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“Comunione spirituale e comunione psichica” da “Vita comune” di D. Bonhoeffer. Parte 49

Comunione spirituale e comunione psichica

Meditazione

Pubblichiamo l’audio della meditazione: “Comunione spirituale e comunione psichica” tratta dal testo “Vita comune” di Dietrich Bonhoeffer.
Sabato 4 marzo 2023

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

Per motivi di intenso traffico non ci è possibile rendere disponibile l’ascolto dei file audio direttamente dal nostro sito. Se hai dubbi su come fare, vai alle istruzioni per l’ascolto delle registrazioni.

VANGELO (Mt 5, 43-48)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Avete inteso che fu detto: “Amerai il tuo prossimo” e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli; egli fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti.
Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così anche i pagani?
Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

Testo della meditazione

Scarica il testo della meditazione in formato PDF

Sia lodato Gesù Cristo! Sempre sia lodato!

Eccoci giunti a sabato 4 marzo 2023.

Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal capitolo quinto di San Matteo, versetti 43-48.

Leggiamo subito il diario della beata Edvige Carboni:

31 maggio 1941: Grazia è malata, non stare in pensiero; questi giorni, parto per Sassari. Io la scelsi per vittima, perciò le do da soffrire con varie tribolazioni.

E qui noi possiamo vedere riemergere nuovamente il tema delle anime vittime, che abbiamo già affrontato nei mesi scorsi in alcune meditazioni passate. È un tema che si sposa molto bene quello dell’essere vittima e quindi accettare le sofferenze che il Signore ci manda; è un tema che si sposa molto bene con quanto sto per dirvi e ricordarvi oggi che è il primo sabato del mese di marzo.

Siamo già al terzo primo sabato dell’anno e quindi vi ricordo, come ogni mese, la pratica dei primi cinque sabati del mese e trovate anche per questa bellissima pratica tutte le indicazioni necessarie sul pdf verde con l’immagine del Sacro Cuore di Gesù e di Maria che ho fatto e che è presente sul sito www.veritatemincaritate.com; nell’home page scendete fino alla scritta “Vuoi scaricare i libri e i PDF di p. Giorgio Maria Faré?”. Cliccate sul tasto “clicca qui” e verrete portati a una pagina con tutti i miei PDF, lì trovate questo testo che si può stampare, diffondere, usare senza richiesta di nessun centesimo.

Quest’oggi vorrei ritornare con la memoria al 13 luglio 1917, la terza delle sei apparizioni della Vergine Maria alla Cova da Iria, perché fa bene a tutti. Eh… perché uno dice: “Ma come mai padre Giorgio Maria ogni mese, ogni mese, ogni mese, ritorna su questo tema del primo giovedì, del primo venerdì e del primo sabato del mese? Come mai insiste così tanto con la pratica dei primi sei giovedì, dei primi nove venerdì, dei primi cinque sabati del mese?”. E allora vorrei ritornare a questa apparizione, quella del tredici luglio, che è la famosa apparizione in cui avviene anche la visione dell’inferno e avviene poi quella consegna importante della terza parte del segreto.

Non voglio disperdermi nell’analizzare tutta l’apparizione, perché porterebbe via troppo tempo, anche se meriterebbe, ma ho già fatto quest’analisi negli anni passati. Oggi vorrei concentrarmi su un paio di cose.

