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Le Litanie Lauretane: Regina angelorum e Regina patriarcharum

Litanie Lauretane

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di martedì 24 maggio 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Le Litanie Lauretane: Regina angelorum e Regina patriarcharum

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a martedì 24 maggio 2022.

Oggi festeggiamo Maria Ausiliatrice, come abbiamo detto nei giorni scorsi.

Abbiamo letto il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo XVI di San Giovanni, versetti 5-11.

Proseguiamo, quindi, la lettura e il commento delle Litanie Lauretane che stiamo facendo, col commento di Don Giorgio Basadonna; siamo arrivati a “Regina Angelorum”  e “Regina Patriarcharum”.

Regina degli Angeli

“Il titolo di «regina» torna spesso nelle invocazioni alla Madonna e vuole significare lei, la sua grandezza spirituale, il suo posto nel disegno provvidenziale di Dio, e da parte nostra un rispetto, una dipendenza e una fiducia illimitata. È un titolo che non vuole ricalcare modalità mondane di potere o rapporti di una sudditanza assoluta, ma sottolineare una superiorità a lei conferita da Dio stesso che l’ha redenta in modo unico e totale e l’ha resa madre del suo Figlio divino”.

 Beh, insomma, mi viene anche da dire che, se leggiamo il Trattato della vera devozione alla Beata Vergine Maria, del Montfort, c’è anche questa sudditanza nell’Atto di Consacrazione, infatti ci si proclama “schiavi”, e lui lì spiega molto bene in che senso e cosa vuol dire.

“Così si entra nel mistero dell’al di là, di quel «regno eterno» di cui non abbiamo se non qualche oscuro segno disseminato nella parola di Dio, che indica come e dove approderà la nostra storia umana: è il «cielo» dove Maria già vive la sua gloria infinita col suo stesso corpo e dove vivono coloro che noi chiamiamo «morti».

Se gli Angeli sono i messaggeri di Dio, coloro che portano nel mondo gli annunci che Dio vuol fare arrivare agli uomini, Maria è certamente la donna che è stata l’annuncio visibile e concreto del piano di Dio, della sua volontà di salvezza per l’uomo decaduto.

Maria ha rivelato alla umanità la scelta impensabile di Dio che si è fatto uomo per condividerne la storia e liberarlo dalla sua ribellione: Maria è diventata madre di quell’uomo che è Dio, lo ha portato nel grembo e lo ha generato figlio del suo popolo.

È per questo che il grande mistero inizia nella umile casa di Nazaret: a una «donna promessa sposa di un uomo della casa di Davide chiamato Giuseppe» (Lc 1,27) viene mandato un Angelo che rivela la proposta di Dio. Così l’Angelo porta l’annuncio e riporta a Dio l’assenso pieno di Maria che da quel momento diventa «madre di Dio», superando così la dignità di ogni Angelo.

Poi, torneranno gli Angeli a portare altri annunci, a Giuseppe per rivelargli la grandezza di Maria, e per imporgli di fuggire in Egitto: Maria potrà così attuare in pienezza il suo compito, la sua vocazione di Madre di Dio.

Gli Angeli sono dati a ogni uomo come «custodi», come amici e

accompagnatori nel cammino terreno per aiutarlo a scoprire la strada giusta e a percorrerla senza stanchezze e senza inganni: e gli Angeli dei fanciulli «vedono sempre il volto del Padre» (Mt 18,10). Maria è Regina degli Angeli e offre a noi il loro servizio di annunciatori, anzi ci aiuta a discernere e cogliere nella sua verità ogni annuncio, ogni messaggio che Dio vuole far arrivare a ciascuno di noi.

Invocare Maria sotto questo titolo apre ai nostri occhi l’orizzonte infinito dell’eterno, il cielo nella sua realtà di destino finale di gloria, e quindi di criterio per le nostre scelte temporali e terrene. Non si può invocare Maria così, e rimanere col volto legato alla terra, col cuore occupato solo da realtà caduche, e non sentire invece la nostalgia dell’eterno e dell’infinito, della santità che regna nei cieli e che Maria vuole trasmettere a noi. Si accende nel cuore l’impegno a una conversione che leghi per sempre il nostro animo al cielo, alla larghezza infinita del cuore di Dio, e liberi dalle false attrattive e dalle false promesse del mondo”.

