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Ciclo di catechesi – “La Santissima Eucarestia nel Magistero della Chiesa e nei Santi” – Lezione 14

Catechesi Eucarestia 2016-17

Catechesi di lunedì 5 dicembre 2016

Ciclo di catechesi “La Santissima Eucarestia nel Magistero della Chiesa e nei Santi”

Relatore: p. Giorgio Maria Faré

Ascolta la registrazione della catechesi:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

Le catechesi di p. Giorgio Maria Faré si tengono ogni lunedì alle 21 presso il Convento dei Padri Carmelitani Scalzi di Monza, con ingresso dal parcheggio di Via Boito 2.

Scarica il testo della catechesi [udesign_icon_font name=”fa fa-file-text” size=”1em”] 

LA SANTISSIMA EUCARESTIA NEL MAGISTERO DELLA CHIESA E NEI SANTI – LEZIONE 14

Bentrovati, questa sera dobbiamo iniziare i compiti dei fedeli laici nella celebrazione della Santa Messa, siamo arrivati art. 43 della Redemptionis Sacramentum che è l’Istruzione della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei Sacramenti, su alcune cose che si devono osservare ed evitare circa la Santissima Eucarestia del 2004.

  1. I compiti dei fedeli laici nella celebrazione della Messa

[43.] È giusto e lodevole che per il bene della comunità e di tutta la Chiesa di Dio alcuni fedeli laici svolgano secondo la tradizione alcuni compiti attinenti alla celebrazione della sacra Liturgia.[109] Conviene che siano più persone a distribuirsi tra loro o a svolgere i vari uffici o le varie parti dello stesso ufficio.[110]

Più persone, non una persona che fa più cose ma più persone che fanno più cose.

[44.] Oltre ai ministeri istituiti dell’accolito e del lettore,[111] tra i suddetti uffici particolari vi sono quelli dell’accolito[112] e del lettore[113] per incarico temporaneo, ai quali sono congiunti gli altri uffici descritti nel Messale Romano,[114] nonché i compiti di preparare le ostie, di pulire i lini e simili.”

Precisiamo, c’è il Ministero dell’accolitato e il Ministero del lettorato, prima si riceve il Ministero del lettorato, che è il ministero che viene dato una volta e poi si porta avanti sempre, e poi c’è il ministero dell’accolitato che anche questo viene dato una volta e poi si diventa accoliti sempre, viene dato e lo si vive, lo si esercita nella Santa Messa, il primo è il Ministero di leggere in Chiesa e l’altro è quello di servire all’altare, poi ci sono gli stessi Ministeri però temporanei, vengono dati per quella Messa determinata, ma si diventa accolito o lettore con il rito, lo fai per quella occasione. Ovviamente se c’è un lettore istituito o un accolito istituito, la precedenza è la sua, perché deve esercitare il suo Ministero. Poi ci sono altri i compiti come preparare le Ostie dentro nelle pissidi e una pratica molto bella è quella di non buttare le Ostie dal sacchetto alla rinfusa nella pisside, ma innanzitutto setacciarle, ci sono i setacci che sono a forma circolare e hanno dei buchi un pò più piccoli della dimensione dell’Ostia, le Ostie vengono messe dentro lì e si setacciano, perdono tantissimi frammenti, poi si tolgono quelle tagliate male, quelle spezzate e poi non si buttano dentro la pisside alla rinfusa come se fossero dei panini ma si sistemano, c’è proprio una metodologia che si impara a sistemarle a forma circolare, in modo tale che poi la pisside rimane tutta bella ordinata, con queste Ostie messe tutte una in fila all’altra in forma circolare, partendo dal fondo vengono su sempre di più, poi si riempie il centro e poi si copre bene, viene una pisside bellissima, si vede questa coppa piena di Ostie, tutte sistemate perfettamente e che si possono prendere bene, non si fa fatica a prelevarle. Così come coloro che puliscono i lini, un altro compito molto importante, se io ho il compito di lavare i sacri lini, che vuol dire il Corporale e il Purificatoio, ma non solo, anche le tovaglie, il Conopeo, piuttosto che le Vesti Sacerdotali, ovviamente questo deve essere fatto con cognizione di causa. Il Purificatoio e il Corporale hanno toccato il Corpo e il Sangue di Cristo perché servono per pulire il Calice o la Patena o la Pisside, è molto probabile che qualcosa sia rimasto attaccato.

