Scroll Top

”Chi mangia Me, vivrà per Me” (Gv 6,57)

Gesù e i farisei

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: «”Chi mangia Me, vivrà per Me” (Gv 6,57)»
Domenica 11 giugno 2023 – Solennità del Corpus Domini

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

Consacrazione a Gesù Sacramentato

Beata Maria Candida dell’Eucarestia

Ostia fulgida, a Te rinnovo il dono intero, l’intera consacrazione di tutta me stessa. Dolcissimo Gesù, i tuoi fulgori avvincono tutte le anime. Chi Ti ha trovato, ha rinvenuto quaggiù l’oasi refrigerante, la felicità. lo Ti benedico ed esalto, perchè hai voluto rivelarTi all’anima mia e donarle nell’amor tuo una seconda vocazione. Consuma con le tue fiamme quanto in me non è secondo Te. Tu mi hai purificata: compi l’opera tua. Tu che m’hai accesa, finisci di consumarmi, d’incenerirmi. Tutto devo a Te, divina Eucarestia! O Santa Ostia, fammi immacolata, fammi tutta amore, e così io Ti comparisca dinnanzi. Nessuna arma può ferire meglio di Te, o piccola e candidissima Ostia! Feriscimi: Tu sei più che spada, o Santo Amore Sacramentato. Uccidimi Tu, Tu finiscimi con le tue saette. Potessi io morire ai tuoi piedi per causa tua! Potesse ogni atomo di me incendiare. . . incendiare le anime dall’uno all’altro polo per Te, Sacramentato Signore! O Maria, che mi desti l’Eucarestia; o padre mio San Giuseppe, che adorasti e conservasti il Frumento degli eletti, intercedete!
Amen

Beata Maria Candida dell’Eucarestia

VANGELO (Gv 6, 51-58)

In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?».
Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

 

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a domenica 11 giugno 2023. Solennità del Corpus Domini. Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo sesto del Vangelo di San Giovanni, versetti 51-58.

Per chi lo desidera ricordo che oggi è possibile recitare una bellissima preghiera di consacrazione a Gesù Sacramentato scritta dalla nostra monaca carmelitana, la beata Madre Candida dell’Eucarestia. Io la consiglio a tutti, la trovate sul sito veritatemincaritate.com e poi sicuramente verrà pubblicata anche su Telegram… sicuramente la troverete unitamente a questa meditazione.

Sull’Eucarestia abbiamo detto veramente tantissimo in questi anni e c’è sempre tantissimo da dire. Vi rimando, per chi lo desidera, alle meditazioni Eucaristiche che ho fatto: sessanta meditazioni ininterrotte sull’Eucarestia tra aprile e giugno 2020 e poi il ciclo ancora più lungo che ho fatto nel 2022 sull’Eucarestia che, se vi ricordate, ci ha impegnato tantissimo, da giugno fino a ottobre. E quindi chi lo desidera oggi può prendere e approfondire qualcosa di quel bagaglio che abbiamo messo da parte. C’è sempre tanto da approfondire sull’Eucarestia.

Oggi mi limiterò a dire qualche parola sul Vangelo.

Gesù parla alla folla. Gesù parla a tutti. E cosa dice di sé stesso? Perché sta parlando di sé stesso, parlerà di sé stesso:

Io sono…

Già questo ci richiama, già questo ci dice tutto: “Io sono”. Sta proprio parlando di sé, di Dio.

Io sono il pane vivo

Gesù è vivo in quel pane. Gesù è vivo in quel pane!

Questo lo diciamo perché i nostri comportamenti, o meglio i comportamenti di molti — magari non i nostri, speriamo quelli di altri — testimoniano che quello è un pane morto. Perché il comportamento fisico, l’atteggiamento fisico, è espressione di ciò che noi crediamo. È espressione del nostro mondo interiore, dei nostri affetti, della nostra volontà, della nostra intelligenza, tutto! E si deve vedere, si deve vedere esteriormente che noi crediamo che quel pane è un pane vivo. Perché così ha detto Gesù: «Io sono il pane vivo». Ed è un pane vivo che non ha niente di terrestre, perché viene totalmente dal cielo. Di terrestre ha solamente il colore, il sapore, la consistenza. Questo ha, questo resta; ma tutto il resto è tutto di cielo, è tutto divino. Chi viene dal cielo? Chi abita il cielo? Dio!

Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno

Evidentemente è qualcosa di importante (la vita eterna) se in questo Vangelo lo sentiamo come inizio e poi come fine: la vita eterna, il vivere in eterno. Perché? Perché si può anche morire in eterno. È qualcosa a cui dobbiamo pensare. Quando andiamo in chiesa, quando alla sera andiamo a letto a riposare, quando ci svegliamo al mattino, quando a mezzogiorno facciamo una pausa, riflettiamo sull’Eucarestia. Usiamo quel tempo per ringraziare Gesù del dono dell’Eucarestia e per prepararci alla messa del giorno dopo. Fino a mezzogiorno potremmo fare ringraziamento e, da mezzogiorno in avanti, la preparazione della messa del giorno dopo. Perché? Perché noi andiamo a messa tutti i giorni. “No, vabbè, ma non c’è l’obbligo”. Ma perché, noi viviamo di obblighi? Quando una vita d’amore vive di obblighi, è finita la vita, ed è finito l’amore. Non si può vivere di precetti. “No, vabbè, ma tanto non c’è l’obbligo di andare a messa tutti i giorni”. Benissimo! Non c’è neanche l’obbligo di mangiare tutti i giorni. Perfetto! Allora non andiamo alla messa e non mangiamo tutto il giorno, fisicamente non mangiamo, tanto non c’è l’obbligo. Vediamo il giorno dopo se noi andiamo a messa!

Perché come il nostro corpo ha fame di vita, quindi di nutrimento, anche la nostra anima ha fame di nutrimento, un nutrimento puramente divino che è l’Eucarestia. Abbiamo già visto le Passiflore Eucaristiche, anime che, chiamate dal Signore, sono state capaci di vivere decenni e decenni nutrendosi solo di Eucarestia. 

Ripeto: chiamate da Dio e poi riconosciute come tali dalla Chiesa attraverso il confessore, hanno fatto questa vita totalmente Eucaristica. No, perché sapete — anticipo — anche oggi ci sono i tordi, chiamiamoli tordi perché vogliamo essere gentili:

Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro

Questi qui sono i tordi!

«Come può costui darci la sua carne da mangiare?».

Cioè, non hanno capito niente! Non hanno capito niente! Ma sono tordi perché sono tordi dentro.

Infatti, se notate Gesù non gli dà un briciolo di risposta, niente! Anzi, rincara la dose! È questa la cosa interessante: che fino a quando i tordi non sono intervenuti, Gesù ha parlato solo di pane e di carne. Appena intervengono i tordi — e ripeto, chiamiamoli così proprio perché vogliamo essere gentilissimi — Gesù non parla più solo di carne, parla anche di sangue, non solo dice «Se non mangiate la carne del figlio dell’uomo non avrete in voi la vita» — ma dice: «e non bevete il suo sangue». Da qui in avanti, cioè dai tordi in poi, è tutto un carne e sangue, carne, sangue, carne e sangue, carne e sangue. Abbiamo già affrontato questo argomento, quando vi ho parlato di Giovanni 8. Ai tordi non si risponde perché tanto non capiscono. Non capiscono perché non vogliono capire, perché sono chiusi dentro. Si mettono a discutere delle stupidaggini.

