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S. Teresa di Gesù: le Fondazioni, XVI parte

Fondazioni 16

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di giovedì 23 settembre 2021

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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S. Teresa di Gesù: le Fondazioni, XVI parte

Eccoci giunti a giovedì 23 settembre 2021. Un giorno per noi di grandissima riconoscenza a Dio per il dono preziosissimo che Lui ha fatto alla Chiesa e all’umanità dandoci San Pio da Pietrelcina, un Santo che amiamo, che abbiamo imparato a conoscere, ad apprezzare tantissimo, ad invocarlo, abbiamo letto diversi suoi testi. Oggi è un giorno sicuramente particolare, tanti di noi devono un grazie solenne a Padre Pio, quindi oggi preghiamolo e affidiamoci ancora una volta a questo Santo Sacerdote, il primo Sacerdote stigmatizzato.

Abbiamo ascoltato la prima lettura della Santa Messa di oggi, tratta dal capitolo I del Libro del profeta Aggeo, versetti 01-08.

“Non è ancora venuto il tempo di ricostruire la casa del Signore!”

Dice il popolo. E il Signore dice: “Provate un po’ a pensare, riflettete sul vostro comportamento”. Sì, anche noi abbiamo bisogno di riflettere sul nostro comportamento. 

Noi come ci comportiamo? Cosa mettiamo per primo? La gloria del Signore, la Casa del Signore, le cose del Signore o che cosa? Mettiamo il lavoro, il vestirsi, il seminare?

Ma se noi non mettiamo come prima preoccupazione il ricostruire la Casa del Signore, dove la costruiamo la Casa del Signore?

La Casa del Signore la costruisco innanzitutto dentro di me, costruisco la Sua abitazione in me togliendo da me tutto ciò che è peccato mortale, opposizione a Dio, lontananza da Dio, diversità, cioè quel non essere ciò che devo essere, quel non vivere in intimità con il Signore. Lo abbiamo già visto tantissime volte. Poi ricostruire la Sua Casa vuol dire rendere ragione alla Verità e della Verità, vuol dire ricostruire la Casa della carità, cioè di rapporti veri, intensi, giusti, buoni con le persone. Non sarà possibile con tutti, perché non tutti sono disponibili, però molti sì. La Casa del Signore va sempre ricostruita. Le cose di Dio devono stare al primo posto. Non facciamoci mai ricattare dalla paura di perdere il lavoro, dalla paura di perdere questo o quell’altro, no. 

Abbiamo visto ieri che siamo nelle “quattro Tempora”, oggi è giovedì, sapete che giovedì non fa parte delle quattro Tempora che riguardano il mercoledì, il venerdì e il sabato. 

Oggi è come se fosse una sospensione, non so se tutti lo sapete, ma il 26 settembre, cioè fra tre giorni, ci sarà un referendum popolare nella Repubblica di San Marino, dove si deciderà se rendere legale l’aborto dentro i confini dello Stato di San Marino, — perché per ora non è legale — si deciderà se legalizzare l’aborto entro le dodici settimane di gravidanza e anche oltre questo periodo in caso di pericolo di vita per la donna, o per gravi malformazioni del feto. Credo che possiamo vivere queste quattro Tempora, la penitenza, il digiuno, la preghiera che facciamo, con questa intenzione: di chiedere al Signore la grazia che non passi questo referendum a favore dell’aborto. 

Io non vi ho mai letto, perché è veramente forte, ma vi consiglio caldamente di andare a leggere quello che Padre Pio disse a proposito dell’aborto. Nella mia vita non credo di aver mai letto nulla di tanto forte, di tanto grave, espressioni veramente fortissime, contro un peccato. In questo caso un peccato gravissimo, perché quella è vita, e quindi qualunque siano le ragioni, nessuno di noi può permettersi di togliere una vita. Non chiedetemelo per e-mail, già vi precedo, lo cercate voi, è un testo abbastanza famoso, ed è giusto anche imparare a cercare le fonti e i testi. Dobbiamo anche imparare a fare questo, non possiamo sempre avere tutto pronto, per cui lo cercate e lo troverete sicuramente. 

Potrebbe essere questa un’intenzione, credo che possa essere una santa intenzione questa per le Quattro Tempora.

