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Il manoscritto del Purgatorio, parte 13

Il manoscritto del Purgatorio

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: “Il manoscritto del Purgatorio” di sabato 10 dicembre 2022 memoria della Beata Vergine Maria di Loreto

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Mt 17, 10-13)

Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a sabato 10 dicembre 2022.

Oggi festeggiamo la Beata Vergine Maria di Loreto. Molti di noi abitano a Loreto o vicino a Loreto e sicuramente quest’oggi avranno la gioia e l’onore di andare per tutti noi a rendere omaggio alla Piccola Casa di Loreto dove Padre Pio diceva che la Vergine Maria, che in tanti altri luoghi è apparsa, lì passeggia continuamente; molto spesso hanno visto Padre Pio passeggiare in preghiera nella Piccola Casa di Loreto, dunque è un luogo dove è bene andare per sostare un po’ in preghiera.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo diciassettesimo del Vangelo di san Matteo, versetti 10-13.

Ho già proposto diverse meditazioni, una di sicuro, ma forse anche qualcuna di più, sulla Beata Vergine di Loreto, sulla casa di Loreto e rimando a quelle.

Penso d’altra parte che basti veramente andarci e starci per entrare nello spirito Mariano con la famiglia di Nazareth; anche Santa Teresina è stata a Loreto e, insieme con lei, tantissimi santi e beati: c’è proprio l’elenco con tutti i loro nomi.

Continuiamo la nostra lettura del Manoscritto del Purgatorio.

 Appoggiatevi tranquillamente sul Cuore adorabile del vostro Gesù. DiteGli tutte le vostre pene come ad un amico; Egli vi comprenderà, ma quel che vi ho detto a riguardo del cantuccio nel suo divin Cuore, vi sarà svelato solo quando sarete più interiore di quanto lo siete al presente.

Ci sono delle cose bellissime che non possiamo capire, quindi più diventiamo persone interiori, più comprendiamo le cose più belle e le cose più semplici. ‘Il cantuccio nel suo Divin Cuore’… bellissima questa espressione! Che cosa vorrà dire per questa suora? Lo capirà quando sarà cresciuta ulteriormente nell’interiorità.

Anche qui l’anima del Purgatorio ci richiama a considerare Gesù come il nostro amico per eccellenza, perché così Egli vuole essere trattato, e a confidarGli le nostre pene che sono tante: tutti noi abbiamo tante pene nel cuore. A chi dirle? Ormai abbiamo imparato che vanno dette a Gesù.

(Dinanzi al SS. Sacramento) (questo è il luogo dove avviene questo dialogo) – Vedete com’è solo Gesù! Eppure in questo momento potrebbero esserci più persone, se si avesse un po’ più di buona volontà. Ma, quanta indifferenza…, anche tra le anime religiose! Nostro Signore è sensibilissimo a questo riguardo. Almeno, amateLo voi in luogo di codeste anime ingiuste ed il buon Gesù sarà risarcito di tale noncuranza.

Anche oggi possiamo dire che Gesù è solo nelle tante chiese e cappelle dove è presente nella Santa Eucarestia, invece dovrebbe essere per noi motivo per correre, stare e invece… 

Noi corriamo per tante cose: la panettiera, la parrucchiera, per dipingerci le unghie, per andare dal dentista, per andare a giocare a pallone, per andare al bar, ma non si corre per andare da Gesù o, meglio, talvolta si corre perché si è in ritardo, non perché uno non ce la fa più senza il suo Gesù. Sicuramente ci sono giovani, anziani, diverse persone che hanno questo ardore – su questo non ho dubbi – però non sono la maggioranza, e questo non va bene. E quest’anima dice che, se si avesse maggior volontà, ci potrebbero essere più persone: al mattino fa freddo… dormo cinque minuti in più… non sento la sveglia; alla sera sono di corsa perché devo andare a fare la spesa… il lavoro mi impegna molto… 

Ditemi voi: chi è che lascerebbe da solo il suo amico, sapendolo solo? L’amico che sa che il suo amico è solo, se le inventa tutte pur di non lasciarlo da solo! Un amico non regge al pensiero che il suo amico o la sua amica siano soli! Deve fare qualcosa!

Ma — dice lei — quanta indifferenza…, anche tra le anime religiose!

È vero! Alle volte verrebbe da dire ‘soprattutto’ tra le anime religiose, tra quelle che dovrebbero avere più il senso dell’amicizia con Gesù e non lasciarlo solo. Che poi, se c’è una cosa proprio brutta, veramente brutta, è la sala con la televisione piena e la chiesa o la cappella vuote. Questo è brutto! Qualunque siano le ragioni, è brutto. Soprattutto adesso che ci sono i mondiali… è brutto perché una palla non può essere più importante di Gesù Cristo presente veramente, realmente e sostanzialmente! E non posso arrivare in ritardo alla preghiera, alla Messa e all’incontro con Gesù perché ho il calcio da guardare… è brutto! È ingiusto, cattivo! Non è questione di fragilità o debolezza: Gesù è più importante di un pallone, o dovrebbe esserlo. E l’anima del Purgatorio dice che: 

Nostro Signore è sensibilissimo a questo riguardo.