Allora stavo dicendo che poi ci sono i tordi — perché i tordi ci sono sempre — che magari dicono: “Ma sai, con le omelie, le sue meditazioni sulle Passiflore Eucaristiche, padre Giorgio magari spinge le persone a fare i digiuni e a vivere solo di Eucarestia”. Ecco, questo è un tordo, cioè proprio tordo nel vero senso della parola, perché io non ho mai detto queste cose anzi, nelle meditazioni ho sempre detto ben altro. Ho sempre detto che questi digiuni — questo digiuno dal cibo materiale — e queste vite Eucaristiche, unicamente Eucaristiche, sono “vite rarissime” che il Signore vuole e chiede ad alcune persone, per sottolineare la vitalità del pane Eucaristico, cioè che è vero cibo, che è vera bevanda, che è vivo! Per dire l’identità dell’Eucarestia, che è Lui, e che quindi, siccome è vero cibo e vera bevanda, si può vivere solo di quello. Questo è il significato delle Passiflore Eucaristiche che abbiamo affrontato. Ma nessuna persona sana di mente — cioè che non abbia patologie psichiatriche — andrebbe mai a pensare che quindi allora tutti ci mettiamo a vivere di vita Eucaristica, viviamo solo di Eucarestia. Ecco, no! Perché non ci è chiesto. Perché questi santi, queste beate, non hanno detto: “Ah, io stamattina mi sveglio e voglio fare il digiuno totale da pane e da acqua e vivere solo di Eucarestia”. Perché dopo tre giorni sei morto! Perché Dio non te l’ha chiesto! Il punto è che non viene da me, deve venire da Dio. E, se voi vi ricordate, è stata sempre necessaria la benedizione, il consenso e la supervisione del confessore. Queste cose ve le ho già dette, però… non c’è più sordo di chi non vuol sentire, e i tordi sono tordi e resteranno tordi.

Chi mangia questo pane vivrà in eterno

L’importanza della vita eterna. Non chi mangia “solo” questo pane, ma chi mangia questo pane. Quindi mangiati pure la pastasciutta, mangiati pure il pane e salame, mangiati pure il bignè ma, unitamente al nutrimento fisico, ci deve essere anche quello spirituale. E come mangiamo tutti i giorni fisicamente, tutti i giorni mangiamo spiritualmente, ci nutriamo spiritualmente.

…il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo

Abbiamo bisogno di carne. Perché? Perché abbiamo bisogno di proteine. Sapete che senza le proteine non stiamo in piedi. Non si può vivere una vita mangiando solo pastasciutta e sugo, abbiamo bisogno di proteine, perché sennò il nostro corpo si esaurisce, i muscoli non stanno più in piedi e arrivano tutte le malattie del mondo, e poi si muore, perché senza le proteine…

Quindi: «il pane che io darò è la mia carne», quindi questo pane è carne. E uno dice: “Ma il pane è carne!? Il pane è pane e la carne è carne”. No! Questo pane disceso dal cielo è la mia carne. Non è più pane, è la mia carne, la mia carne che è lì in quel pane.

Allora i Giudei — e tutti i tordi dopo di loro — si misero a discutere aspramente fra loro

Non ho capito perché poi discutono sempre fra di loro. Questo proprio ti dice quanto sono tordi. Cosa stai a discutere tra te e te, tra te e gli altri quattro tordi che hai intorno? 

Si misero a discutere aspramente fra loro

Ma scusa un momento, perché non vai da Gesù e gli dici: “Senti Gesù, io non ho capito molto bene questa cosa, me la puoi spiegare?” No! Questi si mettono a discutere… sono sempre queste quattro beghine rinsecchite — o anche cicciotte, poi dipende da tipo a tipo — che si mettono a discutere tra di loro. Ma mettiti a parlare col Signore, vai da Gesù! Questa è proprio l’illogicità dei tordi.

Come può costui darci la sua carne da mangiare?

Chiediglielo! Ma vai a chiederglielo! Ma fai una domanda semplice, umile, sincera. Se vuoi veramente una risposta, ma vai a chiederlo, è lì… E Gesù allora ovviamente risponde e risponde come sa rispondere Gesù:

«In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue…

Gesù rincara la dose. Perché così vediamo cosa succede, perché così facciamo emergere la verità che vi portate dentro. Infatti, poi, dopo tutto questo, cosa fanno? Prendono e se ne vanno: “Questo linguaggio è troppo duro per noi” e se ne vanno via! Bene, via!

«…se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. 

Punto!

