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Tornare a Ringraziare

Fiori

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di mercoledì 11 novembre 2020

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Scarica il testo della meditazione 

TORNARE A RINGRAZIARE

Eccoci giunti a mercoledì 11 novembre, memoria di San Martino di Tours, Vescovo. Abbiamo ascoltato il Vangelo di oggi, tratto dal cap. XVII di San Luca, vv 11-19.

Il Signore in questo Vangelo sottolinea il tema della riconoscenza unita alla fede. Noi pensiamo che essere riconoscenti voglia dire: “grazie”. Anche, ma non solo. E’ facile dire grazie, anche se c’è chi non lo dice, c’è gente che non sa dire grazie. Essere riconoscenti vuol dire una vita, questo Samaritano guarito torna indietro, perde del tempo, fatica, deve fare una strada, quando avrebbe potuto andare altrove come hanno fatto tutti gli altri essendo guarito, dimenticandosi di chi lo aveva guarito, mettendo in secondo piano il dono appena ricevuto.

“La tua fede ti ha salvato!”

Non credo che sia tanto in riferimento alla lebbra, quanto al fatto che lui è tornato indietro. La sua fede lo ha salvato nel senso che gli ha dato la possibilità di essere un uomo vero, capace di dire grazie, capace di tornare all’origine del suo bene, un uomo capace di vera memoria.

La gratitudine non è semplicemente andare a dire grazie:

“Tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo.”

E’ bellissima questa immagine.

Gli altri nove invece, ognuno va fare i fatti propri:

“Chi ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, Scurdámmoce ‘o ppassato!”

Ognuno va per la sua strada, noi tante volte sappiamo fare queste cose, sappiamo ricevere tanto da qualcuno e nello stesso tempo dimenticarcene o magari dopo un po’ quando non ne abbiamo più bisogno addirittura rinnegare, trattare male quella persona; come non ricordare, non menzionare qui i nostri genitori, tanto hanno fatto, tanto fanno per noi, e poi noi sappiamo scordarci di loro, che non è semplicemente il non andare a trovarli, anche, alle volte, ma è proprio questo scordarsi affettivo, questo non avere più tempo, voglia di esserci, di corrispondere, di dire grazie, di lodare Dio per i doni ricevuti. Invece perdiamo tempo a fare polemiche, e ne perdiamo veramente tanto di tempo di e energie, facendo polemiche di ogni genere e tipo perché vogliamo avere ragione. Io personalmente non rispondo mai alle polemiche, perché siccome so che l’altro vuole avere ragione, gli dò già ragione, così abbiamo finito il problema, come diceva San Francesco di Fatima:

“A me cosa interessa di vincere? Cosa mi serve questa cosa per la Vita Eterna? A niente. Vuoi vincere la partita? Te la dò vinta. Vuoi vincere a pallone? Vinci a pallone. Non mi interessa. Vuoi vincere verbalmente? Ma vinci, sì hai ragione tu, sempre tu, solo tu, unicamente tu, va benissimo. Cosa mi interessa tutto questo in relazione alla Vita Eterna? Niente, nulla.”

Usare il tempo per fare memoria, per vivere di gratitudine, per sapere andare a dire grazie alle persone.

Quando riceviamo qualcosa di grande da qualcuno, questo qualcuno può anche impazzire, può anche perdere il senso della ragione, però la riconoscenza non può mancare mai. Se noi siamo debitori verso qualcuno, che può essere il papà, la mamma, un figlio, un medico, un prete, può essere chiunque, questa memoria non può mai venire meno, e invece spesse volte il presente, positivo o negativo che sia, va a riscrivere il passato, ma il passato non si può riscrivere, il passato è passato e quello che è stato è stato, non puoi riscriverlo con la mente di oggi, non puoi rinnegarlo. Tu sei quel passato lì. Se noi lo rinneghiamo, la nostra fede non ci ha salvati.

«Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

Loro sono stati guariti prima di questo riconoscimento, Gesù ha solamente detto loro:

«Andate a presentarvi ai sacerdoti».

Loro hanno obbedito, e nell’andare sono stati guariti. E’ un riconoscimento della fede avvenuto dopo il tornare a rendere gloria a Dio, non tanto dopo il miracolo, anche gli altri hanno avuto il miracolo, ma dopo il tornare a dire grazie. E’ su questo che credo che noi dobbiamo tutti concentrare la nostra attenzione e chiedere al Signore la grazia di avere una memoria, una riconoscenza profonda e radicale verso chi ci vuole bene e verso chi ci fa del bene e quindi se non sai perché devi pregare, fallo per dire grazie al Signore.

“Ma perché devo andare in Chiesa?”

“Vai per dire grazie al Signore che stai bene, che vivi, che hai affetti cari attorno a te..”

Troppo spesso lo leggo o nelle mail che ricevo, o nei commenti che leggo ai quali sapete non rispondo praticamente mai, troppo spesso noto questa sicumera, questa autocelebrazione, questa certezza di sé, questo proporre il proprio pensiero come se fosse il pensiero rivelato dal Padre Eterno, ma noi siamo chiamati a dire il nostro pensiero con tanta semplicità, poi se va bene o non va bene, piace o non piace, basta, se non piace pazienza, col tempo lo correggeremo, e invece si nota spesse volte una grande superbia, un non lasciarsi correggere da nessuno e un autogiustificarsi in continuazione, un autoassolversi, e questo non fa bene a nessuno, questo non aiuta nessuno, certamente questo non è sintomo di fede. Vi auguro di vivere una giornata santa all’insegna di San Martino di Tours.

E la benedizione di Dio Onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato.

San Martino di Tours

VANGELO (Lc 17,11-19)
Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero.

Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

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