Ci credo! Se Lui è l’amico degli amici; se mi ama teneramente, dolcemente, affettuosamente: se Gesù è l’Amore, come potrebbe essere insensibile e dire: “Fa niente…”?

Almeno, amateLo voi in luogo di codeste anime ingiuste.

Non amare Gesù, non corrispondere all’Amore di Gesù, mi verrebbe da dire, prima di essere una mancanza di carità, è una mancanza di giustizia, perché amare Gesù è un atto di giustizia perché non posso fare diversamente, in nome del fatto che Lui mi ha donato il Suo Cuore Eucaristico da mangiare! Dunque è giusto e doveroso! 

Se Gesù dovesse dirmi ‘grazie’ perché sono davanti a Lui, io dovrei rispondere: “Come, ‘grazie’?” Non è un atto di bontà o di amore il mio – cercate di capirmi – ma prima ancora un atto di giustizia. Se non lo facessi, non significherebbe che amo un po’ di meno Gesù… no, significherebbe che sono ingiusto, perché nessuno è morto per me; nessuno si è ‘svenato’ per me; nessuno si è dissanguato per me; nessuno è stato sputato, bastonato, schiaffeggiato per me. Nessuno! Ma chi mai lo ha fatto per me? Appena succede qualcosa di un po’ difficile nella mia vita oppure quando ho bisogno di qualcosa, spariscono tutti, non c’è più nessuno! 

Solo Gesù è sempre presente; solo Gesù fa sentire sempre la Sua presenza, consola comunque; anche quando siamo immersi nel peccato più schifoso, è lì a tirarci fuori. Questa cosa dobbiamo dircela e dircela fino in fondo; facciamo un atto di verità per una volta! 

Voi immaginate se sapessimo i peccati gli uni degli altri? Provate a immaginarlo… chissà… probabilmente non ci sarebbe più nessuna amicizia! Noi diremmo: “Ah, ma io non credevo che quella persona fosse capace di fare quelle cose!”. Perché, scusa, chi non è capace di fare qualunque cosa a questo mondo? Ti scandalizza? Perché? Purtroppo quando si è lontani da Do si fa questo e altro! E allora noi che cosa facciamo? Quando scopriamo qualcuno che ha fatto qualcosa che non è nascosto in confessionale, ma è risultato evidente, noi lo usiamo per rinfacciarglielo alla prima occasione dicendo: “Tu stai zitto; tu non correggere me, io non correggo te… mal comune, mezzo gaudio…”. 

Però la prima volta che mi torna utile, io quella cosa te la rinfaccio! Terribile! Una cattiveria: io ti rinfaccio il tuo male. Non vengo a dirtelo, seduta stante, per correggerti – e sarebbe un grande atto di amore – no… tengo quel tuo male nella mia faretra: al momento opportuno, quando mi sembra che tu faccia un po’ il ‘santino’ rimproverandomi qualcosa, io… tac! scocco la prima freccia, non davanti, però… dietro! E te la becchi alle spalle! Perché? “Dovevi stare zitto! Vieni a mostrarmi la mia debolezza? Allora io uso la tua per ferirti: anche tu hai detto, anche tu hai fatto…”. 

Gesù non fa così: Gesù non usa la nostra prostrazione nel male, la nostra incoerenza, il nostro peccato… Gesù non è così! Paura dei castighi di Gesù? Ma io ho paura di quello che un essere umano è capace di pensare, di escogitare nella sua mente perversa, non dei castighi di Gesù! Di quanto male siamo capaci? Di quali frasi cattive siamo capaci? Gesù non fa queste cose. Ecco perché stare con Lui è un atto di giustizia: nessuno ci ama come Lui. Possiamo andare davanti a Gesù anche quando siamo immersi nel peccato più nero: Gesù non caccia nessuno, Gesù soffre ed è ferito dal nostro peccato, ma non caccia nessuno. Certo… finché siamo in vita e finché non diciamo che il peccato è l’ultima parola sulla nostra vita.

E l’anima del Purgatorio aggiunge: “Andate voi a far compagnia a Gesù, a dare un saluto a Gesù”

ed il buon Gesù sarà risarcito di tale noncuranza.

Insegnatelo ai bambini; a me i bravi sacerdoti hanno insegnato che appena arrivavo in oratorio la prima cosa da fare era girare a destra, andare in cappella a salutare Gesù… poi andare a giocare! Che bella questa cosa: me l’hanno scritta nel DNA e se voi analizzaste la mia ‘elica’, vedreste che c’è dentro anche ‘Vai a salutare Gesù e poi entri in oratorio’. E quando passiamo davanti a una cappella o a una chiesa, questa cosa nella vita si traduce non nel farmi i fatti miei, ma nell’andare a salutare Gesù; potreste scoprire che non lo fa nessuno, di essere gli unici… bene… è l’occasione di risarcire Gesù di tanta noncuranza! 

