Scroll Top

Sabato Santo

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: «Sabato Santo»
Sabato 8 aprile 2023 – Sabato Santo

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

VANGELO (Mt 28,1-10)

Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Màgdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba.
Ed ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa. Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte.
L’angelo disse alle donne: «Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: “È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete”. Ecco, io ve l’ho detto».
Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli.
Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a sabato 8 aprile 2023. Oggi è il Sabato Santo.

Oggi avremo come sola celebrazione quella della Veglia di Pasqua questa sera e per chi può partecipare consiglio caldamente di farlo perché è il momento liturgico più importante di tutto l’anno. Quindi facciamo in modo di poter andare alla Santa Messa questa sera. 

Ricordo, inoltre, che questa sera ci sarà l’indulgenza plenaria per la rinnovazione delle promesse battesimali, fatta con qualsiasi formula.

Chi partecipa alla veglia Pasquale recita il Vespro ma non la Compieta e non l’Ufficio delle letture della Domenica di Pasqua.

Proseguiamo la nostra preparazione per la festa della Divina Misericordia di domenica 16 aprile, che ci vedrà, per chi potrà, tutti riuniti al santuario di Maria Rosa Mistica per una giornata insieme, per la Santa Messa alle 8:00, con l’arrivo previsto alle 7:30 del mattino. E poi ci sarà un momento di catechesi, le vestizioni dello scapolare e poi il pranzo insieme. E al pomeriggio alle ore 15:00 avremo l’Atto di Offerta all’Amore Misericordioso, scritto da Santa Teresa di Gesù Bambino del Volto Santo, e che chi vorrà potrà pronunciare, lo pronunceremo tutti insieme, chi l’ha già fatto lo rinnova e chi non l’ha fatto lo farà per la prima volta.

Proseguiamo la nostra preparazione a questa solennità della Divina Misericordia, siamo al secondo giorno. 

Disse Gesù a Santa Faustina:

“Oggi conduci a me le anime dei sacerdoti e dei religiosi e immergile nella mia imperscrutabile Misericordia. Esse mi diedero la forza di reggere fino alla fine l’amarezza della mia Passione: per mezzo loro, come attraverso dei canali, la mia Misericordia scorre sull’umanità”.

Ecco, credo che tutti noi conosciamo dei religiosi, conosciamo dei sacerdoti, immergiamoli tutti, soprattutto chi conosciamo, dentro la Misericordia di Gesù. Preghiamo sempre — oggi in modo particolare — per loro, perché ne hanno un grandissimo bisogno.

E allora continuiamo la nostra lettura e la nostra meditazione di questo Atto di Offerta all’Amore Misericordioso. Da: Consigli e ricordi di Celina [la sorella di S. Teresina, anch’ella monaca al Carmelo di Lisieux]. Adesso vi leggo alcune parti.

Durante l’ora di adorazione davanti al SS. Sacramento esposto per le «40 ore» – martedì 26 febbraio 1895 – Teresa aveva composto di getto il suo cantico Vivere d’Amore. Domenica 9 giugno 1895 – festa della SS. Trinità – durante la Messa ebbe l’ispirazione di offrirsi come vittima di olocausto all’Amore Misericordioso di Dio per ricevere, nel suo cuore, tutto l’Amore disprezzato dalle creature, alle quali avrebbe voluto elargirlo.

 Quindi questo Atto di Offerta come vittima di olocausto all’Amore Misericordioso ha come senso quello di ricevere. È interessante: l’Atto di Offerta non è tanto un dare — questa è la novità, l’intuizione geniale di Santa Teresa — non è un dare, ma un ricevere. 

Noi, quando amiamo, crediamo che amare voglia dire dare, invece amare vuol dire innanzitutto ricevere. Quando capiremo questo, avremo fatto un grandissimo passo in avanti nell’amare. Noi crediamo che ricevere sia un atto puramente passivo. Invece, vedete, in realtà ricevere è un atto assolutamente attivo, è molto più attivo del dare. Perché nel ricevere devo attivamente sgomberare il mio cuore, predisporlo, prepararlo all’incontro. Ricevere vuol dire mettere l’altro al primo posto, vuol dire scegliere di mettersi in una posizione di ascolto, di apertura. Capite che c’è molto più “fare” nel ricevere che nel dare. E sicuramente c’è una grande purificazione del nostro io. 

