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“Comunione spirituale e comunione psichica” da “Vita comune” di D. Bonhoeffer. Parte 20

Comunione spirituale e comunione psichica

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: “Comunione spirituale e comunione psichica” tratta dal testo “Vita comune” di Dietrich Bonhoeffer.
Venerdì 3 febbraio 2023, San Biagio

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

VANGELO (Mc 6, 14-29)

In quel tempo, il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo nome era diventato famoso. Si diceva: «Giovanni il Battista è risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi». Altri invece dicevano: «È Elìa». Altri ancora dicevano: «È un profeta, come uno dei profeti». Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!».
Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata. Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello». Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere, ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui; nell’ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia lo ascoltava volentieri.
Venne però il giorno propizio, quando Erode, per il suo compleanno, fece un banchetto per i più alti funzionari della sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i notabili della Galilea. Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e piacque a Erode e ai commensali. Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello che vuoi e io te lo darò». E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai, te la darò, fosse anche la metà del mio regno». Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?». Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista». E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio, la testa di Giovanni il Battista». Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e dei commensali non volle opporle un rifiuto.
E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse portata la testa di Giovanni. La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre. I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero, ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a venerdì 3 febbraio 2023. 

Oggi festeggiamo san Biagio, vescovo e martire; oggi spero che abbiate la possibilità di andare in chiesa per ricevere la benedizione della gola, questa la bellissima tradizione della benedizione della gola per chiedere a san Biagio, per sua intercessione, di essere liberati da ogni male e dal mal di gola. È una tradizione molto bella e molto antica e ve la raccomando. Come si fa? Ci sono delle lunghe candele incrociate a cui si appoggia la gola. 

Oggi è anche il Primo Venerdì del mese di febbraio, quindi, come non ricordarci del Sacratissimo Cuore di Gesù e della Pratica dei Primi nove Venerdì del mese? Qualcuno potrebbe chiedere: “Non ne ho mai sentito parlare: come si fa?”. 

Andate sul sito www.veritatemincaritate.com, nella Homepage scendete fino alla scritta “Vuoi scaricare i libri e i PDF di p. Giorgio Maria Faré?”. Cliccate sul tasto “clicca qui” e verrete portati a una pagina con tutti i miei PDF, lì trovate un PDF con la copertina verde che raccoglie le pratiche dei Primi cinque Giovedì, dei Primi nove Venerdì e dei Primi cinque Sabati del mese: trovate tutti i dettagli con la storia e le indicazioni necessarie. Ve lo raccomando ogni mese perché, magari, uno si può dimenticare, oppure uno non lo sa, è la prima volta che ne sente parlare, per questo ve lo raccomando!

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal sesto capitolo del Vangelo di San Marco, versetti 14-29.

È un Vangelo sempre molto suggestivo; quando lo leggo, lo leggo sempre con molta trepidazione perché, mi verrebbe da dire, a ogni parola bisognerebbe fermarsi, fare silenzio, meditare. Si potrebbe fare un ciclo di predicazione solo su questo Vangelo che, nella sua drammaticità, è bellissimo perché ha dentro tutto potremmo parlare di tutto! Però, siccome non si può fare tutto, bisogna anche scegliere 

Noi ci stiamo concentrando sul testo di Bonhoeffer, Vita Comune; adesso stiamo vedendo il bellissimo capitolo “La giornata vissuta in comune” , mentre in precedenza abbiamo visto che cosa si intenda per “comunione spirituale e psichica”.

Ora vediamo che cosa voglia dire vivere una giornata in comune e questo ci aiuta a mettere le cose al loro posto: se non facciamo veramente così, prima o poi e più volte, nella vita ci troveremo sicuramente nella condizione di Erode; ci troveremo nella condizione di Giovanni il Battista; ci troveremo nella condizione di Erodiade e anche nella condizione terribile della figlia di Erodiade, Salomé. 