La prima: la vergine Maria dice: “Sacrificatevi per i peccatori, e dite spesso, specialmente quando fate qualche sacrificio: O Gesù, è per Vostro amore, per la conversione dei peccatori e in riparazione per i peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria”. Quindi impariamo a sacrificarci. Ecco l’essere vittima della beata Edvige Carboni: impariamo a sacrificarci per i peccatori, è fondamentale. La Vergine Maria ci chiede d’imparare a sacrificarci nelle più piccole cose, sapete; metto un po’ meno di zucchero, non bevo un caffè, mi sveglio subito appena suona la sveglia, invece di bere l’acqua bella fresca la bevo a temperatura ambiente. Vedete, son tutte cose piccoline, che non destano l’attenzione di nessuno, che non fanno danno alla salute, al posto di bere un bel bicchiere di vino ne bevo mezzo, e via di seguito, no? Piccole cose e poi quelle che il Signore ci manda, perché ci sono anche le sofferenze che non scegliamo, no? I sacrifici che non faremmo mai ma che la vita ci chiede di fare; ecco allora la Vergine Maria ci dice di recitare questa preghiera, son due righe, eh! E anche quando non abbiamo un sacrificio o una penitenza da dover fare, dire spesso questa preghiera offrendo quello che stiamo facendo; la mamma che stira che pulisce il pavimento, il figlio che studia, il papà che lavora al computer, ecco, quindi dire spesso questa preghiera “specialmente” — dice la Vergine Maria — “quando fate un sacrificio” quindi non vuol dire “solamente” quando fate un sacrificio, ma “specialmente” quando fate un sacrificio. Quindi quando fai il sacrificio ricordati di dire questa preghiera che poi la impari a memoria e ti viene da sola e poi in generale dite spesso questa preghiera, è una preghiera che la Vergine Maria ci chiede di dire, perché è importante ricordare che ciò che facciamo lo facciamo per amore di Gesù, lo facciamo per la conversione dei peccatori, lo facciamo in riparazione ai peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria. Ecco le tre ragioni per le quali facciamo qualcosa.

Va bene, adesso veniamo all’apparizione, alla visione dell’inferno. Non la leggo, non leggo quello che hanno visto, perché tanto lo potete trovare, ma leggo quello che ha detto la Vergine Maria quando l’apparizione, che durò un momento — disse suor Lucia, perché sennò sarebbero morti di spavento e di paura, un momento vuol dire un istante — ma è bastata; quindi, loro chiedono soccorso alla Vergine la quale risponde con bontà e tristezza; sentite, non leggo tutto, solo una parte:

Avete visto l’inferno, dove vanno le anime dei poveri peccatori“.

Quindi, a quanto pare, l’inferno non è vuoto e, a quanto pare, l’inferno esiste! A parte che fa parte, scusate la ripetizione, della nostra fede cristiana cattolica credere nell’esistenza dell’inferno. Uno non può dire: “No, io non ci credo”. Eh no, non si può. C’è, esiste. E non è assolutamente vero che il grandissimo teologo von Balthasar abbia scritto che l’inferno è vuoto, questo è falsissimo, non l’ha mai scritta questa cosa, sono tutte mitologie che facciamo passare per oro colato.

Quindi la Vergine Maria ci dice: “Avete visto l’inferno dove vanno le anime dei poveri peccatori” e loro le hanno viste! Perché suor Lucia lo dice: “I demoni si distinguevano [dalle anime dannate] per le forme orribili e ripugnanti di animali spaventosi…”. Quindi c’erano anche delle anime dannate.

Dunque, suor Lucia scrive:

Immersi in quel fuoco [vedevamo] i demoni e le anime [dannate]. — quindi c’erano — [Queste] erano come bragia trasparente, nera o bronzea, e avevano forma umana. Erano come sospese in questo incendio, sollevate dalle fiamme che uscivano da loro stesse insieme a nubi di fumo. [E poi ] ricadevano da ogni parte, come le scintille nei grandi incendi, senza peso né equilibrio, in mezzo a grida e gemiti di dolore e di disperazione che facevano orrore e tremare di paura.

Va bene quindi, insomma, ecco, le cose stanno così.

La Vergine Maria prosegue e dice: “Per salvarli (parla delle anime dei poveri peccatori che vanno all’inferno) Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato”. Dio vuole! La Vergine Maria a Fatima è venuta a dirci la volontà di Dio. È volontà di Dio che nel mondo sia stabilita la devozione al Cuore Immacolato.

