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La rigidità – Cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.34

Gesù tende la mano ad un bambino

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: La rigidità – Cammino di perfezione, S. Teresa di Gesù pt.34
Lunedì 4 dicembre  2023

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Mt 8, 5-11)

In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: “Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente”. Gli disse: “Verrò e lo guarirò”.
Ma il centurione rispose: “Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa”.
Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: “In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli”.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a lunedì 4 dicembre 2023. Festeggiamo quest’oggi San Giovanni Damasceno, sacerdote e Dottore della Chiesa e Santa Barbara, vergine e martire.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dall’ottavo capitolo del Vangelo di san Matteo, versetti 5-11.

Continuiamo la nostra lettura e meditazione del libro di Santa Teresa di Gesù, Cammino di perfezione.

3 — Credetemi, sorelle, questo pensiero è molto efficace. Cerchiamo di rinnegare in tutto la nostra volontà, e a poco a poco, senza neppure accorgerci, arriveremo alla meta. Sembra troppo rigido richiedere di non cercare in nulla soddisfazione. Ma perché insieme non ci si dice che un tal sistema procura fin da questa vita gioia, consolazione e sicurezza? Per voi che battete questa via, il più è fatto. Eccitatevi ora a vicenda, aiutandovi le une e le altre, e procuri ciascuna di sorpassare la compagna.

Allora, vediamo questo paragrafo, tanto breve ma tanto importante. Quindi, innanzitutto, come abbiamo visto ieri, siamo chiamati a rinnegare in tutto la nostra volontà; come abbiamo già detto, partendo dalle più piccole cose, fino ad arrivare alle più grandi. Impariamo ad andare contro la nostra volontà e arriveremo alla meta, a poco a poco.

Poi Santa Teresa dice: «Sembra troppo rigido richiedere di non cercare in nulla soddisfazione»; cioè, a sentire: “sei chiamato a rinnegare in tutto la tua volontà”, qualcuno potrebbe rispondere: “Sì, ma questo è troppo rigido, troppo dura come cosa”. 

Si sente oggi, abbastanza frequentemente, usare questa espressione: quel sacerdote, quella suora, quel papà, quella mamma, quella persona “è troppo rigida”. 

Troppo rigida perché, tendenzialmente — non sempre — è una persona che non cerca la propria soddisfazione, che non va in giro a cercare il proprio gusto, il proprio piacere. 

E Santa Teresa dice: va bene, dici che è troppo rigido? Perché, però, oltre a dire che è troppo rigido, non dici anche che così facendo, così vivendo, seguendo questo sistema, tu, fin da questa vita, hai gioia, consolazione e sicurezza? Questo non si dice, si dice solo che è troppo rigido. 

Pensate a Padre Pio… “Troppo rigido Padre Pio, troppo severo”; sì, esteriormente, alle volte, soprattutto con qualcuno, appariva rigido, severo; però, i suoi detrattori, i suoi nemici, i suoi infami calunniatori e persecutori bugiardi… perché i persecutori di Padre Pio non potevano essere, e non sono stati altro che dei bugiardi; la loro persecuzione si è fondata sempre, solo, sulla menzogna e sulla calunnia, sulla falsità e sul tradimento, sempre! Tutti! Sfido a trovare il nome di un persecutore di San Padre Pio da Pietrelcina che abbia fondato la sua persecuzione sulla verità. Sfido a trovarne uno. Non c’è, non esiste. Tutti si sono fondati sulla menzogna, sulla calunnia, sulle illazioni, sulla cattiveria, sulla malvagità e via di seguito. E questi persecutori, che di Padre Pio, hanno detto, e hanno scritto, le più empie cose false, si sono ben guardati dallo scrivere e dal dire che, a seguire Padre Pio, a seguire le indicazioni di Padre Pio, a stare sotto la custodia e la direzione di Padre Pio, già in questa vita, si vivevano: gioia, consolazione e sicurezza; se ne sono ben guardati! 

“Troppo rigido”, questo si dice, ma non si dicono mai i lati positivi. Chi usa questa espressione: troppo rigido, troppo duro, troppo severo, sta già facendo una confessione di sé stesso, e questo tale, o questa tale, di sicuro non proverà mai — finché vive in questa prospettiva, che porta a giudicare “troppo rigido” la situazione, la persona, il sistema — questa gioia, questa consolazione, questa sicurezza in vita. Ma chi, invece, si è lasciato plasmare dall’insegnamento di questi santi meravigliosi, come Santa Teresa di Gesù, come San Pio da Pietrelcina, come il Santo curato d’Ars, come San Giovanni della Croce e via di seguito, in questa vita, sta già provando: la gioia, la consolazione, la sicurezza.

