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“Comunione spirituale e comunione psichica” da “Vita comune” di D. Bonhoeffer. Parte 11

Comunione spirituale e comunione psichica

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: “Comunione spirituale e comunione psichica” tratta dal testo “Vita comune” di Dietrich Bonhoeffer.
Mercoledì 25 gennaio 2023

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

VANGELO (Mc 16, 15-18)

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro:
«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.
Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a mercoledì 25 gennaio 2023. Oggi festeggiamo la conversione di San Paolo, apostolo. Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo sedicesimo del Vangelo di san Marco, versetti 15-18.

Continuiamo la nostra lettura e commento sul Bonhoeffer .

C’è un tipo di conversione «psichica». Essa si presenta con tutte le apparenze di un’autentica conversione…

State attenti a quello che vi leggo adesso, perché è molto importante!

… allorché un individuo o un’intera comunità sono profondamente scossi e condizionati dall’abuso inconsapevole o deliberato che un uomo dotato di superiore autorevolezza può fare delle proprie doti. Questo è un caso di azione immediata di un’anima su altre anime. Il più debole è stato sopraffatto dal più forte, la resistenza del più debole è crollata sotto l’impressione della personalità dell’altro. È stato violentato, non è stato vinto dalla forza della causa. Il che risulta non appena sia richiesto un impegno per questa stessa causa, indipendentemente dalla persona cui si è legati, o addirittura in contrasto con essa. In questo caso, colui che si è convertito in modo psichico va incontro al fallimento; risulta così evidente che non si trattava di una conversione per opera dello Spirito santo, ma di un uomo, e quindi di una conversione inconsistente.

Uno dice: “Io mi sono convertito!”. Oggi va di moda fare i racconti delle conversioni: “Io mi sono convertito: prima conducevo una vita terribile, ora non più e mi sono dato totalmente al Signore”. E presento anche i segni di una conversione! Ma a motivo di che cosa ti sei convertito? Potremmo chiedere: a motivo di chi, ti sei convertito? 

Noi dobbiamo andare a vedere chi sta all’origine del nostro cambiamento, nel nostro presunto cambiamento, perché il fatto che ci siano segnali di conversione non significa che ci sia una conversione in atto! 

(Oggi ricordiamo la conversione San Paolo, quindi è perfetto e sembra che io abbia fatto apposta a parlare di questo, visto il Vangelo e la festa del giorno).

Bonhoeffer ci chiede: “Da che cosa capiamo che una persona si sia convertita cristianamente?”. Dal fatto che, se a questa persona viene richiesto un impegno di vita, un comportamento di vita importante che lo riguarda personalmente e non è legato ad altri — pensiamo al posto di lavoro, alla sua famiglia, a qualcosa che lo riguardi direttamente, intimamente oppure intimamente nella sua persona, magari anche qualcosa che lo sorprende — se la sua conversione è psichica, cioè falsa e puramente naturale, questa persona crolla, non è in grado, non riesce non riesce a comportarsi da convertito!

Pensate a Saulo: a motivo di chi si converte? Di Gesù! Incontra Gesù, la luce e la voce. E da lì? Da lì Saulo incontrerà Ananìa — che non è la ragione della sua conversione, ma un mezzo attraverso il quale essa si compirà — e Saulo diventa progressivamente san Paolo: affronterà delle persecuzioni terribili, fatiche sovrumane, la morte a causa di Gesù… e tutto riuscirà a fare perché Saulo non si è convertito a causa di un uomo, non si è convertito perché ha vissuto una esperienza suggestionante. Saulo si è convertito a causa di Gesù, cioè per opera dello Spirito Santo: quando opera lo Spirito Santo, il cambiamento è radicale e sostanziale, riguarda tutta la persona e non riguarda un settore.

Allora succede che chi vive le conversioni psichiche ripresenta il comportamento che aveva prima, quando era lontano da Dio; ripresenta il suo comportamento sacralizzato nella sua vita apparentemente religiosa: sembra un convertito, ma in realtà è un lupo che ha perso un po’ di pelo, ma non ha perso il vizio: resta lupo e non è diventato agnello! No: è lupo! 

