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Meditare la Sacratissima Umanità di Gesù Cristo nella Passione

Velazquez Cristo dopo la flagellazione contemplato dall'anima cristiana

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture di martedì 1 dicembre 2015.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Testo della meditazione

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Meditare la Sacratissima Umanità di Gesù Cristo nella Passione

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Leggendo e meditando questo Vangelo di stasera, questa esultazione di Gesù nello Spirito Santo, questa esultazione nella gioia, non possiamo, credo, non risentire, non pensare, a quanto scrive Santa Teresa di Gesù, Santa Teresa d’Avila, nella sua Vita al capitolo XXII, in cui ci descrive innanzitutto un “fuori pista” che lei ha preso.

Quando inizia a fare l’orazione, la preghiera, Teresa non si rivolge alla Sacratissima Umanità di Gesù, quasi ne ha paura, anzi senza quasi, pensa che sia un impedimento alla contemplazione, in riferimento alla Sacratissima Umanità di Cristo.

Invece, poi, lei capisce, soprattutto nella preghiera, che ha sbagliato, che non è questa la via, che la via non è distaccarsi dall’Umanità di Cristo ma “passare per questa porta”, così scrive lei.

Lei dice: “Eppure, mio Dio, mi sono allontanata da Voi nella speranza di meglio servirVi”.

Nella vita spirituale si può correre il rischio di pensare, di scegliere, per meglio servire Dio, delle strade che, invece di avvicinarci a Lui, ci allontanano da Lui, una di queste strade è proprio quella di abbandonare la Sua Umanità.

Lei diceva: “Quando Vi abbandonavo con il peccato, almeno non Vi conoscevo, ma conoscerVi, Signore, e credere di meglio avanzare abbandonandoVi… che falsa strada avevo preso! Anzi ero del tutto fuori strada, ma Voi avete raddrizzato i miei passi e, dacché Vi vedo a me vicino, vedo pure ogni bene”.  

Uno dice: «Cosa vuol dire passare per l’Umanità di Cristo? Cosa vuol dire pregare facendo riferimento all’Umanità di Cristo? In che senso?»

E lei dice: “Non mi è più venuta una prova che, mirandoVi innanzi ai tribunali, non abbia sopportato facilmente. Tutto si può sopportare con un amico così buono, con un così valoroso capitano, che per primo entrò nei patimenti. Egli aiuta e incoraggia, non viene mai meno, è un amico fedele”.

Santa Teresa di Gesù è una cultrice della Passione di Cristo, lo dice poco prima che, se proprio non si può pensare in ogni momento alla Passione di Cristo, se ci diventa troppo gravoso pensare ad ogni momento alla Passione di Cristo, perché non si può, non si riesce neanche a pensare alla Passione di Cristo senza morire, allora si può fare riferimento al Santissimo Sacramento, cioè alla Risurrezione.

Lei richiama alla meditazione costante della Passione di Cristo; questo è un cammino profondamente teresiano, è proprio di Santa Teresa questo riferimento costante al Cristo durante la Sua Passione: al Cristo alla colonna, al Cristo in croce, al Cristo fustigato… ma se non si riesce, allora lei dice di fare riferimento al Santissimo Sacramento, cioè alla Risurrezione, ma di fare sempre riferimento a Gesù, è questa la porta Sacratissima della Sua Umanità, consiste esattamente in questo.

Noi possiamo fare riferimento all’Umanità di Cristo, solo se facciamo riferimento alla Passione di Cristo.

Perché alla Passione e non alla nascita, per esempio?

Perché la Passione è il momento culminante dove noi vediamo esprimersi, nel modo più chiaro possibile, tutto l’amore di Dio per noi, quello è il momento nel quale vediamo quanto Cristo ci ama e fin quando ci ha amato, cioè fino al Suo Sangue.

Lei, al Padre Garcia, dice: “Non voglia cercare altra strada, nemmeno se sia già al sommo della contemplazione, perché per questa porta si passa sicuri. Da questo dolce Signore arriva ogni bene. Che cosa possiamo bramare di più quando abbiamo un amico così affezionato, che nel tempo della tribolazione e della sventura non fa come gli amici del mondo, che si dileguano e ci abbandonano?”.

Lei chiede di fare un riferimento costante, sempre, a Gesù vivo, a Gesù reale, a Gesù presente, facendo riferimento alla Passione di Gesù.

