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L’unilateralismo – L’abbandono dei Tabernacoli accompagnati, S. Manuel González pt.49

L’abbandono dei Tabernacoli accompagnati - San Manuel Gonzales Garcia

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: L’unilateralismo – L’abbandono dei Tabernacoli accompagnati, S. Manuel González pt.49
Mercoledì 8 maggio 2024

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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VANGELO (Gv 16, 12-15)

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a mercoledì 8 maggio 2024. Oggi dobbiamo ricordarci di fare la supplica alla Madonna di Pompei, alle ore dodici, e poi oggi ricorre anche l’apparizione di San Michele Arcangelo; quindi, due momenti molto importanti.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal sedicesimo capitolo del Vangelo di san Giovanni, versetti 12-15. 

Continuiamo la nostra lettura e meditazione del libro di san Manuel González. Il titolo di questo paragrafo è:

L’unilateralismo dell’ignoranza e dell’abitudine

Che cos’è la Messa per il Dogma, per la Liturgia e per l’Ascetica, e che posto occupa nella Fede, nel Culto e nella vita spirituale dei fedeli? La risposta a questa duplice domanda lascerà allo scoperto, e che pena!, un grande abbandono, che è al tempo stesso una grande ingiustizia verso Dio e una grande crudeltà verso il Cuore di Gesù e una fonte di disgrazia per le anime. Uno dei grandi mali causati dall’ignoranza religiosa e dalla abitudine, anche di coloro che nella religione sono illuminati, è quello che potrei definire unilateralismo (perdonatemi il termine), ossia il rimpicciolimento fino a sfigurare e snaturare i nostri dogmi, misteri e cerimonie a forza di non guardarli o di non conoscerli più che da un solo lato. Nella Santa Messa abbiamo l’esempio e la conferma di ciò. Per la maggior parte dei cristiani la Messa è una cerimonia alla quale bisogna partecipare ogni domenica o che si comanda di celebrare per le anime dei defunti; per altri, più che una cerimonia, è un Sacrificio, il più augusto di tutti, ma senza porre mente al fatto che la celebrazione o l’offerta di quel Sacrificio impone loro un obbligo nella loro vita o nei loro rapporti con Dio e con il prossimo; e anche per non poche persone pie la Santa Messa non oltrepassa il rango dell’atto devozionale con il quale, sotto forma di novena, triduo, funzione o processione si ossequia un Santo o un Mistero. L’unilateralismo dell’ignoranza e dell’abitudine!  La Messa è questo, è vero, ma non è solo questo, ma infinitamente di più. Che cos’è la Messa in verità e sotto tutti i suoi aspetti? Sono molti gli incaricati di dover rispondere. Per il Dogma Cattolico non è soltanto un articolo della sua Fede, ma la quintessenza di tutta la sua dottrina, il centro e il perno di tutti gli articoli del suo simbolo e come la forma sostanziale e l’attuazione di tutto il suo Credo. Per la Sacra Liturgia non è solo dottrina che si deve esporre e credere, ma azione che deve essere eseguita e rappresentata, e non solo azione, ma l’unica azione, l’azione per antonomasia, quella che, con ogni ragione e giustizia, può essere chiamata l’unica azione essenziale e vivificatrice della Chiesa Cattolica, rispetto alla quale tutte le altre azioni del Sacerdozio, della Gerarchia e della Liturgia universale hanno una ragione secondaria e subordinata, di preparazione, di mezzo o di effetto. E questo è talmente vero che la Liturgia e il Sacerdozio e la Gerarchia cattolica, tanto quelli dell’ordine quanto quelli della giurisdizione, in realtà non hanno altra cosa da fare che preparare e ringraziare per le Messe e ordinatamente applicare i loro frutti. Per la Morale e l’Ascetica, quel Sacrificio di Gesù ogni giorno, ogni ora e tra tutti i popoli, oltre che un simbolo condensato della Fede e un’azione essenziale e vivificante, è un esempio di vita perfetta e il segreto supremo della santità. Quanto insegna, quanto fa e quanto dà una Messa ben conosciuta, compresa, preparata e applicata, vale a dire, ben accompagnata! E, al contrario, quanto priva alla gloria di Dio, alla vita della Chiesa, alla vita delle anime e all’ordine del mondo l’abbandono della Messa!

Poiché l’indole di queste riflessioni o impressioni non lo permette, domando con insistenza ai miei lettori, che son tutti di buona volontà, di dedicare il tempo della loro lettura o istruzione spirituale a leggere lentamente, in un buon catechismo spiegato, o in qualcuno dei tanti buoni trattati speciali, la dottrina del Santo Sacrificio della Messa; mentre, conforme al piano di scoperte e riparazioni degli abbandoni che ho proposto qui, vi esporrò i principali abbandoni che, a mio avviso, fanno soffrire a Gesù gli amici nella loro Eucaristia-Messa, vale a dire: abbandono:

1.° Del Dogma della Messa.

2.° Della Liturgia della Messa e

3.° Della Ascetica della Messa.

Ci aiuti il Cuore di Gesù, per il quale stiamo cercando di riparare.

Allora, certamente questo paragrafo va studiato, c’è poco da fare. Non è che uno se lo ascolta mentre cucina e dice: vabbè, una bella meditazione, punto. No, questo paragrafo va studiato, perché qui il vescovo comincia a insegnare. Ed è questo ciò che vi dicevo che noi dobbiamo conoscere; io adesso non mi metto qui a fare i fondamenti della dottrina cattolica sull’Eucarestia, questi bisogna conoscerli e quindi li dovete studiare. Avete il libro e, se non avete il libro, avete anche le meditazioni trascritte; le leggete, le studiate, le sottolineate, le dovete imparare, perché adesso, capite, viene il tempo dell’impegno, quello solenne, quello forte.

Quindi ritorna il tema del grande abbandono, e adesso c’è una nuova parola che è “l’unilateralismo”, che intende: «il rimpicciolimento fino a sfigurare e snaturare i nostri dogmi, misteri e cerimonie a forza di non guardarli o di non conoscerli più che da un solo lato». Quindi, è vero che per molti cristiani la partecipazione alla Messa è semplicemente una cerimonia alla quale bisogna andare ogni domenica; è vero che è un Sacrificio, va bene, ma non si pone mente al fatto che questo comporta “un obbligo nella mia vita e nel mio rapporto con Dio e con il prossimo”. La Santa Messa mi chiede di cambiare. Per molti “è un atto devozionale, che può essere sotto forma di novena, di triduo, di funzione”.

Questo è «l’unilateralismo di ignoranza e l’abitudine!». Perché la Messa è questo, ma è molto di più. “È la quinta essenza di tutta la dottrina cattolica, di tutto il dogma cattolico”. 

E poi lui spiega cosa sia la Messa anche per quello che riguarda la liturgia, la morale, l’ascetica, e dice — anche lui, vedete? — “dovete leggere e studiare lentamente un buon catechismo”. Prendete il Catechismo della Chiesa Cattolica e studiatelo. Da domani, poi, vedremo questo abbandono e i tre aspetti: l’abbandono del Dogma della Messa; la Liturgia della Messa e dell’Ascetica.

Ecco, mi raccomando, io oggi faccio questa brevissima meditazione, così avete il tempo per il vostro studio.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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