Quindi, vedete che Maria Santissima diventa “Regina degli Angeli” nel momento in cui diventa Madre di Dio, nel momento in cui accoglie l’annuncio, la proposta dell’Incarnazione del Verbo, e questo è sicuramente molto bello.

È Regina… è Regina perché è Madre di Dio, molto semplicemente.

Per questo ha la sua ragionevolezza mettersi in ginocchio davanti all’immagine della Vergine Maria, perché davanti a una Regina non si sta in piedi.

Davanti alla Madre di Dio, come si fa a stare in piedi?

Penso che tutti abbiate in mente quel bellissimo video (e se non l’avete in mente andate a vederlo su Internet), dove si vede Papa Giovanni Paolo II, ormai anziano, malato, che va a Lourdes e si fa mettere in ginocchio davanti alla statua della Vergine Maria di Lourdes nella grotta, e rimane lì in preghiera, in preghiera… in ginocchio.

Beh… se l’ha fatto il Papa, possiamo farlo anche noi, no?

Ci sentiamo assolutamente autorizzati.

“Regina Patriarcharum”, “Regina dei Patriarchi”.

Regina dei Patriarchi

“Col nome di «Patriarca» si indicano normalmente i grandi personaggi della primitiva storia del mondo come è narrata nella Bibbia e anche le figure fondanti lo stesso popolo ebreo. Poi si dà questo titolo anche a quelle persone che hanno segnato in modo positivo la storia di qualche popolo e anche di qualche famiglia.

Sempre ha un significato di ammirazione e di gratitudine verso chi è stato promotore o ha dato grande valore a momenti importanti della Storia.

Così la Bibbia ci presenta alcuni discendenti di Adamo quasi per

indicare una continuità del progetto creativo di Dio, come ad esempio Enoch, Matusalemme, Noè e i suoi figli Sem, Cam e Jafet”.

Se non conoscete la storia di questi Patriarchi, andate a studiarla, perché è importante.

“Ma i patriarchi più noti e più indicativi sono Abramo, Isacco, Giacobbe, Giuseppe, Mosè, Giosuè (che dobbiamo tutti conoscere); con questi si attua la storia del popolo ebreo come popolo eletto da Dio, da lui guidato e aiutato in base a una «Alleanza» sancita durante l’Esodo, e sempre tenuta come fondamento e caratteristica di questo popolo.

Maria viene presentata in questa invocazione legata ai patriarchi, in linea di continuità del popolo eletto, quasi chiave interpretativa di tutta la Storia dell’Antico Testamento. Ma ogni persona allora voleva essere in linea con i Patriarchi, la donna come garanzia di perennità attraverso la sua fecondità, e l’uomo come garante dei diritti e dei doveri di un popolo alleato di Dio.

Maria, la madre del Messia, trova già la sua figura delineata sin dall’inizio come annuncio di speranza dopo la ribellione dei progenitori. Di fronte al distruggersi del piano di Dio e del suo rapporto amicale con l’uomo, Dio stesso annuncia che la vittoria del serpente, ora causa di tutto il male, sarà cancellata da un’altra donna da cui nascerà chi «schiaccerà il capo» al tentatore (Gn 3,15). È il «protoevangelo», è la prima bella notizia che apre alla speranza, è la promessa di Maria la donna da cui nascerà Gesù, il vincitore di Satana”.

Ecco, quindi, vedete che bello questo legame tra la Vergine Maria e i Patriarchi, tra la Vergine Maria e l’Antico Testamento, fino ad arrivare proprio all’inizio, bello.

Quando diciamo il Rosario, ci fa bene pensare a tutto questo.

