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Inizia l’Avvento – consigli per impostare una regola di vita

Avvento-Vegliate

Omelia

Pubblichiamo l’audio di un’omelia sulle letture di domenica 29 novembre 2015, prima domenica d’Avvento (S. Messa prefestiva).

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Testo della meditazione

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Inizia l’Avvento – consigli per impostare una regola di vita

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia lodato!

Nella seconda lettura di questa prima domenica di Avvento abbiamo tutti ascoltato un termine, che sicuramente non è frequente nella nostra vita cristiana, non più quanto meno; San Paolo ai Tessalonicesi, al capitolo III e IV, scrive: «Voi conoscete quali regole di vita vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù»…

Ma noi, abbiamo una regola di vita? Abbiamo una regola di vita, una regola che regola la vita? O forse il nostro primo peccato è di non avere nessuna regola, di essere istinto puro, di essere impulso puro, affidati alle nostre voglie, ai nostri gusti, ai nostri “mi piace”, “ho voglia” e “non ho voglia”?

Siamo affidati al momento, all’istante presente, senza progettualità nella fede, senza una meta nella fede, senza una vetta che ci chiama nel nostro cammino di fede, così, noi viviamo la fede esattamente come una mucca al pascolo, che sta lì, mangia un po’ di erbetta qui, un po’ di erbetta lì, si gira e si trastulla di qui, si trastulla di lì, ma non ha una meta, la sua meta è sfamare il momento presente.

Noi, invece, dovremmo essere degli scalatori che hanno una meta, che è la vetta, e lì vogliono arrivare e tutto ordinano in funzione di quella meta.

La regola di vita è fondamentale!

Io ricordo quando ero adolescente, in prima superiore, andavamo in Duomo a Milano, e ciascuno di noi doveva aver scritto a casa la sua regola di vita, preparata, per mesi e mesi, insieme al suo confessore e padre spirituale.

E io non sono andato in seminario quando ero alle superiori, questo era quello che facevamo tutti in oratorio, e non vengo dal Mesolitico, non andavo a passeggiare con i T Rex al guinzaglio, non vengo da quel tempo storico, quarant’anni fa, neanche, trent’anni fa, era così.

Quindi, avevamo questo tempo di preparazione, poi la regola di vita veniva scritta e data al confessore, che era anche il padre spirituale; lui la guardava, la verificava, la correggeva, te la ridava indietro, ci volevano mesi per arrivare a questa regola di vita definitiva.

Quando poi si arrivava al momento della regola di vita definitiva, allora, tutti, dopo averla messa in busta chiusa, siamo andati una sera in Duomo e c’era l’Arcivescovo, il Cardinal Martini, e tutti in fila, dopo il momento di liturgia della Parola, andavamo dall’Arcivescovo, il quale, in persona, riceveva la nostra regola di vita.

Quella poi era la Magna Charta, ormai immutabile, quella doveva essere la pergamena di riferimento, per vivere ogni giorno la nostra vita di giovani.

Ma queste cose belle, sane e sante, non è che erano solamente per pochi eletti e non è che sono state abolite e abrogate, la regola di vita è fondamentale!

Bisogna impostare un ordine nella vita!

La nostra regola di vita addirittura prevedeva gli orari!

Mi ricordo che io ero là che impazzivo a pensare e a dire: «Mamma, adesso se la do all’Arcivescovo, se scrivo che mi sveglio alle 6.00, poi mi devo svegliare sempre alle 6.00… non è che io dopodomani non ho più voglia e non mi sveglio più. Quindi, devo pensare bene agli orari della sveglia, del riposo, a come organizzare la preghiera, la meditazione, la lectio divina, quali tempi scegliere… è una cosa seria!»

E noi?! Noi, adulti nella fede, così come oggi ci piace tanto chiamarci, siamo solo adulti, avendo perso la fede, o siamo adulti nella fede?

La nostra regola di vita in cosa consiste? Cosa abbiamo scritto lì dentro?

Cosa abbiamo messo come primo punto?

Cosa abbiamo scritto tra le cose da evitare assolutamente, tra le cose da non fare proprio, alle quali rinunciare? Quali sono le cose per cui, può venire meno la vita, ma non possono venire meno quei punti che abbiamo scritto noi?

