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Il Sacerdote consacrato per… – L’abbandono dei Tabernacoli accompagnati, S. Manuel González pt.6

L’abbandono dei Tabernacoli accompagnati - San Manuel Gonzales Garcia

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: Il Sacerdote consacrato per… – L’abbandono dei Tabernacoli accompagnati, S. Manuel González pt.6
Lunedì 25 marzo 2024

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Gv 12, 1-11)

Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali.
Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo.
Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Làzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a lunedì 25 marzo 2024. Oggi festeggiamo l’Annunciazione del Signore. È sicuramente una grande festa, anche perché oggi è il Lunedì della Settimana Santa; quindi, in questi giorni veramente ci stiamo preparando per vivere al meglio questo Triduo Pasquale.

Oggi ricordo che alle ore dodici c’è la supplica alla Madonna di Loreto, c’è questa bellissima tradizione il 25 di marzo, e poi si festeggia anche san Disma. Disma è il nome del buon ladrone, quindi oggi si ricorda anche la sua figura. Ecco, penso di avervi detto tutto.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal dodicesimo capitolo del Vangelo di san Giovanni, versetti 1-11.

Proseguiamo la nostra lettura e meditazione del libro di san Manuel Gonzàlez, e finiamo, adesso, questo racconto del primo Tabernacolo abbandonato che ha cambiato la vita a san Manuel, tratto da un altro famoso suo libro che si intitola “Anche se tutti, io no”.

Allora vediamo cosa dice:

Impregnato in questi pensieri e dolcemente rattristato nel cuore con i sentimenti che questi eccitavano, si fece la missione. In questo momento non è necessario descrivere le sue peripezie, che non furono poche, come tra le altre quella che il Missionario dovesse dormire nella scuderia di sig. Antonio affinché non lo disturbassero i bambini di casa e in una branda in costante protesta e minaccia contro l’umanità di quello.

Quindi, era messo un po’ male, insomma, dormiva in una scuderia su una branda che… forse era meglio dormire per terra.

Non è il caso neanche di parlare dei frutti che non furono scarsi. Né della voglia che a me rimase di restare come pastore di quelle povere pecorelle. Né del sentimento con il quale mi separai da loro … Per l’interesse della mia storia basti sapere che l’impressione di quel tristissimo Tabernacolo lasciarono nella mia anima un tale segno che non solo non si è cancellato né mi si cancellerà per la vita, bensì che venne ad essere per me come un punto di partenza per vedere, comprendere e sentire tutto il mio ministero sacerdotale in un altro modo, non so se chiamarlo meno poetico o più serio. Il poema pastorale dei miei sogni apostolici del seminario aveva visto improvvisamente una tragedia. Su quel quadro tutta luce, tutta espansività, tutta gioia di popolazioni che io credevo cristiani e che per tanto tempo aveva rapito la mia anima, cadeva una macchia rossa, come sangue, che toglieva al quadro tutta la gioia e spegneva tutta la luce. Il sangue che al Cuore più buono che tutti i buoni cuori di padre, sta facendo scaturire la ferita dell’abbandono più crudele e brutale da parte di tutti i figli cattivi! Oh! Abbandono del Tabernacolo! Come sei rimasto impresso nella mia anima! Oh! Quanto chiaramente mi facesti vedere tutto il male che da qui usciva e tutto il bene che per mezzo di esso smetteva di riceversi! Oh! Come mi facesti ben comprendere la definizione del mio sacerdozio, facendomi vedere che il sacerdote non è né più né meno che un uomo scelto e consacrato da Dio per combattere l’abbandono del Tabernacolo!

Quindi san Manuel facendo questa missione deve affrontare delle privazioni, delle fatiche, delle penitenze e delle sofferenze. Ripete il significato profondo di questo tristissimo Tabernacolo che lascia in lui un segno che rimarrà per tutta la vita, e che diventa per lui: «un punto di partenza per vedere, comprendere e sentire tutto il mio ministero sacerdotale…». Certo, se il Tabernacolo è abbandonato, tutto il bene che da lui esce non si riceve. E don Manuel, proprio grazie a questo Tabernacolo abbandonato, comprende la definizione del suo sacerdozio.

… il sacerdote non è né più né meno che un uomo scelto e consacrato da Dio per combattere l’abbandono del Tabernacolo!

Quindi, il nostro compito primario — non unico ma primario — dovrebbe essere proprio quello di tenere compagnia a Gesù e intrattenersi con Gesù Eucarestia. Che non è: vado nella mia camera, vado a fare una passeggiata e penso a non so cosa, e dico una preghiera, no, è proprio trovare il modo di togliere Gesù nel Tabernacolo, dalla solitudine, dall’abbandono, quindi facendogli veramente compagnia.

Bene, e domani ricominceremo da pagina 18. 

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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