Quindi, offrirsi come vittima di olocausto all’Amore Misericordioso di Dio vuol dire innanzitutto ricevere: che cosa? Tutto l’amore di Dio che viene disprezzato dalle creature alle quali avrebbe voluto elargirlo. Quindi gli offerenti sono coloro che dicono a Dio: “Il Tuo amore lo prendo io, lo ricevo io, sono qua per lasciarmi amare, sono qui per essere amato”. Chi fa questo atto di offerta accetta di diventare un “Oggetto d’amore”, “Oggetto” con la “O” maiuscola, non nel senso strumentale del termine, “Oggetto” come attenzione, “Oggetto” come colui che sceglie liberamente di dire di sì a questo amore e si lascia raggiungere, e lo riceve, e lo accoglie, lo ama, lo corrisponde e si concentra su questo amore. Non un amore qualunque, ma l’amore disprezzato, l’amore non amato, l’amore non corrisposto. Capite perché tutti dovremmo fare questo atto di amore, questo Atto di Offerta all’Amore Misericordioso.

Subito dopo la Messa, tutta commossa, mi trascinò con sé; non sapevo perché. Raggiungemmo presto la nostra madre superiora (madre Agnese di Gesù) che si dirigeva verso la Ruota. Teresa sembrava un po’ imbarazzata nell’esporre la sua domanda. Pronunciò qualche parola, sollecitando il permesso di offrirsi, con me, all’Amore Misericordioso. Non so se lei pronunciò la parola «vittima». Non sembrando la cosa importante, la nostra Madre rispose affermativamente. Poi, rimasta sola con me, mi spiegò brevemente ciò che voleva fare; il suo sguardo era infiammato. Mi disse che avrebbe scritto i suoi pensieri e composto un atto di donazione.

Vedete, quando si scopre l’amore bisogna condividerlo, è una necessità impellente. Chi scopre l’amore e lo vive da solo non ha scoperto l’amore. Perché l’amore disprezzato ha bisogno di tante persone vittime, di tante vittime. Voi provate a pensare alla vittima di olocausto dell’Antico Testamento. Vedete, la vittima di olocausto era diversa dal sacrificio. Il sacrificio rituale prevedeva che alcune parti della vittima venissero offerte, altre no. Invece nell’olocausto si offriva tutto e tutto veniva bruciato dal fuoco consumatore, non rimaneva nulla. Quindi la vittima dell’olocausto — quello che noi ci prepariamo a diventare — sarà colei che, incendiata, consumata, divorata ogni giorno costantemente dall’Amore Misericordioso di Dio, trascina con sé tante altre anime per compiere questo atto di offerta.

A Dio piacendo, noi lo reciteremo in ginocchio davanti al bellissimo, grande, enorme Crocifisso che c’è a santuario di Maria Rosa Mistica e vi invito a leggere la storia di questa apparizione, perché poi è tutta concentrata proprio sulle anime consacrate (guardate il significato delle tre rose sul petto di Maria Rosa Mistica) e tutto quello che lei viene a chiedere è proprio finalizzato a questo amore misconosciuto, disprezzato di Dio, soprattutto da parte dei consacrati.

Allora anche noi, tutti commossi, siamo chiamati ad essere presenti. Forse qualcuno starà pensando che, per essere presente deve fare qualche sacrificio, magari qualche atto di umiltà, magari qualche atto di coraggio, magari qualche grande fatica, forse qualcuno avrà nel cuore qualche paura… ebbene, andiamo oltre. L’amore ci chiama! L’amore ci invita quest’oggi, in questo giorno di grande silenzio del Sabato Santo. In quella tomba vuota, sentiamo questo amore che ci chiama, che ci attende, che cerca vittime di olocausto! E allora sarà bello poter essere là numerosi e non è un caso, come adesso vedremo, la presenza del sacerdote; avrà un ruolo molto preciso in questo Atto di Offerta. Trasciniamo con noi il numero maggiore di anime, spieghiamoglielo o facciamo loro sentire queste meditazioni, perché anche in loro venga il desiderio di offrirsi vittime di olocausto all’Amore Misericordioso. 