E per chi sta sperimentando questo sistema di vita è vero che è difficile. È difficile essere un vero cristiano (l’abbiamo visto ieri); è difficile essere un buon cristiano (l’abbiamo visto ieri); è difficile essere un vero sacerdote, un buon sacerdote, un buon consacrato, un buon papà, una buona mamma, è difficile, vero, perché bisogna essere pronti a morire per Gesù, perché bisogna essere pronti a un lungo martirio (abbiamo visto tutto ieri); è difficile decidere di dedicarsi totalmente a Dio, è molto difficile; a voler servire davvero il Signore, quindi a offrirgli tutta la nostra vita, è difficile, ma se iniziamo, ma se decidiamo di fare tutto questo — quindi di rinnegare la nostra volontà — noi proveremo già, fin da questa vita, ce lo dice Santa Teresa: la gioia, la consolazione, e la sicurezza.

Poi lei ci dice: eccitatevi a vicenda, aiutatevi gli uni gli altri in questa opera e cercate di superarvi a vicenda; bellissimo! Siamo chiamati proprio a incitarci l’un con l’altro, a dire: “Forza, forza, su! Non aver paura, non temere, non perderti d’animo, sii coraggioso, forza, reagisci, abbi questa santa voglia”.

Mi ha sempre colpito e mi colpisce sempre, leggere di queste figlie spirituali di Padre Pio che non si conoscevano, però poi, a un certo punto si conoscono. C’è stato un periodo nella sua vita in cui lui dedicava parecchio tempo, alle volte anche più volte in una giornata, all’istruzione, alla direzione spirituale di queste ragazze — erano ragazze a quei tempi — poi loro si conoscevano, poi diverse di loro si sono trasferite a San Giovanni Rotondo per andare a vivere vicino a Padre Pio: bellissima questa immagine, veramente molto bella. 

Era veramente la concretizzazione di quello che dice Santa Teresa: questo eccitarsi, questo aiutarsi a vicenda, questo stringersi attorno al padre, ed essere da lui fortificate. Ma immaginatevi voi che grazia poter incontrare ogni giorno Padre Pio, ascoltare i suoi insegnamenti, farsi da lui guidare, potergli dire tutte le proprie fatiche, le proprie riflessioni, avere da lui quella luce necessaria per poter decidere in un modo o nell’altro: pensate che cosa… E poi quello stare insieme tra di loro, perché poi, ovviamente, condividevano questa discepolanza. 

Poi, va bene, qualcuna lo ha tradito, ma questo accade sempre, perché siamo segnati dal peccato originale e quindi, quando non riusciamo più, quando perdiamo il senso delle cose, quando perdiamo l’identità delle cose, quando non rinneghiamo più la nostra volontà — perché questo è da fare sempre — e quindi entra la gelosia, entra l’invidia, entra l’amor proprio, entra l’egoismo, entra la possessione morbosa, entra la vanagloria, poi è finita! Si rovina tutto; anche il rapporto con un uomo santo com’era Padre Pio viene rovinato. 

Ecco, vedete: “rigido”; però, questo sistema, se lo vivi bene, procura: gioia, consolazione e sicurezza.

4 — Vigilate attentamente sui vostri moti interiori, specialmente su quelli che riguardano le preminenze. Ci liberi Iddio, per la sua passione, dal fermarci a parole come queste: “sono più anziana”, “ho più anni”, “ho lavorato di più”, “quella è trattata meglio di me”.

Ecco: queste espressioni sono quelle che hanno rovinato più di una figlia spirituale di Padre Pio, e che l’hanno trasformata da “figlia” in “Giuda”. Queste espressioni! Queste che vi ho appena letto, soprattutto l’ultima: «quella è trattata meglio di me», questa è la gelosia, questa è l’invidia, terribile! Lei dice:

Respingete questi pensieri — “respingete”, cioè non devi neanche pensarci, non devi neanche dialogare con questi pensieri, non ti ci devi neanche fermare un secondo, niente: respingere — appena si presentano, perché fermarsi in essi e più ancora parlarne è una peste, origine di grandi mali. Se avete una Priora che sopporta il più piccolo di questi discorsi, credete che Dio ve l’abbia mandata in castigo dei vostri peccati, e che questo sia il principio di ogni vostra rovina. Pregate ardentemente il Signore a mettervi riparo, perché siete tutte in pericolo.

