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Resistete fino al sangue

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di mercoledì 3 febbraio 2021

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Scarica il testo della meditazione 

RESISTETE FINO AL SANGUE

Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.

Eccoci giunti a mercoledì 3 febbraio 2021, abbiamo appena ascoltato la Prima Lettura tratta dalla Lettera agli Ebrei cap. XII.

Che cosa ci dice oggi questa Lettura?

Innanzitutto ci dice che è vero che non abbiamo ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato, le nostre lotte contro il peccato sono molto lontane dal martirio, molto lontane dal sangue. Andate a leggere la bellissima storia di San Tommaso Becket, andate a leggere come lui ha resistito fino al sangue, morto martire, martire della sua fedeltà a Dio, all’onore di Dio, per non aver accettato il compromesso, per non aver chiamato bianco il nero e viceversa e per essere stato capace, cosa difficilissima, di andare contro l’amicizia del Re Enrico II.

Il Re d’Inghilterra era molto amico di Tommaso Becket, dapprima lo nominò Gran Cancelliere, quindi lo fece diventare Arcivescovo Primate. Il Re lo amava profondamente ma, a motivo di Dio, questa amicizia venne messa alla prova e, purtroppo, non la superò.

San Tommaso Becket venne assassinato per volontà del Re, il quale rimase come ossessionato da questa figura, sembra di vedere Erode con San Giovanni Battista.

Per la celerità con la quale venne poi canonizzato San Tommaso Becket ci ricorda S.Antonio da Padova, perché la sua santità era veramente evidente.

Questo vuol dire aver resistito fino al sangue le tentazioni, perché in tutti i modi tutti cercarono di farlo retrocedere da questa sua fermezza e integrità. Tuttavia, sebbene lui fosse obbedientissimo al Re e allo Stato, non poteva riconoscere al Re diritti che erano solo di Dio, e non poteva calpestare i diritti di Dio in nome di questa pseudo amicizia, perché Dio sta sopra a qualunque amicizia, a qualunque relazione, a qualunque rapporto. Dio dovrebbe stare sopra a     qualunque cosa. Sebbene lui avesse nei confronti del Re una grandissima devozione, non poteva rinnegare lo “Ius Divinum”, il diritto Divino. Quindi per volontà del Re, che non accetta di essere messo in secondo piano, che non accetta di vedersi preferire ad un altro, cioè Dio, questa amicizia salta.

S Tommaso Becket ha resistito fino al sangue, è morto nella lotta contro il peccato.

“Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato”

Non serve lamentarsi, le nostre sono tentazioni piccolissime.

«Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore e non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui; perché il Signore corregge colui che egli ama e percuote chiunque riconosce come figlio».

Credo che ciascuno di noi dovrebbe prendersi un po’ di tempo, mettersi davanti a Dio, davanti alla sua coscienza e chiedersi:

“Ma io apprezzo la correzione del Signore?”

La correzione del Signore non avviene attraverso fenomeni particolari, come le nubi che si aprono, le trombe d’argento degli Angeli che scendono suonando musiche divine, Dio che viene alla tua presenza e interloquisce con te. Quanto antropocentrismo, narcisismo, egoismo, superbia c’è dietro a questa pretesa occulta che noi abbiamo nel cuore. “Dio deve darmi segni e mostrarsi a me”. Questa è superbia luciferiana. Avere la pretesa di conoscere il gusto di Dio!

Mi lascia sempre esterrefatto una diversità di comportamenti che noto. Uno ascolta un’omelia e magari dice che è falsa, o che dice cose erronee, e porta delle prove a testimonianza del suo parere. E va bene. Poi magari accade che questa stessa persona ascolti un’altra omelia, dica che è vera ma poi faccia diversamente, elencando una serie di ragioni.

Vi faccio un esempio cambiando prospettiva: leggo San Bernardo e dico che quello che dice San Bernardo è vero, o leggo qualunque altro santo e dico che quello che sto leggendo è vero, ma poi adduco motivazioni per fare altro.

Come è possibile dire che faccio un’altra cosa?

Vi rendete conto la coscienza dove è andata a finire? Come è possibile creare un dialogo con una persona così? Come può Dio parlare dentro ad un’anima così?

