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Solo in Gesù c’è la salvezza

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di venerdì 22 aprile 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Solo in Gesù c’è la salvezza

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

 

Eccoci giunti a venerdì 22 aprile 2022.

Abbiamo ascoltato la Prima Lettura della Santa Messa di oggi, tratta dal capitolo IV degli Atti degli Apostoli, versetti 1-12.

Possiamo dire che San Pietro si sta riscattando molto bene dal suo triplice rinnegamento.

Che bello sentire il capo degli Apostoli parlare con così tanta chiarezza, con così tanta determinazione, con così tanta assolutezza, unicità, di Gesù.

È bello, è proprio bello! Ed è bello tutte le volte che noi incontriamo qualcuno che ci parla e che parla di Gesù così, dando a Dio quello che è di Dio.

Pietro, insieme a Giovanni (ma adesso qui è Pietro che parla, essendo il capo degli Apostoli), si trova davanti a un consesso di persone importantissimo a livello religioso: i capi, gli anziani, gli scribi, il sommo sacerdote, poi Caifa, poi Giovanni, poi Alessandro e tutti quelli che appartenevano a famiglie di sommi sacerdoti, insomma c’era proprio la “Cupola” potremmo dire, o meglio il Ghota, della realtà religiosa del tempo, e lui è da solo. Sì, insieme a Giovanni, ma non ha tutta questa corte accanto a sé.

La domanda è sempre quella, la storia si ripete in continuazione: «Con quale potere o in nome di chi tu hai fatto queste cose?»

Vabbè… viene messo sotto processo, viene incarcerato, perché aveva guarito uno storpio e poi perché insegnavano al popolo e annunciavano in Gesù la resurrezione dei morti, capite? Questa è la ragione profonda. L’occasione è la guarigione dello storpio. Considerate che cinquemila persone che lo seguono, cioè che aderiscono e si aggiungono, non sono tre persone…

Allora, San Pietro, pieno di Spirito Santo (perché solo chi è pieno di Spirito Santo può dire queste cose), ha la possibilità di fare una testimonianza meravigliosa, esattamente come Gesù, quando diceva: «Non vi preoccupate quando sarete chiamati davanti ai tribunali, perché lo Spirito Santo vi suggerirà in quel momento cosa dire, cioè sarà attraverso lo Spirito Santo che voi Mi renderete la giustizia testimonianza».

“Venivano interrogati sul beneficio arrecato ad un uomo infermo”

Che è una follia, avrebbero dovuto ringraziarli! No, invece vengono interrogati.

“Sia noto a tutti voi che: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno…”

Cioè gli tira fuori la Carta d’identità (onde evitare equivoci) e anche il Codice a barre.

“… nel nome di Gesù Cristo il Nazareno…”

Cioè proprio Lui. Non che ci fossero possibilità di dubbio, ma è come dire: «Te lo dico proprio bene: Nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, cioè Lui e nessun altro, proprio Lui, proprio quello lì».

“… che voi avete Crocifisso”

Cioè a ciascuno viene dato il suo: lui Lo ha rinnegato, ma voi Lo avete Crocifisso… capite? Questo vuol dire essere veri, questo vuol dire essere umili, cioè riconoscere i dati di realtà, dare a ciascuno il suo: «Voi Lo avete crocifisso, Dio Lo ha resuscitato dai morti. Quest’uomo, vi sta innanzi risanato nel Suo Nome».

Loro dicono: «Noi lo abbiamo guarito nel Nome di Gesù Cristo, il Nazareno, questo è un dato di fatto. Se voi ci chiedete: “Come?”, noi rispondiamo: “Così”. “In nome di chi?” “Il Suo”. Questo era storpio e adesso cammina. Ora, se voi siete onesti intellettualmente (ecco il discorso che abbiamo appena fatto ieri) e non siete pieni di pregiudizi, ideologie, orgoglio, superbia e quant’altro, voi dovreste dire: “Beh, basta. Di fronte a questo, la guarigione di uno storpio, va bene, abbiamo sbagliato, dobbiamo rifare tutto da capo”».

Vabbè, si rifà. Anche il ragno rifà la ragnatela tutta da capo quando gli viene rotta, no? Non è che prende e si suicida… avete mai visto un ragno impiccato? No. Ricomincia…. è così che funziona.

“Questo Gesù è la pietra”.

È interessante che Gesù dice a Pietro: «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa». Bellissima questa espressione di Gesù!

Qui invece Pietro dice: «Questo Gesù è la pietra», cioè si rimandano l’uno all’altro. È bello questo rimando, questo specchiarsi uno nell’altro.

Da una parte: «Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa». Dall’altra: «Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi costruttori».

Gesù non è “una” pietra eh, non è una delle tante, Gesu è “la” pietra, è la pietra diventata d’angolo, cioè è il perno, è proprio la struttura portante.

È adesso arriva il pezzo da novanta proprio, adesso San Pietro cala l’Asso di quadri, bellissimo, quello con l’aquila, quando si gioca a Briscola e la Briscola è di quadri, vi ricordate?

Capite? È il top.

“In nessun altro c’è salvezza”.

Capite?

Quindi, non lo dice Padre Giorgio, non lo dice il signor Tizio o il signor Caio, lo dice San Pietro, questa è “Parola di Dio”.

“In nessun altro c’è salvezza”.