Nella nostra vita potremmo incontrare tutte queste situazioni: il punto sarà la scelta che opereremo, cioè chi vorremo essere veramente. Avremo davanti un bivio e dovremo scegliere: scelgo il compromesso; scelgo il consenso degli uomini; scelgo quindi l’ingiustizia pur di non perdere il consenso e il plauso degli uomini; scelgo la comunione psichica (la falsa comunione tra Erode ed Erodiade); scelgo un’obbedienza psichica che, in realtà, sviscera la perversità del mio cuore, come succede alla figlia di Erodiade e quindi obbedisco a una madre empia, malvagia, assassina; scelgo di dire: “Ah, ma io ho obbedito! Non ho colpe”? Questo mi ricorda cose successe non molto tempo fa e anche altre successe tanto tempo fa… 

Questa frase “Io ho obbedito; io non ho colpe; io faccio quello che mi viene detto!” anche la figlia di Erodiade l’ha fatto, sapete? Ha obbedito a sua madre! “Ma, Padre, e il Quarto Comandamento!” Eh, no! Eh, no! Non basta che sia mia madre, non è sufficiente: se quell’obbedienza va contro i Comandamenti di Dio, se quell’obbedienza mi chiede di fare cose empie, non c’è nessuna obbedienza e non c’è nessun comandamento! Di fronte a un comando empio, non potrò e non dovrò mai obbedire! 

E poi Giovanni il Battista! Perché dire la verità fino in fondo; perché andare a dire: “Non ti è lecito tenere con te la moglie di tuo fratello”? Perché? Perché non stare zitto, girare la testa dall’altra parte, far finta di niente, come spesso facciamo noi; perché non dire “sì”, quando è “no” e viceversa? E per questo Erodiade lo odiava!

Tutte queste situazioni, prima o poi, ci capitano! Ci sono capitate e ci capiteranno: dipende da che scelta faremo.

Terzo Comandamento: “ricorda di santificare le feste” (trovate un PDF anche su questo: trovate un PDF anche sul riposo festivo dove ho raccolto tutti i documenti possibili e immaginabili sul Terzo Comandamento). 

Sapete che sono anni che io porto avanti questa affermazione per la quale il giorno del Signore non si lavora e non si fa lavorare! A meno che uno non svolga un lavoro socialmente utile: il dottore, il carabiniere, il pompiere… non si lavora e non si fa lavorare. O a meno che, purtroppo, una signora non faccia la cassiera del supermercato. La cassiera è un lavoro che non è “socialmente utile” come è quello del medico nel senso che se non c’è il dottore in ospedale, una persona muore, mentre, se non c’è la cassiera del supermercato, non vado a prendermi il Buondì Motta di cui posso anche fare a meno, ce la posso fare per un giorno! 

La cassiera, così, la potremmo lasciare a casa, ma perché la cassiera va a lavorare alla domenica? Qual è la ragione? La ragione è che ci sono anche i cristiani cattolici che, alla domenica, vanno al supermercato! Se non andassero, il supermercato chiuderebbe! Tanto non ci va nessuno, perché tenere aperto? E invece ci vanno, addirittura di più alla domenica! 

La stessa cosa vale per i bar e via di seguito. Così io costringo quella mamma a rimanere lì a lavorare per me, per i miei capricci, per i miei egoismi! Dopo vado a fare le crociate sulla povertà, sull’amore del prossimo, sull’attenzione al fratello, al debole che incontro… tutta questa retorica, questa demagogia cristiana che poi viene smontata da queste scelte. 

So benissimo, sapete (e non c’è bisogno che commentiate) che mi direte: “Padre, ma il sacerdote tale; il sacerdote tal altro”; so benissimo di essere “voce di uno che grida nel deserto” – non voglio paragonarmi a san Giovanni, ma per dire – so di essere in un deserto e mi rendo conto che ciò che vi dico, ve lo dico io e non so quanti altri! Altri dicono: “Ma no, non è vero; quello che conta è la comunione, lo stare insieme, fare fraternità, trovarci bene insieme: tanto, se non ci vai tu, ci va un altro; che cosa vuoi che sia andare a bere un caffè, non facciamo gli estremisti, i fondamentalisti la Scrittura, non voleva dire questo, non voleva dire quell’altro; adesso te lo spiego io che cosa volesse dire Dio!”. 