Adesso vi leggo il significato della parola “devozione” che trovate sulla Treccani, primo significato:

devozioneNell’antica Roma l’offerta agli dei di persone o cose determinate come vittime, per allontanare un pericolo dalla comunità; nel cristianesimo, sottomissione totale a Dio; più comunemente, sentimento di speciale venerazione e fiducia che si ha verso un dato mistero religioso, una data persona, un culto religioso; in senso più stretto, il rivolgersi affettuoso e riverente dell’anima a Dio, con l’amore e il rispetto che riconosce essergli dovuti e la riverenza stessa e il raccoglimento della mente e dello spirito, la compostezza negli atti che il colloquio con Dio impone.

Questa è la definizione di “devozione” che trovate sulla Treccani, quindi quando uno dice: “Cosa vuol dire che Dio vuole la devozione al Cuore Immacolato di Maria?” vuol dire questo: il rivolgersi affettuoso e riverente, l’amore e il rispetto che riconosce essergli dovuti, la riverenza stessa, il raccoglimento della mente e dello spirito, la compostezza negli atti, la speciale venerazione e fiducia che si ha verso… Dio è venuto a chiederci questo verso il Cuore Immacolato di Maria.

Ora, siccome noi saremo giudicati sulla volontà di Dio, non su: “Ho fatto tante cose belle, ho predicato bene, ho aiutato i poveri, ho fatto tutte le cose del mondo”. No, noi saremo giudicati, dice Gesù nel Vangelo, sulla volontà di Dio. Punto!

Ricordate?

“Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”. (Mt 7,21-23)

Che uno dice: “No, scusami, ma io ho fatto miracoli, ho scacciato i demoni, no?” Ma il tema è la volontà di Dio. La Vergine Maria dice: “Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato”.

Questo lo dico per dire che non è una forma mia di ossessione compulsiva patologica quella per la quale ogni mese ritorno su questo tema, capite? Uno magari potrebbe dire: “Padre Giorgio è malato e quindi ha questa forma ossessiva”. No, è che la Vergine Maria a Fatima dice: “Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato”. Quindi, se Dio lo vuole, perché non lo facciamo? Perché dobbiamo fare altro, se Dio vuole questo? Perché non ubbidiamo?

Se si fa quello che vi dico – dice la Vergine – molte anime si salveranno e ci sarà la pace”.

Eh, infatti… non si è fatto e, per quanto riguarda le molte anime non sappiamo, lo sapremo in cielo, ma la pace non c’è stata; infatti, poi è scoppiata la seconda guerra mondiale. Ma non lo dico io, eh, lo dice la Vergine Maria. Altrimenti uno potrebbe dire: “Ma questo qui adesso è diventato anche apocalittico”. No, no, no.

Se non si cessa – prosegue la Vergine Maria – di offendere Dio, allora sotto il regno di Pio XI ne comincerà un’altra peggiore”.

Dictum, factum.

Qualcuno si chiederà: “Avranno ascoltato il messaggio della Vergine Maria a Fatima?”. No! Si potrebbe obiettare: “Eh, ma non abbiamo avuto segni che fosse veramente la Vergine Maria!”. No, scusami eh, il sole che praticamente si stacca dalla costellazione dal cielo? Che ti viene quasi in testa, ti asciuga non so quanti centinaia e migliaia di persone e questi qua si vedono il sole che gli viene addosso… Questo è un dettaglio? Finito sul giornale! Erano presenti gli atei, i massoni, il mondo intero, tutti che rimangono sconvolti da questo evento… no, ma questo non è un segno, come dire, significativo…

E cosa doveva fare la Vergine Maria? Non lo so, cioè questi a momenti hanno visto il sole che gli veniva addosso, ma vi immaginate? Una pioggia spaventosa e poi, improvvisamente, il cielo che si apre, il sole che comincia a roteare e che si precipita sulla terra… ma immaginatevi che scena! E c’erano tutte quelle centinaia di persone testimoni. Non si può dire: “Erano quattro invasati!”. Ma che quattro invasati?

