Scroll Top

Soldati di Cristo

Martiri_Cristiani

Omelia sulle letture di domenica 1 novembre 2015, solennità di Tutti i Santi

Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture di domenica, tenuta durante la S. Messa del giorno.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione

Soldati di Cristo

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Re Artù aveva una tavola rotonda attorno alla quale si sedevano i suoi Cavalieri più fidati. La storia, la leggenda, di Re Artù, è certamente ricca di tanti rimandi molto interessanti per la vita del Cristiano. È certamente interessante questa idea, questa immagine, del Re che si siede attorno alla tavola rotonda insieme ai suoi Ministri, ai suoi Cavalieri, nei quali lui confidava maggiormente, i più valorosi, i migliori, e insieme organizzavano la vita del Regno.

Gesù Cristo ha anticipato e ha fatto qualcosa di ancora più grande per noi: la tavola è l’altare e Lui chiama i Cristiani attorno all’altare e li vuole Suoi Cavalieri.

Con il Sacramento della Cresima tutti noi siamo diventati “Soldati di Cristo”, abbiamo avuto l’investitura dello Spirito Santo, abbiamo avuto questo Dono immenso dello Spirito Santo col Sacramento della Confermazione, per essere i Cavalieri eletti del nostro Re.

È per questo che viene dato un leggero schiaffetto sulla guancia del cresimando, proprio per dirgli: «Adesso svegliati! Adesso prepara la tua guancia a schiaffi ben peggiori per il nome di Cristo!»

Il primo, che è una carezza, te lo dà il Signore, per dirti: «Forza! Sii pronto a combattere per me!», gli altri te li darà il mondo e saranno certamente peggiori di quello che ti ha dato il Signore in questo momento.

Ogni Cavaliere, che fa parte di un Regno, ha una Costituzione, una regola, una norma di leggi, alla quale fare riferimento, che caratterizzano quel Regno, che fanno essere quel Regno, unico.

In quel Regno vige quella regola, sono costitutive in modo essenziale alcune norme.

Ebbene, le Beatitudini, che abbiamo ascoltato poc’anzi, sono la Magna Charta del Regno di Cristo, le Beatitudini sono proprio ciò che contraddistingue il Regno di Dio da quello del mondo, da quello del demonio. Sono Sue tipiche, le ha inventate Lui; sul Monte, in alto, con tutti i Suoi discepoli raggruppati, Lui dà queste regole.

Queste Beatitudini, altro non sono che degli indirizzi: Lui ti dice che i Suoi soldati, se vogliono essere veramente fedeli a Lui, devono essere in quel modo.

Ovviamente, bisogna vedere se noi ci crediamo in queste cose, bisogna vedere se noi accettiamo, perché, sapete, tanti sono i soldati nominati come tali, ma tanti sono anche i disertori.

Non è detto che, perché uno è chiamato alle armi, perché uno è investito dell’essere Cavaliere, allora è fedele a questa chiamata, può anche essere che non lo sia, può anche essere che non lo voglia.

Giuda, non l’ha voluto, se ne è andato, e tutti quelli che come lui rifiutano di credere in questa Magna Charta, anche loro se ne vanno, non riconoscono beato, ciò che Dio riconosce beato.

Qui voi vedete, in queste bellissime beatitudini, che è scritto esattamente il contrario di quello che invece dice il mondo.

Il mondo non dirà mai che è beato colui che ha fame e sete di giustizia, assolutamente.

Il mondo dice che è beato un furbo, il mondo dice che è beato un disonesto, un impostore; il mondo dice che tu devi fare di tutto per fregare gli altri, per salvare te stesso schiacciando la testa alle persone; il mondo ti dice che prima ci sei tu e poi c’è tutto il resto.

Questa cosa Gesù non la dice. Tu in cosa credi? Tu cosa scegli? Senza “se” e senza “ma”! Guardate, non cominciamo con i “se” e con i “ma”!

«Lo fanno loro, lo fa di qua, lo fa di là, sì, però io… »

Non cominciamo con i “se” e con i “ma”, né con le domande! “Sì” o “No”! Impariamo a dare risposte chiare!

Stamattina ho scritto un messaggio a una persona e mi ha risposto con una domanda.

A una domanda si risponde: “Sì” o “No”, basta!

Senza “se” e senza “ma”, o “Sì” o “No”!