Siccome non mi sento di dirvi che cosa volesse dire Dio nel Terzo Comandamento, sapete che cosa ho fatto? Ho preso e ho cercato dove? Nella Scrittura! Ho cercato dove? Nei Santi! Ho cercato dove? In alcuni testi, ad esempio anche di Papa Francesco e ho messo lì, nel PDF, tutto il materiale; è una miscellanea di fonti autorevoli, composta ormai alcuni anni fa, che mi ha fatto capire che devo prendere questa posizione! 

Leggete! Leggete anche voi! Io mi fido delle fonti e, sapete, a questi tali che dicono: “Ma no, non è vero! Questa è una esagerazione, è un fondamentalismo; qui si fraintende” io chiedo: “Portami le fonti! Portami le fonti della Scrittura: io porto le fonti della Scrittura tu portami le fonti della Scrittura. Io porto le fonti dei Santi tu portami le fonti dei Santi che smentiscono le mie. Io ti porto ciò che dice il Papa tu portami ciò che dice il Papa che smentisca quanto io sto dicendo! Benissimo!”

Ma siccome fino adesso non ho mai trovato nessuno, preti compresi, che portasse fonti, invece di chiacchiere, solo le proprie idee, le proprie riflessioni pseudo-teologiche, solo il proprio tornaconto (siccome loro ci vanno, a mangiare e a bere di domenica, quindi devono sostenere questa cosa), io non cambio parere! Se ci sono le fonti, io sono disposto a rivedere il mio pensiero, ma se non ci sono le fonti, della “tua” idea non me ne faccio niente, perché la “tua” idea non mi salva; non mi dà garanzia di salvezza! Mi danno garanzia di salvezza la Scrittura, l’Agiografia – Santi e Padri della Chiesa – e il Magistero. Questo mi dà la salvezza; qui io trovo una certezza! Nel “quaquarraquà”, nel chiacchiericcio” di Tizio, Caio e Sempronio che per primo dice: “Panza mia, fatti capanna!” No. Io lì non ci sto, anche perché non è un procedere teologico serio. Ci confrontiamo sulle fonti, non ci confrontiamo sulle chiacchiere! Se vogliamo fare i teologi, facciamolo fino in fondo, no? Portiamo le fonti! Dove sono le fonti? 

Quindi ci troviamo a dover scegliere e a dover dire dei “no”. Uno dice: “Io so che alla domenica non dovrei andare e fare questo, quello e quell’altro; so che il Terzo Comandamento mi dice una certa cosa ma mio cuGGGGino che mi ama, con cui ho un rapporto meraviglioso, facciamo il Natale insieme tu e io, io e te per sempre insieme, famiglie perfette, bellissime, tutte “nell’ammorediddio”… mio cuGGGGino mi ha detto: “Se tu, per le tue ragioni, per la Prima Comunione di mio figlio, non verrai al ristorante (non: “se non verrai alla celebrazione della Messa”, ma “se non verrai al ristorante”), io non ti parlerò mai più!”

Succedono queste cose! Succedono! Voi che cosa fate? Andate a leggervi il Vangelo di oggi; andate a leggervi il PDF: vi ho fatto io il lavoro; poi, magari andate anche voi a fare qualche ricerca, verificate che i testi che vi ho messo siano veri e autentici, cercatene altri, magari perché dite: “Voglio smentire Padre Giorgio” e io sarei felicissimo di essere smentito! “Voglio cercare fonti nelle Scrittura che smentiscano Padre Giorgio! Voglio andare a cercare dei testi di Santi che smentiscano questa impostazione di Padre Giorgio!”. Benissimo! Così tutte le domeniche andiamo tutti fuori a mangiare ‘a pizza, a bere ‘a bira, a sfondarci di cibo e saremo tutti felicissimi! Io sarò il primo a farlo, ma con i testi, con le fonti non con le chiacchiere, non con i “quaquarraquà”.

