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S. Gemma Galgani

S. Gemma Galgani

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture di lunedì 11 aprile 2016, giorno in cui ricorre la memoria di S. Gemma Galgani.

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione

S. Gemma Galgani

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Oggi, oltre a ricorrere la memoria di San Stanislao, questo Vescovo Martire dell’anno 1000, polacco, che ha testimoniato la fede in Gesù fino all’effusione del sangue, è opportuno anche ricordarci che ricorre la memoria di una Santa italiana, a noi molto cara, che è Santa Gemma Galgani, una Santa conosciuta da tutti noi, una grandissima Santa lucchese, e allora volevo lasciarvi un pensiero scritto da Suor Gesualda Saldi, che fu una suora che ebbe dei sentimenti molto brutti (lo scrive lei, è una sua confessione) nei confronti di Santa Gemma, sentimenti che durarono per venticinque anni.

Suor Gesualda non riusciva assolutamente a sopportare Santa Gemma, la disprezzava profondamente, le era molto antipatica e lei scrive che, nonostante si sedesse accanto a Santa Gemma fuori dal confessionale di Monsignor Volpi, per tante tante volte, per lungo tempo, perché le confessioni duravano tanto, ciò nonostante, lei dice che aveva un fastidio a stare accanto a questa ragazza, che era di una mitezza incredibile.

Sapete che le sue amiche chiamavano Santa Gemma “il pollino freddo”, perché dicevano: «Se la metti qui, sta qui; se la metti là, sta là. Non dice mai niente questa qui, è sempre lì ferma, muta, in silenzio».

Quindi, capite che, quando un’anima è di Dio, che sia in un modo, che sia nell’altro, a noi dà sempre fastidio. Se è mite, perché è troppo mite; se è forte, perché è troppo forte.

Ricordate Padre Pio…cattivo, terribile, tratta male i fedeli, un mostro; questa, siccome è troppo mite, è un pollo freddo…gli empi hanno sempre qualcosa da ridire sui Santi, non gli va mai bene niente.

Questa suora ha fatto una confessione veramente bella, lei proprio ha ammesso che per venticinque anni ha covato sentimenti brutti, dice che non riusciva neanche a leggere il Diario di Santa Gemma e addirittura arriva a dire: «Speriamo che non la facciano Beata, perché se no non so come fare», perché poi la doveva pregare.

Siccome fu costretta a scrivere una biografia di Santa Gemma, perché lei la conobbe, allora, questa Suor Gesualda disse a Santa Gemma: «Se vuoi che io scriva di te, devi cambiarmi il cuore», e così avvenne. Santa Gemma le toccò il cuore e questa suora improvvisamente nutrì dei sentimenti profondi, belli, amorevoli e si avvicinò a questa grande figura e la conobbe, lei che era una suora di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi. Tra le varia cose che questa Suora Gesualda ci ha lasciato, c’è un avvenimento molto bello che vi lascio, perché ci parla di quel tema, a cui io sempre vi richiamo nelle omelie, che è l’intimità divina, cioè quanto è importante creare con il Cielo, con Dio, con la Madonna, con Gesù, una relazione di amicizia, diceva Santa Teresa, una relazione di intimità profonda, se no la nostra fede non porta a niente.

E c’è questo fatto che lei racconta: “Un giorno Gemma si vide sulle braccia della Madonna in atto di posare la testa sul Cuore di Lei”.

Già questa scena mistica bellissima rivela la grande confidenza che Gemma aveva con la Madonna e la Madonna aveva con Gemma.

La Santa Vergine dolcemente le domanda: «Gemma, non ami che Me?»”

Chiunque di noi avrebbe detto: «Certo!»

Se la Vergine Maria ti guarda e ti dice: «Non ami che Me?», chiunque di noi avrebbe detto: «Certamente».

E Gemma risponde: «Oh…no, prima di Te amo un’altra persona». A queste parole la Madonna, stringendola ancora più forte al Suo Cuore, le disse: «Dimmi chi è!» «No! Non Te lo dico!», risponde Santa Gemma, quasi scherzando con Colei, che pareva a Sua volta scherzare”.

Già vedete che queste poche righe ci dicono, quanta idea sbagliata abbiamo nella testa della fede e del rapporto con il Cielo, e ci dividiamo in due schiere: i musoni depressi, che vanno in chiesa sempre con sto muso lungo e sembra che abbiano visto il diavolo, invece di vedere Gesù Cristo, sempre arcigni, tristi, nervosi, che ce l’hanno su con il mondo intero, brontoloni; poi ci sono gli altri, invece, ci sono i pagliacci, i gioppini di corte, quelli che non pensano a fare altro che ridere, ridere, ballare, cantare, danzare. Ecco, sono i due estremi della medesima medaglia, che è la medaglia falsa della fede.

Santa Gemma invece ci insegna e ci dice che c’è questo modo intimo di trattare con Dio, e lei risponde di no alla Madonna, capite?

Solo un figlio, che ha una grande intimità con sua madre, è capace di dire: «No» alla Madonna. Un Santo che dice: «No», l’avrà detto scherzando, ma ha detto: «No».