Qual è il modo per lavarli?

Si prendono, si mettono in acqua, si lasciano un pochino in ammollo, poi si prende questa prima acqua e la si butta in un vaso o nella terra, si sceglie una pianta e si butta questa prima acqua lì, poi si fa un secondo lavaggio a mano con il detersivo questa volta, bene, e l’acqua la si ributta nel terreno anche se ha il detersivo, e poi si fa il risciacquo come sopra e l’acqua si ributta nel terreno; deve andare sempre in una zona che non va a finire nella fogna, per le ragioni che vi ho appena espresso. Il compito di lavare i sacri lini e un compito molto delicato. Sono tutti compiti molto importanti perché servono tutti ad un unico scopo:

Dare gloria a Dio nel migliore dei modi.

 “Tutti«sia ministri ordinati sia fedeli laici, esercitando il loro ministero o ufficio, compiano solo e tutto ciò che è di loro competenza»[115] e tanto nella stessa celebrazione liturgica quanto nella sua preparazione facciano sì che la Liturgia della Chiesa si svolga con dignità e decoro.”

Quando vado a Messa devo vedere, ho il diritto di vedere una celebrazione, una liturgia svolta con dignità e decoro, perché si sta svolgendo un’azione sacra, tutto deve essere col massimo decoro e la massima dignità possibile, ogni più piccolo dettaglio, non per una sorta di ossessione o perfezionismo o fissazione, ma perché, dice la Congregazione, “tanto nella stessa celebrazione liturgica quanto nella sua preparazione facciano sì che la Liturgia della Chiesa si svolga con dignità e decoro” sia durante la celebrazione della Messa, ma anche in Sacrestia, anche chi si prepara alla Messa deve prepararsi con dignità e decoro. In Sacrestia si prega e se il Sacerdote si sta vestendo si sta in silenzio, lo si aiuta a vestire in silenzio, uno che entra all’improvviso deve trovare il massimo del decoro possibile, deve respirare la dignità. La dignità e il decoro prima di vederla la si respira, la si sente addosso. Questa cosa risplende ancora di più nel bene e nel male, sia nella preparazione che nella celebrazione della Santa Messa. E’ ovvio che se io in Sacrestia sono arrivato 5 minuti prima, non ci sarà una Messa decorosa e degna, sarà frettolosa e non preparata. Tutto ha bisogno di una preparazione, la Messa sopra a tutto, quindi va preparata bene. Anche io quando vado a Messa devo collaborare al decoro e alla dignità, con il mio modo di stare seduto, con il mio modo di stare in piedi, con il mio abbigliamento, con il mio modo di presentarmi alla Messa, con la mia devozione, con il mio contegno. E ognuno deve fare ciò che gli compete, il prete fa il prete e il laico fa il laico.

Una persona va a cercare ciò che lo aiuta ad essere altro, ciò che esprime veramente la sacralità. Nella misura in cui noi garantiamo questo decoro e ognuno di noi è investito da questa compito, di garantire questo decoro, è chiaro che questo decoro, come un effetto a domino va a riverberarsi su tutti gli altri. E’ compito nostro quando vado a Messa guardarmi allo specchio e dire:

“Ma io sono conciato da Messa o per andare ad attaccare i bulloni? Come sono vestito oggi?”