Lei va a chiedere il permesso e quindi procede:

Due giorni dopo entrambe inginocchiate davanti alla Vergine Miracolosa del sorriso…

Due cose. La prima: si inginocchiano. Santa Teresa di Gesù Bambino, dottore della Chiesa, sta in ginocchio davanti alla statua della Vergine Maria. Questo lo diciamo per tutti coloro che dicono: “Ah, davanti alla Vergine Maria non ci si mette in ginocchio”. Ecco, posso dire che è proprio un atteggiamento tipicamente carmelitano, allora. Beh, certo, l’ha fatto Santa Teresa di Gesù Bambino, dottore della Chiesa, mi sento autorizzato a farlo anch’io, non credete? Come già vi dissi, al massimo se davanti al giudizio di Dio, la Santissima Trinità dovesse sgridarmi e dirmi: “Padre Giorgio, tu non dovevi fare queste cose! In tanti ti hanno detto che davanti alla statua della Vergine Maria non si fa la genuflessione, non ci si mette in ginocchio. A parte che adesso non si fa più neanche davanti al tabernacolo però al massimo, al massimo proprio, non so, due volte all’anno davanti al tabernacolo, ma assolutamente non davanti alla Vergine Maria”. Ecco allora io chiamerò Santa Teresina e dirò: “Io ho una sorella in cielo che mi ha insegnato a fare così” e chiamerò lei e dirò: “Santa Teresina, sii tu la mia avvocata, qui davanti al tribunale di Dio, a spiegargli perché ci siamo messi in ginocchio davanti alla statua della Vergine Maria”. E sono sicuro che lei farà volentieri questo ruolo, se sarà necessario.

Quindi, in due giorni compone questo atto e subito corre davanti alla Vergine Miracolosa. Voi direte: “Ma noi perché andremo davanti al Crocifisso?”. Dunque, per un motivo pratico, innanzitutto: perché la bellissima statua di Maria Rosa Mistica che c’è a Montichiari è in una cappellina troppo piccola per noi, lì non ci staremmo tutti. Poi ci sarà tantissima gente, per cui mi sembra proprio una roba impossibile, a meno che non succeda un miracolo. Vedremo se sarà possibile, lo faremo anche noi lì, altrimenti ci sposteremo davanti al Crocifisso e anche questo comunque ha un significato molto bello, perché ci offriamo vittime all’Amore Misericordioso di Dio, quindi, andiamo da Gesù nel Suo Cuore, al suo Sacratissimo Cuore, per ricevere questo amore. Quindi vedremo, o dall’uno o dall’altro.

pronunciò l’atto per noi due

Che bello! Non è che ognuna lo dice, no, Teresina pronuncia l’atto per entrambe.

Era martedì 11 giugno… 

Non so se avete notato: di martedì lei compone il suo cantico Vivere d’amore, di martedì lei pronuncia l’Atto di Offerta all’Amore Misericordioso, di domenica ha l’intuizione di scriverlo, di offrirsi vittima. Martedì che giorno è? Martedì è il giorno del Volto Santo.

Suor Teresa comunicò più tardi il suo atto d’offerta a suor Maria del S. Cuore e a suor Maria della Trinità. Ne parla nel suo manoscritto.

Ecco, allora leggiamo la seconda parte dell’Atto, domani vedremo ancora un po’ di spiegazioni su questo Atto di Offerta molto bello. 

Io vi aspetto numerosi, non ve lo ripeto ma vi aspetto numerosi, numerosissimi, perché c’è bisogno di queste vittime. 

Non voglio anticiparvi niente ma — ve lo dico un po’ già adesso, che poi magari qualcuno non può ascoltare nei prossimi giorni, poi ve lo riprenderò perché sarà importante e lo spiegheremo meglio — la figura del sacerdote quel giorno avrà proprio il compito di fare quello che fece Teresina con Suor Maria della Trinità, lo vedremo nei prossimi giorni,  quando Teresina a un certo punto dice:

“Domani, dopo l’atto di ringraziamento, resterò vicino a te all’Oratorio, dove sarà esposto il SS. Sacramento e mentre tu pronuncerai il tuo atto, io ti offrirò a Gesù come la piccola vittima che ho preparato per Lui”.

Quindi capite se fa questo Santa Teresa che è una monaca di clausura, a maggior ragione pensate al valore, al significato, alla potenza, alla bellezza di questa offerta, se fatta dal sacerdote. Quindi, a Dio piacendo, mentre voi pronuncerete il vostro atto, io vi offrirò a Gesù come le piccole vittime che ho preparato per Lui in questi nove giorni. Ecco il significato di questa novena di questa preparazione. Vi sto preparando a diventare piccole vittime di olocausto all’Amore Misericordioso di Dio. E mentre voi pronuncerete quell’atto, io vi offrirò. Pensate che bello! Ecco perché dobbiamo essere numerosi. Quindi cerchiamo di essere coraggiosi, non guardiamo le fatiche. 

