Scroll Top

Novena di Natale: amate la felicità?

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di domenica 20 dicembre 2020

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

Scarica il testo della meditazione 

Novena di Natale: amate la felicità?

Eccoci giunti Domenica 20 dicembre 2020, abbiamo appena ascoltato la Seconda Lettura della Santa Messa di oggi, tratta dalla Lettera di San Paolo Apostolo ai Romani, cap XVI, vv 25-27, siamo alla quarta Domenica di Avvento. Ormai manca veramente pochissimo al Santo Natale, siamo al quinto giorno della Novena, stiamo seguendo la predicazione fatta da don Dolindo Ruotolo.

Quinto Giorno: Gesù viene a darci la Sua Misericordia e la vera felicità. Confessiamoci bene.

“Il divin Redentore è venuto a portarci la vita, ma come possiamo noi accogliere questa vita divina, se siamo pieni di miserie e di peccati? La preparazione essenziale per il Santo Natale, dunque, è quella di togliere dal nostro cuore questa miseria con la Misericordia che Gesù viene a portarci. Abbiamo il grande tesoro della Confessione e non possiamo far passare questa novena senza usufruirne e senza ritornare nelle braccia di Gesù, che misericordiosamente ci chiama e che viene fra di noi piccolo piccolo per renderci più facile il pentimento e per donarci il perdono. Meditiamo, dunque, sulla misericordia di Gesù Cristo e lasciamoci abbracciare da Lui.”

La corretta visione e la corretta teologia presente in don Dolindo Ruotolo tale per cui dice che abbiamo bisogno della Misericordia di Dio, dobbiamo ricorrere al tesoro che Lui ci ha lasciato, il Sacramento della Confessione. Questo è il modo di incontrare la Misericordia di Dio, non intimisticamente tra me e Dio, nella mia cambretta in silenzio, chiedendo perdono a Dio nel mio cuore. Per chi è cattolico il Sacramento della Confessione è imprescindibile soprattutto quando si è in una situazione di peccato mortale. Abbiamo bisogno della Confessione che è il Sacramento dei morti, perché il peccato mortale ha spento lo stato di grazia di un’anima e quindi è morta. C’è bisogno del Sacramento dei morti, che è il Sacramento della Confessione, per accedere al Sacramento dei vivi, che è la Comunione, l’Eucarestia. Chi ama la Misericordia di Dio è colui che ricorre frequentissimamente al Sacramento della Confessione. Io vengo abbracciato da Gesù quando inginocchiato ai suoi piedi chiedo perdono usufruendo del Sacramento della Confessione.

Gesù Cristo ci disse chiaramente qual era lo scopo per il quale si era fatto uomo: Io sono venuto a cercare peccatori, e voglio la Misericordia c non il sacrificio (Mt 9,13). Ecco le caratteristiche della Misericordia di Gesù: Egli si fa piccolo, tace ma parla nel profondo del cuore; ci attira con la compassione e geme, e gemendo fa cantare agli angeli del cielo gloria e pace per sollevarci. Gesù Misericordioso non ha preferenze per nessuno, salvo che con i peccatori, ai quali dà il suo Cuore, il suo Sangue, i suoi sacrifici, tutto se stesso.”

Potremmo dire che più siamo nel peccato e più siamo i preferiti di Gesù, perché Gesù ci vuole liberare dal male, dal peccato, perché ci ama.

“Saremo così stolti da resistere a queste voci di misericordia? Guardate Gesù vivente nell’Ostia Santa: Egli vi invita. Voi lo avete cantato poco fa: «Il mio cuore non tarda più, vieni a nascere, o mio Gesù!» Come può nascere, Gesù, se non purificate l’anima con una santa confessione?”

Queste sono cose che noi sappiamo da sempre, da quando andavamo a catechismo, dobbiamo purificare l’anima.