 

Proseguiamo un pochino con le Fondazioni di Santa Teresa, siamo arrivati al paragrafo 3 del capitolo 4°:

“3 – Sento di dover parlare in questo modo perché, a causa dei nostri peccati, l’orazione e la perfezione sono oggi nel mondo assai in ribasso.”

Perché non si prega, o perché si prega male? O meglio, quando si comincia a non pregare più e quando si comincia a pregare male?

Quando tutto questo accade e quindi, di conseguenza, si comincia a deragliare rispetto alla via della perfezione e della santità?

Quando si cominciano a fare certi discorsi assurdi? 

Quando si comincia a bullizzare, a prendere in giro, a ridicolizzare chi ha devozione, perché io non ce l’ho e quindi devo perdere in giro, devo ironizzare, alle volte anche maltrattare coloro che ce l’hanno’

Quando?

Quando sono immerso nei miei peccati e non chiedo perdono a Dio. Allora la mia mente rimane come oscurata, ottenebrata e diventa strumento del nemico, del demonio. 

“L’orazione e la perfezione sono oggi nel mondo assai in ribasso.”

Siamo nel 1500, immaginatevi oggi cosa scriverebbe!

Questo avviene quando siamo obnubilati dai peccati perché non li confessiamo. 

Oggi quanto sentiamo parlare di orazione, di preghiera e di perfezione? Oggi si parla di tanto altro, di tante altre cose, forse invece di parlare di quelle cose, che non ci competono tra l’altro, non è la nostra specialità, potremmo parlare invece di orazione e perfezione che non se ne parla mai, o quasi mai.

Se vogliamo intraprendere un cammino serio, dobbiamo essere in grazia di Dio e confessarci di frequente. Non si possono tenere insieme le due cose.

Scrive Santa Teresa:

 “Se si teme d’intraprendere questo cammino pur senza scorgervi alcun pericolo, che sarà se diciamo che ve ne sono? “

Perché ci sono pericoli anche in questo.

“Pericoli se ne trovano dovunque; e per questo è necessario, finché viviamo, andar sempre con timore, pregando Iddio a darci lume e a non mai abbandonarci. Ma, come mi pare d’aver già detto, se vi sono anime che meno ne devono temere, sono appunto quelle che più si applicano a pensare a Dio, cercando di perfezionare la propria vita.”

Non devono aver paura soprattutto coloro che si applicano a pensare a Dio, perché Dio è un loro pensiero, vuol dire che lo amano, e che cercano la perfezione nella propria vita.

Padre Pio fece proprio questo, non pensò ad altro che a Dio tutta la vita, e non cercò altro che la perfezione tutta la vita, forse per questo che è stato anche tanto odiato.

Usiamo questi tre giorni per fare questa bella rete di preghiera, di sacrificio e di penitenza affinché questa legge non passi e affinché impariamo a pensare a Dio, applicarci a questo, cercando di perfezionarci.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus. Amen. 

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.

PRIMA LETTURA (Ag 1, 1-8)

L’anno secondo del re Dario, il primo giorno del sesto mese, questa parola del Signore fu rivolta per mezzo del profeta Aggeo a Zorobabele, figlio di Sealtièl, governatore della Giudea, e a Giosuè, figlio di Iosadàk, sommo sacerdote.
«Così parla il Signore degli eserciti: Questo popolo dice: “Non è ancora venuto il tempo di ricostruire la casa del Signore!”».
Allora fu rivolta per mezzo del profeta Aggeo questa parola del Signore: «Vi sembra questo il tempo di abitare tranquilli nelle vostre case ben coperte, mentre questa casa è ancora in rovina? Ora, così dice il Signore degli eserciti: Riflettete bene sul vostro comportamento! Avete seminato molto, ma avete raccolto poco; avete mangiato, ma non da togliervi la fame; avete bevuto, ma non fino a inebriarvi; vi siete vestiti, ma non vi siete riscaldati; l’operaio ha avuto il salario, ma per metterlo in un sacchetto forato. Così dice il Signore degli eserciti: Riflettete bene sul vostro comportamento! Salite sul monte, portate legname, ricostruite la mia casa. In essa mi compiacerò e manifesterò la mia gloria, dice il Signore».

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