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All’origine della tentazione: il dubbio

Le tentazioni di Gesù nel deserto

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture di domenica 14 febbraio 2016, prima Domenica di Quaresima (S. Messa prefestiva).

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Testo della meditazione

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All’origine della tentazione: il dubbio

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

In questa prima domenica di Quaresima, appena iniziata la Quaresima, abbiamo questo bellissimo Vangelo sul quale meditare, il capitolo 4 del Vangelo di San Luca, dove vediamo Gesù che viene tentato dal diavolo. Gesù, pieno di Spirito Santo, guidato dallo Spirito Santo, viene condotto nel deserto per combattere il demonio, per essere messo alla prova e insegnare a noi quali sono le astuzie, le furbizie del demonio.

Tutte le tentazioni che noi subiamo nella vita, si raggruppano in queste tre e in quella sotto la croce. Il demonio tornerà da Gesù sotto la croce, quando, attraverso la bocca degli scribi e dei farisei, che stavano là sotto, gli dice: «Se Tu sei il Figlio di Dio, scendi ora dalla croce, e noi ti crederemo».

Ecco, quattro tentazioni, che raggruppano tutte le tentazioni, che noi viviamo ogni giorno.

Questa sera vorrei soffermarmi sull’inizio delle tentazioni, su come le tentazioni partono e come fanno a diventare peccati.

La tentazione non è un peccato, è una prova, è un’occasione, un’occasione che abbiamo per dire che crediamo in Dio oppure no. Quindi subire un fascino, subire interiormente una tensione animale, questo non è peccato, questa è una tentazione.

Il fatto che io abbia voglia di vendicarmi, di non perdonare, di non andare a Messa la domenica, questo non è un peccato, questa è una tentazione, è il demonio che mi tenta al male; se io acconsento, questo è un peccato.

Tipico quando noi diciamo che abbiamo avuto i pensieri impuri, sono peccato quando io acconsento, cioè dico “Sì”, e ci ricamo sopra, non quando passano, altrimenti sono tentazioni.

Tutte le tentazioni hanno un’origine ben precisa, la loro origine è questa: il dubbio.

Il demonio è il maestro del dubbio, ma non del dubbio, quello buono, cioè della ricerca, di quella curiosità sana e santa che mi fa approfondire, che mi fa cercare, che mi fa voler capire, che mi fa voler verificare, no, ma del dubbio fondato sulla sfiducia, del dubbio che nasce dal non fidarmi, dal non affidarmi, del dubbio che nasce sulla bontà dell’altro, in questo il demonio è impareggiabile.

Gli dice: «Se Tu sei…»

Ecco, vedete, mette in dubbio la paternità di Dio Padre e quindi l’essere Figlio, di Gesù.

«Se Tu sei…», quindi non è detto che tu sia…il demonio sapeva benissimo che Gesù era il Figlio di Dio, ma pone un dubbio.

«Se Tu sei veramente il Figlio di Dio, allora dimostralo!»

Cosa sta dietro?

Sta dietro questo ragionamento: «Perché Tu sia veramente il Figlio di Dio, Tu hai bisogno del mio consenso, hai bisogno che io lo riconosca, hai bisogno che io dica: “Sì, Tu sei il Figlio di Dio”, cioè il Tuo rapporto con Tuo Padre è vero solo, se io, che sono fuori, lo riconosco per tale. Se Tu non hai il mio riconoscimento, se Tu non hai la mia stima, la mia approvazione, questo rapporto non è vero».

Noi purtroppo, in questo, cadiamo in continuazione, perché noi siamo sempre alla ricerca del consenso degli altri per riconoscere il nostro rapporto con Dio.

Invece che fidarci di Dio, e di dire: «Ma Dio è mio Padre, ma Dio vuole il bene per me, ma Dio vuole la cosa migliore per me. Io, fidandomi di Dio, scelgo la vita», invece di dire così, noi scendiamo ai patti col demonio e iniziamo a ragionare con lui…follia, abbiamo già perso, come fece Eva! Abbiamo già perso.

Lei credette in quelle parole: «Non è vero che, mangiando dell’albero, voi morirete. È che Dio è geloso e sa che, qualora ne mangiaste, diventereste come Lui, ma non è vero che morite; è che Lui è geloso, Lui vuole tenere il primato per sé, non vuole che anche voi vediate quello che vede Lui».

Lei, oca, inizia a dialogare, e ha già peccato.

Vide che la mela, il frutto, era bello agli occhi e gustoso”, cioè lei sente la seduzione del dubbio e ci crede, così perde l’amicizia con Dio.

Le tentazioni sono tutte così, tutte così!

Qualunque peccato noi facciamo, parte sempre da lì, dal fatto che noi non ci fidiamo veramente di Dio.

Pensate nelle nostre famiglie, quanto spesso il dubbio del demonio aleggia e ci divide, quante volte noi guardiamo chi abbiamo accanto con l’occhio cattivo, con l’occhio sospettoso, quante volte noi siamo pronti a sparare giudizi tremendi nel nostro cuore sulle persone che abbiamo accanto.

Poi questo si manifesta anche nel nostro essere Chiesa…pronti a giudicare sempre!

Pronti ad avere il sospetto sempre, il dubbio sempre!

