Scroll Top

Noi siamo conquistati da Gesù Cristo?

Adultera

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture di domenica 13 marzo 2016 (S.Messa prefestiva).

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

Approfondimenti

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione

Noi siamo conquistati da Gesù Cristo?

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Potremmo e dovremmo chiamarci, come cristiani, “I Conquistati”, se però fosse vero.

Possiamo ritenerci conquistati da Gesù Cristo?

«Anche io sono stato conquistato da Cristo Gesù», scrive San Paolo.

Gesù ha conquistato la mia mente?

Gli ho lasciato conquistare il mio corpo, i miei occhi, la mia bocca, la mia lingua, le mie orecchie, il mio cuore?

Cristo ha conquistato tutta la mia persona?

Ha conquistato a tal punto i miei occhi, che io non guardo più niente che possa offendere Gesù, che io non desidero vedere altro che il Volto di Gesù?

Ha conquistato la mia mente, tanto che non voglio conoscere altro che Cristo, che non voglio avere nella mia mente altro che Gesù?

Desidero ascoltare la Parola di Dio?

Desidero ascoltare l’esempio dei Santi, le cose belle, le cose che edificano?

Il mio corpo è conquistato da Gesù? è conquista di Gesù?

Uso il mio corpo per Gesù o lo uso per offenderLo?

La mia lingua, la prima parte del mio corpo che tocca l’Eucarestia quando mi viene amministrata, è una lingua eucaristica?

È una lingua conquistata da Cristo o è una lingua di serpente, biforcuta?

È una lingua piena dell’amore e delle Parole di Cristo o è una lingua piena di insulti, di cattiverie, di pettegolezzi, di calunnie e di bestemmie?

Magari avendo poi anche il coraggio di venire e fare la Comunione, con la scusa diabolica: «Tanto, sa, mi è scappata…»

Uso la lingua per lodare Dio o per offendere Dio, o per mettere in dubbio Dio, o per annunciare ciò che è contro la Legge di Dio?

Uso la lingua per difendere la causa di Dio oppure la mia lingua si fa muta quando deve pronunciare il Nome di Gesù, quando deve difendere l’onore di Gesù?

Sappiamo tutti parlare per difendere i nostri interessi, ma quando si tratta di difendere gli interessi di Cristo diventiamo tutti dei Ponzio Pilato, che con la mano sinistra lava la destra.

Siamo dei “Conquistati”?

Qui si gioca la nostra eternità: se quando noi moriremo potremo dire: «Tutta la mia persona, corpo e anima, è conquista di Gesù, porta il sigillo di Gesù, è stata donata a Gesù, l’ho usata tutta per Gesù».

Avete notato che nella nostra vita si parla di tutto tranne che di Gesù?

Quante poche volte si sente nominare il Nome “Gesù”!

Quante poche volte si mette Gesù al centro dei nostri dialoghi, delle nostre riflessioni!

Allora, se siamo conquistati da Gesù, anche noi dovremmo dire: «Ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore».

Tutto è una perdita!

Nulla è più sublime di conoscere Cristo!

Ma come faccio a conoscere Cristo, se non lo prego mai, o poco e male?

Come faccio a conoscere Cristo, se non Lo studio mai, se non leggo mai il Catechismo della Chiesa Cattolica, se non leggo mai il Vangelo, se non leggo mai la vita dei Santi, se non faccio mai la meditazione?

Come faccio a pensare di conoscere Cristo, se solo il pensiero di pregare mi fa venire l’orticaria, se a Messa arrivo in ritardo per andare via appena finita la benedizione, quell’unica miseranda volta alla settimana quando ci vado, se ci vado?

Come faccio a dire di conoscere Gesù?

Cosa conosco di Lui?

Invece, nulla dovrebbe essere più sublime che conoscere Gesù.

Cosa rispondete alla domanda: «Perché Dio ci ha creati?»

Se un ragazzo adesso uscendo vi venisse vicino e dicesse: «Perché Dio ci ha creati? Tu dici che noi siamo creature di Dio, quindi Dio è il Creatore, ma perché Dio ci ha creati? Perché?»

La risposta, che è scritta nel Catechismo, è che Dio ci ha creati per conoscerLo, amarLo e servirLo.

Bene. Pensate che tutte le volte che noi facciamo il segno della croce noi ridiciamo questa cosa.

