Scroll Top

Le radici spirituali delle malattie psichiche: nona parte

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di giovedì 25 febbraio 2021

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

Scarica il testo della meditazione 

LE RADICI SPIRITUALI DELLE MALATTIE PSICHICHE – Nona Parte

Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.

Eccoci giunti a giovedì 25 febbraio 2021, abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi tratto dal cap. VII, vv 7-12 di San Matteo.

“Chiedete e vi sarà dato”

Noi chiediamo a Dio Padre la grazia di darci totalmente a Lui?

Per fare questo abbiamo bisogno dello Spirito Santo. Questo è il mese dedicato allo Spirito Santo e quindi chiediamo a Dio Padre una rinnovata effusione dello Spirito Santo su di noi, sulla Chiesa, sulle persone a noi care.

Continuiamo la nostra lettura e meditazione del testo: “L’inconscio Spirituale”, Malattie psichiche e malattie spirituali del prof. Larchet. Siamo arrivati al paragrafo che tratta i perversi orientamenti del desiderio, proseguiamo:

“Nelle sue relazioni con le creature, l’uomo non ha più Dio in vista, ma il suo proprio piacere, e per norma non ha più che i propri desideri sensibili.”

Nel momento in cui l’uomo perde il vero senso di Dio e assolutizza i suoi desideri e piaceri sensibili e li mette al posto di Dio, abbiamo la perversione dei desideri, l’idolificazione.

“Non vede e non tratta più gli esseri in linea con le loro “ragioni spirituali”, ma secondo l’intensità con cui li desidera; ed è dall’intensità del piacere che può ricavarne che egli ne stabilisce l’importanza e ne misura il valore.”

Quando accade questo, il primo effetto che abbiamo è sull’uomo, il secondo effetto è sulle relazioni con gli altri: il piacere diventa la norma, il fine, quindi la persona si muove solo in relazione al piacere e solo in relazione ai desideri sensibili. Una persona così ti dice “ti amo”, ma non è vero perchè non è capace di amare. Lui ti “ama” (ma non è amore) in funzione del suo piacere e dei suoi desideri sensibili, una persona così ama tanto quanto corrispondi ai suoi piaceri e ai suoi desideri. Questo non solamente in riferimento ad un discorso sessuale, ma anche e soprattutto in riferimento ad un discorso spirituale.

“Se tu non sei come piace a me, spiritualmente, intellettualmente, secondo quello che io voglio che tu sia, secondo i miei schemi, basta.”

Non c’è un motivo spirituale che muove l’atteggiamento di questo soggetto, ma è mosso dall’intensità con cui desidera. Perciò oggi ti desidera tantissimo e quindi “amore”, domani non ti desidera più e quindi pattumiera. Ecco la ragione di tante famiglie distrutte: è perchè erano fondate su questo, ma questo non regge la sfida di una famiglia.

Perciò il valore delle persone con le quali entra in relazione è determinato da quanto piacere gli trasmettono, tanto quanto lo soddisfano, saziano, riempiono, corrispondono e compensano. Finchè è così è disposto a fare follie per te e dirti parole meravigliose, ma non perchè ti ama.

“E così il mondo diventa per l’uomo una proiezione fantasmatica dei suoi desideri e le creature dei mezzi per soddisfare le sue passioni, degli strumenti per il suo godimento sensibile. Le relazioni dell’uomo con tutti gli esseri della creazione e anche con i suoi simili si ritrovano in tal modo completamente pervertite, dato che, perdendo ai suoi occhi il loro valore spirituale, si ritrovano tutti quanti ridotti a oggetti di godimento dati in pastura alle sue molteplici passioni.”

Quello che lui vede all’esterno è un fantasma, non è la realtà. Una persona così non incontra mai la realtà perché incontra solamente se stesso negli altri, non incontra l’altro in quanto altro, ma incontra l’altro in quanto “sè”. Se io sono fatto in questo modo ti incontro tanto quanto tu sei me, tanto quanto mi corrispondi. Se non mi corrispondi non ti incontro più. In tutti i sensi. Per me tu non sei altro che un mezzo per soddisfare le mie passioni, uno strumento per il mio godimento sensibile. E non pensate solo in senso sessuale, anzi, pensate soprattutto alla sfera interiore, che non ha nulla a che vedere con la spiritualità. Si tratta di quel mondo di affetti, pensieri che uno si porta dentro. Non so fare altro che usarti e ti uso tanto quanto mi soddisfi.