Oggi è la prima domenica di Avvento, bene… e perché, invece di mettere come penitenza la regola di Avvento “Non mangiare il cioccolato”, anche se questa sa più di Quaresima, oppure non lo so quale altra cosa, perché non mettiamo come penitenza un vero atto penitenziale? “Mi scrivo, tra stasera e domani, prima domenica di Avvento, la mia regola di vita, che osserverò nel tempo di Avvento, e da lì in avanti”.

A questo servono le penitenze! Le penitenze servono per essere iniziate e mai finite, cioè le penitenze hanno un fine, non sono fine a sé stesse!

Non è che non mangio la cioccolata per svuotarmi la pancia, perché Gesù sta ad aspettare che io non mangi più la cioccolata… questo non serve a niente!

La penitenza serve a cambiare la vita, perché, se non mi cambia la vita, a cosa serve?

Quindi, la regola di vita che loro avevano dato, di cui parla San Paolo, serve a noi per dire: «Va bene, ma allora, io adesso come posso impostarla?»

Mi permetto di darvi qualche suggerimento, spero bene accolto, almeno ben ascoltato, mi auguro.

Per esempio, perché non mettiamo la Messa quotidiana come primo punto?

Primo punto della regola: “Andare a Messa tutti i giorni”.

Si sopravvive, vi garantisco che si sopravvive! Si può fare!

“Andare a Messa tutti i giorni”, cioè industriarmi per andare a Messa tutti i giorni.

«E ma io lavoro lontano, devo partire presto…»

Va bene, non riesci ad andare a Messa tutti i giorni? Piano B: “Tutti i giorni vado a trovare Gesù nel tabernacolo”, quello riesci a farlo! Quello puoi farlo, perché una chiesa aperta si trova; siccome non siamo in Cina o in Cambogia o non so dove, una chiesa aperta la trovi… quindi, tutti i giorni, io ho un incontro fisso con Gesù, un quarto d’ora dove sto davanti al tabernacolo con un bel libro di meditazione, per esempio la vita di un Santo o uno scritto di un Santo.

Secondo punto: non aspetto a Natale a confessarmi alle 23.59, arrivando con la pancia piena di tutti i bagordi della cena della Vigilia, arrivando lì stracollato in confessionale per confessare i peccati, perché mi devo confessare perché è Natale…

Indi, secondo punto della regola: “Reimparare o imparare una confessione regolare”.

Una volta al mese, almeno, magari al primo venerdì o al primo sabato del mese, come ha chiesto Gesù, come ha chiesto la Vergine Maria a Fatima… quindi, il primo venerdì o il primo sabato del mese, io mi vado a confessare, a partire dal mese di dicembre.

Bello!!

Il nostro Padre Priore ha avuto una intuizione veramente geniale, per la quale vi invito ad andargli a dire “Grazie”, dovete proprio dirgli “Grazie” per questa cosa, che lui ha voluto e che faremo. Dovete tutti dirgli “Grazie” dal profondo del cuore, dirglielo proprio verbalmente: «Grazie Padre, per questa idea che ha avuto!», cioè l’idea fantastica di mettere l’adorazione eucaristica, adesso, a partire da dicembre, tutti i venerdì sera di tutte le settimane, per un anno, per l’anno della Misericordia.

Poi (lo dico sottovoce), se voi farete un po’ di pressing, magari va avanti anche l’anno successivo…

Per un anno, dalle 20.30 alle 22.30, voi avrete le porte aperte della chiesa, qui ci sarà Gesù esposto nel Sacramento dell’Eucarestia (fantastico!), con annessa la possibilità della confessione… poi dicono che non ci sono più i preti santi! Come non ci sono più i preti santi? “Grazie” di questa cosa!

Vuol dire che lui sarà qui tutte le settimane, tutti i venerdì, ad adorare Gesù, a tenere la chiesa aperta, con gli altri sacerdoti che ci saranno, per le confessioni.

Questi non sono dei doni? Sfruttateli!!

