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L’Immacolata Concezione

Immacolata Concezione

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di martedì 8 dicembre 2020 – Solennità dell’Immacolata Concezione

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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L’Immacolata Concezione di Maria Santissima

Scarica il testo della meditazione 

L’IMMACOLATA CONCEZIONE

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Eccoci felicemente giunti alla solennità dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, giorno bellissimo, e siamo felicissimi che la Madonna ci abbia dato questa grazia di poterLa festeggiare, onorare, amare e ringraziare per tutto quello che Lei fa per noi.

Abbiamo ascoltato quest’oggi, 8 dicembre 2020, il Vangelo della Santa Messa, tratto dal capitolo I di San Luca, versetti 26-38, un Vangelo che è esattamente l’antitesi di quanto abbiamo ascoltato nella prima lettura, tratta dal capitolo III di Genesi, dove si narra, si tratta, oramai lo sappiamo benissimo, del peccato originale, del tradimento originale di Adamo ed Eva nei confronti dell’amore e dell’amicizia offerta da Dio.

Tantissimo oggi ci sarebbe da dire, veramente tantissimo, ma non sarà possibile farlo e lo affiderò alla riflessione di ciascuno.

Certamente il giorno di oggi è un giorno che ci domanda un’attenzione tutta particolare, tutta speciale, alla Vergine Maria, un grandissimo senso di riconoscenza per tutto ciò che Lei fa sempre per noi.

Vorrei far riferimento a Monsignor Fulton Sheen, che ha scritto delle pagine bellissime sulla Vergine Maria e vorrei far riferimento ad alcune riflessioni, che lui fa sul concetto della libertà, perché voi sapete che il filo rosso che attraversa il Vangelo di oggi e la prima lettura di Genesi III è proprio questo tema della libertà.

Adamo ed Eva scelgono la libertà come schiavitù, perché legata al dubbio radicale e legata ad attribuire a un frutto, a una creatura, gli attributi tipici di Dio: bello alla vista, desiderabile, gustoso; tutti attributi tipici di Dio, che la creatura deve a Dio, invece lei, loro, l’attribuiscono a un albero, a un frutto.

La Vergine Maria fa esattamente il contrario e attribuisce a Dio, ciò che è di Dio, cioè l’assoluta obbedienza; la Vergine Maria esercita la libertà in sommo grado, loro, invece, volendo vivere una finta libertà, cioè una libertà che mette al centro se stessi e non l’obbedienza alla Legge di Dio, si ritrovano schiavi del peccato e cacciati dall’Eden.

Monsignor Fulton Sheen scrive così: «Il vero concetto della libertà è questo: la libertà è il diritto di fare tutto ciò che dovremmo, dove “dovremmo” implica meta, intendimento, moralità e la Legge di Dio; la vera libertà è nella Legge, non al di fuori di essa».

Quante volte abbiamo ripetuto questo concetto, quante volte abbiamo detto esattamente, non queste parole, ma questo concetto che Monsignor Fulton Sheen scrive così bene.

“La libertà è il diritto di fare tutto ciò che dovremmo”, capite?

Io ho il diritto di fare ciò che devo fare, quindi ubbidire a Dio, ubbidire alla Legge di Dio, seguire il Vangelo, amare il Signore, adorarLo,  venerarLo, rispettarLo…

“La vera libertà è nella Legge, non al di fuori di essa”.

Quindi a tutti coloro che dicono: «Amare il Signore vuol dire non avere più una legge, perché quello che conta è solamente l’amore» possiamo rispondere che un amore senza legge non è amore, non esiste un amore disordinato, cioè non ordinato.

Non esiste un amore che non sia inserito in una legge, perché quello non è amore, è egoismo; l’egoismo è la faccia corrotta dell’amore, nel senso che quando io corrompo l’amore, lo trasformo in egoismo.

Come faccio?  Togliendo ogni legge.

Lui scrive: «Sono libero di volare, a patto di obbedire alla legge delle scienze aeronautiche; nel regno spirituale, sono del pari liberissimo, quando obbedisco alla Legge di Dio».

Quindi, vuoi volare? Vola, ma devi obbedire alle scienze aeronautiche, perché non è che io posso volare inventandomi le correnti dei venti, perché, se io guido un aereo come ho voglia io, mi schianto al suolo. C’è un corso che io devo fare, mi devono insegnare a sfruttare le correnti, altrimenti mi ammazzo.

La stessa cosa vale quando noi parliamo della libertà nel regno spirituale, stessa cosa.