“La figura di  Maria si colora così di tutta la storia del popolo eletto, e diventa il punto di coagulo degli episodi salienti: altre donne prima di lei hanno dato un segno della potenza e della presenza di Dio accanto al suo popolo. Sara, Rebecca, Debora, Rut, Giuditta, Ester…”

Tutti nomi che, appena li sentiamo, dobbiamo farci venire in mente le loro storie bellissime, storie di donne grandiose, storie di donne coraggiose, storie di donne umili, storie di donne sante, bellissime figure.

Ricordate anche la storia della casta Susanna?

Bellissima… come non ricordarla?

Ho sempre in mente, quando ero ragazzo, di un mio amico che un giorno è stato chiamato a leggere una lettura durante la Messa feriale delle 18.00; è toccato a lui leggere la storia della casta Susanna e lui ha letto la versione integrale. Sapete cosa è successo? A tre quarti della lettura è scoppiato a piangere, me lo ricorderò per sempre. Stava leggendo ed è scoppiato a piangere e non si fermava più durante la lettura della vicenda della casta Susanna, bellissima… insomma è dovuto scendere. Hanno dovuto mandare un altro a leggere, e uno di noi è salito al suo posto, perché non si fermava più, non riusciva più a fermarsi dal piangere.

Beh, in effetti, è una storia veramente molto toccante, molto, molto bella.

“Sono donne che segnano con la loro personalità momenti decisivi, e mantengono in qualche modo la continuità del progetto di Dio e della sua alleanza.

Maria sta di mezzo: è la donna ebrea più importante perché rende possibile la venuta del Messia, la persona che porta con sé tutta l’attesa di secoli e di millenni come le altre donne del suo popolo, e nel medesimo tempo dà inizio alla nuova era definitiva, l’era del Messia venuto, del Regno di Dio iniziato (cf Mc 1,14).

Invocare Maria come «Regina dei Patriarchi» vuol dire immettersi nella sconfinata schiera di uomini e donne che attendono e vivono nella fedeltà a una promessa, nella certezza dell’avverarsi di quanto Dio ha garantito, immettersi nella tradizione più viva e positiva che attinge al passato le tracce per il cammino attuale.

Maria insegna ai suoi devoti l’obbedienza ai Patriarchi di oggi, alla Chiesa e al suo magistero, alla tradizione di santità e di sequela che la Chiesa offre nel suo cammino umano di santi e di peccatori sorretti e animati dallo Spirito di Cristo.

Regina dei Patriarchi, Maria ci fa entrare nella Chiesa come responsabili, come padri oltre che figli”.

Allora dobbiamo corrispondere a questa bellissima chiamata, a questa bellissima vocazione, che il Signore ci dà.

Allora vi auguro di vivere una bellissima giornata dedicata a Maria Ausiliatrice. Se non avete mai letto i sogni di Don Bosco, andate a leggerli perché sono sicuro che vi faranno tanto, tanto bene.

Oggi, nel giorno di Maria Ausiliatrice, vi annuncio che sono giunto alla conclusione che questo mese di giugno che verrà (l’anno scorso l’abbiamo dedicato tutto al Sacerdozio con le meditazioni di Monsignor Fulton Sheen, bellissimi i suoi scritti sul Sacerdozio, stupendi veramente, un’opera d’arte la sua), quest’anno, invece, lo vorrei dedicare tutto al tema dell’Eucarestia.

Anche l’anno precedente all’anno scorso l’avevamo dedicato molto all’Eucarestia, e anche quest’anno desidero farlo sull’Eucarestia.

È il mese dedicato al Sacro Cuore, quindi…

Ci appoggeremo su un Santo bellissimo, e leggeremo un testo che, sono sicuro, vi piacerà moltissimo. Saranno veramente trenta giorni di fuoco, veramente trenta giorni di fuoco.

Questo testo l’ho letto prima io, l’ho letto e riletto, è un testo che mette con le spalle al muro, veramente fortissimo, fortissimo e durissimo, perché ci toglie ogni maschera, ogni ipocrisia, ogni illusione di santità, ogni possibilità di crederci degli amanti di Gesù, di essere coscienti di che cosa è l’Eucarestia.