“Con una buona confessione, cari fedeli, nel cuore entra la grazia, e quindi Dio, che lo conduce sulle vie della giustizia e della santità. Voi dovete mettere ogni impegno, in questi giorni, nel fare una buona Confessione. Quale bontà, infatti, non ci mostra Dio in questo Sacramento? E’ Cristo stesso che per noi si rende sapienza, giustizia, santificazione e redenzione. Si rende sapienza, perché ci fa comprendere il male operato; giustizia, perché ci da‘ la grazia del pentimento;

santificazione, perché cancella da noi qualunque peccato; redenzione, perché ne paga il prezzo alla giustizia infinita di Dio col suo Sangue medesimo. Quale bontà! L’assoluzione è anche una medicina per preservarci in avvenire da qualunque colpa. Molti si lamentano che non possono stare in grazia di Dio: “Padre, che volete? Io sto nel mondo, i pericoli sono pressanti, come non cadere in peccato? E poi la mia natura mi spinge al male in modo che io mi avvilisco e non posso resistere a tanti moti disordinati”. Cari miei, non li sentivano pure i Santi, questi moti disordinati? Come si premunivano essi contro la debolezza della natura, se non armandosi con quest’arma di salute, se non confessandosi bene?”

E’ un’arma di salute la Confessione, è così che si vince la debolezza della natura.

“Lo so che voi non potete resistere alle attrattive del mondo, agli stimoli della carne, alle tentazioni del demonio: quando nel cuore non c’è Dio, Vi deve essere necessariamente il demonio!”

Il nostro cuore non può rimanere vuoto, è un trono sul quale o siede il Signore o siede il demonio.

“Se si facesse buon uso di questo Sacramento, esso, anziché essere una semplice tavola nel naufragio, si trasformerebbe in una bellissima nave, su cui si potrebbe agevolmente navigare al beato porto dell’Eternità. Sì, una nave bellissima, perché questo Sacramento è stato istituito anche per aprire e facilitare la via della perfezione, e la apre e la facilità di fatto a chi ne fa buon uso. Amate voi la vostra felicità? Amate quella pace dolcissima che Vi fa pregustare le gioie del cielo? Voi dovete confessarvi bene. Solo con una buona confessione si distrugge dal cuore il maledetto germe dell’infelicità: il peccato.

Il peccato è l’atto con il quale noi volontariamente, liberamente, scientemente decidiamo di dire: no a Dio. E’ un atto libero della volontà. E il peccato quando c’è sempre genera infelicità, inquietudine, tristezza, avvilimento, nervosismo, acidità, stoltezza, chiusura, narcisismo, egoismo, tira dietro tutti i mali possibili. Quando usciamo dal confessionale dopo aver fatto una bella confessione, sembra che tutto sia diverso, ci sentiamo leggeri, liberi, in pace, puliti, belli, veri, così come invece quando andiamo in confessionale ci sentiamo pesanti, oppressi dal peso del peccato, dal peso del no detto a Dio, della ribellione a Dio.

Vi auguro con tutto il cuore di fare una Santa Confessione, nessuna cosa, nessuna persona, nessuna situazione di vita a questo mondo vale la grazia di Dio. Come diceva San Domenico di Savio dovremmo essere pronti a perdere la vita pur di non peccare. Non siamo stati creati per il mondo, per le persone, per le cose, noi siamo stati creati per Dio, a Immagine e somiglianza di Dio, per vivere in intima comunione con Dio. Quando costruiamo un vitello d’oro o più vitelli d’oro, noi perdiamo la felicità.

Vi auguro di cuore di vivere una Santa Domenica e soprattutto di organizzarvi bene e fare una Santa Confessione.

E la Benedizione di Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo dice da su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.

IV DOMENICA DI AVVENTO (ANNO B)

SECONDA LETTURA (Rm 16,25-27)
Il mistero avvolto nel silenzio per secoli, ora è manifestato.

Fratelli,
a colui che ha il potere di confermarvi
nel mio vangelo, che annuncia Gesù Cristo,
secondo la rivelazione del mistero,
avvolto nel silenzio per secoli eterni,
ma ora manifestato mediante le scritture dei Profeti,
per ordine dell’eterno Dio,
annunciato a tutte le genti
perché giungano all’obbedienza della fede,
a Dio, che solo è sapiente,
per mezzo di Gesù Cristo,
la gloria nei secoli. Amen.

Post Correlati