Meditazione
Pubblichiamo l’audio di una meditazione di giovedì 21 gennaio 2021 – Memoria di S. Agnese
Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD
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S. AGNESE: IL DOPPIO MARTIRIO
Eccoci giunti a giovedì 21 gennaio 2021. Oggi celebriamo la memoria di S.Agnese Vergine e Martire, questa meravigliosa ragazza che ha preferito morire piuttosto che tradire, offendere, mancare nei confronti di quel meraviglioso rapporto nuziale che aveva con Gesù. Piuttosto che peccare è morta. Piuttosto che mancare anche solo leggermente alla sua vita verginale, una vita completamente e totalmente data a Gesù: pensieri, sentimenti, azioni, scelte, decisioni, tutti i suoi 5 sensi e tutto quello che lei aveva interiormente. Piuttosto che mancare a questo suo primo Amore, a questa assolutezza che le veniva proposta da Gesù, lei muore giovanissima, dimostrando un coraggio veramente oltre ogni possibile immaginazione. Perciò oggi mediteremo la seconda Lettura dell’Ufficio di oggi, bellissima, presa dal Trattato sulle Vergini di S.Ambrogio Vescovo, che vi consiglio assolutamente di leggere e meditare tantissimo, perché S.Ambrogio scrive delle parole bellissime sul giorno natalizio di S.Agnese. Una bambina di dodici anni.
Noi che cosa diremo davanti ad anime come Santa Agnese?
Se nella mia vita io non avrò almeno un po’ lottato, sofferto, rinunciato, anche agonizzato per Gesù, per le sante Virtù, per questo Amore totale, assoluto, unico, che cosa avrò da spartire con Sant’Agnese, con Santa Maria Goretti, con Sant’Agata?
Lei mi parla del suo giorno natalizio, di quando offre la sua vita a dodici anni, io ne avrò settanta, ottanta e di che cosa parlerò se non c’è alcun giorno natalizio nella mia vita? Se non avrò rinunciato a nulla?
“Un corpo così minuscolo poteva forse offrire spazio ai colpi della spada? Eppure colei che sembrava inaccessibile al ferro, ebbe tanta forza da vincere il ferro. Le fanciulle, sue coetanee, tremano anche allo sguardo severo dei genitori ed escono in pianti e urla per piccole punture, come se avessero ricevuto chissà quali ferite. Agnese invece rimane impavida fra le mani dei carnefici, tinte del suo sangue. Se ne sta salda sotto il peso delle catene e offre poi tutta la sua persona alla spada del carnefice, ignara di che cosa sia il morire, ma pur già pronta alla morte. Trascinata a viva forza all’altare degli dèi e posta fra i carboni accesi, tende le mani a Cristo, e sugli stessi altari sacrileghi innalza il trofeo del Signore vittorioso.”
Sull’altare degli dei lei innalza il trofeo di Cristo vittorioso! Questa era una ragazza con una fede granitica.
“La tenera età diede una perfetta lezione di fortezza. Una sposa novella non andrebbe sì rapida alle nozze come questa vergine andò al luogo del supplizio: gioiosa, agile, con il capo adorno non di corone, ma del Cristo, non di fiori, ma di nobili virtù. Tutti piangono, lei no.”
Molti mi dicono che le mie omelie sono dure, severe ma se ci fosse qui S.Agnese e ci parlasse cosa faremmo?
Tutti piangono perché il mondo ragiona secondo le sue logiche. Lei non piange perché sta vivendo il momento più bello e solenne della sua vita, il momento della fedeltà assoluta.
“A quali terribili minacce non ricorse il magistrato, per spaventarla, a quali dolci lusinghe per convincerla, e di quanti aspiranti alla sua mano non le parlò per farla recedere dal suo proposito!”
Pensate, il magistrato le mise davanti perfino gli spasimanti! Cercò di convincerla con ogni mezzo.
E sentite lei cosa risponde, che sapienza:
“Ma essa: «È un’offesa allo Sposo attendere un amante. Mi avrà chi mi ha scelta per primo. Carnefice, perché indugi? Perisca questo corpo: esso può essere amato e desiderato, ma io non lo voglio»”.
In queste tre righe c’è dentro tutto.
A quanti amanti noi diamo il nostro cuore piuttosto che darlo a Gesù?
E’ vero che Gesù ci ha scelti per primo. Ma noi, ci diamo a chi ci ha scelti per primo?
“Avete dunque in una sola vittima un doppio martirio, di castità e di fede. Rimase vergine e conseguì la palma del martirio.”
Lei è martire per due motivi: per la castità e per la fede.
