Omelia
Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture di domenica 17 gennaio 2016 (S. Messa prefestiva).
Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD
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Testo della meditazione
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Maria Santissima, Mistica Aurora della Redenzione
Sia lodato Gesù Cristo!
Sempre sia lodato!
“Mistica Aurora della Redenzione”, così è chiamata la Vergine Maria, ed è vero! Lei è la Mistica Aurora della Redenzione, perché Lei fu la prima che mobilitò, che smosse il Cuore del Figlio verso gli uomini, la Vergine Maria fu Colei che causò l’inizio dei miracoli di Gesù, prima del tempo. L’inizio dei miracoli a Cana di Galilea avviene perché la Mistica Aurora della Redenzione ha anticipato i tempi, facendo pressione sul Cuore di Cristo.
Pochissime cose i Vangeli narrano sulla Vergine Maria: l’inizio della Redenzione di Cristo, sia con l’Annunciazione sia con l’inizio dei miracoli, e la fine, sotto la croce.
La Madonna tiene insieme, in questo arco di salvezza, tutta la storia dell’umanità, ecco perché La si chiama “Mistica Aurora della Redenzione”.
Cosa fa, cosa opera la Vergine Maria e questo Suo operare cosa ci insegna?
Gesù ha tramutato l’acqua in vino, per circa (mediamente) seicento litri di puro miracolo; circa, perché il testo dice che le giare contenevano fra gli ottanta e i centoventi litri, facciamo una media di cento litri a giara (erano sei giare), quindi Lui ha trasformato seicento litri di acqua in vino, purissimo e buonissimo. Ma seicento litri sono tanti eh… ne hai da bere!
Probabilmente nessuno aveva portato seicento litri di vino per una festa di nozze, perché, fossero anche stati in tanti, ma a bere seicento litri di vino c’è da uscire altro che brilli, non so neanche se si riescono a bere seicento litri di vino!
Alla fine del pranzo, quando oramai erano tutti bei sazi, Lui trasforma l’acqua in seicento litri di vino. Il primo miracolo di Gesù non fu un miracolo di moltiplicazione ma fu un miracolo di trasformazione, esattamente come l’ultimo e più grande miracolo compiuto da Cristo, la transustanziazione.
Qui cambia la natura dell’acqua, la sostanza dell’acqua, facendola diventare vino, cambia la sua sostanza, da acqua diventa vino; l’acqua non è vino, quindi cambia la sostanza dell’acqua e la trasforma nella sostanza del vino.
Alla fine, nell’ultimo miracolo di Cristo, cambia la sostanza del pane e del vino, facendoli diventare sostanza del Corpo e del Sangue di Cristo.
La Madonna è veramente Colei che, non solo ha aperto i miracoli, non solo ha anticipato i tempi, ma la Madonna è Colei che ha fatto, fin da subito, sigillare e pregustare, nell’opera taumaturgica di Cristo, l’immagine, l’anticipo del grandissimo, incommensurabile miracolo dell’Eucarestia.
Quello è l’ultimo, è l’insuperabile e “potissimo”, dice San Tommaso, miracolo di Cristo, quello è il Sacramento per eccellenza.
La Madonna qui, al capitolo II del Vangelo di Giovanni, già lo mette lì dicendo: «State attenti, voi non lo sapete, ma state attenti che Mio Figlio, il più grande miracolo che compirà, sarà di questa specie, trasformerà la sostanza, non più da acqua a vino, ma molto di più, da pane e vino, a Corpo e Sangue. Come Lui ha potuto trasformare seicento litri di acqua in altrettanti litri di vino, così Lui trasformerà la sostanza del pene e del vino, nel Corpo e nel Sangue di Cristo».
La Madonna si presenta come la primissima teologa sacramentaria e fondamentale di tutta la storia della salvezza, Lei, quale Maestra di sapienza, che introduce noi figli nel mistero della Redenzione.
È molto bella questa direzione! Direzione è ancora poco, ma non so neanche come dire… a volte, quando si parla della Madonna, non ci sono neanche i termini, non esistono in italiano i termini per parlare della Vergine Maria, non si riescono neanche a trovare, perché è talmente eccelsa che uno, qualunque termine cerchi, è sempre imperfetto ed è sempre minimo rispetto alla grandezza della Vergine.
Questo “taglio” fondamentale (anche se i termini sono sbagliati, voi mi capite bene) della Vergine Maria, questa direzione fondamentale, questa frase che dice, va per tutti gli sciocchi che dicono sciocchezze, che dicono che la Madonna non conduce a Gesù, che la Madonna distrae da Gesù.
Per dire questo vuol dire che la persona non ha mai letto i primi due capitoli del Vangelo di Giovanni, poverino, non li ha mai letti, non ha mai meditato il Vangelo di Giovanni; non tutto, i primi due capitoli, proprio i primi due, non li ha mai letti.
