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La Volontà di Dio

Uomo a braccia aperte verso il cielo

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di mercoledì 21 ottobre 2020

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Scarica il testo della meditazione 

LA VOLONTÀ DI DIO

Eccoci giunti a mercoledì 21 ottobre 2020, abbiamo ascoltato il Vangelo di oggi tratto dal cap. XII di San Luca vv 39-48.

Questo è un tema che ritorna diverse volte nelle nostre riflessioni:

Conoscere la Volontà di Dio.

“Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà”

Noi tutti diciamo che vogliamo conoscere la Volontà di Dio, ma dopo che l’abbiamo conosciuta, cosa facciamo di solito?

Ci diamo da fare tanto per sapere cosa vuole Dio da noi, sembra la storia del popolo di Israele:

“Quello che il Signore vuole lo faremo, chiamate il profeta, interpelliamo il profeta per sapere dal profeta la Volontà di Dio”

Chiamano il profeta, lo interpellano e dopo che il profeta ha detto quello che vuole Do, loro cosa fanno?

Esattamente il contrario.

Questo è un pò lo stile dell’uomo.

  • Perché fanno il contrario? Perché non si fidano?

Se non mi fido, perché lo chiedo?

Il non fare la Volontà di Dio una volta che la conosco, è proprio un atto estremamente irrazionale, è un atto assurdo non compiere la Volontà di Dio quando la conosco, meglio sarebbe non conoscerla. Uno se poi la conosce ci deve scommettere la vita. La vita va messa su quella Volontà.

Ecco perché molti non andavano da Padre Pio e non volevano incontrare Padre Pio, perché avevano paura di sentirsi dire da Padre Pio quello che Dio voleva da loro, non volevano farlo.

Noi ci illudiamo che per entrare in Cielo sia sufficiente fare i “bravi”. Per entrare in Cielo non è sufficiente fare i bravi. In Cielo ci va colui che ha fatto la Volontà di Dio, perché il Cielo si chiama Regno di Dio.

Ma se io non ho fatto la Volontà di Dio come faccio ad entrare nel Regno di Dio?

Succede, molto spesso, un fatto comune nella sua declinazione fin nei più piccoli dettagli a tantissime persone. Il fatto qual è:

La persona X ha un dubbio, per risolvere questo dubbio, ha la sua persona di riferimento, il suo confessore, il suo parroco, va dalla persona di riferimento e gli dice:

“Guardi, ci ho pensato, ho riflettuto, non riesco a giungere ad una sintesi, ad una conclusione, ho davanti due-tre soluzioni possibili, ma non riesco a trovare la migliore, quella che può essere la Volontà di Dio per è oggi.”

Ne parla con il Sacerdote di riferimento e alla fine di questo dialogo il Sacerdote arriverà a dire:

“A me sembra di capire che nel tuo caso con tutto quello che mi hai detto, mi sembra di capire che il Signore ti chiami a fare così”

Questo è il percorso normale, giusto, corretto.

Di solito la Volontà di Dio non è mai uguale alla nostra volontà, ed è sempre molto diversa da quello che noi vorremmo e da quello che noi speriamo.

La persona in questione, che cosa fa?

Prende e il giorno dopo va a chiedere consiglio ad un altro, riceve una risposta, poi due giorni dopo va a chiedere consiglio ad un altro. E va avanti così.

Così avrà il Sacerdote 1 che avrà detto: bianco; il Sacerdote 2 che avrà detto: giallo; il Sacerdote 3 che avrà detto: verde.

Tu cosa fai?

Entri in un abisso di confusione, non capisci più niente e sei peggio di prima.

Noi quando andiamo a chiedere consiglio dobbiamo chiederci:

Io che cosa sto cercando? Sto cercando la Volontà di Dio, o sto cercando il consenso, l’approvazione, il riconoscimento della mia volontà?

Credo che prima di chiedere consiglio noi dovremmo fare una purificazione delle ragioni per le quali andiamo a chiedere consiglio, prima dobbiamo purificare le ragioni per cui andiamo a chiedere consiglio, dopo andiamo a chiedere consiglio. Ma poi basta. Dovrò impiegare tanto tempo a scegliere la persona degna di fiducia, impiegherò tanto tempo a valutare le possibilità inerenti alla riflessione che sto facendo, le possibili soluzioni, ma dopo basta, poi mi affido, poi mi fido, perché se no poi non riusciamo più ad arrivare ad una coscienza certa, la mia coscienza rimane sempre insicura, non arrivo più a capire qual è la via, perché non c’è più una via.

Il Siracide cap. VI dice che i nostri consigli devono essere uno su mille, in pace con tutti, ma i consigli uno su mille, non mille su dieci, quindi la cosa più difficile e faticosa è scegliere e ricevere il consigliere giusto.

Questo lo dico perché se si fa nel modo sbagliato, si portano a casa tantissime sofferenze, tantissime confusioni, grandissimi disorientamenti, grandissimi turbamenti d’animo e si viene anche maltrattati, perché può succedere anche che quello che troviamo ci risponde male e ci tratta male. Non è giusto che andiamo a chiedere consiglio a tutti.

A me capita, quando me ne accorgo, che mi viene chiesto e io sono il decimo consiglio, o il terzo, quarto, io lo dico:

“Scusi perchè sta chiedendo consiglio a me? La prima persona che le ha dato risposta, perché non va bene?”

“Ma io vorrei essere sicuro”

L’insicurezza non si vince così, questo è scrupolo. L’insicurezza non si vince andando a chiedere consiglio a dieci persone, l’insicurezza si vince dicendo:

“Vuoi chiedere consiglio a questa persona? Pensaci bene. E’ la persona giusta?”