Vuoi essere secondo il Vangelo di Cristo, “Sì” o “No”?

Se è “Sì”, è “Sì totalmente”, se è “No”, è “No”, non si prende un pezzo!

Quindi, noi siamo chiamati ad essere giusti, sempre, con tutti, senza guardare gli altri; qui ci potrebbe essere un consesso di ingiusti, non ha importanza!

Io sono chiamato da Dio, io, ad essere giusto.

«Credi tu, Giorgio, che sono beati gli affamati e gli assetati di giustizia, “Sì” o “No”?»

Non devi guardare nessuno, non devi fare nessun ragionamento particolare, ci credi o non ci credi? Lo vuoi o non lo vuoi? Basta.

Di tutte queste beatitudini (che su ognuna si può fare un corso di esercizi spirituali e chissà quante cose belle… ) , mi sembra che la più importante sia l’ultima, che è quella che raggruppa tutte le altre.

Se voi pensate a: “Beati i puri di cuore…

Pensate a quante cose noi facciamo che mettono a rischio la nostra purezza del cuore, pensate a come siamo volgari, quanto poco curiamo la purezza nel linguaggio, nei pensieri, negli sguardi, nelle azioni…

Quante poche scelte facciamo per difendere la purezza!

Uno può avere anche tutte le buone intenzioni nel guardare la televisione, per l’amor del cielo, uno si mette proprio lì per dire: «Stasera guardo la televisione, perché voglio vedere il telegiornale».

È impossibile, è impossibile…

Perché qualunque cosa tu guardi, fosse anche alle 8.00 del mattino, prima o poi, succede qualcosa che tu non hai cercato, per la quale la tua purezza viene ad essere messa in pericolo; se poi guardi qualcosa alla sera, è una tragedia.

Di tutto di più… perché tu le pubblicità mica le puoi dominare, puoi sapere come è un programma più o meno, ma tu le pubblicità non puoi, e tu vai a letto che non sei più come quando ti sei messo lì a guardare la televisione.

Noi con mille scuse e mille ragioni: «È per distrarmi, perché sono stanco, perché di qui, perché di lì… », poi questa è bellissima: «Perché mi devo informare».

Questa è fantastica: otto telegiornali al giorno perché mi devo informare… di che?

Cosa interessa a te quello che succede chissà dove? Ti cambia la vita? In che cosa?

Otto telegiornali, i quotidiani, internet, news, le ultime notizie… e dopo che hai saputo tutto? È più importate questo o la purezza della tua anima?

Di San Giovanni Maria Vianney, scrivono che lui non ha mai letto un quotidiano in vita sua; strano però che i professori della Sorbonne di Parigi andavano da lui a chiedere consiglio.

Come mai?

Un uomo così incolto, un uomo così non aggiornato sugli eventi del mondo e del suo tempo, un uomo così sganciato dall’informazione del suo tempo…

Come mai i professori della Sorbonne di Parigi andavano da lui a chiedere consiglio?

Perché la Sapienza di cui abbiamo bisogno non è la Sapienza del mondo, è la Sapienza di Dio e Dio sa tutto.

Pensate se noi dovessimo in una settimana togliere il tempo che diamo alla televisione e darlo a Dio… la nostra vita in tre mesi cambierebbe da così a così.

Proprio come in matematica, tu dici: «Questa settimana, tutto il tempo che ho dato la settimana scorsa alla televisione, io lo do alla preghiera, tutto, non a fare altro, no, alla preghiera, tutto, lo prendo e lo metto alla preghiera».

Quindi, se sono stato dalle 19.00 alle 23.00 davanti alla televisione, benissimo: dalle 19.00 alle 23.00 sto davanti al crocefisso.

L’ho fatto tutti i giorni? Allora lo fai per sei giorni!

Cambia la vita! Oh… se cambia!

Però bisogna vedere se noi riteniamo beati i puri di cuore, magari non riteniamo che i puri di cuore siano beati…

L’ultima beatitudine dice: “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e mentendo diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia”.

Ecco, noi su questo dobbiamo veramente chiederci: «Mah… io mi ritengo veramente beato, se mi succede questo?»

Cioè, io ritengo quello che dice Gesù?

Rallegratevi ed esultate perché grande è la vostra ricompensa nei cieli”.