Voi che cosa fareste? Se stanno i testi che io vi ho citato, che troverete nel PDF; se stanno quelle fonti, voi che cosa fate? “Padre, lei Che cosa ci dice di fare?” Ehhh no, caro! Tu che cosa fai? Invochiamo sempre la coscienza! Leggi i testi e decidi! Non sono mica il mago Merlino, no? Fai anche tu la fatica! Io ho fatto la fatica di cercare i testi, tu adesso fai la fatica di fare la sintesi! E poi chi diventerai? Giovanni il Battista? Chi diventerai? Erode che lo ascoltava volentieri, però… Chi diventerai? Che cosa sceglierai di fronte all’odio di Erodiade? Che cosa sceglierai? Qualcosa bisogna scegliere! 

Questo per farvi un esempio di come si arrivi al dunque. Allora leggiamo un pochino.

Sono inesauribile fonte di ispirazione gli antichi canti che chiamano la comunità a lodare Dio tutta insieme di primo mattino. 

Ci sono dei Salmi bellissimi!

La vita comune nell’ubbidienza alla Parola (e io aggiungo: all’Eucarestia) inizia con il culto comune di buon mattino. 

Bellissimo! Pregare insieme e non se sei prete o suora no, no, in famiglia! Anche al lavoro: cercate qualcuno con cui pregare insieme, magari c’è qualcuno con cui condividere la fede 

Quando ero adolescente, su tutto l’Istituto che frequentavo, ci trovavamo in due o tre, alle volte in quattro, nel bagno dei maschi per pregare (ragazze comprese perché non è che ci potessimo dividere): dovevamo scegliere un posto, siccome il Preside ci aveva vietato di avere un posto nostro per pregare. 

Col senno di poi avrei voluto vedere se fossi stato di un’altra confessione che cosa sarebbe successo… mi chiedo: se io fossi stato “altro” e avessi chiesto un posto per pregare e il Preside me lo avesse, per puro caso, negato, vi immaginate che cosa sarebbe successo? Quali accuse terrificanti gli sarebbero cadute addosso? Ma siccome ero un cristiano cattolico, tutto andava bene, ovviamente! 

Quindi, negato il permesso perché eravamo un pericolo pubblico, dato che dei ragazzi di quattordici/quindici anni che chiedono un posto per pregare cinque minuti prima delle lezioni sono un pericolo per la scuola, io ho detto ai miei compagni: “Il Preside ci può negare l’aula, il luogo dove pregare, ma non ci può proibire di andare in bagno: al gabinetto ci potrò andare, no? Bene: ci nega questo e quest’altro, ma non ci può negare il bagno! Andiamo nel bagno dei maschi!” Le ragazze sono state coraggiose perché se dovevamo andare in bagno, meglio da noi che da loro, quindi andiamo nel bagno dei maschi, apriamo la finestra e così abbiamo fatto… finestre aperte anche a dicembre per ovvie ragioni di profumi… e da lì vedevamo la cappellina di un convento lì vicino e vedevamo la lucina rossa, pregavamo vedendo la lucina rossa . Lo ricordo come se fosse oggi! Pregavamo insieme la Vergine Maria: ovviamente il Preside non ha potuto proibirci nulla!

Uno potrebbe dire: “Sì, ma le ragazze nel bagno dei maschi…” Non ha creato grandi problemi e abbiamo continuato a farlo senza grandi problemi!

Non dico che voi siate costretti a vivere un simile clima persecutorio e a fare queste scelte estreme, anche perché, magari, non avete quindici anni, e può darsi che vi sia più facile e più semplice trovare il modo per pregare insieme, senza essere costretti ad andare a gelare nel bagno dei maschi per pregare! Però era un’esigenza: noi sentivamo l’esigenza di pregare insieme, era bello pregare insieme!

Coloro che vivono in comunione nella stessa casa si riuniscono per la lode e il ringraziamento, la lettura della Scrittura e la preghiera. 

