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“Condotta per passare santamente la Quaresima”, del p. Avrillon. Parte 3

“Condotta per passare santamente la Quaresima” - p. Avrillon

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di giovedì 3 marzo 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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“Condotta per passare santamente la Quaresima”, del p. Avrillon. Parte 3

Eccoci giunti a giovedì 3 marzo 2022, primo giovedì del mese, ormai già sapete tutto quello che Gesù chiese alla Beata Alexandrina Maria da Costa per la pratica bellissima dei primi sei giovedì del mese, non sto ancora a ripeterlo, già ve ne ho parlato tante volte.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi tratto dal capitolo IX di San Luca, versetti 22-25. 

Andiamo subito alla lettura e al commento del libro del Padre Avrillon che riguarda il Vangelo del centurione:

IL GIOVEDÌ’ DOPO LE CENERI 

Giorno di fede 

Questo è il titolo, oggi è il giorno di fede.

“Subito svegliato, chiederete a Dio una fede così umile ed ardente, come quella del Centurione, ne farete l’atto e vi sforzerete di farlo penetrare nel vostro cuore. Protesterete a Dio che volete vivere e morire nella fede e nella perfetta sommissione alla Chiesa, che siete disposto per difenderla a perdere i vostri beni, la reputazione, la sanità e la vita. Farete dunque oggi tutte le Vostre azioni collo spirito della fede, e vi darete premura di rinnovare gli atti con una grande attenzione e semplicità, ora sopra la religione cristiana, che avete abbracciata, ora sopra i misteri della SS. Trinità, dell’Incarnazione, dell’Eucaristia e soprattutto ascoltando la Messa.”

Quindi chiedere oggi il dono di una fede umile e ardente. Il nostro modello oggi è il centurione. È un modello interessante, come vedremo, tramite il quale chiederemo proprio di avere questa fede umile, questa fede amorosa e di poter vivere e morire con la fede. Perché, sapete, quando poi arriva il momento della morte, quello è il momento più difficile in cui la nostra fede verrà messa maggiormente alla prova, perché quando si sta per morire, già ve l’ho detto, avremo il nostro ultimo combattimento, perché il nostro nemico farà di tutto per giocare le ultime armi che ha, farci cadere nella disperazione, farci cadere nello scrupolo, farci cadere nella paura e quant’altro. Noterete che non sempre la meditazione di padre Avrillon concorda col Vangelo che noi leggiamo, nel senso che le letture che erano proposte per il tempo di Quaresima nel 1800 sono un po’ diverse da quelle proposte nel 2022, quindi alle volte concordano, come ieri o martedì, ad esempio, alle volte no, ma fa niente, non ha importanza, ci lasciamo guidare lo stesso perché tanto questi brani del Vangelo sono estremamente noti. Anche perché noi, sapete, abbiamo la turnazione delle letture festive Anno A, B, C, a quei tempi non c’era, quindi è un po’ diverso l’ordine delle letture, ovviamente la liturgia è completamente diversa, va bene, non ha importanza, però questi testi che lui ci propone, comunque, anche se non sono il Vangelo esatto del giorno, ci aiuteranno tantissimo, vedrete.

Meditazione sulla fede tratta dal Vangelo. 

“Il Centurione venne a trovare Gesù per pregarlo di guarire il suo servitore — ricordate tutti questo brano — ch’era paralitico e molto pativa. Osservate ch’egli intraprende questo viaggio sulla relazione avuta dagli altri, e sopra la fama del Salvatore; e l’intraprende per amore di un semplice servitore, pel quale fa tutto ciò che avrebbe fatto pel suo proprio figlio, se si fosse trovato in un simile stato, senza pensare al riguardo che dovrà avere a sé stesso, secondo le massime perniciose della maggior parte delle persone nobili, che non considerano i loro servitori se non come persone da nulla, né si prendono alcun pensiero della loro sanità. La fede e la religione hanno tutt’altro scopo: esse c’insegnano che queste anime sono ugualmente preziose a Gesù perché gli costarono tutto il suo sangue.”

Lui dice di notare il comportamento del centurione, bellissimo, che per il suo servo fa quello che farebbe per suo figlio, e dice che questo è esattamente il modo di comportarsi di chi ha fede, di chi vive di questa religione cristiana cattolica e sa che non conta ricco, povero, padrone, suddito, quant’altro, no, ciò che conta è che tutti noi siamo stati redenti, siamo costati il Sangue del Figlio di Dio, questo ci basta, questo ci rende tutti uguali.