Si.

“Ok, però quello che poi ti dice lo fai, e basta.”

Ha scelto la persona giusta? Hai chiesto al Signore di darti la persona giusta? Si o no?

Noi invece facciamo come le api che producono il miele millefiori, che vanno un po’ di qui, un po’ di là, un po’ su e un po’ giù. Il miele di Coriandolo sa di Coriandolo, il miele di Castagno sa di Castagno, il miele di Tarassaco sa di Tarassaco, il miele di Arancio sa di Arancio, ognuno ha la sua aroma specifica, il miele Millefiori, secondo me non sa di niente, a me non mi piace.

Non si cresce nella vita di fede così, che non vuol dire sottrarsi al confronto, il confronto vuol dire che io metto a confronto, pongo in discussione una tesi, una prospettiva, una visione teologica, un’idea, ma è un’altra cosa. Quando noi stiamo cercando la Volontà di Dio siamo su un piano completamente diverso e dobbiamo fidarci di uno, non di mille e una volta conosciuta la Volontà di Dio poi si fa.

Che tristezza vedere tanta fatica per arrivare a conoscere la Volontà di Dio e poi:

“Sì, però..ma..”

E alla fine faccio quello che voglio io.

Allora cosa me lo chiedi a fare?

Perdiamo il tempo.

“Padre cosa ne pensi?”

Non ha importanza cosa penso, perché tanto il mio pensiero non conta, tanto tu fai comunque quello che vuoi tu, è inutile stare a parlare. Non c’è un vero cammino spirituale serio, perché alla fine faccio sempre quello che voglio io, e non è giusto.

Quando ho dato l’annuncio per Roma, mi ha stupito che più di un cristiano cattolico che va a Messa, mi abbia detto:

“Padre ma lei non si è ribellato? Non si è rifiutato?”

Ma come ribellato e rifiutato? Ma scusate, di che cosa stiamo parlando? Di Chi stiamo parlando? Dico no a che cosa?

Se la vita cristiana viene interpellata in modo orizzontale, se noi non vediamo dentro l’opera degli uomini, chiamati in quel momento a svolgere quel ruolo di Superiore, se non vediamo la Volontà di Dio è finita, se cominciamo a disquisire su queste cose, a controbattere, a cercare un’altra via, è finita, non stiamo più parlando di vita cristiana e non stiamo più parlando di una vita condotta dalla Volontà di Dio.

Non conta il bene che tu stavi facendo, non conta niente:

“Abbiamo profetato nel Tuo Nome, abbiamo compiuto miracoli, abbiamo scacciato demoni.”

“Io risponderò: allontanatevi da Me voi tutti operatori di iniquità, poiché non avete compiuto la Volontà del Padre mio”

Non è importante il bene che facciamo, quello che è importante è che facciamo la Volontà di Dio qui e oggi.

Non posso fare la Volontà di Dio solamente quando fa comodo a me e quando piace a me, anzi, più non ti piace, più ti sei messo nelle condizioni per non avere quella cosa ma è arrivata lo stesso, più hai tutte queste garanzie dove la tua volontà non c’entra niente, più questa proposta arriva come un fulmine a ciel sereno, come uno non si aspettava e non gradisce, più hai la certezza che è la Volontà di Dio, perché la Volontà di Dio si muove così.

Tutte le volte che nella mia vita ho fatto un trasferimento, sempre coloro che lasciavo, piangevano, soffrivano, si lamentavano, e un pò si ribellavano e mi dicevano:

“Cosa possiamo fare per evitare questa cosa?”

“Non dovete fare niente”

Sono cose pagane, non sono cose da uomini da Dio, sono cose da mondo.

Se no, la volontà di chi, stiamo facendo?

La nostra.

In questi anni di vita religiosa, sacerdotale, ho fatto 3 grossi trasferimenti con quest’ultimo, ogni volta che ho fatto uno di questi passaggi grossi, ho lasciato qualcuno, ma se non avessi lasciato quel “qualcuno”, non avrei incontrato quel “qualcun’altro” dopo. Nel lasso di tempo che il Signore per me ha voluto lasciarmi in quel posto, quanti volti nuovi ho incontrato, quante storie nuove ho incontrato. Mi ha permesso di conoscere bellissime persone, storie, vite umane e cristiane meravigliose, esempi che porterò nel cuore per sempre, persone sante che sono state per me un esempio, che mi hanno aiutato tanto a vivere la mia vita umana, cristiana, religiosa, sacerdotale, ma se io fossi rimasto cristallizzato al primo punto posso dire che le persone più belle che poi ho incontrato, non le avrei mai incontrate. Questo vale per ciascuno di noi, qualunque cosa il Signore gli chieda nella vita, pensate anche alla malattia, è dura da accettare come Volontà di Dio, eppure anche lì ci sta dentro una ricchezza da scoprire, se accade è perché il Signore ha un progetto, vuole dirci qualche cosa. Dobbiamo entrare in questa nuova logica della Volontà di Dio. E’ difficilissimo, richiede un’ascesi interiore enorme, fa piangere, fa soffrire, ma dona una grande pace, la pace di sapere che sei il posto giusto e al momento giusto dove Dio ti ha voluto.

Quando sarai vecchio, guardandoti indietro dirai:

“Adesso capisco perché ho dovuto fare quei passaggi”

E ognuno di noi deve fare diversi passaggi nella sua vita. Vi auguro con tutto il cuore di chiedere al Signore per tutti noi questa grazia bellissima, di essere sempre abbandonati alla Volontà di Dio. E la benedizione di Dio Onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo.

Mercoledì della XXIX settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)

VANGELO (Lc 12,39-48)
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».

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