Lei cioè dice: «Pensando a Gesù, alla Sua Passione, non c’è niente che mi risulti difficile», ovvero dice che non c’è nessuna fatica, nessuna cosa, che possa diventare talmente gravosa al punto che uno dica: «Non ce la faccio!»

Se noi pensiamo alle nostre prove, alle nostre sofferenze, voi capite che troppo spesso le reputiamo troppo pesanti, troppo ingestibili, come se noi fossimo gli unici che stanno soffrendo.

Questo, perché non meditiamo la Passione di Cristo!

Abbiamo bisogno di ritornare a meditare la Passione di Gesù!

I Santi piangevano meditando la Passione di Cristo, mentre noi diciamo: «Ma sì, tanto io oramai la conosco, tanto so già come va a finire, tanto l’ho già letta tante volte!»

Ma la Passione di Cristo, ogni volta in cui la leggi, ha qualcosa di nuovo da dirti, sempre!

Anche perché noi non leggiamo la Passione di Cristo tutta di un colpo, ci concentreremo in momenti diversi, in tempi diversi, su questioni diverse.

Quindi abbiamo bisogno, in questi momenti diversi, di approfondire qualcosa di Gesù: Gesù in silenzio davanti al tribunale, Gesù che muore in croce, le ultime sette Parole di Gesù sulla croce, gli ultimi dialoghi di Gesù con la Madonna e con San Giovanni, Gesù nel Getsemani, Gesù nell’Ultima Cena…

Credo che, come dice il Vangelo di oggi, “Hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli… nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo”.

Se non passiamo attraverso la porta dell’Umanità di Cristo, noi non conosceremo mai chi è il Padre, perché, per conoscere chi è il Padre e i segreti dal Padre, dobbiamo passare attraverso la porta della Sua Sacratissima Umanità.

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

 

 

Le letture del giorno

Martedì della I settimana di Avvento

Prima lettura

Is 11,1-10 – Su di lui si poserà lo spirito del Signore.

In quel giorno,
un germoglio spunterà dal tronco di Iesse,
un virgulto germoglierà dalle sue radici.
Su di lui si poserà lo spirito del Signore,
spirito di sapienza e d’intelligenza,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di conoscenza e di timore del Signore.
Si compiacerà del timore del Signore.
Non giudicherà secondo le apparenze
e non prenderà decisioni per sentito dire;
ma giudicherà con giustizia i miseri
e prenderà decisioni eque per gli umili della terra.
Percuoterà il violento con la verga della sua bocca,
con il soffio delle sue labbra ucciderà l’empio.
La giustizia sarà fascia dei suoi lombi
e la fedeltà cintura dei suoi fianchi.
Il lupo dimorerà insieme con l’agnello;
il leopardo si sdraierà accanto al capretto;
il vitello e il leoncello pascoleranno insieme
e un piccolo fanciullo li guiderà.
La mucca e l’orsa pascoleranno insieme;
i loro piccoli si sdraieranno insieme.
Il leone si ciberà di paglia, come il bue.
Il lattante si trastullerà sulla buca della vipera;
il bambino metterà la mano nel covo del serpente velenoso.
Non agiranno più iniquamente né saccheggeranno
in tutto il mio santo monte,
perché la conoscenza del Signore riempirà la terra
come le acque ricoprono il mare.
In quel giorno avverrà
che la radice di Iesse sarà un vessillo per i popoli.
Le nazioni la cercheranno con ansia.
La sua dimora sarà gloriosa.

Salmo responsoriale

Sal 71

Nei suoi giorni fioriranno giustizia e pace.

O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.

Perché egli libererà il misero che invoca
e il povero che non trova aiuto.
Abbia pietà del debole e del misero
e salvi la vita dei miseri.

Il suo nome duri in eterno,
davanti al sole germogli il suo nome.
In lui siano benedette tutte le stirpi della terra
e tutte le genti lo dicano beato.

Canto al Vangelo

Alleluia, alleluia.
Ecco, viene il Signore nostro Dio con potenza grande,
illuminerà gli occhi dei suoi servi.
Alleluia.

Vangelo

Lc 10,21-24 – Gesù esultò nello Spirito Santo.

In quella stessa ora Gesù esultò di gioia nello Spirito Santo e disse: «Ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio e nessuno sa chi è il Figlio se non il Padre, né chi è il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
E, rivolto ai discepoli, in disparte, disse: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

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