Uno può dire: «Non mi piace… Non mi sta bene… Mi fa venire l’orticaria… Ma io pensavo… Ma io credevo… Ma io vorrei…»

No! È scritto: “In nessun altro c’è salvezza”.

Se ti sta bene è così, se non ti sta bene, evidentemente non sei un discepolo di Gesù, fine della discussione, perché qui, alla fine, durante la Messa, si è detto: «Parola di Dio!», «Rendiamo grazie a Dio!»

Allora, o è “Parola di Dio” o non è “Parola di Dio”.

Se per qualcuno non è “Parola di Dio”, non fa parte della Chiesa di Gesù Cristo. Basta, fine.

“In nessun altro c’è salvezza”, in nessuno.

Tanto per chiarirci continua:

“Non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati”.

Siccome uno dice: «Magari non hanno capito, magari qualcuno interpreta, fa le sue letture…»

Allora San Pietro dice: «Te la spiego bene, te la metto giù bene: in nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati. Cioè, se tu vuoi essere salvato, è nel Nome di Gesù, non c’è un altro nome, non esiste, solo il Nome di Gesù».

Questo che conseguenze ha?

Beh… secondo la famosa logica del cerbiatto Bambi (di cui sopra, qualche omelia fa)… a voi l’ardua sentenza, ciascuno tiri le sue conseguenze. Non c’è bisogno che sia io a tirarvele, perché sono talmente evidenti, talmente macroscopiche, talmente elefantiache, che, se uno non le vede da solo, allora neanche se ci fosse qui San Giovanni Crisostomo riuscirebbe a fargliele vedere! Spiegarle, enumerarle, elencarle, sarebbe un insulto all’intelligenza di chi ascolta, oltre che un atto di somma imprudenza. Quindi, basta. Stiamo in pace!

Uno legge queste cose e dice: «Ok. Allora adesso cominciamo a fare quello che facevamo in prima superiore, le proiezioni ortogonali. Prendi i punti e cominci a tirare le righe, viene fuori l’altra immagine…»

Così, impariamo, forse, ad avere con Gesù un rapporto anche diverso.

Sì… dipende se Lo vogliamo come pietra d’angolo della nostra vita, dipende… oppure, se anche noi, come questi sapienti costruttori Lo vogliamo scartare.

È un misto: prima L’hanno scartato, poi L’hanno ammazzato, e dopo che L’hanno ammazzato, L’hanno ancora scartato… però è quel Nome, l’unico Nome, che porta alla salvezza, quindi…

Bisogna vedere la salvezza di che cosa… nella Scrittura è la salvezza del corpo e dell’anima, però bisogna vedere se ci interessa… perché, se a noi non interessa…

Se a noi interessa un altro tipo di salvezza, quella appunto proposta oggi, che è la salvezza a tutti i costi del corpo, ma quella dell’anima non ci interessa, perché non interessa a nessuno, la salus animarum non interessa più a nessuno, lo zelo per le anime non interessa più a nessuno, il darsi da fare per la vita eterna non interessa più a nessuno, la vita eterna non esiste più, allora…

Adesso abbiamo solo a cuore di stare attento a questo, a quello e a quell’altro, ai nostri equilibri metabolici e quant’altro, ma poi sto corpo lo lasceremo qui… Per l’amor del Cielo, è bello, è importante, va tenuto bene, va conservato bene, va curato, però l’anima?

Questo, ad un certo punto lo dobbiamo pur lasciare, ma dell’anima, che entrerà nella vita o nella morte eterna, cosa facciamo? Chi ne parla?

Quando ne parliamo? Quando approfondiamo questo tema?

In che modo? Quando diventa un caso serio?

Quando noi ci preoccupiamo di portarla avanti bene? Capite?

Allora vi auguro, e auguro a me per primo, di trovare la nostra salvezza solo in Gesù, perché solo lì c’è, perché Lui è “la” pietra, e in nessun altro, se non in Lui, c’è la salvezza.

Solo in questo modo possiamo essere salvati!

 

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

 

PRIMA LETTURA (At 4, 1-12)

In quei giorni, Pietro e Giovanni stavano parlando al popolo, [dopo la guarigione dello storpio,] quando sopraggiunsero i sacerdoti, il comandante delle guardie del tempio e i sadducèi, irritati per il fatto che essi insegnavano al popolo e annunciavano in Gesù la risurrezione dai morti. Li arrestarono e li misero in prigione fino al giorno dopo, dato che ormai era sera. Molti però di quelli che avevano ascoltato la Parola credettero e il numero degli uomini raggiunse circa i cinquemila.
Il giorno dopo si riunirono in Gerusalemme i loro capi, gli anziani e gli scribi, il sommo sacerdote Anna, Càifa, Giovanni, Alessandro e quanti appartenevano a famiglie di sommi sacerdoti. Li fecero comparire davanti a loro e si misero a interrogarli: «Con quale potere o in quale nome voi avete fatto questo?».
Allora Pietro, colmato di Spirito Santo, disse loro: «Capi del popolo e anziani, visto che oggi veniamo interrogati sul beneficio recato a un uomo infermo, e cioè per mezzo di chi egli sia stato salvato, sia noto a tutti voi e a tutto il popolo d’Israele: nel nome di Gesù Cristo il Nazareno, che voi avete crocifisso e che Dio ha risuscitato dai morti, costui vi sta innanzi risanato. Questo Gesù è la pietra, che è stata scartata da voi, costruttori, e che è diventata la pietra d’angolo. In nessun altro c’è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati».

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