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Lunedì della Settimana Santa: Maria modello dell’Amore

Maria asciuga piedi di Gesù

Meditazione

Pubblichiamo l’audio di una meditazione di lunedì 29 marzo 2021 – Lunedì della Settimana Santa

Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD

Ascolta la registrazione:

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Scarica il testo della meditazione 

LUNEDÌ  DELLA SETTIMANA SANTA:

MARIA MODELLO DELL’AMORE

Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.

Eccoci giunti a lunedì 29 marzo 2021, Lunedì della Settimana Santa. Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi, tratto dal cap. XII, versetti 1-11 di San Giovanni.

Innanzitutto, prima di entrare nell’analisi del testo diciamo subito che oggi comincia il Triduo di Ringraziamento a San Giuseppe che è da recitarsi tutto intero per tre giorni consecutivi, ed è usuale recitare il Triduo alla fine del mese a lui dedicato. Ve lo consiglio perché è molto bello e mi sembra giusto e doveroso alla fine di questo mese di marzo ringraziare San Giuseppe per la grazia che sicuramente ci avrà meritato presso il Signore. Anche non sarà la grazia esatta che avevamo chiesto al termine di questo mese di marzo, al termine del Sacro Manto, sicuramente sarà un’altra grazia bellissima e strepitosa.

Abbiamo già affrontato un po’ di tempo fa il Vangelo di oggi, non però nella versione di San Giovanni. Qui troviamo un dettaglio in più: il desiderio, la decisione, la volontà, da parte dei capi dei sacerdoti, di uccidere anche Lazzaro, che era stato miracolato da Gesù.

“I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Lazzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.”

Chi è amico di Gesù, fa la fine di Gesù. Se noi incontriamo persone che vogliono uccidere Gesù — e si può volerlo uccidere in molti modi — lo si uccide tutte le volte che lo si rinnega, che lo si strappa dai cuori dei giovani, dei ragazzi, dalla loro mente. Sono tanti, in questo mondo, che cercano di strappare Gesù dalla mente, dal cuore, dal sapere, dal conoscere e dall’amare. Tutti coloro che vogliono essere amici di Gesù devono essere pronti, come Lazzaro, a morire per Gesù.

Una piccola annotazione su una cosa che ho sentito, che mi ha disgustato e amareggiato. Vi prego non credete mai, lasciate perdere certe interpretazioni secondo le quali Maria che compie un gesto erotico asciugando con i suoi capelli i piedi di Gesù. Sembra che siamo veramente arrivati oltre. Pensieri terribili, immondi e irrispettosi. Non proiettiamo l’erotismo che abbiamo noi nella testa su figure così meravigliose, così pure, belle, come sono queste figure del Vangelo, o magari i nostri Santi e le nostre Sante. Non c’è niente di erotico in tutto questo. Solo la malizia, la perversione può vedere una cosa del genere. Invece a me sembra che ci sia un gesto di una semplicità, di un’amorevolezza,… come a dire: “Gesù tutto quello che ho lo uso per Te. Tutto quello che sono è per Te”

Pensate: che cosa c’è di più delicato, di più fine, di più morbido dei capelli? Quando tagliate i capelli e poi li raccogliete, quanto sono impalpabili, delicati! A tal punto che una volta si vendevano le trecce, si facevano queste lunghe trecce e poi si tagliavano, e si vendevano. Lei usa proprio ciò che di più delicato ha, che sono i capelli. Nessun panno è delicato quanto sono delicati i capelli. È un gesto veramente meraviglioso, un gesto di una purezza, di un’integrità, di una dedizione stupenda.

Giuda è Giuda, ed è sempre così, quando si hanno seconde intenzioni si usano i poveri come scudo.