Allora, leggiamo questa seconda parte del testo che ha scritto Teresina, la vittima dell’Olocausto all’Amore Misericordioso di Dio (che poi sarà il testo che leggeremo). Scrive Teresina:

Poiché mi hai amato fino a donarmi il tuo unico Figlio perché fosse mio Salvatore e mio Sposo, i tesori infiniti dei suoi meriti sono miei, te li offro con letizia, supplicandoti di non guardarmi che attraverso il Volto di Gesù e nel suo Cuore ardente d’Amore

Quindi, come vittima quale amore ricevo? L’amore di un padre che dona il suo figlio. Perché notate l’Atto di Offerta è all’Amore Misericordioso di Dio, è l’Atto di Offerta all’Amore Misericordioso di Dio, cioè del Padre. Importante questa sottolineatura. Quindi è tutto indirizzato a Dio padre, l’abbiamo visto ieri: “O Dio! Trinità Beata”, comincia così. Infatti, lei dice “Poiché mi hai amato fino a donarmi il tuo unico figlio…”, vedete che si rivolge sempre a Dio Padre. Quindi l’amore che noi andiamo a ricevere è l’amore di un padre che dona un figlio, l’unico, primogenito figlio. Quindi pensate che amore immenso. “Perché fosse mio Salvatore e mio Sposo”. Il mio tutto, cioè: un Padre che dona Suo Figlio perché sia il nostro tutto, il Salvatore, colui che si prende cura di noi e ci salva, ci guarisce e ci libera dal peccato e lo Sposo, quindi tutto il mondo degli affetti, bellissimo! “I tesori infiniti dei suoi meriti sono miei” — certo, sei il mio tutto, allora anche i tesori sono miei — “te li offro con letizia” — te li dono questi meriti — “e ti supplico di guardarmi attraverso il volto di Gesù, nel suo cuore ardente d’amore”.

Vedete questo rimando costante al Volto di Gesù, al suo Cuore. Possiamo proprio dire che un carmelitano dovrebbe essere esperto dell’amore e della devozione al Volto di Gesù e al Cuore di Gesù, perché è proprio la nostra spiritualità. Vedete come Santa Teresina richiama questo tema del Volto e questo tema del Cuore. Cioè, in concreto cosa richiama? Richiama il Cuore, richiama il fondamento del messaggio di Santa Teresa d’Avila, cioè l’Umanità di Cristo. Tutto questo quanto è Teresiano!

Se voi pensate a una persona, il volto e il cuore è il tutto della persona, c’è tutto. Il volto è ciò che tu vedi, ciò che tu incontri, ciò che tu guardi e contempli, il cuore è il centro di questo volto, il centro di tutto. Il cuore è il luogo dei sentimenti, il motore. Mi viene questa immagine: se il volto è la vela della barca, il cuore è il vento, è ciò che la muove. Quindi noi, nel Volto di Cristo cosa contempliamo? Contempliamo il suo Cuore, cioè il Suo Amore: un cuore ardente d’amore.

Vi auguro di trascorrere questa giornata dentro un grande silenzio, in questo grande spirito di preparazione. Mi raccomando di venire confessati, domenica 16 — confessatevi qualche giorno prima — di essere in grazia di Dio. Anche perché sapete che c’è la possibilità di lucrare l’indulgenza plenaria quel giorno, proprio partecipando alla Santa Messa, ricordate quello che Gesù chiede per la domenica della Divina Misericordia. Farò l’omelia proprio sulla Divina Misericordia e così, come sempre, la farò pubblicare molto presto al mattino, così sentirete due omelie quel giorno. O meglio, sentirete una meditazione e un’omelia, la meditazione che farò prima e l’omelia della Messa che celebreremo a Rosa Mistica, per chi verrà. Quindi nel viaggio prima della messa se volete, se potete, se vi va, avrete questa meditazione da ascoltare, che sarà un po’ proprio una preparazione a questa bella grande solennità della Divina Misericordia. Sarà proprio un’occasione per preparare il cuore nel silenzio e renderci ancora più consapevoli di quello che staremo per andare a vivere insieme. E poi è bella quest’idea dell’essere insieme, del vederci, del parlarci, del volerci bene, del condividere.

Ricordo poi se ci fosse qualche sacerdote o qualche diacono che volesse partecipare, di avvisarmi il prima possibile, di mandarmi un’e-mail, perché dobbiamo poi comunicarlo anche al santuario.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

Post Correlati