Quindi capite perché dobbiamo andare tutti i giorni alla Santa Messa e a ricevere l’Eucarestia? Perché sennò non abbiamo in noi la vita! Se non abbiamo la vita, siamo morti! Non so se mi spiego, a me sembra chiaro. Se non ho la vita in me — tutti i giorni devo avere la vita — io muoio. Avete mai visto qualcuno alzarsi al mattino e dire: “Ah ecco, volevo dirvi che io oggi non ho la vita in me” — “E cosa fai in piedi?”. Tu la devi avere tutti i giorni la vita. Devi essere vivo ogni giorno, non puoi essere vivo a intermittenza: “Oggi sono vivo, domani sono morto, dopodomani sono vivo”. Capite in quale illogicità ci poniamo quando diciamo: “Va beh, sì, dai, se oggi non riesco ad andare a messa, andrò domani”. Come se la Messa fosse l’appuntamento con la parrucchiera: se non mi faccio i bigodini oggi, me li faccio domani. Sui capelli ci sta anche, ma sull’anima…

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna

Vedete come continua? È un continuo unire Corpo e Sangue con la vita eterna, un continuo… Cioè questo Corpo e questo Sangue ci è dato per la vita eterna!

e io lo risusciterò nell’ultimo giorno

Interessante il legame profondo che c’è tra la vita, la vita eterna e l’Eucarestia.

Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda.

Allora, siccome voi non credete a tutto questo, Gesù cosa fa? Prende queste Passiflore Eucaristiche, queste anime elette e dice: “Bene, allora tu vivrai solo di Eucarestia”. A Teresa Neumann, ad Alexandrina Maria da Costa e via di seguito, quelle che abbiamo visto.

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui.

Certo! Se ci nutriamo di Lui, restiamo in Lui. Però è interessante, Gesù dice: “Io sono la via, la verità e la vita”, ricordate? Non è una filastrocca. Quindi, se tu ti nutri del Suo Corpo e del Suo Sangue, tu hai la Vita, non una vita, “la Vita”, che è Cristo.

Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre,

Vedete come continua a tornare il tema della vita?

così anche colui che mangia me vivrà per me.

 L’Eucarestia è proprio l’alimento dei viventi ed è l’alimento che dà vita. È alimento per la vita. Ecco perché i morti non possono andare a far la Comunione. E chi sono i morti? I morti spirituali, quelli che sono in peccato mortale. 

“Ma perché? Esiste ancora un peccato mortale?” Sì, certo che esiste, nessuno l’ha abolito. Non si può abolire, perché se aboliamo il peccato mortale, noi aboliamo la libertà dell’uomo e questo vuol dire buttare nel cestino tutta la rivelazione. Io sono libero e devo essere libero di dire sì o di dire no a Dio. Se non c’è libertà, non c’è amore. L’abbiamo già detta questa cosa.

Un uomo che stupra una donna non ha fatto un atto d’amore con lei, ha fatto uno stupro. E qual è la differenza tra un atto d’amore con una donna (o con un uomo) e uno stupro? La libertà! Un atto d’amore chiede che io e una donna ci amiamo liberamente, cioè scegliamo — io e lei — di amarci: io la amo e lei risponde al mio amore amandomi. Se io dico: “Io ti amo” e lei risponde: “Io no” — “Ah vabbè, fa niente, io la prendo, la rapisco e la violento”, capite che questo non è un atto d’amore, perché la sua libertà ha detto no. Se io forzo questa libertà, compio un atto di violenza. 

Stiamo attenti perché si possono stuprare i corpi, ma si possono stuprare anche le anime: violento un’anima tutte le volte che prevarico la sua libertà. Quindi se io ti metto nella condizione in cui ti costringo a fare una cosa, io ti sto violentando. “Se tu non fai questa cosa, allora io non ti do…, non ti faccio fare…”. Questo è un atto di violenza, purissimo! Poi possiamo tentare di ingannarci a vicenda, dicendo: “No, però è amore, è un atto d’amore”. No, no, no; se non c’è la mia libertà che dice: “Sì anch’io lo voglio liberamente”, questo è uno stupro, è un atto di violenza.