Per esempio il Santo Rosario, il Salterio di Gesù e di Maria, il canto delle Lodi; per esempio leggere un brano della Scrittura insieme perché no?

Il profondo silenzio del mattino sarà infranto solo dalla preghiera e dal canto di tutta la comunità riunita. Dopo il silenzio della notte e del primo mattino, il canto e la Parola di Dio risuoneranno ancora più chiari. 

Quindi, quando mi sveglio al mattino – non so quante volte io abbia detto questa cosa – non infrango il silenzio della notte con la radio, la musica, il whatsapp, le telefonate, le chiacchiere in casa: “Mettimi su il caffè; preparami la brioche: tira fuori la banana”. No! E la prima cosa che faccio al mattino quando mi sveglio qual è? Non la pipì! Vi prego! La prima cosa che facciamo al mattino è rendere gloria a Dio, non andare in bagno! 

Impariamo a mettere un po’ di ordine nella nostra vita perché, guardate, non muore nessuno! Due secondi di preghiera non fanno morire nessuno: si tratta di fare almeno un segno di croce e di dire almeno un Gloria Patri! Si tratta di onorare la Santissima Trinità come abbiamo visto ieri! Di dire un Angele Dei, un’Ave, Maria, insomma si tratta di dire che la mia giornata inizia salutando Dio, baciando il Crocifisso, chi più ne ha, più ne metta! E poi silenzio! Silenzio fino al momento della preghiera comune, dove il silenzio della notte e quindi il silenzio del mattino vengono “rotti”, si “scioglie” la lingua per far che cosa? Non per “Ciao, ciao come sta? Bene, bene, sì dai ”, ma per dire: “Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo!”; la lingua si scioglie per dire: “Ave, Maria!”. La lingua si muove per pronunciare queste parole, non altre: “Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo!”. Comincia così la mia giornata, non con il caffè! 

E così tutta questa supplica, tutta questa lode risuoneranno ancora più forte perché echeggiano nel silenzio della notte. Sentite:

Dice in proposito la sacra Scrittura che il primo pensiero e la prima parola del giorno appartengono a Dio. «Al mattino ascolta, Signore, la mia voce, al mattino mi dispongo innanzi a Te» (Sal 5,4) e «la mia preghiera sale a Te fin dal mattino» (Sal 88,14), «Sicuro è il mio cuore, o Dio, sicuro è il mio cuore: voglio cantare e salmeggiare. Svegliati, gloria mia, svegliati, o mia arpa, mia cetra, voglio destar l’aurora» (Sal 57,8s.) Allorché si leva il sole, il fedele ha sete e desiderio di Dio: «Prevengo l’aurora e grido: “Io spero nella tua parola!”» (Sal 119,147). 

Sentite quanti brani della Scrittura vi sta citando!

«Dio, tu sei il mio Dio, te bramo fin dal mattino, di te ha sete l’anima mia, a te anela il mio corpo, in una terra desolata, arida, senz’acqua» (Sal 63,2). 

Il Libro della Sapienza vuole che «sia noto che bisogna prevenire il sole per ringraziarti e adorarti all’apparire del giorno» (16,28), e il Siracide dice, riferendosi in particolare al sapiente, che «di buon mattino, con tutto il cuore, egli si rivolge al Signore che l’ha creato e davanti all’Altissimo fa la sua preghiera» (39,6). Inoltre la sacra Scrittura parla del mattino come dell’ora in cui si riceve un particolare aiuto da Dio. 

Lo sapevate? 

Della città di Dio si dice: «Iddio la soccorre allo spuntar dell’aurora» (Sal 46,6) e ancora: «La sua misericordia si rinnova ogni mattina» (Lam 3,23).

Adesso vi chiedo: ma chi mai vi ha detto queste cose? Ditemelo! Io sono certo, certissimo che in tutta la vostra vita cattolica nessuno mai vi ha citato tutti questi passi della Scrittura per parlarvi dell’ importanza della preghiera del mattino. Sono certo! E oggi lo sta facendo per noi un luterano! Scandaloso, eh? È scandaloso! È scandaloso che nella nostra vita non ci sia stato qualcuno, qualche “santo” cattolico – che santo ovviamente non era – che ci abbia detto queste cose! Sapete perché non ce le dicono? Perché non ci credono e, soprattutto, perché non le fanno! Ecco perché non le dicono! Chi non vive queste cose, chi non le fa, non le potrà mai sapere e non le potrà mai insegnare! Questa è la ragione!

