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“Comunione spirituale e comunione psichica” da “Vita comune” di D. Bonhoeffer. Parte 17

Comunione spirituale e comunione psichica

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: “Comunione spirituale e comunione psichica” tratta dal testo “Vita comune” di Dietrich Bonhoeffer.
Martedì 31 gennaio 2023

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

PRIMA LETTURA (Eb 12, 1-4)

Fratelli, anche noi, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento.
Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio.
Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo. Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a martedì 31 gennaio 2023. Quest’oggi festeggiamo san Giovanni Bosco.

 Abbiamo ascoltato la prima lettura della Santa Messa di oggi, tratta dal capitolo dodici della Lettera agli Ebrei, versetti 1-4.

Continuiamo la nostra lettura e il nostro commento sul libro di Bonhoeffer, Vita Comune.

L’amore psichico vive di un’oscura brama incontrollata e incontrollabile, l’amore spirituale vive nella chiarezza del servizio ordinato secondo la verità. L’amore psichico determina asservimento umano, vincoli di dipendenza, indurimento; l’amore spirituale genera la libertà dei fratelli nella sottomissione alla Parola (e io aggiungo: e all’Eucarestia). L’amore psichico coltiva artificiosi fiori di serra, l’amore spirituale produce i frutti, che crescono perfettamente sani secondo la volontà di Dio a cielo aperto, esposti alla pioggia, alla tempesta e al sole.

Come abbiamo visto nei giorni scorsi, c’è una differenza enorme tra amore spirituale e amore psichico, quindi tra comunione spirituale e comunione psichica. Tutte le volte che nella mia vita, nel rapporto con gli altri e anche nel rapporto con Dio sperimento una brama incontrollata e incontrollabile, io non sto vivendo l’Amore del Vangelo, l’Amore proposto da Gesù, la carità che ci è stata insegnata, ma sto vivendo qualcosa assolutamente legato a me e al mio egoismo. Questa “oscura brama” veramente è incontrollata e incontrollabile, è come se uno non riuscisse a fare diversamente, è come se – passatemi il termine – uno fosse “posseduto” da questa brama, da questo desiderio veramente indomabile, sembrerebbe indomabile. Lo abbiamo già visto i giorni scorsi!

Sicuramente l’amore psichico non è contraddistinto dal servizio ordinato secondo la carità: non è la carità che lo muove. L’amore psichico è mosso solo dalla brama, quindi determina asservimento, dipendenza e indurimento. Non è detto che sia presente così nell’intenzione di chi vive secondo un amore psichico, ma di sicuro questi sono i fiori malati che produce. 

Nei giorni scorsi abbiamo già parlato del farsi una propria immagine dell’altro, di ciò che l’altro deve essere, di ciò che l’altro è e deve essere; questa volontà di prendere l’altro nelle proprie mani e via di seguito. Abbiamo già visto tutte queste caratteristiche brutte e negative tra le quali anche l’asservimento e la dipendenza da parte dell’altra persona e anche l’indurimento, perché (ricordate?), quando viene deluso, l’amore psichico diventa odio perché non è capace di amare nella libertà e nella verità; non è ordinato dalla verità, ma solo da se stesso, dal suo egoismo, dalla sua brama.

Quanto della nostra fede, quante fedi e quanti cammini spirituali ci sono che sono molto psichici e poco spirituali, dove si vuole addirittura asservire Dio a noi stessi e non si vuole seguire Dio nella verità che ci propone. Si vuole costringere Dio dentro ai nostri schemi. Certo, nell’asservimento umano, nel vincolo di dipendenza che produce l’indurimento del cuore, in apparenza tutto è più facile perché non c’è la libertà della persona che dice: “No, questo no!”, ma c’è una persona che è asservita e rinnega la propria coscienza, rinnega, per esempio, i Comandamenti di Dio per tale dipendenza!

Noi pensiamo: “No, questi discorsi non sono per noi, non sono per me!” certamente, ovviamente ma provate a pensare a tutte le volte in cui noi tradiamo il Terzo Comandamento perché “devo stare a casa a fare da mangiare perché alla domenica arrivano i parenti a farmi visita e quindi non vado a Messa”, per esempio, per dirne una!