Quindi:

Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me.

La stessa relazione che c’è tra Gesù e il Padre c’è anche tra Gesù e chi mangia il Suo Corpo e il Suo Sangue. 

Quindi, se io liberamente dico no, e quindi vivo nel peccato mortale, quel cibo non è per me. E come faccio a riaverlo se lo voglio? Ti vai a confessare e riconosci i tuoi peccati. Funziona così! Devo andare a chiedere perdono. 

“Eh ma Dio non è mica quel bambino capriccioso risentito che si mette lì a fare il muso, perché io non ho… figurati se il Signore sta a guardare quelle cose…”. 

Mah! Qua ci sono tanti di quegli esperti di Dio che è veramente imbarazzante. Io mi domando: evidentemente a queste persone Dio appare ogni mattina e va a dire loro tutti i segreti del Suo cuore, perché io non riesco a capire, tutta questa gente che conosce i pensieri di Dio! Mah! Sarà che a me non appare mai, a me non appare mai nessuno e devo farmi sempre la fatica di andare con il mio povero cervellino a fare 1+1=2, non lo so perché! Imbarazzante vedere tutte queste persone che sono tutte piene di rivelazioni mistiche.

Al mattino faccio la mia colazione, mangio pane con la marmellata, e questi invece mangiano le “visioni mistiche”, perché evidentemente sanno con certezza quello che pensa Dio. 

Perché, stando al Vangelo, non si può dedurre questo. Ma può un padre, può un amico, può un’amante, ritenere “inezie”, non farsi scalfire da un “no”? Ma scusate un attimo: ma che padre è? Ma che amico è? Ma che amante è? Quando uno ama, quando uno ha un figlio, è attento alle più piccole cose. Una mamma si accorge che suo figlio ha la febbre guardandolo negli occhi. La sente prima di lui. Dice: “Ma stai bene?” — “Sì, sto benissimo” — “Mhmm… non sei il mio figlio di sempre, misura la febbre” — “Ah sì, è vero, ho 37,3, ma non la sentivo” — “Eh, ma io la sento, io la vedo, io ti conosco. Quel dettaglio non mi sfugge, quegli occhi un po’ lucidi, quell’essere un po’ spento”… sapete no? Quando ero piccolino se mi chiedevano: “Vuoi la pastasciutta?” e io rispondevo: “No, mah, non ho tanta voglia di pastasciutta, poco, poco”. Mia mamma, mia nonna e mio papà mi dicevano: “Ecco, benissimo, tu stai male” — “No, no, io sto bene” — “No, no, se Giorgio dice che non vuole la pastasciutta, è ammalato” e infatti ero ammalato. Quando guarivo e mi dicevano: “Vuoi la pastasciutta?” — “Sii, un piattone enorme”. Ecco, questo era il sintomo che stavo benissimo.

Non esistono dettagli irrilevanti in un rapporto d’amore. Quindi, siccome noi continuiamo a dire: “Dio che si dona totalmente all’uomo in Gesù, e quindi noi dobbiamo rispondere totalmente a Dio con tutta la nostra persona…”. E allora, se si dà totalmente, si dà totalmente, no? E quindi, voi capite che se io non mi do totalmente, volete che il Signore non se ne accorga? Certo che se ne accorge! E quando non mi do totalmente? Quando su cento sì che dovrei dire, ne dico tre, ne dico due, ne dico uno, non ne dico nessuno. Non se ne accorge? Certo che se ne accorge! Certo che ha peso! Perché è la mia libertà! E come io liberamente dico ti amo — e per lui è tutto — così se non lo dico o se dico ti odio… questo ha un peso, non è perché Dio sia capriccioso. “Figurati che Dio si lascia scalfire”… Allora non è padre! Allora non è il Dio di Gesù Cristo! Stiamo parlando delle divinità greche, ma non del Dio di Gesù.

Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono.

Ed ecco vedete allora le Passiflore Eucaristiche; Gesù ci dice: “Ti faccio vedere e ti mostro, in alcune vite, che mangiando la mia carne e bevendo il mio Sangue tu non muori, perché è Vita”.