Quindi le relazioni con la creazione e con gli altri sono pervertite perché tu per me non vali tanto quanto sei spiritualmente connotato, ma sei semplicemente un oggetto di piacere che viene buttato in pastura (la pastura è quella che si dà ai pesci) alle mie passioni. Tu sei cibo per le mie passioni, devi soddisfare le mie passioni tanto quanto voglio e tanto quanto io mi aspetto. E’ terribile questa cosa! Ed è diffusissima! Le nostre relazioni sono spesse volte impastate, se non addirittura imperniate su queste questioni, su questi desideri perversi. Poi noi le ammantiamo di tanti discorsi spiritualoidi, con discorsi sacrali ma in realtà sono passioni pure, dominio dell’altro ma chi lo fa non se ne accorge o non vuole accorgersene.

“In tal modo, anche i rapporti fra gli uomini diventano sostanzialmente rapporti fra oggetti in balìa dei capricci dei desideri e dei piaceri sensibili.”

E’ tutto un capriccio: “io voglio, io voglio”. Una persona così non incontra mai nessuno.

“E mosso dal suo desiderio pervertito, l’uomo continua sempre a sbagliarsi nell’individuare e cercare il suo bene, e anche il bene in generale.”

Fondato su questi desideri perversi l’uomo non trova il suo bene, in senso generale ma anche in senso particolare. Una persona così, ad esempio, non troverà mai la persona giusta, perchè la cerca in base al proprio egoismo.

“Nello stato decaduto, è il piacere a diventare il criterio del bene.”

E’ bene ciò che mi piace, ciò che mi soddisfa, ciò che mi completa, ciò che mi compensa. Terribile…

“Così che l’uomo può stabilire che per lui è bene e quindi darsi a cercare ciò che a lui piace, per la sola ragione che gli piace, anche quando gli fosse oggettivamente nocivo; mentre invece rifugge come un male ciò che per lui è oggettivamente il bene, per la sola ragione che sul piano della sua sensibilità gli causa del fastidio.”

Non va a cercare ciò che gli fa bene veramente, ma ciò che gli piace e non cerca ciò che gli fa bene veramente perchè gli dà fastidio.

Vi ricordate cosa diceva don Abbondio del Cardinal Federigo? “Che tormento!”. Quando il Card. Federigo, dopo l’incontro con l’Innominato, chiama Don Abbondio e gli dice di andare con lui fa una dura reprimenda, una correzione potentissima a Don Abbondio. Una reprimenda della quale Don Abbondio non capisce niente, non coglie nulla della ricchezza di quel discorso perché è proprio l’emblema dell’uomo schiavo dei suoi piaceri, delle sue passioni e desideri pervertiti. Ma ripeto, non dovete pensare che “pervertiti” significhi qualcosa di sessualmente connotato. Quello è l’ultimo stadio. “Pervertito” vuol dire che ha cambiato oggetto. Che anziché essere rivolto a quello a cui dovrebbe essere rivolto si è rivolto ad altro.

Quindi dicevamo, il Cardinale Federigo gli fa tutto un discorso bellissimo, un profondo esame di coscienza, e don Abbondio ragionando tra sé dice: “Quest’uomo che tormento! E’ un tormento! Tormenta gli altri e siccome non è sazio tormenta anche se stesso!”

Ma questi sono gli uomini giusti: perchè vanno a cercare il bene e, se cercano il bene, non cercano il piacere. Il vero bene dà fastidio perché fa crescere, ci va a tirare fuori dai buchi dalle nostre tane umide dove ci rintaniamo, ci prende per la coda e ci tira fuori. Questo è il vero bene. E’ il grillo parlante di Pinocchio.

“Insomma, bene e male vengono ormai stabiliti in maniera soggettiva, sulla base del desiderio sensibile e in funzione del piacere che si cerca, e l’uomo continua a far confusione fra ciò che gli appare un bene dal punto di vista del suo desiderio decaduto e il bene reale e vero.”

Entri nella schizofrenia, non sei più capace di vedere il vero bene ma vedi il bene dalla prospettiva del desiderio perverso. O cambi il desiderio e lo rimetti al vero posto, altrimenti non ci sarà mai una conversione.

Per intercessione di Maria Santissima, vi benedica Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato.

Giovedì della I settimana di Quaresima

VANGELO (Mt 7,7-12)
Chiunque chiede, riceve.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto.
Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono!
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge e i Profeti».

Post Correlati