“Siccome ci sono in casa i parenti, io non vado a fare la visita a Gesù, perché mi sembrerebbe di mancare di rispetto verso i parenti”. E verso Gesù? Ci sembra sempre di mancare di rispetto verso tutti, tranne che verso Dio!

Si parte per le vacanze. Chi di noi direbbe: “Mi piacerebbe tantissimo andare su quell’atollo nel Pacifico, ho la disponibilità economica per farlo, ma rinuncio e vado a Cattolica Beach perché sull’atollo del Pacifico non c’è la Santa Messa”? Per quanti, invece, l’ultimo dei problemi nell’organizzare una vacanza è chiedersi: “Qual è la chiesa più vicina? Dove sta? Quali sono gli orari delle Messe?”.

“Oh, Padre, guardi: sono andato in vacanza, sono andato a fare la settimana bianca (fresca-fresca perché ora, oltre a esserci tanto freddo, c’è anche tanta neve!) stupendo, bellissimo, però, mi dispiace, io che quando sono a casa vado due volte al giorno alla Messa; dico il Rosario; vado a fare la visita a Gesù Sacramentato; il venerdì recito la Via Crucis e poi faccio meditazione e poi… guardi, Padre, proprio non ce l’ho fatta!”. 

Come? Quando sei a casa e vai al lavoro ti svegli all’alba e quando sei in vacanza, in settimana bianca con gli sci, non lo fai? Fammi capire: come è possibile? 

“No, guardi, sono andato, ma la chiesa non c’era, non sapevo dove fosse, non sapevo gli orari ”. 

Scusa un attimo: quando sei partito per la settimana bianca, avrai prenotato un hotel, non credo che tu abbia dormito sotto un pino, dentro la neve, con gli scoiattoli addormentati nel loro letargo? Hai prenotato un hotel, avrai avuto una casa e poi sei andato a prendere lo ski-pass per sciare, no? Come hai fatto, se no?

 “Sì, sì l’ho fatto!”. 

Allora: hai telefonato per prenotare l’hotel o ti sei organizzato per avere una casa; hai fatto la prenotazione per lo ski-pass per andare a sciare tutto il giorno, hai pensato a tutto, tranne che a cercare la chiesa più vicina, a telefonare per chiedere gli orari? 

“Ho provato a chiamare, ma non risponde nessuno!”.

 Prendi e vai là! Possibile? Qualcuno troverai! Suona un campanello lì vicino: ci sarà sicuramente una perpetua o chi per essa e chiedi: “Signora, sono un turista, quando c’è la Messa? Quando apre la chiesa?”. 

La verità è che Gesù è all’ultimo posto perché noi viviamo l’amore psichico anche con Dio, quindi non sappiamo essere santamente sottomessi alla Parola di Dio e all’Eucarestia, aggiungo io! Quindi, se mi è comodo, se rientra nel mio tran-tran, va bene, se no, niente.

Vi ho già detto questa cosa! Oggi celebriamo san Giovanni Bosco che diceva che l’estate è la “vendemmia del diavolo”, perché ci sono le vacanze! 

Questo, però, non vuol dire che non devo andare più in vacanza, che quindi allora non posso andare al mare, non posso andare in montagna. Vuol dire: “State attenti che il tempo della vacanza non diventi il tempo di una vita psichica all’ennesima potenza, la vacanza non è questo!”.

A settembre si raccolgono le disfatte, “i fiori artificiosi”, come li chiama Bonhoeffer. A settembre, circa, si entra in confessionale e arrivano questi “fiori artificiosi”: abbronzatissimi, ma finti! Allora cominciano: 

“Ecco, sono andato in vacanza, però, guardi, proprio non sono riuscito ad andare a Messa”. 

“Neanche alla domenica?”

“No, neanche alla domenica ”

“Oh mamma!”

“No, guardi, proprio non ce l’ho fatta perché avevo la spiaggia, poi dovevo prendere il sole e come facevo a tornare, e poi, Padre, trovare la chiesa era proprio un’impresa!”