E la Madonna sta a questo scherzo, chiamiamolo così, ci sta a questa relazione…è bello, perché questo ci insegna proprio che dobbiamo maturare questo atteggiamento di grande confidenza, dentro a un profondo rispetto, ma di grande confidenza con Dio, che viene da questa frequentazione.

Gemma prosegue (rivolta alla Madonna): «Se Tu fossi venuta ieri l’altro, di sera, l’avresti saputo», soggiunse: «Egli Ti somiglia tutto per bellezza e i Suoi capelli hanno il colore dei Tuoi». La Santissima Vergine, che pareva compiacersi di sentirglielo ripetere, insistette ancora, e Gemma rispose: «È Gesù, Tuo Figlio, e io Lo amo tanto». A queste parole, nuovamente la Madonna la strinse a Sé e disse: «Oh..sì, amaLo pure, amaLo tanto, ma ama Lui solo», e la visione disparve”.

Ovviamente, a sentire questi racconti, non ci si può non commuovere, perché uno se Le immagina, Le vede davanti agli occhi, vede questa tenerezza profonda tra la Madonna e questa anima bellissima, che era Santa Gemma, alla quale vi invito ad essere devoti e vi invito, dall’anno prossimo, a prepararvi a questa memoria con una bella Novena. Invocate Santa Gemma, soprattutto nei momenti della tentazione, perché sapete che Santa Gemma ha un potere molto forte contro il diavolo, contro le tentazioni del demonio, perché lei ha lottato tanto contro il demonio.

Lei ha avuto dei momenti difficili, il demonio le ha rubato il diario e a Lucca è conservato ancora il Diario di Santa Gemma, che il demonio le ha strappato, le ha portato via e le ha bruciato; sopra ci sono le zampate del demonio, che hanno bruciato il diario, e fanno veramente impressione. Solo grazie ad un esorcismo è stato poi ridato questo diario. Perché?

Il perché si capisce: perché leggere il diario di Santa Gemma vuol dire ritrovare, nella semplicità di questa Santa, un grande insegnamento di vita cristiana.

Ecco, vi dicevo, conoscetela, frequentatela questa Santa, invocatela, soprattutto leggete la sua autobiografia, perché vi darà un grandissimo aiuto, un grande sostegno, si sente la profondità mistica di questa donna.

Se vi capita di andare a Lucca, andare a vedere la sua casa.

Io ricordo, quando sono andato, che, quando si entra nella stanza dove lei dormiva e dove lei ebbe i momenti più forti del matrimonio mistico con Gesù, la stigmatizzazione, le lotte col demonio, uno sente che lì in quella camera c’è stata una grande preghiera, che lì c’è stato un grande colloquio divino, che lì c’è stato qualcosa di straordinario.

Invochiamo spesso questa Santa e chiediamole la grazia di amare la Madonna come L’ha amata lei, di saperLa trattare come L’ha trattata lei, con grande devozione e grande rispetto, e nello stesso tempo una grandissima confidenza filiale.

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

 

 

Letture del giorno

San Stanislao

PRIMA LETTURA (At 6,8-15)

Non potevano resistere alla sapienza e allo Spirito con cui Stefano parlava.

In quei giorni, Stefano, pieno di grazia e di potenza, faceva grandi prodigi e segni tra il popolo.
Allora alcuni della sinagoga detta dei Liberti, dei Cirenèi, degli Alessandrini e di quelli della Cilìcia e dell’Asia, si alzarono a discutere con Stefano, ma non riuscivano a resistere alla sapienza e allo Spirito con cui egli parlava.
Allora istigarono alcuni perché dicessero: «Lo abbiamo udito pronunciare parole blasfeme contro Mosè e contro Dio». E così sollevarono il popolo, gli anziani e gli scribi, gli piombarono addosso, lo catturarono e lo condussero davanti al sinedrio.
Presentarono quindi falsi testimoni, che dissero: «Costui non fa che parlare contro questo luogo santo e contro la Legge. Lo abbiamo infatti udito dichiarare che Gesù, questo Nazareno, distruggerà questo luogo e sovvertirà le usanze che Mosè ci ha tramandato».
E tutti quelli che sedevano nel sinedrio, fissando gli occhi su di lui, videro il suo volto come quello di un angelo.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 118)

Beato chi cammina nella legge del Signore.

Anche se i potenti siedono e mi calunniano,
il tuo servo medita i tuoi decreti.
I tuoi insegnamenti sono la mia delizia:
sono essi i miei consiglieri.

Ti ho manifestato le mie vie e tu mi hai risposto;
insegnami i tuoi decreti.
Fammi conoscere la via dei tuoi precetti
e mediterò le tue meraviglie.

Tieni lontana da me la via della menzogna,
donami la grazia della tua legge.
Ho scelto la via della fedeltà,
mi sono proposto i tuoi giudizi.

Canto al Vangelo (Mt 4,4)

Alleluia, alleluia.
Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Alleluia.

VANGELO (Gv 6,22-29)

Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna.

Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie.
Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».

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