Parole forti, eh? Parole molto forti. Dobbiamo essere vigilanti — questo è il tempo di Avvento, non c’è tempo più propizio per fare questo — essere vigilanti sui nostri moti interiori. 

Bisogna sempre tenere sott’occhio quello che si muove dentro di noi, come degli esperti marinai che scrutano le maree, che scrutano i moti ondosi del mare, che sentono il vento e che ti dicono: “No, oggi in mare non si esce” — “Ma come, perché? Ma guarda che bella giornata!” — “No, sembra, ma tra poco si scatenerà la tempesta, il mare è mosso, troppo mosso” — “Ma non vedo niente!” — “Eh, adesso… ma tra poco…”. 

Il marinaio esperto vigila sui moti interni ed esterni del mare, e così dobbiamo fare anche noi, e dobbiamo stare attenti a certe espressioni, a certi pensieri, perché non sono solo espressioni, anche pensieri. “Ecco, Padre Pio vuole più bene a Cleonice che a me”; “Ecco Padre Pio dà più tempo a Cleonice che a me”; “Ecco, Padre Pio quella persona l’ha tenuta a colloquio al confessionale venti minuti, e a me solamente tre”; “Ecco, Padre Pio con quella persona è stato sorridente, dolce, a me invece mi ha trattato duramente”.

Vedete, tutti questi pensieri, Santa Teresa dice che sono una peste, che sono l’origine di grandi mali: peste e origini di grandi mali, stiamo attenti! E poi dice: state attenti se avete una priora che sopporta i più piccoli di questi discorsi… perché, questi discorsi, appena si sentono, vanno immediatamente fermati e depurati, vanno immediatamente devitalizzati. 

Chi ha un compito di autorità, appena sente questi discorsi, deve dire: “No, no, fermi tutti, qui c’è un problema gravissimo e va affrontato immediatamente”; queste idee, questi pensieri, questi sentimenti, vanno strappati dalla mente e dal cuore subito, perché altrimenti è un disastro per tutti. Non bisogna neanche parlare di queste cose con gli altri, al massimo si va da chi ha la responsabilità o dal confessore, e si dice: “Ho preso la peste”; e bisogna avere il coraggio anche di dirlo, “Ho i bubboni, la peste bubbonica” — andate a vedere su internet le immagini della peste bubbonica — uno deve dire: “Ho preso la peste!”. La peste ha ammazzato milioni di persone nella storia, un flagello terribile: “Ho preso la peste”; allora curiamola, è inutile che ti nascondi, che così infetti tutti gli altri, l’hai presa? Curiamola.

Si può curare, la peste: la peste spirituale si può curare, esistono delle terapie fantastiche, per la peste spirituale. E la prima è rivelarla, è dirla: “Ho la peste! Ho la peste, che sono questi discorsi che mi porto dentro”; vedete i confronti: “Sono più anziana”, “Ho più anni”, “Ho lavorato di più”; vedete? Vedete come la propria volontà non viene rinnegata? Vedete la vanità? Vedete come mi metto a misurare ciò che io faccio? Terribile! 

Ci sono persone — ma già ve l’ho detto — che stanno lì con la bilancia, a misurare i grammi di minuti, i grammi di energie, i grammi di fatica, che fanno per gli altri; che uno dice: “Non farlo! Ma non farlo! Se devi farlo con la bilancia, se devi farlo guardando quanto l’altro ti corrisponde, non farlo! Ma per l’amor del cielo, ma sii umile, sii onesto, e devi dire: «Io non sono ancora in grado di vivere, di esercitare la carità, quindi non la faccio», perché fare la carità in questo modo, vuol dire non fare la carità, ma fare la carità pelosa e questa non va bene per nessuno, men che meno per Dio, quindi non farlo”. 