Dobbiamo stare molto attenti a queste false conversioni! Per esempio, pensate a una persona superba: era superba prima di convertirsi, poi si converte e “cambia il pelo della superbia” che prima poteva esser legata all’affermazione di sé, al potere mondano per diventare poi legata al potere religioso. Prima cercava il consenso e il placet del suo capo e poi, dicendo: “Adesso disprezzo tutte queste cose”, cerca il consenso del suo parroco! Eh, no! Vedete? È sempre quello: cambia il pelo, ma è sempre superbia.

Se tu ti converti veramente, capisci che non devi cercare il plauso dell’uomo. Punto! Che sia il tuo capo, il tuo parroco, chicchessia, non ha importanza: tu hai imparato che devi cercare il plauso, la benedizione e la gloria di Dio, non la tua e non quella degli uomini. 

Questa conversione è possibile solo se c’è stato un vero incontro con Gesù, se la ragione di questa conversione è Gesù, perché, se no, dice Bonhoeffer, se tu sei stato condizionato da un uomo dotato di superiore autorevolezza, dalle sue doti e dal suo fascino, tu hai un’azione immediata di cambiamento sulla tua vita, non perché tu ti sia convertito, ma perché tu sei stato sopraffatto, perché la tua resistenza interiore è crollata non davanti alla gloria di Dio, ma sotto la pressione forte dell’altro.

Quindi — bella questa frase — tu sei stato violentato, non sei stato vinto dalla forza della causa: le cose che fai, perché le fai? Perché c’è una personalità forte che ti preme perché tu le faccia, quindi le fai per paura? O le fai per la forza interna di verità che quella causa ha? Le fai perché è giusto farlo, perché il farlo ti è evidente come manifestazione e conseguenza della verità? O le fai perché, se no, succede che… ? Perché lo fai? Perché ti comporti così e non in altro modo? Se questa persona così forte, influente, potente nella tua vita non ci fosse? Quando non c’è, come ti comporti? Mio figlio si comporta in questo modo perché ha capito che è giusto fare così, o perché ci sono io che altrimenti lo castigo? È una cosa simile.

Infatti, si vedono le persone che, quando non c’è una vera conversione, non introiettano, non assimilano la struttura, quindi sono sempre alla rincorsa, non riescono mai a saltare sul treno: sono sempre lì a rincorrerlo. Non riescono a fare parte di quella realtà, ma la rincorrono continuamente, come il coniglio che rincorre la carota ma non la raggiunge mai!

Ricordate quando eravamo piccoli e vedevamo Willy il Coyote? Beep-Beep… zoooom! Noi facciamo la fine di Willy il Coyote che non riesce mai a prendere l’uccello: arriva a un millimetro dal prenderlo ma non ci riesce perché gli cade in testa un masso. Noi corriamo il rischio di fare quella fine! Ricordate Gatto Silvestro? Alla fine, quell’uccellino, quel canarino non riesce mai a prenderlo. Tom e Jerry? Lo stesso! Ma noi non siamo Gatto Silvestro, speriamo di non essere Gatto Silvestro! 

La conversione o è seria o lasciamo perdere; o è ancorata a Gesù Cristo oppure no, vuol dire che abbiamo sbagliato porto, sorgente: non può essere ancorata a un uomo, nel modo più assoluto! Non può dipendere da un uomo altrimenti sarà un fallimento continuo e noi diremo: “Ecco, non ce la faccio; nessuno mi aiuta; non ci riesco!”. E poi saremo perennemente tristi, scontenti, insofferenti, sempre insofferenti e questo non va bene: la colpa è nostra e questa è proprio una colpa perché abbiamo impostato la nostra vita a partire dagli uomini e non da Dio.

Mi fermo qui perché quello che abbiamo meditato oggi è abbastanza intenso e anche perché domani vedremo uno sviluppo ulteriore molto importante. Vedremo che, come esiste la conversione psichica, così pure esiste — Bonhoeffer scrive — un amore del prossimo su “basi psichiche”. E vedremo la differenza tra amore psichico e amore spirituale; vedremo quanto sia diffuso l’amore psichico che, in realtà, è un falso amore così come la conversione psichica è una falsa conversione.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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