Cominciamo da qui. Nella misura in cui la mia anima è in grazia di Dio ed è bella, me lo dice lei di mettermi in grazia di Dio, anche con il corpo sta dicendo gioia, allegrezza, voglia di partecipare a questa realtà. Tutto di te deve dire che stai andando a celebrare la morte di Cristo in Croce e la sua Resurrezione, che è un evento incredibile perché la Domenica è la Pasqua della settimana e tutto di me deve dire questo, altrimenti non stiamo dicendo col corpo quello che pensiamo di credere con l’anima.

“[45.] Si deve evitare il rischio di oscurare la complementarietà tra l’azione dei chierici e quella dei laici, così da sottoporre il ruolo dei laici a una sorta, come si suol dire, di «clericalizzazione», mentre i ministri sacri assumono indebitamente compiti che sono propri della vita e dell’azione dei fedeli laici.[116]

Si fa una cosa invertita, il prete fa il laico e il laico fa il prete, e non si capisce perché.

Per quale motivo uno deve fare il compito dell’altro?

Ognuno ha il suo. Per quale motivo questo nella neurochirurgia non si può fare se no vai in galera subito e per quale motivo si fa nella Messa, non si sa. Il prete sta seduto comodo alla sua sede, e i laici ministri straordinari vanno a dare la Comunione.

Per quale motivo?

Sei un prete, fai il prete, ti alzi a dare la Comunione, poi che ci sia bisogno di essere aiutato è un’altro discorso.

“[46.] Il fedele laico chiamato a prestare il suo aiuto nelle celebrazioni liturgiche occorre che sia debitamente preparato e che si distingua per vita cristiana, fede, condotta e fedeltà al Magistero della Chiesa.”

Non è che posso andare a Messa e mi trovo il ministrante con una situazione morale da paura, una situazione familiare iper irregolare, idee che tutti sappiamo essere completamente fuori, e magari serve la Messa e non fa neanche la Comunione.

Che senso ha?

Queste cose le hanno scritte perché c’è stato bisogno di scriverle. Vivere il contrario di quello che qui è scritto vuol dire essere innanzitutto irrazionale, perché fare diversamente è fare un inno alla follia, l’elogio della pazzia.

Come si fa a fare una cosa che non ha senso?

Se tu vai a servire all’altare vuol dire che tu sai cosa stai facendo, vuol dire che tu avrai una condotta di vita buona, avrai una fedeltà al Magistero, avrai una vita cristiana distinta, sarai preparato. E’ una cosa che richiede una preparazione, ecco perché è importante la preparazione in Sacrestia.

“È bene che costui abbia ricevuto una congrua formazione liturgica, secondo la sua età, condizione, genere di vita e cultura religiosa.[117]”

Tutti devono sapere il loro compito e perché lo stanno facendo.

“Non si scelga nessuno, la cui designazione possa destare meraviglia tra i fedeli.[118]”

Non ci deve essere scandalo. Non posso andare a prendere uno che pubblicamente gli altri sanno che ha condotto una vita dubbia.

“[47.] È veramente ammirevole che persista la nota consuetudine che siano presenti dei fanciulli o dei giovani, chiamati di solito «ministranti», che prestino servizio all’altare alla maniera dell’accolito, e abbiano ricevuto, secondo le loro capacità, una opportuna catechesi riguardo al loro compito.[119]”

Perché non dovremmo educare i nostri bambini alla voglia di servire all’altare?

Ci sono bambini più grandi che hanno già fatto la Prima Confessione che vengono a servire, che si confessano regolarmente, qualcuno di loro ogni settimana, esami di coscienza fatti bene, curatissimi, ci mettono dentro i loro propositi, le loro opere di conversione.

