltre, cioè prendi tutti i tuoi ragionamenti e crocifiggili.
“Grazie ad un amore fiammeggiante”
Io so di avere un amore fiammeggiante se so prendere i miei ragionamenti, crocifiggerli, e dire:
“Ho le prove reali che ho ragione su tutto, ma io ho deciso, in nome dell’amore, di rinnegarle e di darti un’altra possibilità, perché vorrei un giorno che anche a me Dio continuasse a dare un’altra possibilità. Ogni volta che vado in confessionale e chiedo perdono, Dio mi dà un’altra possibilità, anche io voglio darti un’altra possibilità.”
“Signore quante volte dovrò perdonare mio fratello? Sette volte?”
“No Pietro, settanta volte sette”
E Gesù dice: “Se voi non perdonerete di cuore al vostro fratello, neanche il Padre vostro perdonerà a voi”.
“In nome di un amore fiammeggiante”
E’ ovvio che se tu metti amore, lo trovi questo amore, però bisogna mettercelo.
DOMANDE:
1. Se uno fa il primo passo, il secondo e il terzo, e l’altro non ne vuole sapere?
Sempre fare anche mille passi, poi se l’altro non ne vuole sapere, fa capire che la porta è aperta e poi attende.
2. Riguardo al consiglio di leggere S.Tommaso, della scorsa catechesi, come approcciarsi alla lettura, leggerlo tutto di seguito o cercare in base ad un argomento?
Summa Theologiae è un testo molto bello e profondo, cominciate a guardare l’indice, così vi rendete conto di cosa tratta e magari già trovate qualcosa che vi interessa e potete approfondirlo. Il mio consiglio è prima una lettura bene approfondita del Catechismo della Chiesa Cattolica, perché altrimenti aprite la Summa Theologiae e annegate, quindi prima studiate bene il Catechismo della Chiesa Cattolica, poi dopo uno può aprire la Summa Theologiae e vedere ad esempio cosa gli interessa, ci sono degli argomenti davvero molto interessanti.
3. Ci faccia capire meglio cosa intende quando dice, in merito alla scorsa catechesi, che siamo diventati luterani e che l’apertura della Bibbia a caso non va bene.
Dobbiamo meditare la Parola di Dio, ma non ci dimentichiamo che la Parola di Dio vive dentro ad una Chiesa, e non dimentichiamoci che c’è un Tabernacolo, che c’è la mediazione della Chiesa, c’è un Gesù che ci parla, che è presente Veramente, Realmente e Sostanzialmente. La cosa più bella è che io medito la Sacra Scrittura davanti al Tabernacolo o davanti al Crocifisso, non come una cosa intimistica, mia, dove Dio mi parla, ma leggo, medito, e poi quello che ho compreso lo confronto con il mio Padre Spirituale, o Confessore, per comprendere se è giusto.
4. Ci dà un consiglio per sconfiggere l’accidia?
Per sconfiggere l’accidia ci vuole un cuore innamorato, perché un cuore innamorato non sa che cos’è l’accidia perché ha cura di tutto e di tutti, ha voglia di fare dalla mattina alla sera, non si ferma mai, neanche quando dorme. Quando un cuore smette o si intiepidisce nell’amore, comincia a diventare svogliato, trasandato, trascurato, perde il tempo. Un cuore innamorato non ha mai tempo, il tempo non basta mai, un cuore tiepido non sa come riempire il tempo, si annoia. Un cuore innamorato non è mai affaticato, un cuore tiepido si stanca per tutto.
Quindi amate, innamoratevi!
5. E’ peccato sentirsi delusi da Dio perché ha permesso una malattia ad un familiare?
Dipende quanto dura questa delusione, se è questione di poco, se è un momento di perdita della trebisonda, va bene, però poi bisogna tornare in carreggiata, perché fa parte della Provvidenza di Dio. Prima di giudicare Dio, chiediamoci il senso di quella determinata cosa, il valore, il motivo, la ragione, perché c’è una ragione.
