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Il Salterio di Gesù e di Maria del Beato Alano della Rupe, parte 4

Il Salterio di Gesù e di Maria del Beato Alano della Rupe

Meditazione

Pubblichiamo l’audio del ciclo di meditazioni dal titolo: “Il Salterio di Gesù e di Maria del Beato Alano della Rupe” di martedì 4 ottobre 2022

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

VANGELO (Mt 11, 25-30)

In quel tempo Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione

Il Salterio di Gesù e di Maria del Beato Alano della Rupe, parte 4

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a martedì 4 ottobre 2022.

Oggi celebriamo la festa di San Francesco di Assisi.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo undicesimo del Vangelo di Matteo, versetti 25-30.

Continuiamo la nostra meditazione sul Salterio di Gesù e Maria.

Il 29 giugno 1569, il Papa domenicano Pio V confermò al maestro dell’Ordine l’autorizzazione a erigere, in modo esclusivo, di persona o per delega, le Confraternite del Rosario. Il 17 settembre 1569 pubblicò la Bolla «Consueverunt Romani Pontifices» che si può considerare una sorta di Magna Carta del Rosario. Il Pontefice vi descrive l’origine del Rosario, il nome, gli elementi essenziali, gli effetti, la finalità e il modo di propagarlo. La Bolla contiene la definizione classica di questa preghiera:

«Il Rosario o Salterio della Beatissima Vergine Maria — scrive il santo Pontefice — è un modo piissimo di orazione e di preghiera a Dio; modo facile e alla portata di tutti, che consiste nel lodare la stessa Beatissima Vergine, ripetendo il saluto dell’Angelo per centocinquanta volte, quanti sono i salmi del salterio di Davide, interponendo a ogni decina la preghiera del Signore, con determinate meditazioni illustranti l’intera vita del Signore nostro Gesù Cristo».

Capite perché noi dobbiamo puntare alla vetta e al meglio? Per questa ragione: non solo Dio Padre, attraverso la Vergine Maria e attraverso Gesù, ci sta dicendo che il Rosario o Salterio di Gesù e Maria è questo, ma anche il papa san Pio V ci ripete la stessa cosa: “Il Rosario o Salterio della Beatissima Vergine Maria… consiste nel lodare la stessa Beatissima Vergine, ripetendo il saluto dell’Angelo per centocinquanta volte, quanti sono i salmi del salterio di Davide, interponendo a ogni decina la preghiera del Signore – il Padre Nostro – con determinate meditazioni illustranti l’intera vita del Signore nostro Gesù Cristo».

Allora chiariamoci: da adesso in poi, quando parliamo di Santo Rosario, dobbiamo tutti intendere il Salterio di Gesù e di Maria, cioè le salutazioni angeliche ripetute centocinquanta volte e i relativi Pater Noster, cinque per ogni serie di misteri (gaudioso, doloroso e glorioso), più le meditazioni. 

Ecco perché nei giorni scorsi avvertivo: attenzione a pensare che il Rosario sia un terzo del Salterio di Gesù e di Maria, perché IL Rosario comprende la ripetizione della salutazione angelica per centocinquanta volte con tutto il resto che abbiamo visto.

Poi, per amor del Cielo, siamo affaticati, abbiamo tante cose da fare… sì, sì: guardiamo i film, ascoltiamo la radio, stiamo ore sui social, facciamo chiacchiere e chiacchiere… Volete fare un esperimento? A fine giornata – come penitenza potrebbe anche andar bene – prendete il cellulare e riguardate le telefonate fatte e ricevute nell’arco della giornata: prendete carta e penna e controllate quanto tempo avete speso a parlare al telefono. Vi stupirete! Prima fate una stima… poi fate i conti veri… Aggiungete il tempo speso sui social, Facebook, Instagram, Telegram e altri; quello speso su YouTube e vedete quanti Salteri vengono fuori!

La realtà è che a noi piace l’essere pigri, piace l’accidia: ogni scusa è buona per non corrispondere a quello che ci chiede la Vergine Maria, per non obbedire a Dio Padre!

In questo documento il Pontefice dichiara, per la prima volta, che per ottenere le indulgenze del Rosario è indispensabile la meditazione dei misteri. Questa dichiarazione ufficiale contribuisce a diffondere l’uso già esistente di inserire brevi meditazioni sui misteri durante la recita del Rosario.

Non serve fare meditazioni lunghe venti minuti; basta una cosa brevissima, una riga da un testo di un santo, una riga di Vangelo e poi meditare. Piuttosto che ascoltare tanti discorsi immondi dalla mattina alla sera, a partire da quando usciamo di casa fino a quando ci torniamo, meglio mettersi gli auricolari e entrare nel nostro monastero virtuale!

Adesso vediamo il Libro Primo. Ogni capitolo inizia con una domanda alla quale il beato Alano risponde per difendere e insegnare il Salterio di Gesù e di Maria.

Perché questa preghiera di intercessione è detta Salterio di Cristo e Maria?

Vedete come erano chiari, logico, rigorosi: non ci sono cose occulte e inspiegabili! Ora prendete carta e penna perché dovrete scrivere per capire bene.

1. Si dice “Salterio” da “salmodiare”, e coloro che per mezzo di esso servono Dio e Maria Vergine si dicono Salmodianti. Esso deriva dal Salterio di Davide, che fu una prefigurazione dell’Angelica Salutazione. 

Lo abbiamo già visto in quello che l’Angelo disse al beato Alano. 