Guardate che si avvicina molto al peccato contro lo Spirito Santo. Porre ostinazione, porre rifiuto alla verità che riconosco essere vera, non mi mette in una bella posizione, perché mi sto opponendo a Gesù Cristo, e questa è una cosa grave.

Questo non è resistere fino al sangue le tentazioni, questo è fare quello che voglio, quando voglio, come voglio, dove voglio, con tutte le mie motivazioni.

Anche Lucifero aveva tante ragioni, aveva delle ragioni che lui riteneva validissime: “Io non mi inchinerò mai al Dio fatto Uomo. Mai. Tutto posso accettare ma non l’Incarnazione del Verbo. Davanti a Dio sì, ma davanti ad una natura umana che è inferiore a me, mai!” È vero, la natura umana è inferiore alla natura Angelica, è assolutamente ragionevole quello che dice. L’inferno è pieno di persone che avevano ottime ragioni per fare quello che hanno fatto, peccato che si sono opposte a Dio, peccato che così Lucifero ha configurato il più grave in assoluto peccato di ribellione a Dio. Si è opposto al progetto di Dio, al modo di Dio, all’idea di Dio, alla Volontà di Dio.

Noi abbiamo bisogno di rinnegare radicalmente quello che per noi sembra assolutamente intangibile.

“Non disprezzare la correzione”

La correzione arriva da tutte le parti, da mio figlio, da mio padre, da mia madre, da un amico, dal professore, da un Sacerdote, da chi il Signore in quel momento ti ha messo lì. Certo, la correzione deve essere del Signore, non deve essere mossa da invidia, permalosità, gelosia, morbosità, deve essere mossa solo dalla Verità. Se è mossa dalla Verità quando arriva bisogna accoglierla col cuore aperto, senza fare i permalosi.

“Non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui; perché il Signore corregge colui che egli ama e percuote chiunque riconosce come figlio”

Tutto il contrario di quello che facciamo noi.

“È per la vostra correzione che voi soffrite!”

Noi cosa chiediamo alla Madonna? Di non soffrire. Ha sofferto Suo Figlio, ha sofferto Lei, ma noi non vogliamo patire alcun genere di sofferenza. Noi ci crediamo il centro del mondo.

Cosa dovrebbe dire la piccola Araba, Santa Maria di Gesù Crocifisso, monaca carmelitana? Il Cielo le chiese di stare un anno a pane e acqua per riparare i peccati di gola del mondo intero. I biografi dicono che è arrivata alla fine dell’anno quasi morente, stava per morire, completamente distrutta fisicamente.

“Vigilate perché nessuno si privi della grazia di Dio”

Chiediamo al Signore questa grazia, di non privarci mai della grazia di Dio, vi auguro di cuore una santa giornata.

E la Benedizione di Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato.

Mercoledì della IV settimana del Tempo Ordinario (Anno dispari)

PRIMA LETTURA (Eb 12,4-7.11-15)
Il Signore corregge colui che egli ama.

Fratelli, non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato e avete già dimenticato l’esortazione a voi rivolta come a figli:
«Figlio mio, non disprezzare la correzione del Signore
e non ti perdere d’animo quando sei ripreso da lui;
perché il Signore corregge colui che egli ama
e percuote chiunque riconosce come figlio».
È per la vostra correzione che voi soffrite! Dio vi tratta come figli; e qual è il figlio che non viene corretto dal padre? Certo, sul momento, ogni correzione non sembra causa di gioia, ma di tristezza; dopo, però, arreca un frutto di pace e di giustizia a quelli che per suo mezzo sono stati addestrati.
Perciò, rinfrancate le mani inerti e le ginocchia fiacche e camminate diritti con i vostri piedi, perché il piede che zoppica non abbia a storpiarsi, ma piuttosto a guarire.
Cercate la pace con tutti e la santificazione, senza la quale nessuno vedrà mai il Signore; vigilate perché nessuno si privi della grazia di Dio. Non spunti né cresca in mezzo a voi alcuna radice velenosa, che provochi danni e molti ne siano contagiati.

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