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Stare nella sofferenza

Rifiutato

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture di giovedì 17 dicembre 2015.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Approfondimenti

Testo della meditazione

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Stare nella sofferenza

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Questa sera diciamo solo una parola brevissima, perché abbiamo già avuto il Canto delle Profezie, ed è sufficiente proprio un accenno breve in questa Novena di Natale, per riflettere sul grande mistero della nostra fede che è l’Incarnazione, il Verbo che si fa carne e che diventa per noi Gesù.

Gesù, fin dal momento del Suo concepimento, della Sua gestazione, e poi per tutta la Sua vita, fu segnato profondamente dalla croce, dalla sofferenza, dal rifiuto, dall’emarginazione, dalla miscredenza, dall’ostilità, dalla durezza dei cuori.

Fin da piccolo, Gesù conobbe che cosa a vuol dire non essere accolto e che cosa vuol dire essere un segno di contraddizione.

Non è bello essere un segno di contraddizione!

Non è bello essere qualcosa che dà fastidio, qualcuno che dà fastidio, non è bello non essere amato, non è bello non essere desiderato, non è bello non essere cercato ed accolto.

Gesù, per rispettare la Volontà del Padre, per compiere la Sua missione, accettò tutto questo per noi.

Oggi, che è giovedì, e che nella tradizione cristiana questo giorno è un po’ dedicato a fare compagnia a Gesù nel Getsemani, a stare un po’ a fare quella che si chiama “l’ora santa”, un’ora di preghiera meditando sulla Passione del Signore, ecco, potremmo, in questo giovedì, perché poi il prossimo sarà la Vigilia di Natale, meditare su questo mistero grande del dolore e della sofferenza, che ha accompagnato Gesù fin dall’inizio.

Meditare, per chiedere al Signore la grazia di saper essere coraggiosi nel momento del dolore, nel momento dello sconforto, nel momento del rifiuto, di non perdere il cuore umano, di non incattivirci, di avere davanti a noi questo esempio grande di quest’Uomo, Gesù ovviamente, e della Sua Famiglia, che hanno saputo rimanere in un atteggiamento di ascolto e hanno saputo stare dentro al dolore.

La cosa più difficile è saper stare nella sofferenza, perché oggi va molto di moda la fuga, il rifiuto della sofferenza, la fuga dalla sofferenza, ma non l’accettazione.

Che il Signore Gesù, del quale, tra breve, celebreremo il Natale, ci conceda la grazia di saperLo imitare, proprio a partire dal mistero grande del Presepe.

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

 

Letture del giorno

Feria propria del 17 Dicembre

Prima lettura

Gn 49,2.8-10 – Non sarà tolto lo scettro da Giuda.

In quei giorni, Giacobbe chiamò i figli e disse:
«Radunatevi e ascoltate, figli di Giacobbe,
ascoltate Israele, vostro padre!
Giuda, ti loderanno i tuoi fratelli;
la tua mano sarà sulla cervìce dei tuoi nemici;
davanti a te si prostreranno i figli di tuo padre.
Un giovane leone è Giuda:
dalla preda, figlio mio, sei tornato;
si è sdraiato, si è accovacciato come un leone
e come una leonessa; chi lo farà alzare?
Non sarà tolto lo scettro da Giuda
né il bastone del comando tra i suoi piedi,
finché verrà colui al quale esso appartiene
e a cui è dovuta l’obbedienza dei popoli».

Salmo responsoriale

Sal 71

Venga il tuo regno di giustizia e di pace.

O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.

Le montagne portino pace al popolo
e le colline giustizia.
Ai poveri del popolo renda giustizia,
salvi i figli del misero.

Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.

Il suo nome duri in eterno,
davanti al sole germogli il suo nome.
In lui siano benedette tutte le stirpi della terra
e tutte le genti lo dicano beato.

Canto al Vangelo

Alleluia, alleluia.
O Sapienza dell’Altissimo,
che tutto disponi con forza e dolcezza:
vieni ad insegnarci la via della saggezza.
Alleluia.

Vangelo

Mt 1,1-17 – Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide.

Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.
Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide.
Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asaf, Asaf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozìa, Ozìa generò Ioatàm, Ioatàm generò Àcaz, Àcaz generò Ezechìa, Ezechìa generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosìa, Giosìa generò Ieconìa e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.
Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconìa generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
In tal modo, tutte le generazioni da Abramo a Davide sono quattordici, da Davide fino alla deportazione in Babilonia quattordici, dalla deportazione in Babilonia a Cristo quattordici.

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