Anche noi col Vangelo di oggi, tratto dal cap. III di San Marco, vv 7-12, vogliamo fare una cosa che, secondo l’etichetta, forse non è la cosa più carina, ma anche noi vogliamo fare come questi malati.
“Quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.”
Anche noi vogliamo gettarci su Gesù, per stringerlo, per abbracciarlo, per non lasciarlo mai più. Abbiamo bisogno di Gesù.
Voglio mettere questo tema della Direzione Spirituale sotto il patrocinio di S.Agnese – anche se oggi commenterò solo poche righe – per chiederle la grazia grande e immensa di insegnarci ad amare la Direzione Spirituale, perché è la via maestra attraverso la quale vivere anche noi questo martirio e questa testimonianza della verginità del nostro cuore.
Il prof. Larchet dice:
“La manifestazione dei pensieri permette di ricevere dal Padre Spirituale delle indicazioni sul significato e sulla validità spirituale di ciò che gli si svela, insieme ai consigli sull’atteggiamento più appropriato da tenere. Può chiarire la natura di questo o di quel pensiero, ciò che a esso sta dietro, quali conseguenze può avere, se è indifferente oppure malvagio, come si può affrontare o contrastarlo. Viene dai demoni oppure viene da una ispirazione buona? Sono innocenti questi pensieri, queste immagini, questi desideri, sono conformi alla Volontà di Dio, sono indifferenti, sono malvagi? Consultando il proprio Padre Spirituale si può avere una risposta sicura a tutte queste domande, una risposta che farà schivare gli inconvenienti del dubbio, gli errori, le illusioni del proprio giudizio, le trappole della propria volontà, le bugie e le astuzie dei demoni e i seri sgarri che possono venirne.”
Tutto quello che vi ho letto adesso è detto negli Apoftegmi, in S.Antonio, in Giovanni Cassiano, in Doroteo di Gaza, in Teodoro Studita. Quanto è importante questa Direzione e manifestazione dei pensieri!
“La manifestazione dei pensieri permette insomma di evitare i peccati generati dai pensieri nascosti.”
Manifestando questi pensieri possiamo evitare i peccati che nascono dai pensieri nascosti, perché poi dai pensieri nascono le azioni e le decisioni.
“Essa permette di impedire anche che le passioni esistenti si rafforzino o delle nuove si formino, dato che le passioni si consolidano quando si dà libero corso alla loro ripetizione. Permette di evitare infine che continuino ad esistere nell’anima dei pensieri che la corrodono e la distruggono, pensieri che hanno in ogni caso numerosi effetti patologici sulla vita interiore, e precisamente perché restano nascosti”
Noi abbiamo tanti pensieri che ci logorano dentro e ci mangiano vivi, soprattutto perché non ne parliamo con nessuno.
“In effetti i pensieri non manifestati continuano a vivere nell’anima, spesso in sordina e in moto impercettibile, ne fanno la loro dimora, vi si sviluppano sempre più e a poco a poco l’avvelenano.”
Io lo dico sempre: “Dì le cose che hai in testa, parla di quello che c’è dentro”
“La fanno finire in uno stato di cattività, da cui sarà tanto più difficile alla persona uscire quanto più a lungo sia essa rimasta senza reagire, e avrà tardato a manifestarli”
Giovanni Cassiano dice questo. Quindi più tu stai zitto, più tu li nascondi e peggio sarà poi, e peggio è, perché finisci in uno stato di schiavitù terribile.
“E se sei ossessionato da pensieri impuri non nasconderli ma dilli subito al tuo Padre Spirituale perché nella misura in cui uno nasconde i propri pensieri essi si moltiplicano e si rafforzano e come un verme nel legno il cattivo pensiero corrompe il cuore”
Questa è un’espressione di Apoftegmi e di Teodoro Studita. Manifestiamo questi pensieri, questo è un consiglio molto utile proprio per combattere i pensieri impuri per esempio, ma non solo quelli, pensate ai pensieri contro la carità, o contro Dio, contro la fede.
Per intercessione di S.Agnese chiediamo al Signore di togliere qualunque verme dal nostro cuore, di insegnarci la bellezza della fede integra, della verginità del cuore, della mente, degli occhi, della bocca, delle orecchie, delle mani, di tutti i nostri sensi e di tutto il nostro corpo fisico e spirituale e che S.Agnese vi protegga e ci protegga tutti sempre. E la Benedizione di Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.
Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato.
Sant’Agnese
VANGELO (Mc 3,7-12)
Gli spiriti impuri gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.
In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui.
Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo.
Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.