Se non siamo capaci di fare gesti di carità generosi, dove la mano sinistra non sa quello che fa la destra e dove non mi metto a pesare su un bilancino quello che faccio per gli altri, non facciamolo; è più onesto, credetelo; è più onesto dire: “Guarda, mi dispiace, lo vorrei fare, ma non posso, perché il mio cuore non è ancora pronto, la mia mente non è ancora pronta, io sono qua che misuro sulla bilancia quanto l’altro mi ringrazia, quanto l’altro se ne accorge, quanto l’altro mi ricambia, quanto l’altro mi dice bravo/brava, quanto l’altro mi accarezza, quanto l’altro…” — Bene, basta, allora non farla, perché se tu la fai con questo cuore, tu ti esponi alla peste, bisogna essere molto onesti.

Andando a dare le benedizioni natalizie, c’è qualcuno molto onesto che mi dice: “Padre, la farei entrare volentieri in casa, ma sono ammalata o ammalato” — E dico: “No, no, rimango qui sul pianerottolo, le do la benedizione e vado”; bisogna essere onesti: vorrei volentieri accoglierti nella mia vita, ma sono ammalato; sono ammalato di gelosia, d’invidia, di amor proprio, e quindi non posso, perché sono ancora qui che faccio questi ragionamenti: “Ho lavorato di più”…

Delle figlie spirituali di Padre Pio, qualcuna è caduta proprio qui: “Eh, io per lui ho fatto questo e quell’altro, e invece Cleonice — che era una delle preferite, se non la preferita in assoluto, comunque sicuramente una delle preferite — invece lei…”. 

Mettersi a fare i confronti su queste cose è terribile: invece di godere di quello che abbiamo, invece di ringraziare il Signore di quello che abbiamo, no, noi stiamo a guardare quello che hanno gli altri; vi ricorda qualcuno, nell’Antico Testamento, questo? Caino! 

Questi pensieri portano sempre al sangue, se non è fisico, è spirituale, ma ci portano sempre ad ammazzare l’altro, quindi stiamo attenti. Questi pensieri portano a rovinare delle relazioni, dei rapporti, bellissimi: “Eh, io avrei tanto voluto…”, “Io avrei tanto desiderato, e invece non ho avuto…”; ma chiediti il perché! Cioè, io dico: ma non pensiamo che nella nostra vita tutto abbia veramente un senso? Ma fermati! Avevi il desiderio di… Ti aspettavi che… e non è arrivato niente di tutto questo, anzi, è arrivato il suo contrario: ma fermati e chiediti il perché. Non è che forse è un atto della provvidenza di Dio, perché…? Ognuno ci può mettere quello che vuole in questi puntini: perché magari non lo meritavi, perché magari non eri pronto, perché magari Dio voleva purificarti, perché magari Dio ti chiedeva un sacrificio, a causa — magari — dei tuoi peccati… Ci sono mille perché!

Invece di dire: “Padre Pio è cattivo”, che non era vero, perché non guardiamo a noi stessi e non diciamo: “Beh, mi sarebbe piaciuto tanto, però la Divina Provvidenza…”; chissà perché, noi non ci fermiamo mai a ragionare sulla Divina Provvidenza, mai! Sembra che la nostra vita sia affidata al caso e invece noi dovremmo dire: “La Divina Provvidenza ha provveduto in questo modo per me, che era l’ultima cosa che io volevo, eppure la Divina Provvidenza ha deciso così, va bene, forse capirò il perché, se non lo capirò, so per certo che questo è il meglio per me, anche se a me sembra il peggio”.

E se abbiamo un posto di responsabilità — come dicevo — non dobbiamo sopportare minimamente il più piccolo di questi discorsi, nel modo più assoluto, perché sono discorsi pestilenziali. Infatti, vedete: se avete una priora così (e io dico: se avete dei genitori così, se avete un superiore così) che sopporta questi discorsi, che li ascolta e li tollera e non li estirpa subito, sul nascere, ecco, Santa Teresa dice che questo è un castigo mandato da Dio a causa dei vostri peccati, questo è il principio di ogni vostra rovina, pregate ardentemente il Signore di mettervi al riparo, perché siete tutte in pericolo.

Vedete com’è nella vita spirituale… realtà che noi neanche immaginavamo, vedete quanto in realtà sono articolate, diffuse e complesse e che solo grandi maestri di vita spirituale, come Santa Teresa, ci possono aiutare ad evitare questi problemi. 

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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