Questo è veramente importante.

«La bellezza di questo mondo», scrive Monsignor Fulton Sheen, «sta nel fatto che praticamente tutti i doni sono condizionati dalla libertà; non esiste una legge per la quale un giovanotto debba donare un anello alla sua fidanzata, l’unica parola che prova lo stretto legame esistente tra doni e libertà è: “grazie”.

Bene ha detto Chesterton: “Se l’uomo non fosse libero, non potrebbe mai dire grazie della mostarda.”

La nostra libertà consiste in effetti nel rinunciare ad essa per qualcosa che amiamo. Chi è libero nel mondo desidera la libertà soprattutto come mezzo, vuole la libertà per rinunciarvi, infatti quasi tutti sacrificano la propria libertà».

Guardate, sono concetti bellissimi!

Tutti vediamo che i doni, qualsiasi dono, è condizionato dalla libertà; è la libertà che permette il dono e il legame che esiste tra dono e libertà è la parola “grazie”, scrive Fulton Sheen, quindi non potrei ringraziare per nulla, neanche per la mostarda, se non ci fosse la libertà.

Allora la libertà consiste nel rinunciare a qualcosa o meglio nel rinunciare ad essa per qualcosa: io rinuncio alla libertà per qualcosa che amo.

La libertà, quindi, è soprattutto un mezzo: ci vuole la libertà per rinunciare, perché tutti sacrifichiamo la libertà; è interessante anche questo.

Tutti sacrifichiamo la nostra libertà, scrive lui:  «Alcuni sacrificano la libertà di pensiero all’opinione pubblica, agli umori, alle mode e all’anonimato del “si dice”».

Quindi c’è sempre qualcosa…

Infatti, lui dice: «…e diventano schiavi volontari dell’attimo fuggente».

Noi spesse volte sacrifichiamo la nostra libertà…

Non sono libero di fare un segno di croce, non sono libero di dire che vado a Messa, non mi sento libero di dire che amo il Signore, non mi sento libero di praticare la mia fede, perché?

Perché ho paura dell’opinione pubblica, ho paura degli umori, ho paura delle mode, ho paura del “si dice” e quindi divento schiavo dell’attimo fuggente, di quel momento lì, che mi cristallizza lì e poi ci rimango malissimo, perché non ho fatto quello che volevo, non ho potuto esercitare la mia libertà, perché ho rinunciato in nome di…

«Altri sacrificano la libertà all’alcol, al sesso, e sperimentano così nella propria vita le parole della Sacra Scrittura (scrive Fulton Sheen): “Chi commette il peccato è schiavo del peccato”. Alcuni sacrificano la propria Libertà all’amore per un’altra persona; è questa la forma più sublime del dono di sé, quella dolce schiavitù di amore, della quale parla il Salvatore: “Il mio giogo è soave, è leggero il mio peso”.

Il giovane che corteggia una ragazza le dice in sostanza: “Voglio essere il tuo schiavo per tutti i giorni della mia vita e questa sarà la mia massima libertà!”»

Nel momento in cui noi sacrifichiamo la nostra libertà per il male, diventiamo schiavi, schiavi del peccato, ma c’è anche chi sacrifica la propria libertà all’amore per un’altra persona, pensate quando la sacrifico per amore di Dio, all’amore di Dio.

Questo è il modo più sublime di vivere la libertà, quella del dono di sé.

È bello vedere il matrimonio come un “voglio essere tuo schiavo per tutti i giorni della mia vita”, vedere e vivere questo come la massima mia libertà.

L’amicizia, l’amore, sono la forma massima della libertà, che vuol dire appartenenza, che vuol dire donazione, che vuol dire sacrificio, esattamente il “fiat” della Vergine Maria. Il Vangelo di oggi ci invita a riflettere su questa meravigliosa Donna eccezionale, sulla Regina del cielo e della terra, sulla Madre di Dio, che ha detto un “sì” totale incondizionato, consegnando totalmente la Sua libertà nelle mani di Dio.

Quel “sì” era totalmente libero e allora La contempliamo nella Sua Immacolata Concezione, preservata dal peccato originale.

La Madonna non poteva essere macchiata, ferita dal peccato originale come noi, perché il suo “sì” totale doveva riparare il “sì” totale detto da Adamo ed Eva al demonio, doveva riparare quel no originale, detto da loro a Dio (e loro, ovviamente, non avevano il peccato originale prima di averlo compiuto, quindi quel “no” aveva un peso infinito).