Guardate: nel Nome del Padre…la testa, per conoscerLo, del Figlio…il cuore, il petto, per amarLo, e dello Spirito Santo…le spalle, per servirLo.

Basta il segno di croce per ricordarci perché siamo stati creati: per conoscerLo, amarLo e servirLo, sempre, ogni giorno della nostra vita.

Scrive San Paolo: «Per Lui ho lasciato perdere tutte queste cose, le considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in Lui».

Adesso arriva il tempo delle Prime Comunioni e delle Cresime…

Non si capisce se è la festa della pancia o la festa dell’anima, perché di solito sono di domenica, e in questo tempo la cosa più importante qual è?

Fare la festa. Pensare all’abito, alle bomboniere, ai bigliettini, a invitare i parenti e a fare festa. Tutta le Prime Comunioni e le Cresime si concretizzano nell’andare fuori a mangiare e bere.

Ma io dico: «Scusa un momento, ma la Prima Comunione e la Cresima sono la festa del mangiare e del bere?»

È la festa del fatto che tu ricevi per la prima volta il Corpo di Cristo e che tu vieni cresimato, che tu diventi il soldato di Gesù Cristo, il testimone di Cristo.

Ma questo si capisce?

Quando si partecipa alle Cresime e alle Comunioni, sembra di essere al circo, neanche al mercato c’è tutto quella confusione. C’è tutto tranne la preghiera, Gesù e la sacralità!

Questo vuol dire aver capito che cosa sono i Sacramenti?

Questo vuol dire che ritengo tutto pattumiera, pur di non perdere Cristo?

Senza contare che poi, alla domenica, si va fuori a pranzo, e il Terzo Comandamento va a farsi benedire.

È scritto nell’Esodo: «Nel giorno del Signore, non devi lavorare né tu, né la tua moglie, né la tua schiava, né il tuo schiavo, né il tuo bue, né il forestiero che abita presso di te, nessuno, perché quello è il giorno sacro al Signore», e noi andiamo a fare lavorare gli altri, per fare girare il mercato…

Ma lascia stare, ma non dirne più!

Che mercato vuoi far girare?

Ma guardati intorno, alza gli occhi e pensa a Dio, che tra dieci, venti, trent’anni, quarant’anni creperemo tutti, ci troveremo davanti al Signore, e cosa Gli diremo?

«No, sai, io non ho rispettato…perché dovevo far girare il mercato».

Nel Libro dell’Esodo c’è scritto che, anche nel giorno della mietitura, tu devi rispettare il giorno di Dio; anche se devi andare a mietere, tu non lo devi fare, perché quel giorno è sacro al Signore, quel giorno è per il Signore!

E noi potremmo dire che reputiamo tutto una spazzatura, pur di guadagnare Cristo?

No, no, non è così.

Poi, sapete, siamo grandi, siamo vaccinati, e ognuno sceglie secondo coscienza, ma quel giorno non potremo dire: «Oh…non lo sapevo, nessuno me lo ha detto», e venire fuori come dei piccoli Bambi dall’uovo di Pasqua, con lo sguardo attonito: «Oh…non lo sapevo», come se avessi solo io la Bibbia, come se la capacità di leggere e usare il cervello ce l’avessi solo io!

No! Ce l’abbiamo tutti.

Allora si prende il libro, si prendono gli occhi e si legge, e si usa il cervello per capire quello che c’è scritto, perché quello che c’è scritto nella mia Bibbia è lo stesso che c’è scritto nella vostra!

Ma noi abbiamo reputato più importante guadagnare il mondo che guadagnare Cristo, abbiamo reputato più importante seguire i precetti degli uomini che i precetti di Dio!

Immaginati…prova tu a dire che non vai a una Festa di Cresima…Hiroshima è niente al confronto, niente! Viene fuori un pandemonio…

Ma che venga fuori!

Sapete, la mia mamma quando ero piccolino e facevo i capricci, me li faceva passare in fretta, perché lei, quando incominciavo a sbattere un po’ i piedi, mi veniva davanti e mi diceva: «Giorgio, è passata a Napoleone, passa anche a te. Ti saluto», e mi lasciava lì come un ghiacciolo bagnato, in mezzo, e io mi sentivo uno stupido…

Quando poi mi facevo prendere dalle stizze, come fanno i bambini, e mi mettevo ad urlare, mi arrabbiavo e piangevo, lei si avvicinava e nell’orecchio mi diceva: «Urla più forte che ti diventano i polmoni più grandi».