C’è un bellissimo film, che vi consiglio di vedere, che si intitola “Il Dubbio”, un film bellissimo proprio su questa tematica, su quanto il dubbio possa rovinare, corrodere, distruggere, non solo la propria vita ma anche la vita degli altri.

Le nostre famiglie spesso vengono distrutte da dubbi infondati o da dubbi che ci vengono messi dalle persone cattive che abbiamo accanto, gelose e stupide. E noi, invece che andare a monte e dire: «Ma no, ma io so in chi ho creduto», noi ci crediamo.

Sui nostri figli…

Che brutto quando un genitore ha i dubbi su suo figlio, che roba schifosa, è terribile!

Se mio padre e mia madre non si fidano di me, ma chi si fiderà mai di me?

È terribile sentirsi addosso lo sguardo dubbioso di chi invece dovrebbe amarci!

Dio non ha mai avuto dubbi su di noi, mai, infatti è morto per noi in croce.

Non aveva talmente dubbi su di noi, che ci ha dato l’Eucarestia!

Rischia ogni volta il Suo Corpo nelle nostre mani e nelle nostre anime, che magari non sono neanche pulite…ma il dubbio no.

Non si può avere dubbi su Dio, perché noi sappiamo una cosa sola a questo mondo: che Dio ci ama fino a dare la vita di Suo Figlio per noi, fine.

Questo è vero, è concreto.

Guardate che il demonio è talmente astuto che cita la Scrittura, incredibile!

Stiamo attenti alle citazioni bibliche! Il demonio conosce la Bibbia meglio di noi!

Sa benissimo…

Stiamo attenti quando noi facciamo i nostri ragionamenti che sono dei paralogismi, non dei sillogismi, sono dei ragionamenti falsi: «Ma la Scrittura dice… Qui il Signore dice…», anche il diavolo ha fatto così con Gesù!

Alla Scrittura puoi far dire tutto quello che vuoi, anche che Dio non esiste, lo sapevate?

Nella Bibbia c’è scritto che Dio non esiste, lo sapevate?

C’è scritto così: “Dio non esiste”.

Sì, ma un millimetro prima c’è scritto: “Lo stolto pensa”.

“Lo stolto pensa: Dio non esiste”.

Se io prendo un pezzo così, posso far dire alla Bibbia che Dio non esiste; la Bibbia dice che Dio non esiste, vero, certo.

La Bibbia dice tante cose, bisogna vedere io come le leggo queste cose, con che onestà intellettuale e di cuore le leggo queste cose.

Chiediamo quindi al Signore, in questa prima domenica di Quaresima, la grazia di una grande fede, fondata su un grande amore: Gesù non ci tradirà mai, Gesù vuole solo il nostro bene!

Tutti quelli e tutto ciò che ci dice e ci mette il dubbio su questo, viene dal diavolo, e noi, davanti al diavolo, dobbiamo dire una cosa sola: «Io credo in Dio!»

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

 

Letture del giorno

I DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO C)

Prima lettura

Dt 26,4-10 – Professione di fede del popolo eletto.

Mosè parlò al popolo e disse:
«Il sacerdote prenderà la cesta dalle tue mani e la deporrà davanti all’altare del Signore, tuo Dio, e tu pronuncerai queste parole davanti al Signore, tuo Dio: “Mio padre era un Aramèo errante; scese in Egitto, vi stette come un forestiero con poca gente e vi diventò una nazione grande, forte e numerosa. Gli Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù. Allora gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri, e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione; il Signore ci fece uscire dall’Egitto con mano potente e con braccio teso, spargendo terrore e operando segni e prodigi. Ci condusse in questo luogo e ci diede questa terra, dove scorrono latte e miele. Ora, ecco, io presento le primizie dei frutti del suolo che tu, Signore, mi hai dato”. Le deporrai davanti al Signore, tuo Dio, e ti prostrerai davanti al Signore, tuo Dio».

Salmo responsoriale

Sal 90

Resta con noi, Signore, nell’ora della prova.

Chi abita al riparo dell’Altissimo
passerà la notte all’ombra dell’Onnipotente.
Io dico al Signore: «Mio rifugio e mia fortezza,
mio Dio in cui confido».

Non ti potrà colpire la sventura,
nessun colpo cadrà sulla tua tenda.
Egli per te darà ordine ai suoi angeli
di custodirti in tutte le tue vie.

Sulle mani essi ti porteranno,
perché il tuo piede non inciampi nella pietra.
Calpesterai leoni e vipere,
schiaccerai leoncelli e draghi.

«Lo libererò, perché a me si è legato,
lo porrò al sicuro, perché ha conosciuto il mio nome.
Mi invocherà e io gli darò risposta;
nell’angoscia io sarò con lui,
lo libererò e lo renderò glorioso».

Seconda lettura

Rm 10,8-13 – Professione di fede di chi crede in Cristo.

Fratelli, che cosa dice [Mosè]? «Vicino a te è la Parola, sulla tua bocca e nel tuo cuore», cioè la parola della fede che noi predichiamo. Perché se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza.
Dice infatti la Scrittura: «Chiunque crede in lui non sarà deluso». Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti: «Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato».

Canto al Vangelo

Mt 4,4

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Vangelo

Lc 4,1-13 – Gesù fu guidato dallo Spirito nel deserto e tentato dal diavolo.

In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo”».
Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”».
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano”; e anche: “Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”».
Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

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