Perché uno dovrebbe pensare solo ai fatti suoi? Uno deve pensare ai suoi studi, al suo lavoro, al pullman da prendere e a tutte queste cose…Come imposto la mia giornata? Come la trascorro in riferimento a Gesù?

Mortificatevi quanto al corpo e soprattutto quanto allo spirito! Dimenticate, rinunziate totalmente a voi stessa. Non badate mai a quel che fanno le altre. Il buon Dio non richiede da tutte le anime la stessa perfezione. Non tutte sono rischiarate dagli stessi lumi; voi però, che Gesù illumina, guardate sempre a Lui, Egli solo sia il vostro fine in ogni cosa!

Impariamo la mortificazione che significa dire ‘no’ a stessi, non farsi guidare dalla fame, dalla curiosità, dalla sete, dal riposo: non farsi guidare da queste cose, dire dei ‘no’, darsi dei ‘no’.

Impariamo a rinunciare a noi stessi; impariamo un po’ anche a dimenticarci santamente.

Non badate mai a quel che fanno le altre.

Come è difficile! Come è difficile non guardare quello che fanno gli altri! Primo perché abbiamo gli occhi; secondo perché talvolta sono talmente grosse le cose che uno non riesce a non vederle; terzo perché siamo anche un po’ curiosi.

Dobbiamo invece imparare a restare un po’ concentrati su noi stessi e dentro noi stessi. Qui Santa Teresa d’Avila ci è di grandissimo insegnamento: nella sua bellissima opera Il Castello Interiore proprio nelle prime mansioni al capitolo primo, paragrafi 6 e7, ci richiama a questo rientrare in se stessi. Dice: “Se il castello è l’anima, per entrare nel castello e non stare solamente lì nei dintorni, è necessario entrare in se stessi”.

Come faccio ad entrare in me stesso? Santa Teresa dice che la porta per entrare nel castello, nella nostra anima, in noi stessi, sono l’Orazione e la Meditazione. 

Orazione, quindi? Senza andare a prendere tutta la bellissima riflessione che Santa Teresa fa sull’Orazione, in modo molto stringato lei dice che non posso chiamare Orazione quella di colui che non considera con Chi parla, non considera che cosa domanda, non considera a Chi domanda, benché muova molto bene le labbra. Per sapere se abbiamo fatto bene Orazione, chiediamoci innanzitutto: “Nella mia preghiera ho considerato con Chi stavo parlando, cioè Dio? Ho considerato Chi è che parla (pensate a quando stiamo leggendo i Salmi, quando recitiamo l’Ufficio o il Rosario)? Mi sto rendendo conto che io sto parlando a Dio? Mi rendo conto di quello che sto dicendo? E in questo mio parlare a Dio che cosa sto chiedendo? E a Chi domando? A Dio! Vedete? Tutto termina su Dio. Se non ci sono queste quattro cose, Santa Teresa dice che non c’è Orazione. Semplice! 

Poi Santa Teresa dice:

Se alcuno ha l’abitudine di parlare con la maestà di Dio come con uno schiavo, senza pensare se dice bene o male, contento di quello che gli viene in bocca o ha imparato a memoria per averlo recitato altre volte… non tengo ciò per orazione, né piaccia a Dio che vi siano cristiani che così facciano.

Senza pensare se dice bene o male”… parla a Dio come uno schiavo ripetendo delle parole così! Santa Teresa sa benissimo che noi siamo purtroppo toccati dalla distrazione e non sta parlano della normale distrazione che capita a tutti, ma è piuttosto il fatto che mi abituo a recitare formule senza pensare con Chi parlo, Chi parla, che cosa domando e a Chi domando. 

Senza questo noi non possiamo entrare nel castello, nell’anima… tutto torna! 

L’anima del Purgatorio dice che dobbiamo lasciare stare gli altri; che Dio non chiede a tutti la stessa perfezione (lo abbiamo già visto) e poi aggiunge:

voi però, che Gesù illumina, guardate sempre a Lui, Egli solo sia il vostro fine in ogni cosa!

Mangi? Bevi? Dormi? Cammini? Guidi? Fai silenzio? Parli? Gesù sia il fine! 

Prima di qualsiasi azione, osservate ed esaminate se Gli farete cosa gradita, e questo è tutto per voi. Il suo sguardo, il suo amore e il suo beneplacito devono bastarvi. Un’indifferenza, una mancanza di riguardo da parte vostra L’offende, mentre invece un frequente ricordo della sua santa presenza, una breve elevazione, uno sguardo, una piccola attenzione nei suoi riguardi, Gli fan piacere ed Egli è sensibile a questo.

Dal Purgatorio si vedono le cose da un altro punto di vista…

Chiediamoci sempre se quello che facciamo o non facciamo, ciò che diciamo Gli sia gradito; cerchiamo sempre la benedizione di Gesù; mai indifferenza! Una margherita è tanto per Gesù; una piccola elevazione, uno sguardo, un saluto, un “ti amo” sono graditi a Gesù! Gesù è sensibile a tutto questo! 

Bene, credo che oggi in un sabato così bello e denso della memoria della Beata Vergine Maria di Loreto abbiamo di che riflettere.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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