Mamma mia, mi veniva il sangue alla testa dal nervoso, ma la prima, la seconda, la terza, alla quarta avevo già finito. Sapete perché? Perché non c’era gusto.

E io devo perdere la verità perché uno frigna?

Ma frigna quanto vuoi!

Quello che conta è guadagnare Cristo, è essere conquistati da Cristo, è rispettare la Legge di Dio!

Quello che conta è dire, alla fine della vita: «Signore, io ho reputato tutto spazzatura, tranne che Te, Te mai! Io ho perso tutto, ma non ho perso Te».

È bella questa frase di San Paolo, quando dice: «Io non ritengo di avere ancora conquistato il premio, non sono ancora arrivato alla perfezione, non sono alla meta, ma mi sforzo di correre per conquistarla».

Ecco, che il giorno della nostra morte il nostro Angelo Custode possa dire, magari: «Giorgio non ha conquistato il premio, non è arrivato alla meta, però si è sforzato, si è impegnato, abbi pietà di lui!»

Allora, io credo che, lì sì, si esercita la Misericordia di Dio, ma se mi sono sforzato.

Chiediamo al Signore la grazia, la grazia grande, di essere interamente conquistati da Cristo Gesù!

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

 

Letture del giorno

V DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C)

Prima lettura

Is 43,16-21
Ecco, io faccio una cosa nuova e darò acqua per dissetare il mio popolo.

Così dice il Signore,
che aprì una strada nel mare
e un sentiero in mezzo ad acque possenti,
che fece uscire carri e cavalli,
esercito ed eroi a un tempo;
essi giacciono morti, mai più si rialzeranno,
si spensero come un lucignolo, sono estinti:
«Non ricordate più le cose passate,
non pensate più alle cose antiche!
Ecco, io faccio una cosa nuova:
proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?
Aprirò anche nel deserto una strada,
immetterò fiumi nella steppa.
Mi glorificheranno le bestie selvatiche,
sciacalli e struzzi,
perché avrò fornito acqua al deserto,
fiumi alla steppa,
per dissetare il mio popolo, il mio eletto.
Il popolo che io ho plasmato per me
celebrerà le mie lodi».

Salmo responsoriale

Sal 125

Grandi cose ha fatto il Signore per noi.

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion,
ci sembrava di sognare.
Allora la nostra bocca si riempì di sorriso,
la nostra lingua di gioia.

Allora si diceva tra le genti:
«Il Signore ha fatto grandi cose per loro».
Grandi cose ha fatto il Signore per noi:
eravamo pieni di gioia.

Ristabilisci, Signore, la nostra sorte,
come i torrenti del Negheb.
Chi semina nelle lacrime
mieterà nella gioia.

Nell’andare, se ne va piangendo,
portando la semente da gettare,
ma nel tornare, viene con gioia,
portando i suoi covoni.

Seconda lettura

Fil 3,8-14
A motivo di Cristo, ritengo che tutto sia una perdita, facendomi conforme alla sua morte.

Fratelli, ritengo che tutto sia una perdita a motivo della sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore. Per lui ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero spazzatura, per guadagnare Cristo ed essere trovato in lui, avendo come mia giustizia non quella derivante dalla Legge, ma quella che viene dalla fede in Cristo, la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede: perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la comunione alle sue sofferenze, facendomi conforme alla sua morte, nella speranza di giungere alla risurrezione dai morti.
Non ho certo raggiunto la mèta, non sono arrivato alla perfezione; ma mi sforzo di correre per conquistarla, perché anch’io sono stato conquistato da Cristo Gesù. Fratelli, io non ritengo ancora di averla conquistata. So soltanto questo: dimenticando ciò che mi sta alle spalle e proteso verso ciò che mi sta di fronte, corro verso la mèta, al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.

Canto al Vangelo (Gl 2,12-13)

Lode e onore a te, Signore Gesù!
Ritornate a me con tutto il cuore, dice il Signore,
perché io sono misericordioso e pietoso.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Vangelo

Gv 8,1-11
Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei.

In quel tempo, Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro.
Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo.
Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani.
Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

Post Correlati