Cioè, Lui vede le cose tutte al contrario: “Rallegratevi ed esultate… ”

«Sì però intanto io sulla terra sto morendo… », ma Gesù, capite, non ha gli occhi sul frammento di quell’istante che tu stai vivendo, perché a Gesù interessa ciò che è più importante, cioè la vita eterna della tua anima.

Gesù, guardando quella, ti dice: «Ma guarda che questo dettaglio qui non conta niente, è un frammento!»

Quante paure noi abbiamo di quello che dice la gente, di quello che pensa la gente!

Un’angoscia totale!

Quante volte mi sento dire: «Questa cosa a me piacerebbe farla, però sa, Padre, ho un po’ vergogna… cosa dice la gente?»

Ma ti sei mai chiesto che cosa dice Dio? Che cosa pensa Dio?

È più importante quello che dice la gente, quello che pensa la gente, quello che guarda la gente, o quello che vede Dio?

Il Signore durante la Passione non ha detto una parola, soprattutto davanti ad Erode, non ha detto neanche una parola.

Sapete perché non ha detto una parola?

Perché quel silenzio è stato l’attestazione assoluta della Sua dignità regale.

Il silenzio di Cristo nella Passione, soprattutto davanti a quell’immondo di Erode, è stato l’affermazione dell’abisso che passava tra Lui ed Erode, Lui con quel silenzio ha affermato la Sua dignità regale, divina.

Noi siamo così preoccupati di convincere gli altri, non ne parliamo poi di giustificarci… «Perché hai fatto questa cosa?»

«Perché… »

Mille parole, mille bugie, mille discorsi, mille scarica barili su quell’altro…

«No, ma è stato quello lì che ha fatto, è stato quello là… no però… »

Abbiamo paura, siamo dei conigli, dei conigli pelosi, che viviamo nei buchi sottoterra a mangiar radici e a vivere nel buio, perché abbiamo paura di quello che dice la gente, abbiamo paura che qualcuno ci mangi il codino, allora stiamo lì come un coniglio spaventato.

L’avete mai visto un coniglio spaventato?

Tutto lì con il cuore che esplode dagli occhi, gli vengono gli occhi in fuori.

Abbiamo paura di che cosa?

Ma di che cosa dobbiamo aver paura?

Gli uomini cosa volete che ci facciano?

Al massimo ti uccidono, e che cos’è questa cosa in confronto all’eternità?

Tanto dobbiamo morire, almeno moriremo nella gloria!

La gloria di chi ha dato la vita per Cristo.

Quando noi andiamo a letto alla notte dovremmo chiederci sempre: «Ma io per Gesù, oggi, quale insulto, quale persecuzione, quale menzogna, quale sorta di male ho subito, per causa Sua?»

Se la risposta è: «Nessuna, niente», tu non sei un soldato di Cristo!

Perché, vedete, è difficile tornare dal Vietnam belli puliti e intonsi come quando si è partiti, come minimo hai perso una gamba, o un braccio, o un occhio, come minimo hai tante di quelle cicatrici, che non si distingue più qual è la tua pelle.

Dal Vietnam non si torna cantando l’Aida, dall’incontro con il mondo, se si è di Cristo, non si torna tutti belli puliti e intonsi.

Dove sono le cicatrici che porti sul tuo corpo, sulla tua anima, perché tu sei un soldato di Cristo?

Che cosa dice, nella tua vita, che tu appartieni a Gesù e che per Gesù tu hai perso questo, questo, questo e quest’altro? E per Gesù tu hai subito questo, questo, questo e quest’altro?

Noi siamo gli uomini della conciliazione, del compromesso, del concordato, che è tutto sinonimo di essere collusi, pur di…

Facciamo come le scimmie: non vedo, non parlo, non sento, però sono scimmie…

Quindi noi vediamo le cose, però giriamo la testa dall’altra parte, facciamo finta di niente, andiamo avanti, non diciamo niente, tutto con mille scuse, tutto con sempre cento, mille, ragioni: per questo, per questo, per questo…

Sta di fatto che tu il soldato non lo fai mai, che tu non prendi mai una posizione, non dici mai la verità veramente tutta intera fino in fondo, non metti mai la tua faccia tra Gesù e il mondo.

Ma dove sono stati tutti i discepoli di Gesù, quando Gesù è morto?

Dove sono state tutte le persone che Lui ha guarito e miracolato?

Dove erano tutti i Suoi Apostoli? Dov’erano?