“Addirittura?”

“Eh, sì: trovare una chiesa e una Messa dove poter andare, non dico in settimana, ma anche la domenica era un’impresa incredibile!”

“Senta, ma mi tolga una curiosità: lei dove è andato al mare?” 

Io immaginavo fosse stato in Polinesia, nelle Isole di non-so-dove, in mezzo a quel mare dove non c’è nessuno.

“Ah, io? Sono andato a Cattolica!”

“A Cattolica? Già il nome dice che c’è una Messa ovunque. Lei è andato a Cattolica e non ha trovato una chiesa? Non ci credo: ci sono più chiese che spiagge! Ma che cosa sta dicendo?”

 Uno che va a Cattolica non può venire a dire: “Non ho trovato una chiesa per andare a Messa”! È come se uno dice di essere andato dal panettiere e di non aver trovato il pane! Che cosa stai dicendo? È come se uno dicesse di non aver trovato una Messa a Roma dove ogni dieci passi c’è una chiesa! 

Noi siamo così: questo è l’amore psichico, pieno di fiori falsi. Avete mai visto i fiori finti, di plastica? Bellissimi, ma sono finti! Non crescono, non fanno frutti. Sono più belli di quelli veri, uno dice: “Oh, che bel fiore!”, ma è finto! Non c’è vita, non c’è futuro, è lì così, per sempre! E noi vogliamo questa fede finta? Questo è l’amore psichico che non sa generare libertà negli altri, mentre l’amore spirituale vuole le persone libere, vuole vedere che liberamente scelgono Dio: così è esattamente l’Amore che ci ha insegnato Gesù! Se non c’è la libertà, e quindi la libertà di dire: “Sentite, è domenica e io adesso vado alla Messa!”, il nostro è amore psichico!

“Ma sono arrivati i nostri parenti!”

“E allora? Stai tranquillo che durante l’ora della mia assenza continuano a respirare anche se io non ci sono!”

“Ma che maleducazione! Arrivano gli ospiti e tu vai via?”

“Sì, certo, perché prima c’è il diritto di Dio! Ma chi ha detto agli ospiti che non possono venire a Messa con me? Mica ho detto che vado in chiesa da solo e non voglio essere seguito. Se volete così tanto stare con me, andiamo a Messa insieme!”

“Eh, no, no”.

“Allora mi libero: liberi voi, ma libero anche io! Liberi entrambi!” 

La libertà degli altri ha valore, mentre la mia, legata al Comandamento di Dio, no? Eh, no! Questi sono tutti falsi “doverismi”, false cortesie, false educazioni, come sono falsi i fiori artificiali. 

Invece:

l’amore spirituale produce i frutti, che crescono perfettamente sani secondo la volontà di Dio.

È questo il bello dall’amore spirituale: vive della volontà di Dio,

esposti alla pioggia, alla tempesta e al sole

Ma non ha importanza: siccome vivono della volontà di Dio, sono veri, c’è vita in loro, quindi producono frutti.

È una questione vitale per ogni convivenza cristiana il riuscire a esercitare al momento opportuno la capacità di distinguere fra ideale umano e realtà di Dio, fra comunione spirituale e psichica. 

È di vitale importanza per il nostro stare insieme da cristiani distinguere tra ciò che è il mio ideale, scrive Bonhoeffer, e ciò che è Dio. È fondamentale! Io posso avere degli ideali, e probabilmente li ho, che non sono secondo la volontà di Dio, ma secondo la mia, e che io applico agli altri. Il volere che gli altri siano secondo quello che ho in testa io non viene da Dio, viene da me, quindi mi costruisco un mondo parallelo. Guardate che questa è la pazzia, non sto usando questa parola ma da come la sto descrivendo è chiaro che questa è la pazzia: se io resto per troppo tempo dentro la realtà psichica, divento pazzo, perdo la capacità di distinguere, di elaborare dei concetti e quindi delle decisioni reali. È come se rimanessi chiuso dentro a un mondo che non c’è se non nella mia fantasia: questa è la pazzia! E non si riesce ad andare a convincere una persona che tutto questo è sbagliato è impossibile perché quella persona ti risponderà sempre: “Sì, ma. Sì, ma”.