Infatti i Cantici dell’Antica Alleanza prefigurarono, secondo Sant’Ambrogio, la Nuova Alleanza.

2. A qualcuno sembra giustamente che esso derivi dal sale della divina Sapienza, poiché l’Orazione del Signore e la Salutazione Angelica sono in certo qual modo le due saline della Sapienza di Dio, con le quali le menti dei fedeli sono asperse di sale.

Forse è per questo che siamo tanto stupidi…

Un po’ di giorni fa, adesso che abbiamo superato il momento caldo delle votazioni, ho sentito un politico – mi hanno inviato uno spezzone di audio – che, credo, per il fatto di essere stato accusato o altro, per difendersi da eventuali accuse che ci sono state o ci saranno ripete più volte: “Io non sono contrario all’aborto” e lo ripete due o tre volte, e aggiunge: “Io non voglio abolire la 194”. 

E allora io mi domando: “Dove sono le due saline nella nostra vita? 

Certo poi dice: “Io semplicemente propongo un’altra via per coloro…”. Certo, ma poi quella frase è stata detta! E poi spiega: “Non vorrei che qualche femminista si alzi ad accusarmi che …”.

Ma noi ci rendiamo conto che, prima o poi moriremo? E saremo al cospetto di Dio e davanti al suo Giudizio? Che cosa conta quello che dice il mondo che oggi afferma una cosa e domani il suo contrario? Che importanza hanno le critiche, gli insulti che riceviamo? E noi, per evitare questo e avere manichiate di voti in più, dobbiamo ad arrivare ad affermare una cosa del genere?

Mi domando: “Questo è il sale della Divina Sapienza?”; qualcuno potrebbe replicare che quel politico non è cristiano e cattolico… Sì, sì… mi chiedo solo se questo è il sale della Divina Sapienza; se le nostre menti sono asperse di questo sale…

… l’Orazione del Signore e la Salutazione Angelica sono… le due saline della Sapienza di Dio.

Perché preghi il Salterio di Gesù e di Maria? Perché ho bisogno di sale sulla zucca; già questo è un ottimo motivo… ho bisogno di tanto sale! Perché devo andare ogni giorno dalle mie due Saline!

3. Qualcuno invece pensa che esso derivi dall’Organo che gli ebrei chiamano Nablum; strumento musicale composto da centocinquanta canne, con il quale solitamente si cantavano i Salmi di Davide.

E adesso state attenti…

4. Nello stesso tempo, etimologicamente e teologicamente, il Salterio dona dieci enormi risultati, che i Salmodianti devoti ricevono da Cristo e da Maria Vergine. Infatti:

Adesso dobbiamo riprodurre un acronimo: prendete la parola Psalterium e la scrivete in verticale. I dieci ‘enormi risultati’ iniziano ciascuno con una delle dieci lettere che compongono la parola Psalterium:

1. P: Peccatoribus Praestat Poenitentiam 

 (ai peccatori assicura il pentimento)

2. S: Sitientibus Stillat Satietatem 

 (agli assetati dona l’acqua a sazietà)

3. A: Alligatis Adducit Absolutionem

 (ai prigionieri apporta la liberazione)

4. L: Lugentibus Largitur Laetitiam

 (a chi piange dona la letizia)

5. T: Tentatis Tradit Tranquillitatem

 (a chi è nella tentazione concede tranquillità)

6. E: Egenorum Expellit Egestatem

 (a chi è nel bisogno dona abbondanza)

7. R: Religiosis Reddit Reformationem

 (ai religiosi porta il rinnovamento)

8. I: Ignorantibus Inducit Intelligentiam

 (agli inesperti infonde l’esperienza)

9. V: Vivis Vicit Vastitatem

 (ai vivi fa vincere la solitudine)

10. M: Mortuis Mittit Misericordiam per modem suffragii

 (ai morti concede misericordia con i suffragi)

Diciamo che, se il Salterio di Gesù e di Maria ci dovesse donare anche solo uno di questi frutti, per noi sarebbe più che sufficiente, ma, in realtà li dona tutti e dieci, quindi perché non dovremmo pregarlo tutti i giorni? Non abbiamo forse bisogno del pentimento, dell’acqua a sazietà, di letizia, tranquillità, abbondanza, rinnovamento, esperienza, della capacità di vincere la solitudine, di avere misericordia dopo la morte?

Se non abbiamo bisogno di questo, di che cosa abbiamo bisogno?

Ho sperimentato che queste cose sono reali e veritiere, e ci sono pure altri segni e prodigi: veramente questo Salterio è un cielo stellato con le centocinquanta stelle più importanti degli astronomi; è il Paradiso delle delizie di Dio, adorno di rose e di centocinquanta ghirlande di rose; infatti, le Salutazioni sono proprio le Rose Angeliche e ogni cinquantina è chiamata Rosario della Vergine o Corona…

È chiamata ‘Corona’ ogni cinquantina, il Rosario è il Salterio di Gesù e di Maria; poi il beato Alano ci spiegherà perché a lui non piace molto il termine ‘Rosario’…

… è l’Albero della vita e della scienza con centocinquanta Angelici Frutti, nei quali sono contenute tutte le grazie, le quali, siamo certi, provengono da Cristo e da Maria Vergine, come lei stessa talvolta ha rivelato.

Ci fermiamo qui e domani vedremo il capitolo secondo che risponde alla domanda: 

Perché il Salterio prega in sequenza Gesù Cristo e Maria Vergine?

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.

Amen.

Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.

Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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