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Stare ai piedi di Gesù per guarire

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Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture di mercoledì 2 dicembre 2015.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Testo della meditazione

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Stare ai piedi di Gesù per guarire

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

In questo bellissimo capitolo XV del Vangelo di San Matteo, vediamo una scena meravigliosa, che dovrebbe essere l’icona della nostra vita quotidiana; vediamo questa folla malata, questa folla profondamente segnata dal dolore, dalla malattia, dalla disperazione, dalla sofferenza, dal disorientamento, dall’angoscia, dalla fatica, tutti questi storpi, ciechi, sordi, malati, zoppi, che vanno attorno a Gesù.

Attorno a Lui si recò molta folla…

Non sono persone sane, forti, capaci, ma sono gli ultimi della terra, i veri ultimi, sono quelli che non cura nessuno, ai quali non sta insieme nessuno, perché non è bello stare con uno zoppo, uno storpio, un cieco, un sordo…, coi malati.

Non piace a nessuno stare coi malati, a noi piace essere forti, stare con le persone forti, sentirci forti, sentirci capaci.

Li deposero ai Suoi piedi…”

Abbiamo bisogno di qualcuno che ci deponga ai piedi di Gesù, abbiamo bisogno di stare ai piedi di Gesù, abbiamo bisogno di andare ai piedi di Gesù!

Chi si sente malato, nel corpo e nello spirito, ha bisogno di stare ai piedi di Gesù, perché è solo lì che noi troviamo la guarigione di tutti i nostri mali!

Il demonio lo sa e fa di tutto per tenerci lontani dai piedi di Cristo, dallo stare ad ascoltare Cristo, e ci disperde in cose inutili e sciocche, in cose che non portano nessun miglioramento, che non danno guarigione.

La più grande liturgia di guarigione che cos’è?

Stare ai piedi di Gesù!

E dove io sto ai piedi di Gesù?

Innanzitutto alla Santa Messa… quindi, Messa quotidiana!

Poi, nella confessione, sto ai piedi di Gesù… quindi, confessarsi frequentemente!

Poi, nelle adorazioni davanti al tabernacolo, a casa mia davanti al crocefisso, io lì sto ai piedi di Gesù!

Abbiamo delle malattie spirituali?

Stiamo ai piedi di Gesù!

Non dobbiamo vergognarci di stare ai piedi di Gesù!

Non dobbiamo sentirci in imbarazzo, perché siamo malati, a stare ai piedi di Gesù!

Non ci deve dare fastidio stare ai piedi di Gesù, perché non stiamo bene, perché non siamo come vorremmo essere, ma, proprio per questo, dobbiamo stare ai piedi di Gesù!

Gesù cerca queste persone, non va a cercare i Serafini, i Cherubini. Quelli faranno altro!

Quelli che stanno ai piedi di Gesù, sono queste persone, e di fronte a queste persone Gesù prova una grande compassione, perché stanno con Lui oramai da tre giorni senza mangiare. È incredibile!… Quando uno capisce che Gesù è la sua guarigione, non gli interessa più neanche mangiare, ma solo stare con Gesù, restare accanto a Gesù, tutto il resto diventa secondario, persino mangiare!

Solo la compagnia di Gesù è importante, perché Gesù veramente riempie tutto l’uomo, anima e corpo.

Allora Lui chiede ai discepoli che cosa hanno da mangiare e loro Gli dicono che hanno poca roba, sette pani e dei pesciolini, c’è poco, mentre la folla ha tanta fame…

Oggi c’è una fame incredibile di Dio!

Non del pane che perisce, ma di Dio! Si ha fame di Dio!

E i Cristiani cosa devono fare? Noi sacerdoti cosa siamo chiamati a fare?

A dare quel poco che abbiamo, poi ci pensa Gesù a moltiplicarlo!

A essere quel poco che siamo, poi ci pensa Gesù a moltiplicarlo!

L’importante è presentarlo al Signore e dire: «Questo è quello che posso fare, questo è quello che ho, Gesù pensaci Tu! Adesso aiutami Tu a moltiplicare per tutta questa folla di persone, che hanno bisogno della Tua parola, che hanno fame della Tua dottrina, del Tuo Insegnamento, della Tua presenza. Dammi la grazia di poter dare a tutti quello che si può dare!»

Quindi, è davvero con tanta gioia che vi dico che, il 10 gennaio, che è il giorno del Battesimo di Gesù, è una domenica, abbiamo deciso che, alle 15.30 del pomeriggio, faremo una liturgia, nella quale faremo la Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, rivolta soprattutto ai bambini, alle mamme in attesa, alle mamme di desiderio, quelle che vogliono avere un bambino, e poi rivolta a tutti, a tutti coloro che lo desiderano, nonni, nonne, persone che non sono sposate, consacrati…, tutti, tutti coloro che vogliono consacrarsi al Cuore Immacolato di Maria.

Sarà una liturgia dove diremo il Santo Rosario alle 15.30, canteremo le Litanie, rinnoveremo le promesse battesimali, poi faremo l’Atto di Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, secondo San Luigi di Montfort.

Verrà data una pagellina, porteremo un fiore alla Madonna, quale atto di Consacrazione, ci verrà fatto un segno di croce sulla fronte e poi un sacerdote firmerà la pagellina, nella quale si attesterà che è avvenuta la Consacrazione, da rinnovare poi ogni anno.