Così anche Lei deve poter dire un “sì” che abbia un peso infinito, non segnato dal peccato originale, che fa entrare nel mondo la morte (interessante…), quindi l’Immacolata Concezione La preserva da questa macchia, da questa ferita.

Infatti, noi sappiamo che la Madonna non è morta… e qui c’è tutto il tema della dormizione della Vergine Maria… Non poteva conoscere la morte, Lei, che non ha conosciuto il peccato originale, Lei, che è l’Immacolata Concezione.

«Ogni protesta di amore (prosegue Fulton Sheen) è una limitazione di una forma illecita di libero amore; l’amore in questo caso è il freno della libertà intesa come licenza e tuttavia il godimento della perfetta libertà, perché tutto quanto si desidera nella vita è di amore una data persona».

Ogni affermazione di amore è una limitazione a una forma illecita di amore libero, che non è amore, è un freno alla libertà intesa come licenza.

È bellissimo!

«Il vero amore si impone sempre delle restrizioni per amore di altri, tanto nel caso del santo che fugge il mondo, per meglio aderire a Cristo, come in quello del marito, che si allontana dalle persone che ha frequentato prima del matrimonio, per appartenere più completamente alla sposa di sua elezione.

Il vero amore, per sua stessa natura, non ammette compromessi, è un atto di liberazione dall’egoismo e dall’egotismo.

Il vero amore si serve della libertà, per darsi immutabilmente ad altri».

Capite questo tema importantissimo dell’amore che si dona, dell’amore senza compromessi? Compromessi con chi? Con l’egoismo e con l’egotismo, quindi con l’io che  diventa Dio.

«Dice Sant’Agostino (prosegue Fulton Sheen): “Ama Dio e fa quello che vuoi” e con ciò vuol significare che, se tu ami Dio, non farai mai nulla che possa offenderLo».

Capite? Fa’ quello che vuoi, nella Legge di Dio! Questo è quello che intende Sant’Agostino!

«Nella libertà, non vi è momento più sacro, di quello in cui la capacità di amare altre persone è sospesa, è arrestata, da ciò che ci attrae nell’essere a cui abbiamo votato il nostro cuore».

Capite? È come se noi fossimo totalmente catturati da ciò a cui ci siamo votati.

«Nella libertà, non vi è momento più sacro, di quello in cui la capacità di amare altre persone è sospesa, è arrestata, da ciò che ci attrae nell’essere a cui abbiamo votato il nostro cuore». Bellissimo!

C’è come una sospensione, questo amore mi sospende da tutto il resto, da tutti gli altri e mi voto totalmente, poi mi riporta alle creature ma in modo diverso, essendomi prima totalmente dato a Dio.

Come vedete, sono riflessioni veramente belle.

Anche questa: «Veniamo ora al massimo atto di libertà che il mondo abbia mai conosciuto e che costituì l’annullamento di quel libero atto, compiuto in Paradiso dal primo uomo, quando scelse non Dio, invece di Dio».

Vedete, è quello che dicevamo prima: Adamo ed Eva, il peccato originale, il serpente…

«Il momento in cui questa disgraziata scelta fu annullata, fu quando Dio nella Sua Misericordia volle rifare l’uomo e dargli un nuovo inizio, una nuova nascita di libertà sotto Dio».

Vedete, sono testi veramente bellissimi, veramente bellissimi…

«Il mistero dell’Incarnazione non è altro che quello della richiesta che Dio fa ad una donna di darGli liberamente una natura umana, in tutte quelle parole per bocca dell’Angelo, Egli disse: “Vuoi fare di me un uomo?”»

Che bella questa espressione: “Vuoi fare di me un uomo?”, alla Vergine Maria.

«E come dal primo Adamo venne la prima Eva, così ora, nella rinascita della dignità umana, il nuovo Adamo verrà dalla nuova Eva e nel libero consenso di Maria abbiamo l’unica natura umana, che sia mai nata in perfetta libertà, Gesù».

Ecco io vi auguro di passare una giornata bellissima, dentro a queste riflessioni di Monsignor Fulton Sheen e di vivere in un grande atto di riconoscenza alla Vergine Maria per il Suo sì totalmente libero, che ha detto per amore di Dio e per amore nostro.

La benedizione di Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

IMMACOLATA CONCEZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA

VANGELO (Lc 1,26-38)
Ecco concepirai un figlio e lo darai alla luce.

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

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