Il fatto che Bonhoeffer sia arrivato a scrivere queste cose, ve lo garantisco, è perché le ha vissute. Io non ci ho mai parlato insieme, non l’ho mai conosciuto, ma è potuto arrivare a fare una riflessione di questo genere e a scrivere queste cose, perché le ha cercate, le ha studiate, le ha vissute, le ha fatte sue! 

Quanti cristiani cattolici vivono così? Invece di scandalizzarci perché “stiamo ascoltando il testo di un luterano”, invece di fare i bigotti, scandalizziamoci del fatto che un luterano ci stia dando lezioni di fede! È questo che mi deve scandalizzare: che la mia vita di fede – che ha in più anche l’Eucarestia – non ha mai risuonato di queste cose, tanto che tutti questi brani, tutti questi versetti magari li posso aver recitati mille volte, ma non mi si sono mai scritti dentro! Sono versetti dei Salmi che conosciamo, magari non quelli del Siracide e quelli delle Lamentazioni che nessuno credo abbia mai sentito: “La sua misericordia si rinnova ogni mattina”.

Capite quale studio di vita ci sta sotto? E noi ci mettiamo anche a fare i maestri, a fare gli scandalizzati, a fare quelli che dicono: “Ma, però”. Viviamo queste cose, guardiamo i contenuti, come diceva san Tommaso d’Aquino, guardiamo i frammenti, i semi di verità, non chi li dice!

Sono citazioni bellissime ed è bellissimo da oggi in poi sapere che, dice la Scrittura, il primo pensiero e la prima parola appartengono a Dio. Non lo dice Padre Giorgio che è “fuori di testa” e mi dice che mi devo svegliare a dire una preghiera piuttosto che alzarmi all’alba per pregare. Non lo dice Padre Giorgio “pazzo”! È la Scrittura che lo dice, ed è vero che io non vi ho mai citato questi versetti! Infatti adesso me li sto segnando, mentre li leggo a voi, perché questi rimproveri che faccio a voi, innanzi tutto li rivolgo a me. È vero: non ve li ho mai insegnati, mai! Io sono uno di quelli che non ve li hanno mai insegnati: sì, vi dicevo l’importanza della preghiera notturna e l’importanza di svegliarsi presto al mattino, ma non ve li ho mai citati, mai insegnati! Eppure quante volte li ho letti, a parte il versetto delle Lamentazioni (3,23) che anche io non avevo sott’occhio e che è bellissimo! 

“La sua misericordia si rinnova ogni mattina” noi che parliamo di Misericordia, Misericordia, Misericordia! Vuoi incontrare la Misericordia di Dio? Bene! Al mattino! Si rinnova al mattino! Prega al mattino! E io non ve li ho mai citati! Dovrò fare un PDF a sostegno e spiegazione della preghiera notturna, della preghiera del mattino, del silenzio e della lode di Dio al mattino: citerò questi testi e dirò sicuramente che li ho presi dal teologo Bonhoeffer perché sono dei testi bellissimi su cui meditare ogni versetto è un versetto della Scrittura.

Prevengo l’aurora e grido: “Io spero nella tua parola!”» (Sal 119,147). 

Quando mai abbiamo detto questa cosa? 

Mi fermo perché ho fatto fatica: a dirvi tutte queste cose, mi sono, come dirvi, molto coinvolto. Mi fermo perché adesso inizia un altro affondo… vedrete che roba! Bellissimo, incredibile e stupendo! Ve lo leggo perché non resisto:

L’inizio della giornata per il cristiano non dev’esser già gravato e incalzato da…

Pensateci e lo vedremo domani , a Dio piacendo!

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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