Cosa mi vuole insegnare Dio attraverso quella situazione?
6. Si può dire che l’aver ricevuto il dono del Padre Spirituale è la Grazia più grande perché è la relazione che più può somigliare alla relazione con Gesù?
Con Dio Padre, certo. Il Padre Spirituale assume tutta la “Potestas” del Padre, del papà, e quindi è l’immagine immediatamente più reperibile di Dio Padre, di colui che è Padre.
Parliamo di fraternità ma dove sono oggi i Padri?
Avere un Padre chiede ordine, chiede rispetto, chiede disciplina, chiede obbedienza, chiede fiducia. Se non imparo ad essere figlio, non imparerò mai a mia volta ad essere un padre, non imparerò mai ad avere cura.
Cosa fa Dio Padre con suo Figlio?
Ne ha cura.
L’immagine che ci lascia Gesù di Dio Padre qual’è?
Di questo Padre buono, che è sempre presente nella vita del Figlio, anche nel momento supremo della Croce, perché è pronto a risorgerlo. C’è sempre il riferimento al Padre.
7. Sul tema del Padre Spirituale: una madre spirituale può condurre un’anima allo stesso modo del Padre Spirituale?
Posso andare a chiedere un consiglio, posso trovare una persona fortemente illuminata, una Santa, ma il Padre Spirituale è tutta un’altra cosa, ha una relazione profondamente simbolica, tanto è vero che Gesù quando appariva alle mistiche le diceva:
“Voglio che tu faccia questo ma prima devi avere il consenso del tuo Padre Spirituale”.
“Quello che io cerco in un’anima è l’obbedienza.”
Andate a prendere l’Antico Testamento andate a vedere cosa succede con Samuele, con Saul e con Davide, quando Saul viene defenestrato definitivamente da Dio:
“Peccato di idolatria è la disobbedienza”
Che non vuol dire che io mi faccio lavare il cervello, che rinuncio, che c’è una setta. Padre Pio faceva la setta? Padre Pio plagiava le persone?
No, non è questa l’obbedienza.
Non è che come un somaro dico sì a tutto. Ma vuol dire che io pur dentro ad un discorso di grande confronto, di grande dialogo, di grande riferimento, di conoscenza, di approfondimento di me, dentro a questo rapporto così personale, alla fine decido di fidarmi, di affidarmi, decido di credere che quello che mi viene proposto è un bene per me. Questa è l’obbedienza.
Dobbiamo sempre scegliere in modo molto sapiente e oculato il Padre Spirituale.
8. A volte quando dobbiamo chiarirci con una persona non ci sentiamo interiormente pronti perché magari abbiamo un pò di rivalsa, e quando si tenta di chiarirsi magari si fa un pò di danno, ci vorrebbe un periodo lungo di preghiera prima per calmare tutti questi sentimenti negativi, o c’è qualche altro metodo?
E’ vero che se c’è un pò di animosità è meglio attendere, ma non mesi, qualche giorno dove mi metto davanti al Signore gli chiedo la Grazia di.., e poi vado. E’ sempre meglio chiarirsi che tenersela dentro. Quando vai a chiarire, se nel tuo cuore c’è l’intenzione buona di chiarire, di arrivare ad un dunque, e vuoi parlarne, non se ne esce mai male, si torna sempre a casa con un grandissimo guadagno. Semplicemente c’è un problema di intesa, di decodificazione del linguaggio, di tante cose.
Guarda il video della catechesi su Youtube
Testo commentato durante il ciclo di catechesi:
“L’imitazione di Cristo”
Traduzione a cura di Ugo Nicolini
Edizioni San Paolo
La catechesi è preceduta da un momento di preghiera a partire dalle ore 20.00.
È anche possibile seguire la catechesi in diretta streaming sul profilo Facebook di p. Giorgio Maria Faré, ogni lunedì a partire dalle ore 21.[/vc_cta]