“Sicuro dell’esito, perché era pieno di fede, non si cura dei motteggi, che potrebbe ricevere per la sua pronta carità e per la sua credulità.”

Qui si sentono quelli che dicono: “Perché essere frettolosi? Perché tutto subito? Ma no, bisogna riflettere, bisogna pensarci, bisogna temporeggiare, poi bisogna essere prudenti, bisogna verificare, e poi non è che si può credere a tutto così. Tu cosa fai, credi così a questo qui che hai neanche mai visto? E sei tu che vai? Manda un altro!”

“Si avvicina a Gesù, lo prega, gli espone lo stato pericoloso del suo servitore e il Signore per risposta gli dice ch’egli è vivo. Il Centurione lo sapeva bene, ed un’altro meno sommesso gli avrebbe risposto: Signore, so bene che egli non è morto, ma la sua guarigione vi chiedo, non che lui risorga.”

Un altro gli avrebbe risposto così.

“Ma la sua fede s’avanza tanto, ed in poco tempo fa sì gran progressi, ch’egli crede ancor più di quello che gli ha detto Gesù, se si prendono le sue parole nel senso loro naturale e trovasi abbastanza illuminato, benché neofito, per esser persuaso che questo divino maestro, che adorava già nel suo cuore come suo Dio, dice S. Girolamo, quantunque fosse nascosto sotto i veli d’una carne mortale, non avrebbe data una grazia per metà; e dicendo che il suo servitore era vivo, era la stessa cosa che dire, che egli era in perfetta sanità.”

Capite che questo passaggio che fa San Girolamo non è proprio così facile da fare, soprattutto per un pagano, quindi sì, è vero, in quella frase c’era dentro tutto, però da lì a là, capire che quindi voleva dire… in questo caso l’intelligenza ha bisogno di essere fortemente illuminata dalla fede.

“Egli proferisce queste ammirabili parole: Signore io non son degno che voi entriate nella mia casa, ma dite solamente una parola, ed il mio servo sarà guarito. Benché io non sia che un semplice Centurione, pure comando ai miei soldati, ed eglino mi ubbidiscono.

Studiate bene le parole di questo pagano divenuto fedele, e di questo padrone divenuto per la fede e per la carità il servo del suo medesimo servo.”

La fede e la carità lo hanno spinto a…

“Penetrate nei pensieri del suo spirito e nei sentimenti del suo cuore, che vengono espressi dalle sue labbra. Paragonate la vostra umiltà colla sua, vi troverete una grande istruzione, e senza dubbio una segreta condanna della vostra poca fede, delle vostre ribellioni, de’ vostri dubbi e di tanti falsi ragionamenti, che forse avrete fatti su questa materia sì importante e delicata. Non arrossite di prendere quest’uomo di guerra per modello della vostra fede.”

 Modello della nostra fede, un centurione romano. Perché? Perché viene a smascherare la poca fede che abbiamo, e per questo basta vedere la vita di tutti i giorni, le ribellioni. Pensate alle ribellioni che noi abbiamo nei confronti di chi ci educa, perché uno penserà alle ribellioni verso Dio e dice: “No, figurati che mi ribello verso Dio! Io e il Signore siamo una cosa sola”. Pensate alle ribellioni che noi abbiamo verso gli educatori, quante volte noi nel cuore ci ribelliamo — e non solo nel cuore alle volte — verso chi ha il compito di educarci, e non perché ci educano male, ma perché non ci fidiamo, non ci fidiamo che veramente quella persona, quell’educatore possa fare il nostro bene. I falsi ragionamenti, oh per l’amor del cielo! Non si capisce bene come da un dito di latte noi riusciamo a costruire un castello di panna, e quindi facciamo di quei ragionamenti che alle volte sembrano quasi delle possessioni, perché sono talmente assurdi, talmente morbosi, ossessivi, vincolanti, invalidanti, terribili.

“Gesù sentendo queste parole del Centurione, lo ammirò, e disse a quelli che lo seguivano: Io vi dico in verità, che non ho trovato una fede sì grande in Israele. 

