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La potenza del Santo Rosario – Visione di S. Giovanni Bosco

Ave Maria

San Giovanni Bosco ebbe una visione, che poi raccontò ai suoi giovani. Vide in un prato un serpentaccio, lungo sette o otto metri e di una grossezza straordinaria. Inorridì a tale vista e voleva fuggire; ma un personaggio misterioso, che soleva guidarlo nelle visioni, gli disse: «Non fugga; venga qui ed osservi!»

Andò la guida a prendere una corda e disse a Don Bosco: «Tenga questa corda per un capo, ma strettamente». Egli poi passò dall’altra parte del serpente, sollevò la corda e con questa diede una sferzata sulla schiena della bestiaccia. Il serpente fece un salto, volgendo la testa per mordere, ma s’impiglio di più. I capi della corda furono poi legati ad un albero e ad una inferriata. Frattanto il serpente si dimenava e dava tali colpi in terra con la testa e con le spire, che lacerava le sue carni. Così continuò finché morì e rimase solo lo scheletro.

Il personaggio misterioso raccolse la corda, ne fece un gomitolo e la pose in una cassetta; dopo riaprì la cassetta ed invitò Don Bosco a guardare. La corda si era disposta in modo da formare le parole “Ave Maria”. «Veda, – gli disse, – il serpente raffigura il demonio e la corda l’Ave Maria o piuttosto raffigura il Rosario, che è una continuazione di Ave Maria. Con questa preghiera si possono battere, vincere e distruggere tutti i demoni dell’inferno». 

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