Meditazione
Pubblichiamo l’audio di una meditazione di giovedì 30 settembre 2021
Predicatore: p. Giorgio Maria Faré, OCD
Ascolta la registrazione:
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Preparare l’arrivo del Signore
Eccoci giunti a giovedì 30 settembre 2021.
Abbiamo ascoltato il Vangelo della Santa Messa di oggi tratto dal capitolo X, versetti 01-12 di San Luca.
Il Signore manda i 72 a due a due, davanti sé, li manda a preparare i luoghi, che vuol dire le persone, all’arrivo di Gesù.
“Dove stava per recarsi”
Abbiamo bisogno di essere preparati all’incontro col Signore. Dobbiamo prepararci. Com’è che ci si prepara all’incontro col Signore? Uno potrebbe dire: “In che modo mi preparo all’incontro col Signore?”
Uno pensa, e dice: “Essendo in grazia di Dio, ricevendo i Sacramenti.”
Certo, questa è la preparazione remota, ma poi c’è una preparazione prossima all’incontro col Signore, che vuol dire, per prima cosa, il silenzio. Che posto occupa il silenzio nella mia vita? Non basta dire: “Ma io non guardo la televisione, non ascolto la radio, non sento la musica.”
Ma tu, io, come gestiamo le parole che diciamo?
Ci sono persone che parlano in continuazione senza una sospensione, hanno sempre da dire qualcosa. Ma il silenzio dove lo mettiamo?
È una penitenza molto grande quella del silenzio, cioè il saper stare zitti. E anche se dovessimo avere qualcosa da dire, si può fare un sacrificio, e dire: “Se non mi interpellano, se non mi chiedono niente, sto zitto.”
Provate a fare questo esercizio: “Oggi mi riprometto che parlerò solo se verrò interrogato, se no sto zitto, solo se mi chiederanno un parere, se no sto in silenzio.”
Perché il Signore possa venire nella nostra città, nella nostra casa, nel nostro cuore, nella nostra vita, è necessario che noi prepariamo questo luogo, col silenzio prima di tutto, poi con una vita umile, quindi una vita vera, onesta, poi con una vita piena di carità, che vuol dire di attenzione alle altre persone, a chi ci sta accanto. Ma se non ci rendiamo conto… Imparare a condividere quello che siamo, quello che abbiamo e quello che sappiamo fare. Condividere attraverso una vita pura, che non vuol dire solamente aliena da tutto ciò che è lussurioso, non è solo questo, ma vuol dire innanzitutto avere una vita coerente, una vita sincera, vera, che non ci sia nella nostra vita “A” e il contrario di “A”.
In concreto, io prima di andare a pregare, dovrei chiedermi: ho preparato il mio cuore, la mia mente, il mio corpo per incontrare il Signore, per ricevere la sua visita? Si o no?
Perché il Signore fa preparare il luogo… a due a due:
“li inviò a due a due”
Li mandò a preparare il luogo. Così devo fare anche io, quindi dovrò dire dei no a delle cose, anche lecite, ma che mi distraggono da questa preparazione. Non è un no solamente al male ma anche alle cose buone che però sono meno buone di Gesù o che mi distraggono da Gesù, e devo dire dei no. È importante. Dovrò dire dei no a tutto ciò che mi fa fare scelte, che mi fa essere una persona diversa da Gesù.
Riprendendo il testo, il Signore dice:
“La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai!”
Dobbiamo pregare. Perché? Perché il Signore mandi tanti altri agnelli:
“Ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi”
Dobbiamo pregare che il Signore mandi tanti agnelli. E a questo punto il Signore ci dice quanto sia importante saper accogliere spiritualmente e concretamente gli agnelli che Lui manda davanti a sé, cioè coloro che sono chiamati, i discepoli, i Settantadue e da lì in avanti tutti gli altri, coloro che sono chiamati a preparare la venuta del Signore nella vita delle persone. Qui il Signore ci dice quanto è importante accogliere queste persone, quanto è importante sfamare queste persone, ospitare quelle persone.
Cerchiamo un po’ di guardarci intorno e di sostenere chi ci dà la Parola di Dio, chi ci dà i Sacramenti perché, dice Gesù:
“Chi lavora ha diritto alla sua ricompensa”
Magari non in questa vita? Benissimo, basta che sia nell’altra, quella è quella che conta. Ci lascia una grande libertà il Signore.
“Mangiate quello che vi sarà offerto..”
“..Guarite i malati”
Vedete questa attenzione all’altro, alla sofferenza, a chi geme. È un testo molto bello.
Oggi preghiamo perché a ciascuno di noi venga data questa grazia di saper accogliere i mandati dal Signore, saper provvedere loro spiritualmente e fisicamente, sapercene far carico.
Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus. Amen.
Dio ci benedica e la Vergine ci protegga.
Sia lodato Gesù Cristo, sempre sia lodato.
VANGELO (Lc 10, 1-12)
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”. Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: “Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città».