Un Dio ammirare! Qual prodigio! Un Dio conceder sul momento una grazia, che si domanda con fede! Quale bontà e qual poter prodigioso della fede sul cuore di Dio!”

Pensate voi quanto è potente la fede! Questo Centurione, viene preferito a tutto Israele.

“Quale distinzione e quale incentivo per credere con eguale semplicità, sommessione e prontezza come il Centurione!”

Pensate, viene messo a modello di tutti.

“Vi reca stupore l’elogio perché pronunziato dalla bocca stessa di Dio: ma pensate seriamente alla condotta del Centurione, e vedrete che lo merita. Eccovi la sua condotta. Dal primo giorno che fu illustrato dai lumi della fede, ne esercitò senza dilazione tutte le pratiche, e fece conoscere con ciò che la fede non consiste solamente nel credere le verità ch’ella ci propone ma nelle sue opere.” 

Non basta conoscere perfettamente la dottrina, questa fede mi chiama poi anche a vivere in un certo modo.

“Il suo spirito, la bocca, le mani, il cuore e tutta la persona danno prove evidenti, che ei crede veramente in Gesù Cristo.”

Chi ci vede quando andiamo a comprare il latte e il pane al mattino, dovrebbe dire: “Oh ma quell’uomo, quella donna hanno veramente fede!”. Il modo di fare le cose più ordinarie dovrebbe essere la testimonianza costante della nostra fede. Nel modo che tu hai di scopare per terra, di pulire, di fare la polvere, di tenere ordinata una casa, di tenere ordinate le tue cose, di aver cura della tua persona, questo a chi ci incontra dovrebbe far dire: “Questo è un uomo di fede”.

“Il suo spirito si sottomette alla cieca, e va sì innanzi la sua sommissione, sino a credere ed a protestare innanzi a tutto il mondo, ch’egli può tutto, sia assente, che presente, o che la distanza de’ luoghi non può fare alcun ostacolo al suo potere. Il suo cuore è fedele e l’amor del prossimo, ch’era a lui molto inferiore, perché era un suo servo, l’impegna a soccorrerlo come un’altro sé stesso.”

Vedete cosa fa la fede? La fede diventa il motore della carità.

“La sua bocca è fedele, essa dimanda umilmente questa grazia a Gesù, e fa questa generosa protesta di fede, degna di esser ammirata e lodata dalla bocca di Cristo medesimo, ed essa da ora innanzi si consacrerà ad estendere ed ampliare la fede di Gesù di cui avrà l’onore d’essere il primo apostolo ed il primo predicatore, per convertir subito tutta la sua famiglia, ed estendersi in seguito a tutti quelli che vorranno ascoltare la sua parola e profittare del suo zelo.”

Quando tu credi, poi, testimoni, non solo operi. Lui fa del bene a questo servo, che sicuramente non se l’aspettava, ma poi diventa annunciatore. Se credi ne parli a tutte le persone a te care, poi ognuno sceglie liberamente, però questo Gesù diventa importante.

“Le sue mani sono fedeli, esse non mancheranno di operare per Dio, poiché gli hanno già fabbricata una sinagoga. I suoi piedi stessi son fedeli; eglino s’incamminano per andare a trovare Gesù, e ritornano con gioia dopo averlo veduto, ed aver intesi gli oracoli della sua bocca divina”.

È tutta la persona che si muove per amore di Gesù, quindi questo è un po’ il modello che ci viene proposto.

“Sottomettete il vostro spirito, riformate la sua curiosità, regolate le vostre parole, e non ne parlate che con un profondo rispetto. Credete dunque, amate ed operate, e voi avrete una fede perfetta.”

Questo è assolutamente importante per noi. E adesso sentite che bellissima preghiera:

“Ah Signore! Io ho ben motivo di diffidare della sincerità della mia fede, poiché il mio spirito non è abbastanza sottomesso quando voi gli parlate, o per la bocca de’ vostri ministri, o per le ispirazioni, poiché le mie buone opere non me ne hanno ancor data una prova sufficiente, e non ho sinora patito niente”

Per la fede in Gesù, cosa abbiamo patito noi? Cosa abbiamo perso? A cosa abbiamo dovuto rinunciare per rimanere fedeli a Gesù? Grazie al Cielo ci sono persone, e non sono poche, che hanno fatto, stanno facendo e sicuramente faranno scelte di fede molto importanti e radicali, con un prezzo altissimo.