Succede che uno non legga qualcosa… Chi dice quelle cose lì, non ha mai meditato i primi due capitoli.
«Qualsiasi cosa vi dica, fatela!», capito?!
Ecco, la Madonna è assolutamente Cristo-centrata! Ovviamente! È Sua Madre!
Non solo Lei, ma dirige i discepoli e i servi interamente sul Cristo.
Lei dice: «Io so che ho fatto presente a Mio Figlio un’esigenza, il resto son dettagli», perché Lei conosce il Cuore di Suo Figlio.
Certo, si è creato nel Suo ventre!
Il Cuore di Gesù ha battuto insieme al Cuore di Sua Madre, nel corpo della Madre!
Giovanni ha ascoltato il battito del Cuore di Gesù ponendo la testa sul petto, la Madonna Lo ha sentito battere nel Suo ventre, per nove mesi!
Si è creato in Lei il Cuore di Cristo, del Figlio di Dio, nella Sua carne!
Si è nutrito del sangue della Vergine Maria, si è nutrito del plasma della Vergine Maria, del cibo della Vergine Maria; Lei è stata la prima fonte di nutrimento del Corpo di Cristo, del Figlio di Dio.
Nessuno come Lei conosce il Cuore di Cristo e quindi Lei dice: «Qualunque cosa vi dirà, voi fatela! Non fate domande, non abbiate dubbi, non fate questioni, se anche vi dicesse di fare cose assurde, fatele, Lui sa perché!» e loro fanno.
Lui dice: «Riempite sei giare di acqua!»
E uno dice: «Ti ho appena detto che manca il vino, cosa c’entra riempire…», ma la Madonna ha detto: «Fate qualsiasi cosa!», loro lo fanno e Gesù fa il resto.
Qui vorrei aggiungere un’ultima parola.
Noi, dotti teologi (non io, noi in senso generale, io non sono né un teologo né un dotto), avremmo detto: «Oh… ma non si dicono queste cose a Dio! Non vorrai mica disturbare Dio per un pranzo di nozze, per il vino, ma non è una cosa necessaria, importante, fondamentale, non è una persona malata, lebbrosa, moribonda. Ma vai a disturbare Dio, perché non c’è più il vino?»
Vedete come siamo poco incarnati, noi che parliamo tanto di Incarnazione nella Storia, poi trattiamo Dio come se fosse un grande idolo egizio, ma guardate che Dio è Padre, guardate che Gesù è nostro fratello e nostro maestro. Come può essere che non abbiamo a cuore anche i piccoli eventi della vita?
E la Madonna, che è Madre dolcissima, che è Madre delle madri, come potrebbe essere distratta e non sensibile alle più piccole esigenze di noi figli? Come potrebbe mai dire che un’esigenza, pur piccolissima, è banale o inutile? È un’esigenza.
Sapete perché avvengono pochi miracoli? Perché noi non abbiamo fede! Questa è la ragione.
Perché Dio opera così poco nella nostra vita? Perché noi non glielo chiediamo.
Quante volte, prima di fare qualcosa, qualunque cosa, prima di farla, noi ci rivolgiamo alla Madonna e Le diciamo: «Non ho più vino»?
Magari devo parlare con mio figlio di una questione delicata. Diciamole: «Devo parlare con mio figlio». Senza dare i consigli alla Madonna, non si danno i consigli alla Madonna e a Dio! Non c’è bisogno di dire: «Devo parlare con mio figlio, ti prego, per favore, illuminagli l’intelligenza perché lui capisca le mie parole, perché lui si converta, perché creda!» Ma la Madonna non ha bisogno di essere consigliata, capite?
Gesù non ha bisogno dell’omelia, abbiamo bisogno noi dell’omelia, non Gesù.
Impariamo a pregare bene, quando preghiamo, non usiamo le parole per dare consigli a Dio, su come si fa Dio, non c’è bisogno, Dio sa fare il Suo mestiere!
Quando preghiamo, è sufficiente che Gli presentiamo la situazione: «Io devo parlare con mia moglie, con mio marito, per una cosa molto importante. Te lo presento, pensaci Tu, e poi lo facciamo».
Come cambierebbero gli esiti dei nostri gesti, delle nostre parole, se prima invocassimo la Madonna, se presentassimo alla Madonna le nostre richieste, se chiedessimo a Lei di benedirci!
Perché vi dico queste cose? Perché le ho provate sulla mia pelle, è scritta sulla mia carne questa cosa, adesso vi dico perché.