Peccato (questa è la prova del nove), peccato che non riesca più ad accorgersi di una stranezza: la sua volontà propria, stranamente, corrisponde a quella di Dio, quando invece non è mai così. La Scrittura e i Santi ce lo insegnano: quando la mia volontà combacia con quella di Dio, c’è da preoccuparsi perché la volontà di Dio è sempre diversa, è sempre difficile da farsi, non è mai una cosa ovvia, semplice, consequenziale, mai! Però uno ha talmente perso la capacità di distinguere che rimane risucchiato, diciamo così, nella realtà psichica.

Risulta decisivo per la vita e la morte di una comunione cristiana il saper raggiungere quanto prima la chiarezza su questo punto. In altri termini, una vita comune ordinata secondo la Parola (e io aggiungo: secondo l’Eucarestia) rimarrà sana solo se non si presenterà come movimento 

Ecco: questa che arriva adesso è una cosa interessante. Prima la leggo e poi la spiego perché, se voi aveste il testo davanti, saltereste subito sulla sedia dicendo: “Ecco! Ha visto, Padre, che il suo pensiero non è cattolico?”. Adesso leggo e poi cercate di capire perché, dopo che il 29 di gennaio vi ho letto san Tommaso sui frammenti di verità che possono venire dai profeti dei demoni e dai demoni stessi, noi dobbiamo sempre cercare quel frammento di verità che è racchiuso anche nell’errore, perché, come dice san Tommaso, non ci sarà mai un errore assoluto e io mi fido di san Tommaso. Bonhoeffer scrive:

In altri termini, una vita comune ordinata secondo la Parola (e io aggiungo: anche secondo l’Eucarestia) rimarrà sana solo se non si presenterà come movimento, come ordine religioso, come associazione, come collegium pietatis, ma comprenderà di essere un frammento dell’una, santa, universale chiesa cristiana, che partecipa, nell’azione e nella sofferenza, alla miseria, alla lotta e alla promessa di tutta la chiesa. 

Adesso lo spieghiamo, evitando i “turbo-panici” che ci prendono. Anche Bonhoeffer poi lo spiega, ve lo leggo.

Ogni principio selettivo (quelli che abbiamo appena letto) e ogni conseguente separazione (perché lui lo vede come tale, e in realtà lo è anche; lui vede l’associazione, il movimento, l’ordine religioso come se fossero una separazione, una realtà selettiva) che non siano determinati da necessità obiettive di lavoro in comune, di situazioni locali o di rapporti familiari, sono quanto mai pericolosi per una comunità cristiana. 

Allora: qual è il punto? Dobbiamo stare molto attenti – e su questo ha davvero ragione – che il movimento cristiano, l’ordine religioso, la congregazione religiosa, l’associazione, qualunque essa sia, nascano, si fondino e vivano sempre in ogni giorno “su una obiettiva necessità di lavoro comune, di situazioni locali o di rapporti familiari“, cioè abbiano una ragione d’essere che non può essere il “separarsi da”, cosa che, purtroppo, spesso accade. 

Non mi devo mai concepire come una realtà a sé stante. 

Faccio un esempio: “Io sono un Carmelitano. Basta! A questo mondo esiste solo l’Ordine Carmelitano: tutto quanto riguarda i Francescani, i Benedettini non mi interessa e guai a prendere qualcosa da loro”. E questo lo potete applicare a movimenti cattolici, ad associazioni.

Vi faccio un altro esempio, andando ancora più nel concreto: Santa Margherita Maria Alacoque. Appare Gesù e le dice che vuole la devozione al Sacratissimo Cuore di Gesù con la pratica dei Primi Nove Venerdì del mese. Quindi Santa Margherita dipinge su alcuni fogli delle immagini del Sacro Cuore di Gesù che poi lei, diciamo, espone con davanti dei fiorellini e li mette nel giardino del monastero. Si salvi chi può! Quando alcune monache, soprattutto anziane, vengono a sapere di questa devozione di Santa Margherita Maria Alacoque, scatenano il putiferio! Perché? Perché di questa devozione, non in maniera così forte e serrata, c’era già qualcosa, per cui loro si chiedono: “Perché introdurre qui dentro, nella nostra Congregazione, questa devozione che non fa parte del nostro carisma? Perché portarla qui dentro? Questo è qualcosa che va contro il nostro carisma!”.