Perché nessuno si è messo tra Gesù e le verghe?

Perché nessuno si è messo tra Gesù e la croce?

Tra Gesù e i chiodi, tra Gesù e gli schiaffi e gli sputi?

Perché?

Perché tutti volevano salvare le pelle, perché ad amare a bla bla bla siamo capaci tutti, di biascicare preghiere siamo capaci tutti, ma quando si tratta di perdere qualcosa di noi per il Signore…

Il primo posto è la famiglia, dove non sei neanche capace di fare un segno di croce prima di mangiare, dove non si ha il coraggio di attaccare neanche un quadro del Signore o un crocefisso, dove non si ha il coraggio di parlare del Signore.

Il primo posto dove abbiamo l’estraneità di Cristo è questo, poi il lavoro, per l’amor del cielo!

Se vengono a scoprire la croce…

Sembriamo dei pagliaccetti: quando andiamo in Chiesa, mettiamo la croce qua sulla fronte, da tutte le parti crocefissi, medaglie, Madonne; quando andiamo nel mondo, nascondiamo tutto sotto cento maglioni.

«Tu sei un Cristiano?»

«Io? Ma stai scherzando? Nooo, no, assolutamente! Io sono credente… »

Cosa vuol dire “sono credente”?

Una volta c’erano i credenti non praticanti, adesso ci sono i praticanti non credenti.

Interessante questa impressione: praticano ma non credono.

«Tu credi in Gesù?»

«Beh, insomma, è una parola grossa “Credo in Gesù”, io credo in tante divinità, non è che c’è solamente Gesù, io credo in Maometto, credo in Allah, credo in Budda… »

Un giorno faremo un grande Pantheon della fede… poi tutti gli dei sono uguali, tutti hanno diritto di…

Ma Gesù non ha detto nel Vangelo che Lui è la Via, la Verità, la Vita?

Vabbè, non è che dobbiamo essere eccessivi, fondamentalisti, bacchettoni, che vedono solo una cosa sola, si sa che Gesù è un po’ eccessivo…

Così, in questa maniera, noi prendiamo la nostra spada, prendiamo il nostro scudo, prendiamo il nostro elmo, e li sbattiamo per terra ai piedi del mondo e ce ne andiamo con lui e Gesù ci guarda e ci dice: «Ma io ho versato il Mio Sangue per te… e tu? Io ho dato la Mia vita per te… e tu? Questo è quello che sei capace di fare? Io a trentatré anni sono morto per te… tu quanti anni hai? Sei ancora vivo? Incredibile! Sei ancora lì? È come mai non Mi hai ancora scelto in modo definitivo?»

Che i Santi ci concedano la grazia di imitarli nella radicalità evangelica!

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

Letture del giorno

Prima lettura

Ap 7,2-4.9-14 – Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua.

Io, Giovanni, vidi salire dall’oriente un altro angelo, con il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli, ai quali era stato concesso di devastare la terra e il mare: «Non devastate la terra né il mare né le piante, finché non avremo impresso il sigillo sulla fronte dei servi del nostro Dio».
E udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila segnati, provenienti da ogni tribù dei figli d’Israele.
Dopo queste cose vidi: ecco, una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e tenevano rami di palma nelle loro mani. E gridavano a gran voce: «La salvezza appartiene al nostro Dio, seduto sul trono, e all’Agnello».
E tutti gli angeli stavano attorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi, e si inchinarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio dicendo: «Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen».
Uno degli anziani allora si rivolse a me e disse: «Questi, che sono vestiti di bianco, chi sono e da dove vengono?». Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione e che hanno lavato le loro vesti, rendendole candide nel sangue dell’Agnello».

Salmo responsoriale

Sal 23

Ecco la generazione che cerca il tuo volto, Signore.

Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito.

Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli.

Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.

Seconda lettura

1Gv 3,1-3 – Vedremo Dio così come egli è.

Carissimi, vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui.
Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è.
Chiunque ha questa speranza in lui, purifica se stesso, come egli è puro.

Canto al Vangelo

Mt 11,28

Alleluia, alleluia.
Venite a me,
voi tutti che siete stanchi e oppressi,
e io vi darò ristoro.
Alleluia.

Vangelo

Mt 5,1-12 – Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto,
perché saranno consolati.
Beati i miti,
perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia,
perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi,
perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore,
perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace,
perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia,
perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

Post Correlati