Io, quando ero da poco diventato prete, ho portato un gruppo di giovani dalle monache di clausura di un certo paese, le nostre monache carmelitane, per fare ascoltare ai ragazzi una testimonianza di vita claustrale. Quindi siamo stati lì, abbiamo fatto un pomeriggio insieme, abbiamo mangiato la torta, le monache hanno fatto un po’ di tè, se non ricordo male, e ci siamo presentati.
I ragazzi hanno presentato se stessi, le monache si sono presentate, hanno presentato la loro vita carmelitana, poi, poco prima che uscissimo dalla porta, una monaca (lei per tutto il tempo non aveva mai parlato, era rimasta lì ad ascoltare sorridente ma non aveva mai parlato) disse: «Mi raccomando ragazzi, imparate questa preghiera, quando vi svegliate al mattino dite: “Vergine Maria, precedimi sulla via!”, vedrete che la vostra giornata, quando farete questa preghiera, cambierà radicalmente».
Va bene, noi la salutiamo e andiamo.
Ognuno va a casa sua e io tornando a casa, pur essendo sempre stato devoto della Madonna, pensando a quella frase lì ho detto: «Mah… vabbè, sì, è una frase carina, però…», e mi è rimasta in mente ma non l’ho mai detta nei giorni successivi, me la ricordavo e dicevo: «Boh…»
Una mattina mi sveglio (mi viene la pelle d’oca solo a dirvelo) e mi vien in mente quella frase della monaca e mi dico: «Lei aveva detto di fare la prova, di dire questa frase, che avremmo sperimentato che la Vergine Maria ci precedeva. Io lo faccio, tanto, visto nei giorni scorsi come sono andate le cose, adesso lo dico, vediamo se è vero quello che dice la monaca».
Allora mi ricordo che mi sono svegliato, ho fatto il segno della croce nel netto e ho detto: «Beata Vergine Maria, precedimi sulla via»; basta, ho fatto il segno della croce e mi sono alzato, mi sono lavato.
Dovevo partire presto quella mattina, erano le 6.00, ho preso la macchina (alle 6.00 di mattina non c’è in giro nessuno) e ho fatto la strada, che ho fatto per quindici anni tutte le mattine, tutte le mattine facevo quella strada, tutte le mattine.
Ho preso la macchina, sono uscito, ho fatto la mia rotonda, sto per passare la rotonda, un camion (io non l’ho proprio visto, era grosso, mai visto uscire un camion alle sei di mattino da quella strada lì, mai in quindici anni) esce da destra ad una velocità pazzesca e mi è passato a tre centimetri dalla macchina.
È proprio uscito velocissimo, ha fatto una sterzata e io me lo sono trovato addosso; non l’avevo proprio visto, mi sono solamente visto questo enorme coso bianco che mi veniva addosso, è durato un secondo. Io l’ho visto che mi stava venendo addosso e ha fatto una sterzata, che non so come abbia fatto, non ho nemmeno frenato, niente, perché non mi sono accorto di niente ed era troppo tardi.
Il camion ha fatto una sterzata pazzesca, il bordo della sua fiancata posteriore io me lo sono visto nella macchina; mi ricordo che mi è passato davanti e io mi sono talmente spaventato che ho incominciato a tremare e mi sono accostato e ho spento la macchina, poi ho detto: «Da oggi, io tutti i giorni dirò: “Beata Vergine Maria, precedimi sulla via!”»
Quella monaca mi ha salvato la vita!
Se quello mi fosse venuto addosso, mi avrebbe sfondato.
Questo cosa mi racconta?
Mi racconta che, come Cristiano, io sono chiamato a ricorrere alla Vergine Maria, perché Lei è quella che ha cura di me.
Ecco che, allora, Lei ha cura del vino…
Impariamo a invocarLa per le cose più piccole, perché, per la Madonna, per il Cielo, non c’è niente di piccolo, e noi su ogni cosa abbiamo bisogno di Lei, che ci protegga!
Noi non sappiamo cosa ci può succedere…
Quella strada lì io l’avevo fatta per quindici anni e non è mai uscita di lì una macchina, mai, mai uscita una macchina da quel buco di via, mai, quella mattina è uscito un mega Tir…
Quindi nella nostra vita possono succedere tante cose…
Dentro di noi, spesse volte, alberga una presunzione, quella di poter fare tutto da soli, quella di essere capaci di fare tutto da soli.
Perché, quando andiamo a fare un esame in ospedale, invece di arrabbiarci con il Cielo, invece di tirare giù le parolacce, invece di arrabbiarci con il mondo, perché non invochiamo la Madonna e non mettiamo tra le mani della Vergine Maria quello che stiamo per andare a vivere?
Invece di litigare col marito, con i figli, con la moglie, perché non riusciamo a capire, non riusciamo a convincerli, a far passare un’idea, perché non affidiamo questa cosa alla Vergine Maria?
