Meditazione
Pubblichiamo l’audio di una meditazione di venerdì 8 gennaio 2021
Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD
Ascolta la registrazione:
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GESÙ MAESTRO DI VITA E DI PENSIERO
Eccoci giunti a venerdì 8 gennaio 2021, abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi tratto dal cap. VI di San Marco, vv 34-44. Questo Vangelo parla del Cuore meraviglioso di Gesù, della sua compassione per la folla:
“Gesù vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore”
Pecore senza un riferimento, pecore senza una guida sicura, senza un maestro, ne avevano molti, scribi, farisei, dottori della legge, molti esperti di cose religiose, ma non avevano vere figure religiose, non avevano amici credibili di Dio da seguire, erano soli. Giovanni il Battista ormai era morto e questa gente non aveva più nessuno, aveva queste guide cieche che vivevano solo di apparenza, di ipocrisia, di incoerenza, che sapevano cambiare le leggi di Dio a loro uso e consumo, secondo i loro interessi, secondo la loro avarizia, secondo il loro tornaconto. Gesù vede questa folla che lo segue e ha una grandissima compassione, sente il loro disorientamento, sente la loro fatica, sente il loro essere soli, il loro sbandamento, il non avere qualcuno a cui affidarsi. Le pecore sono questo. Un giorno passeggiando per dei campi ho visto un pastore con il suo cane che preparava i recinti per le pecore che sono in transumanza, dovevate vedere come correva quest’uomo, persino il cane faceva fatica a stargli dietro, aveva la sua roulotte e lui andava in giro con le pecore e stava preparando il recinto dove metterle. Questa è la vita del pastore. Se vuoi una vita comoda, calda, pulita, agiata, fai altro, ma non il pastore. Il pastore vive in funzione delle pecore, ed è una vita faticosissima, durissima, piena di privazioni, una vita tutta dedicata alle pecore.
Mancavano pastori in Israele, pastori che veramente vivevano in funzione del popolo di Dio, a servizio del popolo di Dio.
Uno si domanda:
“Ma come si serve il popolo di Dio? Cosa vuol dire essere pastori, non di bestie ma di persone?”
Lo dice Gesù:
“Erano come pecore che non hanno pastore”
- E Gesù cosa fa?
Fa il Pastore.
- E cosa fa il Pastore delle anime?
“Si mise a insegnare loro molte cose.”
Il Pastore delle anime insegna, che supera addirittura il bisogno di mangiare, che tra l’altro è una delle opere di misericordia spirituale, insegna talmente tanto che si fa tardi.
“Essendosi ormai fatto tardi”
Chissà quante cose avrà detto Gesù, queste persone avranno dimenticato persino la fame, persino di bere. Quando incontri qualcuno che ti parla di cose vere, che ti parla di Dio, ma non del Dio studiato sui libri, ma del Dio che dopo averlo studiato nei libri e dopo averlo studiato e divorato nella Scrittura e nell’Eucarestia, è diventato il tuo Dio, di questo noi abbiamo bisogno, di sentire parlare del Dio di San Francesco, del Dio di San Giovanni della Croce, di Santa Teresa di Gesù, di Santa Teresa Benedetta della Croce, di Santa Teresina, di San Carlo…non di un Dio generico, non di un Dio teorico. Abbiamo bisogno di scoprire il Volto di Dio. Gesù fa questo, parla della sua esperienza del Padre, parla di ciò che Lui vive col Padre, parla della SS Trinità.
Non c’è servizio di carità più grande e più importante dell’insegnamento, del donare scienza, conoscenza a coloro che non conoscono, di far gustare la bellezza della Verità conosciuta.
“Che bello gustare la Verità”
“Conoscerete la Verità e la Verità vi farà liberi”
Gesù questa compassione la manifesta innanzitutto con l’insegnamento, poi viene tutto il resto. Quando l’anima è in pace, anche il corpo trionfa. Dopo arriva il momento di mangiare.
“Gli si avvicinarono i discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare».”
Gesù li ha saziati anima e corpo. Gesù risponde a tutti i più veri e profondi bisogni dell’uomo.
“E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde.”
Anche nel mangiare ci deve essere decoro, dignità, si mangia seduti, con un po’ di calma e tranquillità. Quando tutti sono seduti, prende i pani, alza gli occhi al cielo e recita la Benedizione e lì avviene il miracolo. Chissà se noi prima di mangiare benediciamo il Signore ed è bene farlo anche alla fine del mangiare, del pranzo, della cena e della colazione.
Vi auguro di vivere questo venerdì con questa grande riconoscenza a interiore, con questo stupore interiore e immaginiamoci quest’oggi questa erba verde, e Gesù che insegna. Chiediamo al Signore di darci Pastori secondo il Suo Cuore, predicatori e insegnanti secondo il Suo Cuore, e la Benedizione di Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.
Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato.
Feria propria dell’8 Gennaio
VANGELO (Mc 6,34-44)
Moltiplicando i pani, Gesù si manifesta profeta.
In quel tempo, sceso dalla barca, Gesù vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci».
E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti.
Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.