Ve lo dico adesso, perché così possiate già prepararvi — in questa Novena dell’Immacolata — a questo 10 gennaio, a questa domenica del Battesimo di Gesù, per arrivare lì belli, confessati, preparati, puliti, per consacrarci al Cuore Immacolato di Maria.

Perché fare questo?

Perché abbiamo bisogno di questa protezione!

La Madonna lo ha chiesto a Fatima.

Anche Padre Amorth, in un suo bellissimo libro che ha scritto, dice che fu proprio quando, da giovane, venne consacrato da sacerdote alla Madonna, che lui, lì, ha sentito la protezione della Vergine Maria, che lo ha accompagnato anche lungo tutto il suo ministero di esorcistato, che è stato poi, di fatto, tutta la sua vita.

La Madonna lo ha sempre protetto e anche noi abbiamo bisogno di metterci sotto questa protezione. Tantissimi Santi da piccoli sono stati consacrati alla Madonna, alla Associazione delle Figlie di Maria, e questo è stato per loro una protezione incredibile, perché queste cose in cielo hanno valore e sulla terra si realizza effettivamente questa Consacrazione.

Questo vuol dire fare di tutto per sfamarci, perché abbiamo bisogno di consacrarci alla Vergine Maria, abbiamo bisogno di iniziare questo anno nuovo, mettendo tutta la nostra vita, la nostra famiglia, il nostro stare insieme, sotto l’effigie della Vergine Maria.

Portare il fiore ha proprio questo senso, come a dire: «Ecco, io vengo a darTi un dono piccolo, un fiorellino, vengo a darTi un dono, per dirTi “Grazie” e per significare, quasi per sigillare, questo Atto di Consacrazione che è avvenuto».

Ovviamente, di fronte a questa sovrabbondanza, avanza sempre qualcosa, sono i pezzi portati via, perché il Signore è generoso.

Che cosa compie la Madonna? Che cosa compie compie Gesù nel cuore di coloro che si consacrano a Loro?

Questo lo sanno solo Loro!

Di sicuro, infinitamente di più di quello che noi abbiamo pensato e desiderato!

Quindi, se noi iniziamo al giorno 1 la Novena, una bella Novena, ciascuno nel suo cuore, nella sua casa, una Novena al Cuore Immacolato di Maria per nove giorni, al decimo giorno, ecco che arriverà il momento della Consacrazione al Cuore della Vergine Maria, quasi a dire che vogliamo essere sigillati, avvolti, protetti, da questa Madre.

Vogliamo chiedere a Lei, non solo di proteggerci dal male fisico — perché prima o poi tutti dovremo morire — ma soprattutto di proteggerci dall’offendere il Suo Figlio Gesù, perché renda il nostro cuore simile al Suo Cuore di Madre, per trattare l’Eucarestia come l’ha trattata Lei, per chiedere perdono a Dio, come Lei si metteva in ginocchio davanti a Dio per affidare la Sua vita a Dio Padre, per trattare Gesù come ha fatto Lei.

Abbiamo bisogno di Gesù, abbiamo questa fame profonda nel cuore e oggi purtroppo c’è in giro tanto deserto, ci sono in giro tante cisterne screpolate di acqua marcia, che, invece di dissetarci, ci inquinano e aumentano la nostra sete.

Quindi, ricorriamo alla Vergine Maria, dove possiamo, quando possiamo, per dissetarci in modo vero e profondo!

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

Le letture del giorno

Mercoledì della I settimana di Avvento

Prima lettura

Is 25,6-10 – Il Signore invita tutti al suo banchetto e asciuga le lacrime su ogni volto.

In quel giorno,
preparerà il Signore degli eserciti
per tutti i popoli, su questo monte,
un banchetto di grasse vivande,
un banchetto di vini eccellenti,
di cibi succulenti, di vini raffinati.
Egli strapperà su questo monte
il velo che copriva la faccia di tutti i popoli
e la coltre distesa su tutte le nazioni.
Eliminerà la morte per sempre.
Il Signore Dio asciugherà le lacrime su ogni volto,
l’ignominia del suo popolo
farà scomparire da tutta la terra,
poiché il Signore ha parlato.
E si dirà in quel giorno: «Ecco il nostro Dio;
in lui abbiamo sperato perché ci salvasse.
Questi è il Signore in cui abbiamo sperato;
rallegriamoci, esultiamo per la sua salvezza,
poiché la mano del Signore si poserà su questo monte».

Salmo responsoriale

Salmo 22

Abiterò nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita.

Il Signore è il mio pastore:
non manco di nulla.
Su pascoli erbosi mi fa riposare,
ad acque tranquille mi conduce.
Rinfranca l’anima mia.

Mi guida per il giusto cammino
a motivo del suo nome.
Anche se vado per una valle oscura,
non temo alcun male, perché tu sei con me.
Il tuo bastone e il tuo vincastro
mi danno sicurezza.

Davanti a me tu prepari una mensa
sotto gli occhi dei miei nemici.
Ungi di olio il mio capo;
il mio calice trabocca.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne
tutti i giorni della mia vita,
abiterò ancora nella casa del Signore
per lunghi giorni.

Canto al Vangelo

Alleluia, alleluia.
Ecco, viene il Signore a salvare il suo popolo:
beati coloro che sono preparati all’incontro.
Alleluia.

Vangelo

Mt 15,29-37 – Gesù guarisce molti malati e moltiplica i pani.

In quel tempo, Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò. Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì, tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E lodava il Dio d’Israele.
Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino». E i discepoli gli dissero: «Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?».
Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette, e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene.

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