Davanti a questo segno, davanti al famoso miracolo del sole che conoscono anche… non so, i miei amici musulmani, persino loro conoscono questa cosa del miracolo del sole, uno si chiede: “L’hanno ascoltata?”. No. E infatti è scoppiata un’altra guerra. Ci sarà, c’è stata la pace? No! La devozione al suo Cuore Immacolato è stata fatta? No!

Poi la Vergine Maria dice: “Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta allora sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per punire il mondo dei suoi delitti per mezzo della guerra, della carestia e delle persecuzioni contro la Chiesa e il Santo Padre”.

E poi, nuovamente, ecco che ti dà un’ancora di salvezza:

Per impedirlo verrò a chiedere la conversione della Russia al mio Cuore Immacolato…”.

E qui fiumi di parole, fiumi di articoli, fiumi d’inchiostro, fiumi di trasmissioni televisive, fiumi di dibattiti televisivi: “È stato fatto, non è stato fatto e chi l’ha fatto, no però c’era, no però non c’è…”. Tutti concentrati su questa questione della conversione della Russia al Cuore Immacolato, e quindi della consacrazione della Russia al Cuore Immacolato. Questo è stato un tema, un tema enorme.

Bene, ma guardate che non è finito perché lei dice: “Vengo a chiedere la conversione della Russia al mio Cuore Immacolato…” ma la frase non è finita! La frase dice, allora:

 “… chiedere la conversione della Russia al mio Cuore Immacolato e la comunione riparatrice dei primi sabati del mese”.

Questa seconda parte, io non capisco perché, è stata completamente obliata, fine! Ma, invece di concentrarci su quello che devono fare gli altri: “e il Papa l’ha fatto, il Papa non l’ha fatto, quale Papa l’ha fatto, quando l’ha fatto, come l’ha fatto, sì l’ha fatto, non l’ha fatto, non lo so se l’ha fatto”… Tu sei il Papa? Io sono il Papa? No. Quindi, invece di concentrarti su queste questioni, per le quali peraltro tu non puoi fare nulla, perché né io né te siamo il Papa, perché non ti concentri sulla seconda parte della sua richiesta, che invece riguarda te e riguarda me e possiamo fare la comunione riparatrice dei primi sabati del mese? Ma concentriamoci su questo!

Allora nasce la domanda: “Tu l’hai fatta la pratica della comunione riparatrice dei primi sabati del mese?” Allora: Dio vuole la devozione al suo Cuore Immacolato; la Vergine ci viene a chiedere la comunione riparatrice dei primi sabati del mese, i primi cinque sabati del mese, e noi non la facciamo. Però stiamo a disquisire sul perché, sul per come, sul per quando il Papa ha consacrato sì o no la Russia al Cuore Immacolato di Maria.

Ma vi domando: a voi sembra logico? Vi sembra un ragionamento logico? A me sembra che noi dovremmo fare di tutto per vivere questa comunione dei primi sabati del mese, la comunione riparatrice. Vedete che ritorna, no, questo tema della riparazione, questo tema della devozione, questo tema della conversione, vedete questo tema del sacrificio?

Quindi, finché Dio mi darà il bene dell’intelletto e un briciolo di fede e, fino a quando avrò fiato nei polmoni, ogni mese, ogni mese, ogni primo giovedì, primo venerdì, e primo sabato del mese, vi ricorderò questa cosa, perché i primi sei giovedì, li ha chiesti Gesù alla beata Alexandrina Maria da Costa; i primi nove venerdì li ha chiesti Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque (l’abbiamo visto ieri); i primi cinque sabati del mese li ha chiesti Dio, Dio che vuole la devozione al Cuore Immacolato di Maria e, attraverso la Vergine, ci viene a chiedere la pratica dei primi cinque sabati del mese.

Uno si può chiedere: “Ma perché [Dio vuole questa cosa]?”. Ma Dio è libero di fare quello che vuole o deve venire a rendere conto a me e a te del perché del per come del per quando? Se li ha chiesti, punto, fine, non mi interessa sapere il perché e il per come. Mi interessa che Dio lo vuole, basta! E lo facciamo! Fine della discussione. Se siamo interessati a fare la volontà di Dio. Se invece siamo interessati a fare la nostra volontà capricciosa, che va dietro alle farfalle, beh, allora questo è un altro discorso.