Questo Santo, che vi dirò il primo giorno di giugno (e vi dirò anche il testo), ha fatto veramente un servizio enorme alla Chiesa, enorme. Purtroppo, questo scritto non credo che sia molto conosciuto, ovviamente, e anche questo Santo, che in realtà è un Santo molto importante e anche famoso, non è per niente citato, purtroppo, ma ovviamente… ovviamente.

Quando ascolterete quello che vi leggerò, i casi sono due: o si cambia la vita radicalmente leggendo questo Santo, o si abbandona questo Santo, non ci sono alternative.

Quello che io vi propongo per giugno (se Dio me lo concederà, ovviamente, perché magari muoio prima, e quindi nulla) è un corso di esercizi spirituali, che faremo attraverso queste meditazioni on line.

Avete presente il corso degli esercizi ignaziano?

Non è quello, ma, per intenderci, non sarà il mese ignaziano, sarà il mese eucaristico.

Desidero proprio fare degli esercizi spirituali di trenta giorni, serrati, e vi ho voluto dare l’annuncio quest’oggi, perché li voglio mettere sotto la protezione del Cuore Immacolato di Maria.

Vi chiedo, a partire da oggi, di pregare, di dedicare le vostre Sante Messe, i vostri Rosari, i vostri sacrifici, le vostre penitenze, i digiuni, di dedicare un po’ tutto questo per invocare lo Spirito Santo, innanzitutto su di me, che avrò il compito arduo di rendere comprensibile, rendere fruibile, rendere veramente gustabile, gustoso e bello, questo testo (io mi auguro tanto di riuscire in questo, ma c’è bisogno dello Spirito Santo per farlo, assolutamente), e poi per voi, perché sarà veramente un mese duro, molto duro.

«Questo linguaggio è troppo duro per noi», dissero i Giudei, che erano decisi a seguire Gesù, ascoltando i Suoi discorsi sull’Eucarestia (Gv capitolo VI), e anche questo sarà durissimo… sì, sì, durissimo.

Allora abbiamo bisogno dello Spirito Santo, allora dobbiamo pregare la Vergine Maria in questi ultimi giorni del mese di maggio, perché mi dia questa grazia.

Vi confesso che non volevo farlo, perché mi sembrava troppo pesante, troppo impegnativo, veramente troppo denso. Abbiamo finito da poco le meditazioni di Padre Avrillon, ed è stata dura per voi, ma anche per me, allora ho detto: «No, non ci riesco a sostenere un altro mese così, è veramente dura. Adesso mi prenderò un po’ una pausa, perché se no qui…». Poi, però, mi sono detto: «E se poi muoio? E se poi non ho più il tempo, cosa faccio?»

No, no, se voi mi sosterrete con la preghiera, io sono sicuro che riusciremo a fare questi trenta giorni di esercizi spirituali, veramente intensi, bellissimi.

Tanti di voi mi scrivono, veramente tanti! Tanti di voi mi scrivono in svariati modi, su WhatsApp, su Telegram, su Instagram, con e-mail, in tutti i modi possibili, e mi dicono:

«Padre, la mia vita è cambiata. Padre, adesso mi alzo prestissimo per pregare, per prepararmi alla Messa»;

«Padre, mi sveglio di notte e faccio dei momenti di preghiera» (anche dei Sacerdoti mi scrivono questo);

 «Padre, ho riscoperto che cos’è l’Eucarestia, la Confessione, il Sacro Cuore».

Guardate, in questo cammino, io non sono davanti a voi, io sono assolutamente dietro di voi. Non a fianco, ma dietro. Non è umiltà, non è umiltà “pelosa”, è la verità, nel senso che sperimento anche io tutta la fatica, tutto l’impegno che ci vuole a vivere una vita così, insieme a voi, con voi.

Io, che vi leggo e che vi spiego queste cose, poi me le trovo (mi vien da dire più di voi) che mi interpellano, che mi chiamano la coscienza a conversioni sempre più radicali.