Chi mangia questo pane vivrà in eterno

Ecco la ragione per la quale agli ammalati si dà il viatico. L’ultimo sacramento che ricevono è l’Eucarestia. Nell’Estrema Unzione — un termine bellissimo perché è l’unzione ultima — si da l’Eucaristia. 

Certo, se poi arrivano i parenti tordi che chiamano per dare l’Estrema Unzione quando quello è già morto e vabbè allora certo, capite… “No, perché sa, non volevamo spaventarlo” — “No, perché secondo te non si rendeva conto che stava morendo? No, figurati, no, ci mancherebbe”. Uno non si rende conto che sta morendo? Non cammina più, non mangia più, non beve più… non si rende conto che sta morendo, no. Pensa di essere in vacanza, pensa di essere dentro a una beauty farm e dice: “Mah! Son qui, boh! Adesso tra un mese andrò a fare una vacanza alle Seychelles”. Veramente, alle volte siamo ridicoli — per dire una parola gentile — siamo ridicoli, tanto siamo stupidi che siamo ridicoli, proprio. 

Invece la cosa che dovremmo fare è proprio quella di aiutare le persone a noi care a fare questo passaggio. “Viatico”, è questo il significato dell’ultima unzione e quindi dell’ultima Eucarestia: “che ti aiuta nel passaggio”. Quindi noi dovremmo proprio come prima cosa dire alla persona: “Prepariamoci, ti aiutiamo a prepararti, ci prepariamo insieme: ti vado a scegliere il sacerdote più bravo del mondo”. Come facciamo per i malati di cuore — io voglio il cardiochirurgo bravo del mondo — e i malati alla testa — voglio il neurochirurgo bravo del mondo — e i malati allo stomaco — voglio il gastroenterologo più bravo del mondo — e allora vado a cercare anche il prete il più bravo del mondo, quello che secondo me è meglio! Eh, certo, ci mancherebbe, è nostro diritto e anche nostro dovere.

E quindi lo andiamo a cercare, lo chiamiamo, diciamo: “Senta, può venire per…”. Perché, sapete, ci vuole anche un po’ di delicatezza. Deve essere uno che aiuti a fare questo passaggio, che prepari bene la persona, che l’aiuti a fare bene una Santa confessione, che gli dia per bene l’unzione degli infermi — l’Estrema Unzione — che amministri l’Eucarestia, faccia le unzioni… È un momento molto bello, molto delicato, molto importante, molto intimo. Io quando ho avuto occasione di dare l’Estrema Unzione, ho sempre visto delle reazioni bellissime, molto composte, molto decorose, anche molto gioiose; proprio belle, dei momenti veramente belli, di grande umanità e di grande fede. Certo, bisogna fare le cose con calma e bisogna farle bene. E in questa maniera anche l’ultimo momento della nostra vita diventa un momento di “vita”. Di fatto la morte diventa un momento di vita, diventa un passaggio.

Bene, allora auguro a tutti voi di fare una Santa Domenica tutta in onore dell’Eucarestia, cerchiamo di passare un po’ di tempo con Gesù Eucarestia quest’oggi — oggi è domenica quindi cerchiamo di goderci un po’ la sua presenza nel tabernacolo o speriamo in qualche esposizione eucaristica —, di confessarci frequentemente, di vivere in grazia di Dio, di rispettare il digiuno di un’ora prima di fare la comunione, come prescritto dalle leggi della Chiesa, quindi un’ora prima della Santa Messa non si mangia nulla, neanche la caramella — “Eh no, vabbè, ma son dettagli” — No, non sono dettagli: ho già detto questa cosa. I dettagli sono fondamentali in un atto d’amore, esattamente come in un’opera d’arte, e l’amore è l’opera d’arte per eccellenza. Certo che se ho davanti un “bozzo” allora è un altro discorso…

E poi cercate di condurre anche i ragazzi, i bambini, a questo momento eucaristico. Fateli innamorare di Gesù Eucarestia.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

Post Correlati