Allora dovremmo parlarne tutti e dovremmo diffondere questa devozione, dovremmo diffondere questa pratica, dovremmo diffondere la devozione al Cuore Immacolato di Maria e consacrarci tutti, ogni giorno, al suo Cuore Immacolato.

Quindi: rinnovare tutti ogni giorno l’atto di consacrazione al Cuore immacolato di Maria e fare tutti la pratica dei primi cinque sabati del mese, ma non dico una volta nella vita, dico sempre! Ogni primo sabato del mese, ogni primo venerdì del mese, ogni primo giovedì del mese, fare sempre questa pratica, queste devozioni col significato che dà la Treccani della parola devozione. Sempre! Ogni mese, fino alla fine della nostra vita! Perché non è che noi lo facciamo per avere i doni, per avere le promesse. Noi lo facciamo perché Dio ce lo chiede, perché Gesù ce lo chiede, perché la Vergine Maria ce lo chiede, per questo lo facciamo: perché è importante farlo! Poi ci sono delle promesse, ci sono dei doni, va bene, ma non ci interessano, cioè non è la ragione per cui lo facciamo.

Dio non potrebbe semplicemente venire a dirci: “Senti puoi fare questa cosa perché te la chiedo io?” Sembra di no, perché ogni volta, nei primi sei giovedì, nei primi nove venerdì e nei primi cinque sabati, Dio viene a supplicarci di fare queste pratiche, queste devozioni e in più ci dice anche delle promesse, in più ci dice anche dei doni. Come a dire: “Senti, ti prego, per favore, puoi farlo? Io ti prometto che faccio questo e faccio quest’altro”. Ma uno dice: “Ma Signore, ma scusa un attimo, tu non mi devi promettere niente. Non devi per forza darmi qualcosa in cambio perché io la faccia, altrimenti non la faccio”. Ma che amore è questo che dimostriamo al Signore? Non dico l’amore sponsale, per l’amor del cielo, ma neanche l’amore da padre e figlio, io sto parlando di semplice amicizia! Ad un amico tu fai un piacere perché ti dà qualcosa in cambio?

Diciamo: “Gesù è mio amico, Gesù è mio sposo, Dio è padre”. Ma tu, a tuo padre, corrispondi a una sua richiesta perché dopo ti dà 5 €, perché ti dà 50 €, perché dopo ti regala la moto, perché poi ti compra la casa? Mah, a me hanno insegnato che se mio padre e mia madre, il mio amico del cuore, mia sorella e non lo so chi, mia nonna mi chiedono una cortesia, mi chiedono un dono, io glielo faccio e basta. Glielo faccio perché mi viene dal cuore, perché è lei che me lo chiede, perché è lui che me lo chiede, perché è mio padre a chiedermelo, ma non perché dopo mi dà qualcosa in cambio!

Quindi, se Dio l’ha chiesto almeno una volta, noi lo facciamo sempre! Poi sarebbe anche bello, io questo l’ho sempre detto, sarebbe anche bello andare da Gesù, ma proprio andare col cuore, andare da Gesù e andare dalla Vergine Maria e dire: “Sentite, io ho capito che queste cose sono importanti, e lo sono perché voi me lo chiedete”. Se mio padre e mia madre, Dio e la Vergine Maria mi chiedono questo è perché sono importanti. Se il migliore amico della mia vita, Gesù, mi chiede questo, è perché è importante. “Sentite io voglio fare queste cose perché vi amo, non per i doni che voi mi avete promesso — sembra quasi brutto da dire, ma cercate di capire cosa intendo — io non li voglio, non li voglio questi doni, voglio essere sicuro, solo così sono sicuro di fare queste cose per amore, solo per amore, solo per ricambiare tutti i doni che mi avete fatto, solo per ricambiare tutte le grazie che mi fate ogni istante. Dateli a qualcun altro questi doni, ci sarà qualcun altro che ne avrà più bisogno di me. Dateli a lui o a lei, io non li voglio, a me basta sapere di farlo per amore Vostro. E lo farò non solo tutti i mesi, tutti i primi del mese, ma lo farò tutte le settimane, tutti i giovedì della settimana, tutti i venerdì della settimana, tutti i sabati della settimana. Farò come se fosse il primo giovedì il primo venerdì primo sabato. Perché è bello! Perché il giovedì mi ricorderà l’eucarestia, perché il venerdì mi ricorderà il Sacro Cuore di Gesù perché il sabato mi ricorderà il Cuore Immacolato di Maria”.