Quindi, secondo punto della regola: “Andarmi a confessare di frequente”, sapendo in più che da adesso, tutti i venerdì, alla sera, dalle 20.30 alle 22.30, ci sarà la possibilità di stare in compagnia di Gesù, di andare in confessionale con calma, di parlare con un sacerdote; se anche non mi posso confessare, fa niente, si può andare a parlargli lo stesso di quello che porto nel cuore, iniziare un bel cammino spirituale, un Avvento saporoso… queste sì che sono le vere penitenze del mio io, della mia pigrizia, del mio “non ho voglia”!

Prendere, uscire e dire: «Io, il venerdì mi segno sull’agenda: “Impegnato”, tutte le settimane, tutti i venerdì sera io non ci sono più».

«Perché? Cosa devi fare il venerdì? Non vieni fuori a cena, a mangiare la pizza?»

Se voi lo farete, vedrete quante tentazioni verranno dal diavolo! Tutti i venerdì sera avrete qualcuno che vi chiama: «Dai, vieni con noi! Abbiamo organizzato questo…»

«No! Io ho Gesù!», io so che da adesso, tutti i venerdì sera, io ho un appuntamento con Gesù, devo andare in chiesa davanti a Gesù esposto.

Dalle 20.30 alle 22.30, sono due ore, eh? Due ore secche, organizzatevi bene!

Venite!! Dovreste accalcare la chiesa!!

Io sono pieno di santi sacerdoti attorno a me, io no però purtroppo, io non lo sono, dovete avere pazienza, ma loro sono proprio bravi!

Abbiamo fatto la Messa della Medaglia Miracolosa… mi è piaciuto tantissimo Padre Michele, ha fatto una riflessione, che io ho sentito di straforo mentre entravo in sacrestia, che mi è rimasta nella testa e ho detto: «Ha proprio ragione! Questa è una santa verità. Bisogna lasciarsi provocare da questa cosa che ha detto e reagire!».

Lui ha detto: «Chissà se avessimo fatto un’adorazione eucaristica, se sarebbero venute tutte le persone che sono venute per prendere la Medaglia Miracolosa…»

Ha ragione!

Per la Medaglia Miracolosa, venerdì, c’erano qua in chiesa 200 persone, alle 7.30 del mattino! Se facciamo l’adorazione eucaristica, ce ne devono essere 400!

Non si deve camminare in chiesa, perché Gesù Eucarestia è infinitamente di più di ogni medaglia!!

La Medaglia Miracolosa, se non conduce ad adorare Gesù nell’Eucarestia, bruciatela e buttatela nel naviglio! Non è servita a niente!

Se la Medaglia Miracolosa non mi spinge al Miracolo dei miracoli, che è Gesù nell’Eucarestia, è un oggetto di superstizione, è il peggiore degli oggetti, da strappare dal collo e da buttare nel fuoco!

È vero! Quello che ha detto è vero!

Allora, vedete, questo ci spinge a dire: «Porto la Medaglia sul petto? Bene, allora, da adesso, io devo impegnarmi per una vita cristiana con Maria, per Maria! Una vita cristiana intensa: confessione frequente, Messa tutti i giorni, adorazione eucaristica tutte le settimane, tutti i venerdì sera!»

Il Padre Priore l’ha pensata così perché la gente lavora, ma anche chi arriva tardi, fa niente! Se uno dice: «Ma io arrivo alla 21.30…» Fa niente, arriva alle 21.30!

«Io arrivo alle 22.00…» Fa niente, arriva alle 22.00!

La chiesa è aperta fino alle 22.30, fosse anche solo mezz’ora, va bene! Fossero anche 5 minuti, va bene!

Sui Navigli a Milano c’è una chiesa bellissima, anche quel prete ha avuto una idea geniale: al sabato sera lui lascia la chiesa aperta, confessa fino a mezzanotte e a mezzanotte celebra la Messa, tutti i sabati sera… bellissima questa cosa!

Io, quando sono andato, ho sempre visto la chiesa strapiena di gente, entravano e uscivano, entravano e uscivano, andavano a confessarsi alle undici e mezza di sera, bellissima questa cosa qua!

Punto tre e concludo: da Gesù non si va da soli!

Il nostro Santo Padre ci richiama sempre al servizio dei fratelli e il primo servizio ai fratelli, che dobbiamo fare, è il servizio della fede, è la carità nella fede.

Quindi, in questi venerdì, non venite da soli da Gesù, portatevi dietro qualcuno!

Usate tutte le scuse che volete, ma venite da Gesù con qualcuno!