E sul letto di morte… se non saremo abituati a farlo in vita, non lo faremo in morte…
Non dimenticherò mai una volta che ero andato in ospedale in terapia intensiva, una suora mi chiama e mi dice: «Padre, per fortuna che oggi è arrivato! C’è un uomo moribondo, sta per morire, venga, venga, che così gli dà l’assoluzione».
Prendo cotta, stola, oli santi, il libro per le preghiere e mi preparo (sapete che per entrare in terapia intensiva bisogna lavarsi bene le mani, mettersi i guanti, il camice, il cappellino, un traffico incredibile).
Finalmente riesco ad entrare con tutta la mia roba, i dottori mi aprono, mi fanno vedere e mi dicono: «Padre, è lì, venga lì».
Quest’uomo, non me lo dimenticherò mai, rantolava, era un tubo unico, era verde, scavato, c’erano solo le ossa, nudo completamente, coperto solo da un lenzuolino, e rantolava, lì su questo letto (infatti il giorno dopo è morto).
Io ero davanti a lui, fermo, pronto con il mio barattolino dell’olio santo per l’assoluzione e per l’Unzione, stavo per iniziare la preghiera, apro il libro, la suora si avvicina con tutta la delicatezza del mondo all’orecchio di quest’uomo (non mi ricordo come si chiamasse) e gli dice: «Guardi che c’è qua il sacerdote, l’abbiamo trovato, così le dà l’assoluzione e gli oli santi».
Lui, con l’ultimo filo di voce che aveva in corpo, ha gridato: «No!»
Io sono rimasto lì così… immobile.
La suora mi guarda e mi fa: «Padre!»
E io dico: «Suora, ha detto no, ha fatto la sua scelta».
Ho chiuso il libro, ho messo tutto in borsa, mi sono girato e sono andato via.
Il giorno dopo è morto.
Si può arrivare in punto di morte e dire: «No!»
Dopo, abbiamo voglia di parlare della Misericordia di Dio…
La Misericordia di Dio non è una violenza, non è un insulto alla libertà!
Tu non la vuoi? Io ti lascio libero.
Invochiamo la Vergine Maria, soprattutto per prepararci al giorno della nostra morte, affinché ci conceda la grazia, non solo di avere accanto un sacerdote, non solo di non morire con morte improvvisa, ma di pentirci dei nostri peccati e di invocarLa.
I Santi dicevano: «Che bello morire dicendo: “Ave Maria”».
Sia lodato Gesù Cristo!
Sempre sia Lodato!
Letture del giorno
II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO (ANNO C)
Prima lettura
Is 62,1-5 – Gioirà lo sposo per la sposa.
Per amore di Sion non tacerò,
per amore di Gerusalemme non mi concederò riposo,
finché non sorga come aurora la sua giustizia
e la sua salvezza non risplenda come lampada.
Allora le genti vedranno la tua giustizia,
tutti i re la tua gloria;
sarai chiamata con un nome nuovo,
che la bocca del Signore indicherà.
Sarai una magnifica corona nella mano del Signore,
un diadema regale nella palma del tuo Dio.
Nessuno ti chiamerà più Abbandonata,
né la tua terra sarà più detta Devastata,
ma sarai chiamata Mia Gioia
e la tua terra Sposata,
perché il Signore troverà in te la sua delizia
e la tua terra avrà uno sposo.
Sì, come un giovane sposa una vergine,
così ti sposeranno i tuoi figli;
come gioisce lo sposo per la sposa,
così il tuo Dio gioirà per te.
Salmo responsoriale
Sal 95
Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore.
Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.
Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.
Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.
Prostratevi al Signore nel suo atrio santo.
Tremi davanti a lui tutta la terra.
Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
Egli giudica i popoli con rettitudine.
Seconda lettura
1Cor 12,4-11 – L’unico e medesimo Spirito distribuisce a ciascuno come vuole.
Fratelli, vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti.
A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune: a uno infatti, per mezzo dello Spirito, viene dato il linguaggio di sapienza; a un altro invece, dallo stesso Spirito, il linguaggio di conoscenza; a uno, nello stesso Spirito, la fede; a un altro, nell’unico Spirito, il dono delle guarigioni; a uno il potere dei miracoli; a un altro il dono della profezia; a un altro il dono di discernere gli spiriti; a un altro la varietà delle lingue; a un altro l’interpretazione delle lingue.
Ma tutte queste cose le opera l’unico e medesimo Spirito, distribuendole a ciascuno come vuole.
Canto al Vangelo
2Ts 2,14
Alleluia, alleluia.
Dio ci ha chiamati mediante il Vangelo,
per entrare in possesso della gloria
del Signore nostro Gesù Cristo.
Alleluia.
Vangelo
Gv 2,1-11 – Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù.
In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela».
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono.
Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.