È come rifare una forma mentis, è come ridare un senso alle cose.

“Ma non siete voi che dovete fare un dono a me, sono io che devo fare un dono a voi, perché mi avete richiamato l’attenzione sull’importanza dell’Eucarestia, sull’importanza del Sacro Cuore di Gesù, sull’importanza del Cuore Immacolato di Maria. E voi dovete fare un dono a me?” Ma io, somaro, chissà dove sarei, dietro a chissà quale carota a mangiare, a perdermi nel nulla se non foste venuti a dirmi queste cose!

Scusate se ho portato via tutto questo tempo che di solito dedichiamo alla lettura del libro che stiamo meditando di Bonhoeffer, Vita comune, ma dovevo dirvelo perché ci tenevo proprio.

So che siamo già a 31 minuti, ma ne leggerò una frase, proprio per dire: “L’abbiamo fatto”, altrimenti il titolo oggi non ci starebbe con la meditazione; invece, dobbiamo andare avanti col nostro lavoro.

Leggiamo questa frase bellissima, che sembra quasi proprio fatta apposta:

Non c’è da meravigliarsi – scrive Bonhoeffer – che non sappiamo più far fronte al massimo servizio dell’ascolto che Dio ci ha affidato, cioè l’ascolto della confessione del fratello, visto che neghiamo questa disponibilità all’ascolto del fratello nelle minime cose. Il mondo pagano oggi si rende conto che spesso l’unico modo di aiutare una persona è di ascoltarla sul serio e addirittura si è costituita, sulla base di questa conoscenza, una specie di cura pastorale profana, che trova rispondenza consistente anche presso i cristiani. Ma il cristiano ha dimenticato che il ministero dell’ascolto è stato loro affidato da colui che nella propria persona l’ha compiuto al grado massimo, alla cui opera essi devono partecipare. Noi dobbiamo ascoltare, attraverso l’orecchio di Dio, se vogliamo poter parlare attraverso la sua parola.

Quindi impariamo ad ascoltarci. Impariamo ad ascoltare la confessione del fratello. Lui qui non intende, ovviamente, “confessione” come il sacramento della confessione, il sacramento della penitenza che noi andiamo in confessionale a fare, per loro è semplicemente parlarsi. Per noi ancora di più, quindi. E non dobbiamo mai negarci, non dobbiamo mai dire: “No, no, adesso no, vieni un’altra volta”, no! Soprattutto per la confessione bisogna essere sempre disponibili e poi in generale per tutte le cose, anche le minime cose. Io devo poter ascoltare attraverso l’orecchio di Dio, altrimenti non posso parlare attraverso la sua parola.

E ascoltiamolo, però, questo Dio, ascoltiamolo questo Dio. Diamo fiducia. Abbiamo ascoltato prima che: “Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato”. Ecco, allora diamogli questa devozione.

E io vi auguro di cuore un bellissimo primo sabato del mese, tutto in onore della Vergine Maria e del suo Cuore Immacolato. Ricordiamo di fare bene tutte le pratiche che ci sono richieste. E anche qualche sacrificio e portiamole magari un fiorellino e qualche bacio, dato proprio con tutto il nostro cuore a questa Mamma dolcissima, che non ci abbandona mai.

Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus.
Amen
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo sempre sia lodato.

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