Che possiate dire a Gesù: «Gesù, ti ho portato un’altra persona, non sono qui solo per me, sono qui con un’altra persona, sono qui per un’altra persona, sono qui insieme ad un’altra persona!»

In questi giorni, che precedono quei venerdì lì di adorazione, visto che domani inizia la Novena dell’Immacolata Concezione per l’8 di dicembre, fate la Novena!

La trovate su internet, è una bellissima preghiera di Novena, da recitare ogni giorno per prepararsi all’Immacolata Concezione, e in quella Novena chiedete alla Madonna la grazia di arrivare ogni venerdì con una persona!

Voi pensate… se doveste portare una persona nuova ogni venerdì, in capo ad un anno, quanta gente avete portato dal Signore!

Santa Teresa di Gesù Bambino era felicissima di poter offrire le anime con l’atto di affidamento all’amore misericordioso, perché diceva: «Sono tutte anime che io porto al Signore, che conduco al Signore!»

Noi Cristiani abbiamo bisogno di credere davvero in queste cose!

Guardate che, per queste cose, i Cristiani che ci hanno preceduto sono morti e i Cristiani di oggi, che sono perseguitati in Medio Oriente, muoiono.

Se loro avessero la possibilità, come noi, di avere l’adorazione eucaristica alla sera, di potersi confessare quando vogliono, di andare a Messa tutti i giorni, di pregare… toccherebbero il cielo con un dito!

Noi non possiamo passare indenni sopra queste cose!

Noi dobbiamo riempire le chiese appena sentiamo che c’è questa possibilità!

Riempite le chiese! State vicino al Signore! Vi metteremo anche il riscaldamento! Tutto!

Manca il caffè, perché non possiamo servirlo, ma ci sarà tutto, tutto il necessario!

Mi ricorderò sempre un Santo che diceva: «Il Signore, nell’Eucarestia, di notte, è il momento nel quale dona maggiori grazie». Non chiedetemi il perché, perché non lo so, ma io ho letto così in un Santo, che di sera, di notte, è il momento nel quale il Signore dona le grazie maggiori, quando viene adorato. Infatti, tantissimi Santi pregavano di notte… provate!

Se lo farete, ve lo garantisco, in capo ad un anno, la vostra vita cambierà da così a così, e avrete nel cuore il cielo!

Sia lodato Gesù Cristo!

Sempre sia Lodato!

Le letture del giorno

I DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C)

Prima lettura

Ger 33,14-16 – Farò germogliare per Davide un germoglio giusto.

Ecco, verranno giorni – oràcolo del Signore – nei quali io realizzerò le promesse di bene che ho fatto alla casa d’Israele e alla casa di Giuda.
In quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio giusto, che eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra.
In quei giorni Giuda sarà salvato e Gerusalemme vivrà tranquilla, e sarà chiamata: Signore-nostra-giustizia.

Salmo responsoriale

Sal 24

A te, Signore, innalzo l’anima mia, in te confido.

Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza.

Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.

Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà
per chi custodisce la sua alleanza e i suoi precetti.
Il Signore si confida con chi lo teme:
gli fa conoscere la sua alleanza.

Seconda lettura

1Ts 3,12-4,2 – Il Signore renda saldi i vostri cuori al momento della venuta di Cristo.

Fratelli, il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nell’amore fra voi e verso tutti, come sovrabbonda il nostro per voi, per rendere saldi i vostri cuori e irreprensibili nella santità, davanti a Dio e Padre nostro, alla venuta del Signore nostro Gesù con tutti i suoi santi.
Per il resto, fratelli, vi preghiamo e supplichiamo nel Signore Gesù affinché, come avete imparato da noi il modo di comportarvi e di piacere a Dio – e così già vi comportate –, possiate progredire ancora di più. Voi conoscete quali regole di vita vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù.

Canto al Vangelo

Sal 84,8

Alleluia, alleluia.
Mostraci, Signore, la tua misericordia
e donaci la tua salvezza.
Alleluia.

Vangelo

Lc 21,25-28.34-36 – La vostra liberazione è vicina.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l’attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte.
Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire su una nube con grande potenza e gloria.
Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.
State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere, e di comparire davanti al Figlio dell’uomo».

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