Vorrei dire ancora una parola su questo Vangelo, che ci introduce bene in questa Settimana Santa, in questo Lunedì Santo. L’Ora di Adorazione che faremo oggi potrebbe proprio essere santamente dedicata alla meditazione di questo capitolo XII, vv. 1-11 di San Giovanni. Noi dobbiamo scegliere chi vogliamo essere, e la Settimana della Passione un po’ ci invita a decidere.

Noi vogliamo essere Betania? Vogliamo essere in casa con Marta, Maria e Lazzaro, tre persone meravigliose? Chi vogliamo essere?

Gesù va qui poco prima di morire, è l’ultimo luogo di amicizia, di bellezza dove lui va volutamente per vedere, per rivivere ancora quel clima, sei giorni prima della Pasqua.

“Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti.”

Ci va perché ci vuole andare. C’è questa cena particolare per Lui. Non è l’Ultima Cena, come noi sappiamo che sarà quella del Giovedì Santo, ma possiamo dire che anche questa è un’ultima cena — molto diversa dall’altra — è l’ultima cena vissuta con le persone che profondamente lo amavano, che Gesù amava, dalle quali si sentiva amato. Va come a lasciare un ultimo estremo saluto, a ricevere quello che poi, di fatto, nei giorni a venire gli sarà assolutamente negato: questo gesto dolcissimo di Maria, questo gesto di amore finissimo. Chi non conosce l’amore conosce solamente l’erotismo, chi non è mai stato amato e chi non ha mai veramente amato quando vede gesti di amore non può pensare altro che al sesso e all’erotismo, non c’è scampo. Persone che pensano così sono indegne anche di ricevere atti di amore, non li saprebbero neanche vedere, capire, comprendere. Un atto di amore viene immediatamente connotato in modo sessuale ed erotico, perché non si ha mai vissuto Betania. Non tutti hanno Betania e a non tutti è concesso questo dono.

Nella mia vita, nella tua vita c’è Betania? Esiste Betania nella tua vita? Una casa così esiste nella tua vita? Nella tua vita esistono Marta, Maria e Lazzaro? Ci sono persone come Lazzaro che hanno ricevuto miracoli attraverso la tua persona? Nella tua vita ci sono persone che, con te, condividono questo stare ai piedi del Maestro come Maria, e che ti sanno amare come Maria con questa purezza, con questa bellezza, con questa delicatezza? Nella tua Betania c’è Marta? Ci sono persone che ti sanno servire nel modo più bello e cristiano possibile? Persone che godono a servire?

Ci sono tante persone che servono ma non godono nel farlo: le devi chiamare, glielo devi ricordare, perché non hanno dentro il gusto del servizio; oppure altre che quando servono borbottano. Queste non sono come Marta. È tutta povera gente che non ha ancora capito la bellezza di Betania. Betania è altro, per questo Gesù va lì.

Uno potrebbe dire: “Io non ho Betania nella mia casa, nella mia vita”.

E allora costruiscila tu! Comincia tu a mettere su i mattoni di Betania, costruisci la casa, comincia a essere tu Lazzaro, Marta e Maria per qualcuno! Vedrai che Betania si popola. A Marta piace servire, perché è bello servire. È una forma di amore, quando è fatto per amore.

“Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali.”

L’ospite non si può lasciare solo, l’Amato non si può lasciare solo. Pensate a come Gesù è circondato: Marta serve, Lazzaro gli è accanto e Maria, ancora una volta, è ai suoi piedi l’immagine della contemplativa per eccellenza. Prima è ai piedi di Gesù per ascoltare, adesso è ai piedi di Gesù per amarlo fattivamente con gesti molto concreti, che nessuno intuisce se non lei, è l’unica. Cosa dà Maria a Gesù? Maria a Gesù dà tutto, dà questo Nardo prezioso per cui tutta la casa si riempie di quel profumo.

“Tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo”

“Trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso”

Maria ha in mente il Nardo, Giuda ha in mente i soldi. Sono due cuori molto diversi. Maria ha in mente di asciugare i piedi di Gesù con i suoi capelli, Giuda ha in mente di andare a venderlo per tradirlo. Avrei voluto essere una mosca per essere presente a questa scena e guardare Giuda. Secondo me, Giuda detestava Betania, detestava Lazzaro, Marta e Maria — è il mio pensiero — e nel momento in cui ha visto questo gesto di Maria, è come se gli avessero fatto un esorcismo istantaneamente, infatti sbotta, non ce la fa.

Ma pensate… uno che sta per tradire Gesù cosa prova nel vedere Maria in ginocchio che cosparge Gesù di Nardo purissimo e lo asciuga con i suoi capelli!

“Maria, ma non fare l’esagerata! Ma non metterti sempre in mostra! Perché devi essere diversa da tutti? Perché ti devi distinguere, Maria? Perché non devi essere come tutta l’altra parte della comunità?”

“Perché io amo”

È ovvio che l’amore distingue! L’amore è il distinto per eccellenza! Chi ama si distingue, ma il problema non è di chi ama ma di chi non ama. Mi vengono in mente tutte le persone che vengono etichettate perché quando chiedono l’Eucarestia la chiedono in ginocchio.

“Se tutti gli altri la prendono in piedi perché tu la devi prendere in ginocchio? Perché devi fare il diverso?”

“Perché io amo”

“E allora vuol dire che tu giudichi gli altri.”

“No, vuol dire che io amo. Se poi il mio comportamento fa sentire giudicato qualcuno, questo qualcuno si faccia un esame di coscienza, si chieda perché si sente giudicato. Perché se fosse in pace con sé stesso e con Dio non si sentirebbe giudicato. Io non mi sento giudicato da quelli che fanno la Comunione in mano. Se tu ti senti giudicato da me che faccio la Comunione in ginocchio, chiediti il perché. È un problema tuo, non è un problema mio. La Chiesa lo permette e io lo faccio. Qual è il problema?”

Noi dobbiamo imparare a mettere le cose, le persone e i loro pensieri al loro posto. Dobbiamo imparare a chiamare le cose col loro nome.

Maria sbaraglia tutti.

Giuda, dopo questo gesto, decide di tradire Gesù. Il vaso ormai è tracimato, questa cosa non la può tollerare. Sono tutti coloro che non sopportano il Signore, che fanno finta di stare accanto a Gesù, come Giuda che era un Apostolo (non dimentichiamolo!) fanno finta di amarlo, ma lo odiano con tutto se stessi, ci stanno vicini ma lo odiano e non aspettano momento migliore che per tradirlo, ma nella vita di Gesù c’è sempre stata e ci sarà sempre una Maria che vive questo amore preveniente.

“Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura.”

Maria è già oltre. Ovviamente Giuda, i capi dei sacerdoti non si lasciano toccare da tutto questo, Betania non la possono neanche vedere, non la vedono, non la riconoscono, non la capiscono.

In questa Settimana, se abbiamo la nostra Betania, custodiamola, impariamo a starci, impariamo ad averne rispetto perché è un dono preziosissimo di Dio, impariamo a gestirla bene, impariamo a servire con gioia, con amore, impariamo ad amare dando tutto e senza false vergogne e falsi pudori, e impariamo a stare accanto a Gesù. In questa settimana cerchiamo anche noi di rifugiarci nella nostra Betania, e se non l’abbiamo fisicamente, l’abbiamo spiritualmente, stiamo lì e prepariamoci bene a questi giorni solenni che da mercoledì ci introdurranno definitivamente nel Sacro Triduo.

E la Benedizione di Dio Onnipotente, Padre, Figlio e Spirito Santo discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.

Sia lodato Gesù Cristo. Sempre sia lodato.

Lunedì della Settimana Santa

VANGELO (Gv 12,1-11)
Lasciala fare, perché essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura.

Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E qui fecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno dei commensali.
Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo.
Allora Giuda Iscariòta, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risuscitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Làzzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.

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