Non si deve dimenticare che dal novero di questi fanciulli è scaturito nel corso dei secoli un cospicuo numero di ministri sacri.[120]”

Da questi ragazzi vengono fuori Sacerdoti. Se tu hai il compito di servire l’altare e poi sai che riceverai l’Eucarestia, è chiaro che tutta la vita si informa in un certo modo. E’ quello che faceva il Vescovo con noi quando eravamo piccoli. Quanto viene formata l’anima di questi bambini quando vanno dal Vescovo a confessarsi, io mi ricordo ancora il modo che questo Vescovo aveva nel riceverci, i raggi di sole che entravano da questa finestra di questa Sacrestia dove lui ci riceveva, noi in ginocchio sempre, che dicevamo i nostri peccati, poi ci dava sempre qualche consiglio, qualche illuminazione, e andavamo una volta alla settimana, tutte le settimane, ogni sabato pomeriggio era consacrato alla confessione, tutti noi ragazzi andavamo a confessarci, e da lì sono venuti fuori preti, perché a vivere così è chiaro che poi se c’è un germe vocazionale, salta fuori, c’è lo spazio per poterlo accogliere e ascoltare, e c’è anche qualcuno che lo riceve, perché ci vuole qualcuno che riceve il tuo segreto, un Sacerdote a cui puoi dirlo.

“Si istituiscano o promuovano per essi delle associazioni, anche con la partecipazione e l’aiuto dei genitori, con le quali si provveda più efficacemente alla cura pastorale dei ministranti.”

Sapete cosa succede?

Succede che la Messa è alle 10.00, il ministrante arriva alle 8.00, il papà e la mamma alle 9.45. C’è qualcosa che non va.

Chi è l’esempio di mio figlio? Mio figlio che è che sta prendendo come esempio? Chi è che lo sta accompagnando in questo cammino? Tiene la mano di chi?

Dopo non facciamo i gelosi, se poi alla domanda che gli si pone:

“Tu a chi è che vuoi più bene nella tua vita?”

Se poi questo figlio salta fuori e dice:

“La persona alla quale voglio più bene è don XY”

E’ inutile che dopo ti si crepano gli occhi nelle orbite, perché vuol dire che tu non c’eri nei momenti più importanti, e quindi la persona alla quale lui vuole più bene è don XY, perché tu alla mattina alle 8.00 non ci sei mai stato. Tu quando magari lui andava a Messa neanche ci sei mai venuto una volta a vederlo. Per un bambino quale regalo più grande può esserci di vedere la sua mamma o il suo papà o tutti e due che sono lì presenti e che lo vedono vestito che esce, che va a servire, che porta l’ampollina dell’acqua.

 “Quando tali associazioni assumono carattere internazionale, spetta alla Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti erigerle o esaminare e approvare i loro statuti.[121] A tale servizio dell’altare si possono ammettere fanciulle o donne a giudizio del Vescovo diocesano e nel rispetto delle norme stabilite.[122]

La prossima volta cominceremo il cap. 3 n. 48:

La retta celebrazione della Santa Messa. La materia della Santissima Eucarestia.

*********

DOMANDE:

  1. Qual è l’età giusta per far vedere il film la Passione di Mel Gibson?

Dipende anche un po dal carattere, c’è il bambino più sensibile, più impressionabile, quello meno. Ci sono dei cartoni animati molto belli che vi consiglio per chi ha bambini che sono quelli del servo di Dio Carlo Acutis che presto verrà beatificato, hanno fatto sul suo sito tutta la mostra dei Miracoli Eucaristici, e poi hanno fatto dei cartoni animati molto belli. Si può partire con quelli che insegnano bene come stanno le cose. L’altro cartone animato è la Voce di Taddeide, molto bello sul significato della Santa Messa, che trovate su internet, è sottotitolato, occorre vederlo col papà vicino che spiega i passaggi, questo cartone racconta della Messa, la Messa vista con gli occhi soprannaturali. Poi quando un papà e una mamma si rendono conto che il film può essere visto, magari non tutto, magari evitando le scene più forti, poi più cresce e più sarà possibile, come ad esempio la scena della flagellazione è molto pesante per un ragazzo, però ci sono altre parti che possono essere viste, magari a frammenti può essere fatto vedere, spiegandolo bene.

Sia Gloria la Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.

Vi benedica Dio Onnipotente Padre, Figlio e Spirito Santo.

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