Ma scusa: il tuo carisma non è al servizio della Chiesa? Della Chiesa intera? Infatti Bonhoeffer dice: “Ogni principio selettivo e ogni conseguente separazione”? 

Noi siamo un corpo unico: non è che esiste il Carmelitano e poi tutto il resto è nulla! 

Anche per la devozione al Cuore Eucaristico di Gesù fu la stessa cosa, uguale anche in quel caso: non fu per niente facile per Padre Hermann Cohen portare avanti questa devozione all’interno del mondo Carmelitano, per esempio. 

Oppure pensate alla devozione al Volto Santo: Santa Teresina era devotissima del Volto Santo, tanto che si chiama “del Volto Santo” e portò avanti tutta una devozione al Volto Santo, ma non è che, prima di lei, al Carmelo ci fosse una particolare devozione al Volto Santo. Anche oggi, se voi andate in una realtà Carmelitana, non è che vedete poi tutta questa devozione al Volto Santo di Gesù! Non so quanti Carmelitani o quante Carmelitane conoscano la devozione al Volto Santo di Gesù e vi sappiano parlare del Volto di Gesù, della devozione al Volto di Gesù! Ricordate l’omelia che feci sulla beata Pierina De Micheli, sulla preghiera del martedì precedente il Mercoledì delle Ceneri, sulla Novena al Volto Santo? 

La Novena alla Divina Misericordia, ricordate? Non è che fosse così diffusa: non lo era per niente! Pensate a Santa Faustina Kowalska e a tutto quello che ha dovuto patire proprio all’interno della sua Congregazione proprio perché Gesù le chiedeva qualcosa che era nuovo, che non era sentito.

Quindi vedete che nelle parole di Bonhoeffer c’è un frammento di verità? Invece qualcuno potrebbe dire: “Ecco, vedi? Questo è protestante ed è contro gli Ordini religiosi, contro i movimenti, contro le associazioni!”. No! Non è vero, perché Bonhoeffer non è contro in assoluto; è contro quando questo diventa un principio selettivo e una separazione, perché noi facciamo parte di un’unica Chiesa!

 Quindi i Carmelitani dovrebbero beneficiare di tutto il tesoro dei Benedettini e viceversa. Purtroppo non è così, viviamo molto arroccati, quindi separati. Questo è pericoloso per una comunità cristiana spirituale perché, voi capite, si fanno i “gruppetti”: “io faccio parte di questa associazione; io sono terziario Carmelitano; io sono terziario Francescano”. Questa cosa non va bene. Così ci separiamo in casa! Invece di essere uniti e di collaborare, ci separiamo e, quando vediamo qualcuno che “guarda fuori”, nel momento in cui ci accorgiamo che qualcuno “guarda fuori” dell’orticello in cui viviamo, subito lo additiamo come colui che “non è proprio convinto”, come colui che, come diciamo, “non si è veramente consegnato”! 

Ma noi facciamo parte della Chiesa: non dimentichiamocelo mai! Io devo sempre vedermi come un frammento, una parte dell’Una Santa Universale Chiesa Cattolica 

che partecipa, nell’azione e nella sofferenza, alla miseria, alla lotta e alla promessa di tutta la chiesa. 

Avete visto che san Tommaso d’Aquino ha ragione? Anche in quello che sembrava essere una cosa che strideva con…, in realtà, vedete?

Ecco, mi fermo qui. Domani vedremo che cosa producono l’idea e la pratica della discriminazione intellettuale o spirituale. 

Ringraziamo il Signore di questo mese che finisce, delle grazie che abbiamo ricevuto; prepariamoci per l’inizio del mese nuovo, domani consacriamoci subito allo Spirito Santo, perché il mese di febbraio è consacrato allo Spirito Santo.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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