“Spesso la mia fede anche nelle piccole avversità è molto languida, e non l’ho sinora difesa con calore e con forza nelle mondane adunanze!”

Certo, perché quando siamo insieme ai nostri amici, amici tra virgolette, abbiamo vergogna di fare il segno della Croce prima di mangiare; perché abbiamo vergogna di dire che dobbiamo andare alla Messa, e quindi non possiamo stare in spiaggia, in montagna, al centro commerciale, non so che cosa, stando ad oltranza; perché abbiamo vergogna di dire che rispettiamo la domenica, il riposo festivo… Questa è fede?

“Datemi dunque, o Signore, questa vera fede, poiché questo è il primo ed il più prezioso de’ vostri doni, e non posso salvarmi senza il suo aiuto, io credo però, o mio Dio! Ma aiutate la mia incredulità, dissipate i dubbi del mio spirito, tutta la sua vana curiosità — cioè sapere perché Dio fa così, perché qui, perché là — tutte le sue ostinazioni, e tutti i falsi pregiudizi col peso e coll’impero dei vostri divini oracoli. Persuadetelo invincibilmente di sottomettersi colla stessa docilità ed umiltà del Centurione, ma trattatemi colla medesima bontà. Dite solamente una parola, e la mia anima sarà guarita. Sbandite dal mio cuore tutti gli amori profani, poiché voi stesso m’insegnate, che per la fede purificate i nostri cuori. In vece loro, sostituitevi fiamme ardenti di carità, ed un inviolabile attaccamento alla religione, che avete stabilita e fondata col prezzo del vostro sangue, affinché io meriti di passare dall’oscurità all’evidenza e dalle pratiche rigorose della fede ai piaceri puri ed eterni, che voi avete promesso e che darete infallibilmente a quelli che vi saranno stati fedeli sino alla morte.” 

Questa era la preghiera, adesso vediamo il punto della passione:

“Trasportatevi in ispirito noi cenacolo, e siate attento al prodigioso mistero della benignità e dell’amore, che Gesù in esso vi manifesta, come per servire di preludio o di preparazione alle sue pene ed alla sua morte, com’anche per lasciare ai cristiani un’esempio dell’una e dell’altra di queste due grandi virtù. Non vi sfugga alcuna delle circostanze di una cerimonia sì santa, sì edificante e tanto istruttiva.”

Andiamo lì, al Cenacolo. 

“Gesù, dice il suo amato discepolo, sapendo che il tempo della sua morte era vicino, non contento d’aver sino allora amati i suoi discepoli, e dimostrato, il suo amore e la sua tenerezza in tutte le occasioni, che s’erano presentate, volle ancora sul fine della sua vita dar loro dei contrassegni più sensibili, e delle prove più autentiche, ed un esempio straordinario della più ardente carità e dell’umiltà la più profonda, affinché ne fossero vivamente penetrati, che ne profittassero, che non se ne scordassero mai, e che manifestassero colla loro predicazione questa grande azione a tutti i fedeli.”

L’importanza dell’umiltà che si unisce alla fede, adesso vedremo.

“Si alzò da tavola, si cinse d’un panno, mise egli stesso dell’acqua in un catino, e cominciò a lavare i piedi ai suoi apostoli, e ad asciugarli.”

Qui Pietro si confonde e non vuole.

“La carità porta il superiore ai piedi degli inferiori. Pietro fu obbligato di arrendersi, e si contentò per ubbidire di vedere a’ suoi piedi il suo maestro, il suo Salvatore ed il suo Dio.”

Addirittura questa umiltà porterà Gesù a umiliarsi ai piedi del traditore. Non succederà nulla nel cuore di Giuda? Neanche un gesto così umile, così umiliante, può far cambiare il cuore di Giuda, perché è un cuore di pietra, un cuore morto alla fede, alla carità e alla verità.

E allora, se noi vogliamo avere questa fede umile, cominciamo a chiedere al Signore la grazia di rinnegarci e di saperci abbassare. Vi auguro di cuore di trascorrere un santo giorno tutto dedicato alla fede.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus. Amen. 

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga. 

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

VANGELO (Lc 9, 22-25)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».

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