Parlo al plurale, perché non è mai una conversione su un aspetto e in modo definitivo, no, noi dobbiamo convertirci su più aspetti nella nostra vita, più vizi, più peccati, più cose sbagliate, che ci portiamo dentro, e che hanno bisogno di essere strappate via dal nostro cuore. Per questo vi dico che sono più conversioni.

Io sto dietro di voi, perché non deve rimanere indietro nessuno, nessuno, dobbiamo arrivare tutti alla Porta del Cielo, e io devo arrivarci per ultimo, perché devo essere sicuro che veramente tutti abbiate capito, abbiate compreso, e che nessuno si senta solo in questo arduissimo cammino per arrivare alla Porta del Cielo.

E se cadete, siamo qua, non scappa nessuno, e, se fate fatica, siamo qua.

L’importante è che nessuno resti indietro, è che nessuno si senta solo, si senta più incapace, si senta diverso, si metta a confronto e veda che gli altri sono migliori di lui. No, no, guardate, non c’è nessun migliore, nessun peggiore, c’è che ognuno è al suo posto, sta facendo il suo cammino.

Io, per quello che leggo di quello che mi scrivete, sono tanto grato a Dio e tanto grato a voi, perché vedo veramente, in tantissimi, un impegno bellissimo e vedo veramente dei miracoli nella vita delle persone, dei cambiamenti bellissimi.

Ma questo è opera dell’Eucarestia, sapete?

Questo è opera della devozione alla Vergine Maria, ai Sacri Cuori di Gesù e di Maria! È tutto lì, nell’Eucarestia e nella devozione ai Sacratissimi Cuori, da lì dipende tutta la nostra conversione, tutta, tutta, tutta, tutta…

Mi piace tanto quando qualcuno mi scrive: «Sa, Padre, io da quest’ora sono in preghiera», è bello… bello.

Mi viene da dire: «Non sei l’unico, non sei l’unica. Tante altre anime nel mondo, a quell’ora, hanno la lucina accesa e iniziano la loro preghiera del mattino, nel grande silenzio della notte».

Il mondo va a letto alle 2 o alle 3 di notte, e va bene…

Le colombe dalle ali argentate, a quell’ora si svegliano, o per una breve preghiera, o perché decidono di fare una preghiera più lunga, o perché decidono proprio di alzarsi, come faceva Padre Pio, come faceva Don Alberione, e come facevano tantissimi altri Santi, ognuno con il suo cammino, ognuno con il suo cammino diverso.

Ecco, allora vorrei tanto che arrivassimo alla fine del mese di giugno con nel cuore, non un cuore, ma un braciere, un braciere ardente, come Santa Gemma Galgani, che in chiesa doveva stare in fondo, perché se no le si incendiava il volto, bellissimo… doveva stare lontana dal tabernacolo, perché se no si incendiava, Santa Gemma.

Così… dobbiamo diventare così, degli innamorati eucaristici, delle anime eucaristiche, e l’Eucarestia deve essere il nostro centro vitale.

Beh, ovviamente, i più esperti avranno già capito di quale Santo parlerò, va bene; per gli altri, invece, sarà una sorpresa, vi faccio la sorpresa del mese di giugno, così come vi ho fatto la sorpresa del mese di maggio e la sorpresa di Padre Avrillon. Andiamo avanti di sorpresa in sorpresa.

Per luglio non ho ancora in mente niente, quindi…

A dire il vero sì, ho in mente una cosa, però vedremo, non lo so, vedremo… vedremo…

Andiamo con ordine, andiamo con calma, perché già sarà duro questo mese.

Quindi, davvero, di cuore, ricordatemi e ricordiamoci nella preghiera, e diffondete il più possibile (questa volta proprio ve lo dico), diffondete il più possibile quello che ascolterete a giugno.

Non mi interessa che diciate che sono io, non mi interessa niente, ma diffondete il più possibile per diffondere quello che verrà letto, il testo che verrà letto, perché, credetelo, è un testo bellissimo, ed è un testo che son sicuro che farà tanto di quel bene, ma tanto di quel bene, che neanche potete immaginarlo… e quindi vi ringrazio già in anticipo.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

VANGELO (Gv 16, 5-11)

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.
E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».

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